Libere Risonanze: ottobre 2009

31 ottobre, 2009

Un amante...condizionato!

Oggi la mia attenzione è stata catturata da un divertente episodio avvenuto in Cina dove un amante nudo come Dio l'ha fatto, per fuggire dall'appartamento della sua partner a causa dell'arrivo del marito cornuto, ha pensato bene di fuggire rocambolescamente sul cornicione dello stabile, trovando riparo sulla ventola un condizionatore.

http://www.corriere.it/esteri/09_ottobre_31/tortora-amante-cinese_a7fe82f4-c618-11de-a5d7-00144f02aabc.shtml

Ora, siccome il condizionatore sembra essere un LG, se fossi un pubblicitario avvierei una grande campagna con la foto e la titolazione "Non spogliarti, acquista LG!" oppure "LG non ti tradisce mai" oppure "LG, funziona sempre, dentro e fuori...".

;-)

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28 ottobre, 2009

Il PD da questo momento in poi

Se notate, una delle cose più comiche del PD sta nel modo i cui i loro vari leaders succedutisi in questi anni hanno affrontato le cosiddette "novità" che riguardano il partito, nonché disatteso repentinamente i loro roboanti propositi.

Vi è in particolare una frasettina di cui nel Partito Democratico si abusa all'infinito ed è la seguente: "da questo momento in poi", come per dire "finora abbiamo scherzato".

La storia del PD è piena zeppa di "da questo momento in poi".

Abbiamo assistito alla conversione del PCI in PDS: da quel momento in poi i compagni dovevano spaccare il mondo, poi fecero figure da seppellirsi sottoterra e si accorsero che il loro partito perdeva voti come una macchina con la coppa dell'olio crepata. Allora cambiarono il nome e iniziarono a chiamarsi DS. Fu detto che "da questo momento in poi" il partito sarebbe ripartito con nuovo slancio - figuriamoci, lo chiamavano "La Cosa...". Ebbene, lo slancio fu equivalente a quello impresso da un elastico rotto, perché subito i DS si arenarono in mille litigi e contraddizioni e siccome la coppa dell'olio perdeva ancora ri-cambiarono il nome e chiamarono il partito PD, includendo la Margherita. Puntuale come un treno svizzero, arrivò la dichiarazione: "da questo momento in poi si forma una grande forza di governo" e "si riparte dialogando con i cattolici e le nostre diverse anime", dove "dialogando" poi si scoprì essere sinonimo di fare a seggiolate.

Ma la fatidica frase venne ripetuta bella, grassa e pomposa anche per definire l'assetto interno del partito, specialmente quando esso venne messo alla prova per affrontare impegni di qualunque natura: un sacco di promesse per il futuro mai mantenute.

Ricordate le primarie di Prodi? "Da questo momento in poi" il partito mica scherza, sarà una "gioiosa macchina da guerra". Neanche a dirlo, appena eletto Prodi si trovò con un trabiccolo che per giunta faceva la guerra a se stesso. Anche quando venne stilato il programma di 320 pagine "da questo momento in poi" le forze politiche del centrosinistra avrebbero dovuto rivoltare l'Italia come un calzino: ebbene, l'unica legge prodotta fu il risparmio dell'eurino sulle ricariche dei cellulari.
Allora, dopo aver capito che il livello dell'olio era su livelli minimi, Prodi, con un'autorità napoleonica, tuonò e costrinse i partiti ad accettare i famosi dodici punti da approvare. "Da questo momento in poi comando io e guai a chi mi contraddice!" urlò minaccioso come Brenno. Bene, la storia la conosciamo tutti: Prodi il giorno dopo navigava piagnucolando disperato tra liti furibonde, tradimenti, polpette avvelenate, manifestazioni del governo contro se stesso e mercimoni di voti in aula. Fece una figura da sfigato che metà basta.

Finalmente Mastella disse stop all'azione di governo e si andò alle urne: venne eletto Veltroni. "Da questo momento il partito riparte con un assetto nuovo, andiamo da soli per governare". Già, da soli. Veltroni si sposò con Di Pietro che gli portò via un mare di voti. Il povero Veltroni da subito, nelle prime settimane, capì che nulla era cambiato: "da quel momento in poi" fece esattamente come "prima di quel momento in avanti" finché, poveraccio, venne silurato da un golpe interno che lo sradicò letteralmente dalla poltrona gettandolo nella spazzatura come un vecchio scarpone.

La storia recente continua sulla stessa falsariga: "da questo momento in poi" Franceschini doveva riposizionare il partito secondo un assetto snello e sinistrorso. Non fece né l'una né l'altra cosa. Ora arriva Camomillo, che "da questo momento in poi ricostruirà il partito e le alleanze".
Senonché ieri se n'é andato Rutelli, complimenti per la lungimiranza. Poi si è visto con Di Pietro ed hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che recitava così: "L'incontro è andato bene, ci siamo confrontati sulle divisioni che esistono tra noi ed abbiamo concluso che occorre abbattere il governo illiberale e tirannico di Berlusconi". Il che, tradotto dal politichese significa "ci odiamo a morte e ci accoltelleremo appena ne avremo l'occasione ma odiamo anche Berlusconi e questo è l'unico adesivo che ci tiene uniti a forza, sempre che non scoppiamo entro un mese...".

Purtroppo per il PD, però, il continuo reset-reboot del partito che ogni volta dopo pochi giorni fallisce miseramente i suoi propositi, è diventato una manfrina che gli elettori di sinistra non sopportano più. Ed infatti il partito, che cerca di convincere l'elettorato ormai stufo e scettico facendo un lifting e presentando giovani ma alla fine eleggendo le solite cariatidi storiche, non fa tempo a dotarsi di un segretario che grippa il motore appena acceso.

"Vada, vada pure", mi disse il meccanico "vedrà che stavolta farà almeno 300.000 km senza il minimo guaio. Da questo momento in poi la Sua macchina viaggerà come un violino". La notte seguente, sul Pordoi, non me la dimenticherò più per il resto della vita...

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27 ottobre, 2009

La teoria del caos

Non passano 24 ore dalla scelta del segretario generale del Partito Democratico che già il PD inizia a perdere pezzi.

