Libere Risonanze: La legge dell'incompenetrabilità dei corpi.

30 marzo, 2006

La legge dell'incompenetrabilità dei corpi.

--- Vecchio Articolo ---
I cittadini onesti ne sentivano davvero la necessità. A Natale è tradizione essere tutti più buoni e quindi, si è pensato, che cosa di meglio si può inventare se non un'altra favolosa amnistia "una tantum" per scarcerare i delinquenti, magari parlandone il giorno di S.Stefano e con priorità assoluta ? Dopo la pensata del Presidente della Repubblica di concedere la grazia a Sofri ecco verificarsi puntualmente ciò che si era prospettato in questo blog. Alla domanda "perché a Sofri sì ed agli altri no" si è preferito rispondere con un imperativo "Fuori Tutti", come quando un negozio in chiusura liquida la sua merce per poter racimolare un pò di quattrini. In questo caso, però, il