Inizia il valzer delle centrifughe Rutelli, ovvero il correntone dell'ex Margherita, che sniffato l'odore dell'ennesima ammucchiata a sinistra cerca di svincolarsi prima di essere inghiottito nel buco nero del soviet rosso. Tutto ciò avveniva mentre ieri pomeriggio da Vespa Enrico Letta diceva affannosamente che l'elezione di Camomillo avrebbe funto da forza centripeta nei confronti del partito, che "la massa critica" avrebbe attratto, invece di respingere.

Ed infatti puntuale come un orologio svizzero eccola lì all'opera, la massa critica: il primo pezzo del PD se ne va via.

Però la cosa più buffa ed esplicativa è che questa decisione venga presa dopo che Camomillo è stato eletto plebiscitariamente. Come dire, se fosse stato eletto Franceschini ci saremmo stati (e probabilmente se ne sarebbero andati i laici) ma visto che è stato eletto un laico che vuole legarsi ai giurassikcomunisti allora non ci stiamo più e vi salutiamo.

Pertanto mi domando: che si fanno a fare le elezioni primarie se poi il risultato non viene accettato e la gente fa fagotto? E gli elettori di Rutelli (i quali preferivano Franceschini) che hanno votato nei gazebo, che ci sono andati a fare alle urne? Mah, a me tutta questa democrazia sbandierata sembra più che altro un paravento.

Comunque, a 24 ore dal voto Camomillo già si trova due belle grane: la prima, quella suddetta di Rutelli. La seconda derivante dal grido di guerra di Di Pietro, che ha già messo le sue mani sul collo del povero Camomillo: "Bersani ci dica subito se vuole stare con noi oppure se vuole collaborare col governo!" ha tuonato il leader dell'IDV nei minuti in cui il neoeletto saliva su uno sgabello di una fabbrica toscana per iniziare il suo primo soliloquio pieno di "bisogna" e "dobbiamo".

Mah, va a finire che hanno ragione a sinistra: in Italia non si voterà neanche più, ma per manifesta inferiorità...

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26 ottobre, 2009

Un uomo sinceramente pentito

Oggi ho visto Marrazzo in tivù, probabilmente l'avevano ripreso subito dopo lo scandalo. Era una persona indifesa, distrutta, aveva gli occhi che cercavano nel nulla. L'espressione tirata ed incredula mi ricordava un uomo mandato al massacro.

Io non sono uno avvezzo ai salamelecchi né mi piacciono le moine ma devo confessare che in quello sguardo c'era un uomo crocifisso ed a me le crocifissioni per una cosa del genere non piacciono.
Tutti coloro che mi conoscono sanno che io sono a favore della pena di morte per assassini, pedofili, mafiosi, terroristi, stupratori. Quando ci vuole, sono avvezzo ad andar giù duro, tanto e senza pietà.

Ma ciò che ho visto in quello sguardo mi ha colpito moltissimo, mi sono sentito vicino all'uomo Marrazzo come non mai. Difficilmente provo pena e sono freddo quando scrivo di certe cose ma non sono insensibile a certi sentimenti, specialmente quando gli errori toccano la sfera umana.
Marrazzo non ha rubato, non è un ladro, è un uomo onesto che ha fatto un errore. Poteva pensarci prima? Sì, però il clamore ed il clima di "dagli addosso" derivante dalla vicenda mi pare molto, ma molto esagerato.

Non voglio fare della poesia ma quando vedo un uomo sinceramente pentito lo riconosco subito.

Per questo sento la necessità di dare idealmente una pacca sulla spalla a Marrazzo e di dirgli di tornare con la schiena dritta a lavorare per ricostruirsi un'armonìa in famiglia, che sicuramente lo ama e saprà perdonare, pur se dopo un necessario calvario.

Glie lo auguro, ho visto nei suoi occhi un uomo pulito e sono convinto con tutto il cuore che saprà riemergere.

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Ha vinto Camomillo. ZZZZzzzzz....

Il popolo del PD ha votato, ha vinto Bersani.

Camomillo l'ha spuntata con il 50%. Ora prepariamoci a dormire durante i suoi comizi, perché non c'é persona più noiosa di lui. Franceschini almeno ti faceva saltare sulla sedia per le stupidaggini che riusciva a tirar fuori dal cilindro, questo invece ti fa desiderare il letto (e non è nemmeno la D'Addario).

Ora Camomillo andrà alla guida del partito, i cuscini sono pronti, il valium non è più necessario: una bella ronfata durante comizi pieni di "bisogna fare" e di "dobbiamo rinnovarci", cose che da quindici anni sentiamo sulla bocca dei vari leaders sinistri. D'altra parte di là dal fosso questo è ciò che passa il convento.

Le primarie, dicono, sono state un successo, tre milioni di voti. A parte che sono stati inclusi gli extracomunitari non aventi diritto di voto ed i sedicenni (come avranno fatto a dichiararsi "elettori del PD" quando si sono presentati ai gazebo lo sa solo Dio, mah...), faccio notare che per eleggere Veltroni si mobilitarono in tre milioni e mezzo. Quindi una grande partecipazione non mi pare, visto che i sinistri si sono persi per la strada 1/7 del precedente elettorato delle primarie.

Comunque sia vedremo cosa farà Bersani, sempre che non ci prenda un attacco di sonno. Intanto ha cominciato come i suoi predecessori con le frasi scontate piene appunto di "bisogna" e di "dobbiamo". Già, bisogna che piova, bisogna che non ci becchiamo l'influenza, bisogna che i gatti abbaino. Dobbiamo costruire, dobbiamo unirci, dobbiamo vincere le elezioni.

Campa cavallo, che l'erba cresce. E chi dorme non piglia voti...

P.S: oggi Camomillo ha dichiarato che il suo primo impegno sarà quello di occuparsi dei precari. Visto che in due anni la sinistra ha cambiato ben tre leaders, che Camomillo intendesse il fatto di occuparsi del suo prossimo (e ravvicinato) impiego?

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25 ottobre, 2009

Marrazzo e la sinistra ipocrita

Vi sono nuovi sviluppi nella vicenda Marrazzo. Il Presidente del Lazio ha confessato che lui effettivamente e contrariamente a quanto dichiarato in un primo tempo dicendo che era una bufala, era nella stanza con il trans (e la cocaina? Questo non lo sappiamo perché in questa confusa vicenda è stato detto che la cocaina era stata messa lì dai carabinieri).

Personalmente come scoperta non mi sembra granché, moltissimi politici di tutto il mondo di destra e di sinistra si scopano donne o surrogati e sniffano come cocker. Vedremo.

Vi sono alcune considerazioni, però, che mi sono saltate immediatamente in mente quando ho sentito la notizia della confessione: la prima, di natura apolitica, è una triste considerazione su molti uomini.
"Si tratta di una vicenda personale in cui sono entrate in gioco mie debolezze" ha affermato Marrazzo, ed ancora "Nelle condizioni di vittima in cui mi sono trovato ho sempre avuto come obiettivo principale quello di tutelare la mia famiglia e i miei affetti più cari".

Va bene, a questo ci posso credere, posso credere che Marrazzo ami la sua famiglia più della sua stessa vita. Ma allora perché andare col trans? Perché nascondersi, visto che ciò sa di premeditazione? E soprattutto, se Marrazzo non fosse stato beccato, avrebbe forse confessato alla sua famiglia l'accaduto?

Questa difesa della famiglia dopo essere stato scoperto è un pò (con tutte le ovvie differenze che riguardano la gravità dell'atto) come quando un assassino viene beccato in flagranza e poi in cella vede la Madonna che lo converte in cinque minuti, riempie il muro di santini ed improvvisamente diventa ascetico. Ma se non fosse stato pizzicato, quell'assassino avrebbe confessato?

Sia chiaro che secondo la mia modesta opinione per Marrazzo non esiste per questa vicenda una responsabilità POLITICA o GIURIDICA ma solo PERSONALE, insomma, una cosa tra lui e la moglie di cui noi non intendiamo dibattere perché dagli errori nessuno di noi è immune.

Però allargando il discorso ed essendo uomo, mi chiedo perché una persona, se tanto tiene alla sua famiglia, se considera sua moglie ed i suoi figli come il supremo dono di Dio, se davvero antepone il suo nucleo famigliare alla sua vita (e sicuramente per Marrazzo sarà così) si lasci poi andare consapevolmente ad uno squallido incontro, nascondendosi e quindi cercando di farla franca. Gli errori, quando vengono fatti in buona fede non sono premeditati e per evitare quelli gravi alle conseguenze ci si deve pensare prima.

Comunque sia, spero vivamente che la famiglia di Marrazzo lo perdoni e gli dia un'altra chance, voglio pensare e francamente credo che quest'uomo sia davvero una persona pulita, magari ha perso la testa in un momento difficile.

Ciò che però non perdono è l'atteggiamento della sinistra nei confroni del povero Marrazzo: la sinistra ha candidato nel parlamento di tutto, da Vendola a, guarda un pò, proprio un trans di nickname Luxuria. La sinistra ritiene che i diritti degli omosessuali debbano essere perfino superiori a quelli degli etero, che non ci si debba scandalizzare quando un trans si mette con una persona comune, anzi, la sinistra ama molto manifestazioni quali il Gay Pride alle quali è sempre presente a testa alta.

Ma come nel film "Indovina chi viene a cena", quando dalle parole si passa ai fatti il comportamento cambia radicalmente. La triade dei candidati alla presidenza del PD "cerca una linea comune su Marrazzo" perché nemmeno su un argomento così semplice riescono ad esprimersi senza confabulare tra di loro (mi chiedo se si telefonino anche per cambiare la carta da parati). Poi, a sorpresa, ne chiedono le dimissioni.

Già, perché i cattocomunisti altrimenti scalpiterebbero con veemenza: in compagnìa di un trans? Giammai! Così il povero Marrazzo viene mollato dal triumvirato che a parole gli esprime solidarietà mentre di fatto gli scava la fossa. Io mi sarei atteso una decisione forte, un bel "No, Marrazzo rimane dov'é perché non ci interessa con chi scopa ma come lavora!". Invece, pecorecciamente, FrancesBersaMarino s'inchinano ai cattocomunisti e si calano le brache. Avanti così che farete strada, cari compagni...

E, sorpresa delle sorprese, inaspettatamente Marrazzo trova nel popolo del centrodestra il suo avvocato difensore.

Un'ultima cosa: a tutti i sinistri difensori della "civiltà" dei paesi mediorientali come l'Iran e strenui sostenitori di Ahmadinejad che, poverino, si oppone ai laidi soprusi dell'occidente ricordo che uno come Marrazzo in Iran ora sarebbe già stato appeso.

Tanto per chiarire da che parte stia la civilità e da che parte la barbarie.

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24 ottobre, 2009

Prova di Windows 7

Ieri ho iniziato a provare Windows 7 Ultimate e devo dire che ne sono rimasto entusiasta al 90%.

Ho confrontato Windows 7 Ultimate con Vista Ultimate: i punti di forza di Windows 7 sono la leggerezza (gira che è un piacere) e la sua velocità, tanto che anche agganciando ad esso numerosi programmi il S.O. non perde di rapidità.
La veste grafica è rinnovata, anch'essa esteticamente più bella di quella del pessimo Vista e così pure la sua facilità di utilizzo sembra molto migliorata anche per utenti principianti. I programmi non sono più alloggiati chissà dove, nascosti ed inaccessibili, ma sono tutti inseriti nella stessa cartella, ben ordinata.

Stupenda è l'utility integrata che permette di riprendere e fare filmati di ciò che state facendo sullo schermo (Screen Capture): questo servirà a molti per spiegare visualmente come operare sul PC inviando il filmato a chi è poco pratico. In verità di Screen Capture ne esistono moltissimi e gratuiti, però l'aver integrato un così pratico software è una nota di merito per Microsoft.

Per quanto riguarda la particità di utilizzo, 7 usa molto catalogare i files, cosa che ad un utente che adora non avere troppe sottodirectory nel suo S.O. potrebbe risultare un pò antipatico.
Il sistema sembra solido e potente, soprattutto pare non avere bugs che portino al reset oppure ad improvvisi crash, anche il controllo di sicurezza sui programmi e sui diversa continua ad essere un pò noiosa (cosa comunque che si può in gran parte configurare). Ovviamente il sistema è appena stato installato, vedremo come si comporterà quando i registri si sporcheranno con l'uso.

Altro punto a favore di 7 è l'immediata installazione di buona parte dei drivers, che 7 riconosce ed installa/aggiorna in automatico, tranne quelli di prodotti meno comuni od obsoleti.

La compatibilità non è un problema ossessivo come in Vista, che non riconosceva molti programmi e non permetteva la loro installazione e/o utilizzo, però anche in 7 un pò di problemucci li ho avuti, specialmente con alcuni driver.
Ad esempio il mio antivirus Kaspersky Internet Security 9 ha dei problemi di driver che confliggono con quelli di 7 ma ho prontamente comprato la versione K.I.S. 10 ed il tutto sembra andare alla perfezione.
Anche i drivers della webcam Creative IM mi hanno dato problemi di aggiornamento (invece quelli vecchi sono andati a meraviglia) ed il mio mouse Wireless Intellimouse Explorer 2.0 non è stato riconosciuto dal sistema operativo che ha insallato il driver generico. Però oggi, ovvero il giorno dopo l'installazione, è uscita subito una patch che ha risolto il problema.

Ovviamente alcuni di questi inconvenienti sono problemi di gioventù, probabilmente gli sviluppatori nei mesi a seguire modificheranno molti dei drivers per Vista ed XP in favore della compatibilità con 7. Infatti già è uscita una patch che promette di emulare Windows XP per permettere all'utente di poter usare vecchi programmi dotati di drivers incompatibili

http://www.microsoft.com/windows/virtual-pc/download.aspx

Un problema, invece, è la configurazione personalizzata che mi sembra un pò rigida: a me piaceva ad esempio il menu Start di tipo classico che con 7 è scomparso e secondo me ora fa piuttosto schifo (c'é un programmino che lo dovrebbe ripristinare ma l'ho provato e non va). Chissà, forse è perché mi devo abituare alle novità, magari cambierò idea. Anche la Barra delle Applicazioni è orrenda, è tutto mescolato ed a me che piace separare categorie, programmi e finestre aperte una per una. Questa nuova impostazione, invece, non mi è piaciuta per nulla. Guarderò meglio se c'é la possibilità di intervenire ma al momento non ho trovato nulla.

Detto ciò, la falla più evidente ed incredibile per questo nuovo S.O. è la MANCANZA DI UN PROGRAMMA CHE GESTISCA LE E-MAIL!
E' incredibile che in 7 la Windows Mail di Vista od Outlook Express di XP non siano stati sostituiti da alcun programma simile. Anzi, si caldeggia l'utente a scaricare un programma esterno (Windows Live Mail di Hotmail) con configurazione piuttosto complessa per un utente non esperto.
Pertanto preparateVi a non poter accedere con immediatezza alla Vostra posta elettronica...se non dopo aver installato (e configurato) un gestore mail esterno (consiglio Thunderbird della Mozilla) e visto quanto fa schifo I.E., Vi consiglio pure di usare Firefox come browser predefinito.

Per la cronaca, vorrei infine consigliarvi una procedura che da sempre io adotto quando reinstallo un S.O. nuovo.

Quando avete preparato e configurato il Vostro PC in maniera che tutto funzioni (aggiungendo magari i programmi che più usate), aggiornandolo ed inserendo tutto ciò che Vi serve di base, dopo esseVi assicurati che non vi siano virus, scaricate da internet il programma "Drive Image XML" ed installatelo (è gratuito per l'uso domestico).

http://www.runtime.org/driveimage-xml.htm

Una volta installato, se avete 7 cliccate sull'eseguibile col pulsante destro e selezionate "Esegui come amministratore" (altrimenti non Vi riconosce gli Hard Disk formattati NTFS) o con un altro S.O. fate doppio click per aprirlo. Se avete degli Hard Disk secondari o dispositivi di archiviazione di massa adeguati create su di essi il backup del Vostro Hard Disk principale. Alla fine del backup createVi un disco di avvio e di ripristino con il programma Drive Image XML incluso utilizzando il programma Bart Pe (è un pò brigoso ma vi verrà spiegato nelle istruzioni del Drive Image come fare e poi va fatto una sola volta).

Nel caso in cui dobbiate malauguratamente distruggere la partizione e reinstallare tutto (a causa di virus, di errori o perché il S.O. è collassato e non parte più), Vi basterà salvare i dati che Vi interessano altrove (chiavetta, altra partizione, Hard Disk secondario od esterno, etc...) grazie al CD creato col Bart (probabilmente dovrete modificare la sequenza di boot da BIOS). Sempre tramite il CD di avvio, poi, potrete lanciare DRIVE IMAGE XML ed "agganciare" il primo file di controllo che avevate creato col backup (Drive Image crea files da 672.000 kb e due files di controllo). Una volta selezionato dove volete fare il resume della partizione, D.I. si metterà al lavoro restituendovela esattamente come l'avevate salvata. E' chiaro che se avevate aggiunto programmi o dati DOPO il salvataggio D.I. non ne farà il resume, da qui l'importanza di salvare prima i contatti, i preferiti, e tutti i files importanti. Anzi, se volete un consiglio, cercate sempre di fare copie aggioornate di files importanti altrove. E' chiaro pure che se nel frattempo avrete cambiato l'hardware, il restore non lo prevederà e quindi una volta ripristinato il sistema dovrete disinstallare i vecchi drivers inutilizzabili ed installare quelli nuovi manualmente.

Questa procedura, però, Vi permetterà di risparmiare ogni volta la rogna di installare, aspettare, riconfigurare e provare ogni singolo programma, S.O. compreso.

Aggiornamento su Windows 7: oggi è il terzo giorno di prova e posso concludere tranquillamente che la tanto decantata "compatibilità" fa schifo. Moltissimi programmi vecchi non partono, esattamente come con Vista. Si prova ancora...

Aggiornamento su Windows 7: oggi ho trovato le ultimissime release di un driver chiamato Strarforce Protection che confliggeva con 7. Va meglio...comunque ancora non mi fido!

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Marrazzopoli

Era nell'aria, solo i sinistri non l'avevano capito: il fango gettato sui politici di centrodestra dal gossip e dal laido chiacchericcio, prima o poi torna indietro come un boomerang.

La vicenda Marrazzo dimostra due cose: la prima è che nessuno è immune alle chiacchere da cortile. Anche in quest'occasione, come per le vicende di Berlusconi sulla festa e sulla D'Addario, io sto con la vittima, cioé con Marrazzo. Non importa che il politico sia di destra o di sinistra: se non si hanno prove concrete di ciò che si afferma e se non le si esibiscono allora bisogna star zitti e piantarla.
Per questo solidarizzo oggi con Marrazzo come solidarizzai con Berlusconi, il gossip delle stronzate (che fino a prova contraria tali sono) fa male all'Italia e svilisce chi incolpevolmente viene preso di mira.

Questo per quanto riguarda il mio personalissimo modo di ragionare. Ma voglio fare un discorso indipendente dalle mie posizioni in materia, perché vi è da puntualizzare un "però" grande ed evidente come una montagna, essendo il trattamento riservato a Marrazzo molto differente da quello che fu riservato a Berlusconi.

Sarebbe ora di metterci definitivamente d'accordo su come si voglia procedere in caso di gossip da lavandaia, perché i casi sono due: o crediamo alla versione di Marrazzo e quindi gli chiediamo tante scuse per averlo importunato con un chiacchericcio da giornaletto scandalistico cacciando in galera i carabinieri responsabili del video e pure con infamia. Però lo stesso dovremmo fare con la D'Addario, visto che ha registrato all'insaputa di Berlusconi il presunto "incontro piccante" . Video e registrazione sono la stessa cosa, no? In questo caso, inoltre, dovremmo tutti porgere tante scuse al premier.

Oppure crediamo ai carabinieri incriminati ed allora pretendo che li tirino fuori dalla galera, li facciano diventare re degli show del gioverdì sera (vero Santoro?), che si chieda a Repubblica (la quale se ne guarda bene) di porre a Marrazzo dieci domande piccanti ed molto inquisitorie,: si potrebbe chiedere ad esempio "Perché Lei ha firmato assegni invece di correre alla polizia?" oppure "Lei dice che il video non esiste, poi che è un falso: allora il video esiste o non esiste ? E se esiste, perché non lo sottopone ad analisi di laboratorio così se è un falso lo scoprono e Lei ne esce pulito?". Infine lo si marchi a fuoco con infamia, indipendentemente dalla sua innocenza o meno. Questo è l'atteggiamento dell'infangatore di professione che la sinistra conosce bene.

Però io credo nella buona fede di Marrazzo e soprattutto nelle sue parole perché ricopre una carica pubblica importante (e questo mi dà un tantinino più di fiducia rispetto alle accuse di quattro ricattatori), perché non sono ancora saltate fuori le prove, perché non si conosce a fondo la vicenda e perché odio gettar merda addosso alla gente per le loro idee politiche dissimili dalle mie. Ed in ultimo, ma non per ultimo, perché quello che Marrazzo fa nella sua sfera privata deve interessare solo lui.

Però la vita d'altra parte è un boomerang, il problema è che la parte politica che lo scaglia per prima fa strage di uomini d'onore nella parte avversa ma anche nella propria.

Stavolta è capitato all'incolpevole Marrazzo. Chi sarà il prossimo a cadere sotto i colpi della stronzata di turno?

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20 ottobre, 2009

L'orto del Vaticano

Buffa, questa Chiesa Cattolica ed incoerente pure.

La notizia secondo cui l'ora di religione non si deve toccare (parole del Vaticano) da un lato mi induce ilarità, dall'altro mi irrita.

La ragione della mia ilarità è che la Chiesa continua a tirarsi la zappa sui piedi: purtroppo però non si accorge che insieme a lei tra l'incudine ed il martello ci siamo anche noi italiani. La sua solita filosofia del "volemose bene" coniugata all'imperfetto (ed in seconda persona plurale) aveva suscitato moltissime proteste tra gli italiani quando i monsignori e prelati vari rilasciavano dichiarazioni burrascose contro la rozza Lega, accusata di fare del razzismo solo perchè non intendeva spalancare le porte dell'Italia al mondo intero. Ne abbiamo sentite di tutti i colori, che noi italiani siamo egoisti, che siamo razzisti, che odiamo "il diverso" (ma guarda un pò da che pulpito, visto che i gay vengono così bene accettati da Nostra Madre Chiesa), insomma, che pensiamo solo al nostro orticello.

Ebbene, la Chiesa insieme ai sinistri si è messa di traverso quando Maroni ha promulgato le leggi sulla sicurezza che prevedevano i respingimenti. Da allora la Chiesa ci ha considerati poco più che barbari.

Ma i conti non si fanno senza l'oste ed in questo caso l'oste sono gli stessi immigrati che, raggiunto nel nostro paese un ragguardevole numero grazie al cattocomunista-pensiero delle porte spalancate, ora pretendono di differenziare l'ora di religione escludendo in parte la pastorale opera del Vaticano.
E poiché questa è una novità che non coinvolge gli altri come quando i portoni delle basiliche si chiudono e di notte gli stupri o le rapine ce li cucchiamo solo noi ma non i preti, ebbene, in questo caso la Chiesa si specializza nella suo più riuscito spettacolo: il trasformismo.

D'impulso e con sdegno la Chiesa si mette a protestare perché qualcosa di suo viene sottratto, perché la tradizione che voleva l'ora di religione a suo solo ed unico appannaggio potrebbe essere condivisa con altre religioni. Ed ecco l'ipocrisìa che m'indigna: dopo averci chiesto di aprire le braccia e stendere un tappeto rosso (il colore non è casuale) la Chiesa cambia radicalmente e schizofrenicamente idea se anche ad essa viene richiesto un sacrificio.

Già c'erano stati i prodromi di una simile situazione quando qualcuno pensò di costruire le moschee vicino alle basiliche: allora il niet Vaticano fu secco, deciso ed inappellabile.
Però la Chiesa di Roma vede di buon occhio i nomadi sotto casa nostra "perché bisogna dividere il pane".

Solo che i filoni e le rosette in Vaticano se li magnano loro, almeno a giudicare dalle pance dei cardinali, da sempre belli rosei e pasciuti.

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16 ottobre, 2009

Il volo delle oche

Quando ci si avvicina ad un branco di oche noterete che nel branco vi sono alcuni uccelli che non mangiano come gli altri ma fungono da sentinelle. Lo sanno bene i cacciatori, che quando si approssimano all'assembramento debbono tenere un'andatura lenta e silenziosa.
Quando però le oche deputate in quel momento a far da sentinella spiccano improvvisamente il volo starnazzando, attirano l'attenzione di tutto il branco che non si preoccupa di capire se si tratta di un falso allarme ma che si fionda anch'esso compatto e fulmineo nell'alto dei cieli.

Ebbene, ciò che accade con la stampa è la stessa cosa. Vi è un gruppo di giornali in Italia che fa capo alla sinistra, i quali ad ogni mossa, pensiero, atto od intendimento di Berlusconi inizia a starnazzare battendo l'acqua con le ali ed inventandosi fregnacce.
Per riflesso pavloviano, allora, tutti i giornali esteri iniziano anch'essi a starnazzare ed a battere l'acqua nonostante neppure loro sappiano il perché. L'importante è creare caos, uscire con notizie idiote sulla mancanza di libertà di informazione o su Papi e la D'Addario, sulla situazione economica collassata, sul razzismo in Italia, insomma, qualunque cosa venga loro propinata senza un minimo di controllo e di serietà. L'importante è starnazzare, perché starnazzando si vendono copie e perché in più si è a starnazzare, più la notizia sembra vera.

Torniamo dunque alla vecchia usanza, seppur oggi si adottino internet e le veline telematiche, di utilizzare lo strillone, ovvero quel tale, in genere un ragazzotto giovane, che urlava i titoli delle notizie per poter catturare l'attenzione dei passanti sui marciapiedi. La differenza è che lo strillone non è più un moccioso di nulla credibilità ma giornali-sentinella italiani che millantano serietà e competenza.

D'altra parte siccome non c'é una migliore notizia di una brutta notizia, ecco che i soliti giornali italiani imbeccano le loro controparti estere per poter fornire la succulenta stronzata quotidiana all'affamato pubblico europeo ed extraeuropeo, il quale, abbattuto ed addolorato per aver scoperto che la propria relativa "grandeur" nazionale è franata miseramente sotto i colpi di una crisi devastante più che da noi, si consola leggendo che gli italiani sono messi peggio di loro, che nel nostro paese non vi è nemmeno la democrazia o la libertà di stampa ed addirittura che gli italiani in Afghanistan avrebbero pagato i talebani perché essi non svolgessero attività ostili contro di loro.

Il tutto, ovviamente, senza verificare nulla e senza lo straccio di una prova ma solo perché qualche testata-sentinella nevrastenica nostrana si è messa a strillare "al lupo".

Strilla tu che strillo io ed il giornale vende qualche copia in più, in Italia come all'estero, con il risultato che il tedesco od il giapponese che nulla sanno di noi iniziano a crederci.

Questa sì è grande informazione...!

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12 ottobre, 2009

E poi dicono che c'é il razzismo!

Oggi un attentatore libico (che abitava in Italia regolarmente) si è fatto saltare davanti alla caserma Santa Barbara di Via Perrucchetti a Milano. Sfortunatamente per lui la bomba non è scoppiata per intero e gli ha portato via una mano e gli occhi.

Ma forse sfortunatamente anche per noi, visto che invece di lasciarlo esanime a terra a dissanguarsi o magari di buttarlo in un bidone dell'immondizia in attesa di un camion della spazzatura alcune anime gentili hanno pensato bene di chiamare un'ambulanza perché lo si portasse all'ospedale, dove sottrarrà un posto letto ad un cittadino italiano od ad un lavoratore straniero onesto e volonteroso e dove a nostre spese verrà curato per poi, sempre a nostre spese, soggiornare per chissà quanto tempo in un carcere.

Questa è la risposta a coloro che latrano che in Italia vi sia il razzismo.

P.S: il suddetto libico era un assiduo frequentatore della moschea di Viale Jenner. E questa è una risposta anche per chi vuole le moschee.

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10 ottobre, 2009

Più bella o più intelligente?

Mah...è dura...accidenti s'lé dura...

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09 ottobre, 2009

No-Bel

Il Nobel per la pace a Barack Obama ricorda molto i movimenti femministi degli anni '60. Indiscutibilmente le donne, prima di allora, erano trattate ancora dagli uomini e dalle società occidentali che si affacciavano a diventare moderne come specie di concubine, per non dire come esseri che dovevano procreare, lavare i panni e stare a casa ad aspettare i mariti che molto spesso facevano i comodi loro.

Dagli anni '60 tutto è cambiato, ma in peggio.

A fronte del riconoscimento graduale dei sacrosanti diritti delle donne abbiamo assistito ad un imbarbarimento delle rivendicazioni in tal senso, tanto che le stesse donne, in piazza, esibivano il peggio del peggio, tra mani congiunte con i pollici a simulare la vagina al grido di "la fica è mia e me la gestisco io".

Insomma, da quel periodo non è venuto fuori niente di buono se non l'esagerazione e la volgarizzazione di quelli che dovevano essere diritti naturali riconosciuti a coloro che per noi uomini sono spesso i nostri angeli custodi. Infatti, come per tutte le cose fatte male, dopo tanti urli nelle piazze e dopo tante rivendicazioni argomentate con arroganza e repressa cattiveria, si è arrivati al paradosso che oggi siamo pieni di veline, di attriciucole che vanno a letto con il primo calciatore che conoscono e di ragazze che, credendosi furbe, per far successo preferiscono l'immediata scorciatoia del letto e del gossip a quella ben più faticosa ed impegnativa del duro lavoro.

Ebbene, dicevo, la storia di questo Nobel mi sembra simile a quella delle femministe.

Obama non ha alcun merito particolare se non il fatto di essere nero. Già non mi piace quando si parla di "un presidente nero" perché il presidente degli Stati Uniti è il presidente e basta. Può piacere o no ma l'aggiungere l'aggettivo sa di razzista al contrario. Che poi sia nero, giallo, itterico, che sia un pellirosse o a pois, a me non importa nulla. Ciò che è importante è che egli sia bravo e svolga bene il suo lavoro.

Il Nobel è un'ulteriore esagerazione di questo concetto. Ad Obama il Nobel è stato dato perché nero, non per meriti particolari. Volendo essere più precisi, Obama non ha finora fatto assolutamente niente per la pace, anzi, ha adottato una normale politica di aperture proprio verso quei paesi come l'Iran che ci stanno prendendo in giro e che di nascosto si stanno dotando della bomba atomica. Non per niente Ahmadinejad ha alzato la cresta come un galletto. L'avesse fatto con Bush ne avrebbe ricevuto subito qualche missile in testa.
Ma Obama è nero e bisogna pur riparare secoli di apartheid e di soprusi. Quindi occorre santificarlo come se fosse il salvatore del mondo. Per questo prevedo che sposteranno il sepolcro di Padre Pio ed al suo posto, quando morirà, metteranno Obama. Il Nobel non c'entra nulla, è fuori luogo ed è un esempio di razzismo riparatore: oggi non si può dire nulla ad un nero che si metta a far casìno, perché in tal caso si è razzisti. Bisogna tacere e sopportare, perché i suoi antenati sono stati messi dei bianchi a lavorare nei campi di cotone. E così la responsabilità, che dovrebbe essere personale, va a farsi benedire secondo il concetto di "responsabilità della razza".

Ebbene, accettiamo pure che questo concetto sia valido e che una razza intera sia responsabile per ciò che gli altri della stessa razza fanno: allora perché quando in Italia si vogliono cacciare gli arabi ed i musulmani che da sempre sono sinonimo di terrorismo, la sinistra leva gli scudi e li difende senza quartiere? Perché si deve identificare una razza come criminale solo perché è bianca ed invece si deve giustificare un'altra solo perché è povera e perché in virtù di tale condizione mette le bombe nei mercati od ammazza i figli che vogliono vivere all'occidentale?

Un Nobel per la pace, certo. Bastava scegliere uno dei tanti missionari che crepano in Africa per aiutare i bimbi a non morire di fame a due anni. A loro, a questi eroi dimenticati anche da una Chiesa troppo impegnata a macinar denaro, dovrebbero dare il Nobel, non ad Obama. Poi se lo scegliessero nero a me va bene, purché il premio sia consono ad un effettivo merito.

Propongo di istituire un altro Nobel, quello per l'ipocrisìa: i vincitori sarebbero sicuramente quei parrucconi che hanno deciso la scempiaggine di regalare ad Obama un premio tanto importante.

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08 ottobre, 2009

Come Pearl Harbor

Pearl Harbor, 7 Dicembre 1941: il Giappone con un'azione unilaterale e totalmente di sorpresa attacca la flotta americana attraccata nel porto, distruggendo parte di essa e rendendo inutilizzabile l'altra metà delle navi. L'ambasciatore Nomura consegnerà nelle mani della Segreteria di Stato USA l'atto di guerra solo ad attacco finito. Ma gli statunitensi, all'inizio della guerra in forte empasse, recupereranno velocemente il gap di tecnologia aeronautica finendo per vincere la II guerra mondiale con due botti che i "mandorlati" ricorderanno per un pezzo.

Ebbene, ciò che è stato fatto nei confronti di Berlusconi ieri mi ricorda molto da vicino l'inizio della seconda guerra mondiale nel Pacifico. Berlusconi ha subìto un duro colpo ma i magistrati non hanno trovato nella rada attaccata le portaerei. E questo è il più grave errore che essi abbiano potuto commettere, perché da ora innanzi sarà guerra a tutto campo.

Innanzitutto permettetemi di suggerire al Presidente del Consiglio una strategia: è un gravissimo errore cercare pervicacemente di governare. L'occasione è ghiotta e la vittimizzazione dietro l'angolo. Se Berlusconi decidesse di mandare tutti a casa ed indire nuove elezioni otterrebbe uno strike clamoroso, perché ogni italiano che ha un briciolo di intelligenza ha capito che il Presidente del Consiglio è attaccato solo per aver vinto le elezioni. Né avrebbe alcun potere Napolitano: potrebbe dare l'incarico a mille governi tecnici che però, visti i numeri, sarebbero polverizzati dalla maggioranza non appena la prima legge facesse capolino (o magari perfino alla votazione della fiducia).

Già oggi i sondaggi rivelano che la maggioranza naviga attorno al 50-52%, immaginatevi cosa accadrebbe se Berlusconi rimettesse il mandato nelle mani degli italiani e si ripresentasse per la Presidenza del Consiglio dicendo "spetta a voi decidere, siete voi il vero giudice supremo. Volete ancora l'ICI, i clandestini, i noglobal, le tendopoli in Abruzzo, l'amministrazione pubblica a pezzi, i rifiuti per la strada, uno come Prodi, etc... oppure continuo io?". Ebbene, sarebbe un colpo di teatro talmente strepitoso che Petrolini al suo cospetto si seppellirebbe per manifesta incapacità.

In secondo luogo Berlusconi farebbe saltare per aria la diga, prendendo la sinistra con le braghe calate in mezzo al guado. Mai la sinistra si è trovata così a pezzi. Sarebbe il suo completo annichilimento. Non a caso gli esponenti del PD si affannano a dire che Berlusconi deve continuare a governare. In sostanza stanno ammettendo che se la patata bollente del governo passasse a loro ne morirebbero fulmineamente. E quindi, io, da sempre molto cattivo e spietato nelle battaglie che decido di combattere, li porterei alla disperazione e li farei annegare come topi.

In terzo luogo (e qui la Corte Costituzionale ha commesso un gravissimo errore) è stato sentenziato che Berlusconi non può godere di privilegi rispetto a tutti i comuni cittadini. Ebbene, non starò a commentare questa sentenza di cui ho un'opinione pessima perché in realtà trattasi di condanna politica.
Però, prendendo per buona l'obiezione della Corte Costituzionale secondo cui nessuna carica dello Stato può arrogarsi il diritto di navigare sopra le leggi, faccio notare che lo stesso deve valere per i giudici. Questa argomentazione sarà usata quando si approverà la riforma della giustizia.
Nessun professionista in Italia, se sbaglia, deve essere immune da denunce, dalla radiazione dall'albo professionale, da condanne penali e civili. Un medico che uccide i suoi pazienti si fa la galera. Un ingegnere che progetta case instabili viene sbattuto al fresco. Insomma, chi durante l'esercizio del suo lavoro cagiona un danno a terzi ne risponde civilmente e penalmente.

Ebbene, attualmente i magistrati sono l'unica categoria in Italia che non risponde mai dei suoi errori. Ad un magistrato che intenzionalmente o no sbatte in galera per trent'anni un innocente, alla fine della fiera non tocca né un giorno di galera, né una pena pecuniaria (semmai paga lo stato, ovvero il contribuente!) e certamente nessuno di essi viene radiato dall'albo, anche perché chi giudica i magistrati sono altri magistrati.
Pertanto i giudici costituzionali sembrano non essersi accorti che questa sentenza servirà a tempo debito per riformare la giustizia fino al midollo: come è intollerabile che il Presidente del Consiglio sia al di sopra delle leggi, parimenti è intollerabile che un giudice possa servirsi a suo piacimento del potere conferitogli senza pagare le conseguenze in caso di errore al pari di un qualunque cittadino appartenente ad un qualunque altro ordine professionale.
E, nella fattispecie, è giusto creare per i giudici un tribunale completamente svincolato che operi nell'interesse delle vittime della giustizia e che intervenga pesantemente contro chi sbaglia.

La flotta è momentaneamente fuori uso. Ma abbiamo ancora l'atomica...

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05 ottobre, 2009

Manifestare contro il nulla

Siamo ormai abituati a vedere i sinistri manifestare contro qualunque cosa (mai a favore, che sia perché non sanno cosa dire?).

Hanno manifestato contro il Governo, contro Alitalia, contro le basi americane, contro la crisi, contro le aziende, contro i morti sul lavoro (come se fosse colpa di Berlusconi), contro il razzismo, contro i respingimenti, contro la guerra in Afghanistan, in Iraq, in Bosnia.

Ora però non sanno più a che santo votarsi e gli argomenti per manifestare iniziano a scarseggiare, per cui si ricorre, più che a fatti concreti, ad invenzioni ad hoc.

Siccome non si può manifestare contro l'inverno o contro Otello, ci si inventa la manifestazione contro il regime che vuole imbavagliare la stampa e le trasmissioni ostili al governo. Salvo che queste trasmissioni poi vanno in onda regolarmente e fanno pure 7 milioni di spettatori.

Si parte dal Rai Tre, in cui ogni trasmissione politica o comica è ben orientata. Televisivamente parlando, poi, abbiamo avuto Celentano che anche lui non scherzava. C'é Annozero, c'é Lost in Wc (che bel titolo, chissà che programmone!), c'é Ballarò, c'é Report, tanto per citare i più trash-chic e radical-chic (ma sempre di chic si tratta, ci dicono i sinistri).
In edicola vi sono Il Manifesto, l'Unità, Avvenire, Repubblica, il Corriere della Sera, Liberazione.
Insomma, una vastissima scelta di informazione "alternativa".

Ora, a me risulta che in Cina, in Corea o a Cuba, dove vi sono i regimi comunisti, chiunque venga trovato con un volantino inneggiante all'opposizione venga passato per le armi. Non importa che lo si divulghi, il possesso è già un crimine da pena di morte.
Ebbene, chi urla e si straccia le vesti per una presunta dittatura mediatica dovrebbe andare in uno di questi paesi e dovrebbe mettersi a stampare qualcosa di critico contro il governo e poi stare a guardare cosa succede, così non rientra più a rompere le scatole qui.

C'é di più: non solo la manifestazione del 3 ottobre è assurda per la vacuità su cui fonda i propri presupposti d'esistere ma anche perché vorrebbe elargire alla stampa (e solo a quella allineata con la sinistra) diritti al di là delle nostre leggi e della nostra costituzione. Si è visto cosa è capitato con il caso Feltri. L'informazione di sinistra ha potuto sputare in ogni modo e maniera su Berlusconi scatenando la sua fantasia fino ai più bassi livelli antropologici, ma a Feltri non venne perdonato di approfondire le sue informazioni su Boffo perché mentre la prima era "libertà di stampa" la seconda era "sopruso di regime". Non so se Feltri avesse notizie veritiere o meno, però se la regola è quella della diffamazione deve esistere biunivocamente altrimenti la si elimini una volta par tutte e per entrambe le parti.

La manifestazione, pertanto, non chiede solo la Luna ma anche il diritto per la sola sinistra ed i suoi adepti di scrivere e dire ciò che crede senza pagarne il conto. Una specie di magistratura di backup, insomma: se l'avversario non lo si può sconfiggere con le elezioni si usa certa magistratura. Se nemmeno la magistratura è efficace, allora si usa la stampa. Per far ciò, però, bisogna garantire alla stampa totale impunità così, in nome della libertà di stampa, il Premier od il politico avverso possono essere infangati senza tema di ritorsioni.

Ora, questo diritto iniquo da parte dei giornalisti a me non va proprio giù. I giornalisti non sono pubblici ufficiali e quindi hanno gli stessi diritti di un comune cittadino. A loro si deve garantire la possibilità di scrivere anche cretinate come tante se ne sentono in giro ma sempre entro un certo limite, perché essere iscritti all'ordine dei giornalisti non dà e non deve dare alcun diritto supplementare.

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02 ottobre, 2009

Scherzare con la morte e la rovina

Io non ho parole. Non voglio commentare per non offendere pesantemente.

http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_9175d3e4-ada3-11de-a90c-00144f02aabc&vxBitrate=300

Ricordate i sinistri quando si fingevano addolorati per le vittime all'Aquila e per la distruzione delle loro case?

Ecco la risposta. Si gioca con le tragedie pur di attaccare il premier.
Mi fate vomitare.

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01 ottobre, 2009

Cadute verticali senza paracadute

Tutti conosciamo quanto la sinistra sia caduta in basso, sappiamo delle sue difficoltà interne ed esterne, conosciamo il harakiri con cui quotidianamente si suicida.

Però che usassero tr... per infamare il Presidente del Consiglio è una novità.

La cosa sta scadendo nel volgare e nel blasfemo, nella porcheria di cattivo gusto e nello squallore più assoluto: che un'area politica abbia bisogno di pu..... per far parlare di sé ed attaccare la controparte è avvilente.

Da elettore del centrodesta se i miei leaders politici usassero gli stessi metodi contro la sinistra straccerei la scheda in cabina elettorale o glie la porterei a casa e glie la farei mangiare. Però ognuno ha l'intelligenza che si merita e di là dal fosso essa sembra merce rara.

Invece di controbattere al centrodestra con argomentazioni e programmi validi, il centrosinistra fa stilare il suo programma da una pu..... . Dio mio che pena, parlano di imbarbarimento della politica ma qui si fa concorrenza a Brenno.

Pertanto, in via eccezionale e con tre anni di anticipo vi presento il programma della sinistra:
1) Buttare giù Berlusconi con ogni mezzo.
2) Varie ed eventuali.

Fortuna per la sinistra che Berlusconi è al governo, perché se così non fosse il loro programma si dimezzerebbe drasticamente e quindi dovrebbe limitarsi a governare con varie ed eventuali: Palmiro Cangini al posto loro farebbe una figura più professionale, almeno con lui il buonumore sarebbe garantito.

Qui invece siamo alla più infima volgarità da strada, con la differenza che non ride nessuno: e pensare che la sinistra ha pure il coraggio di definirsi "intellettuale"!

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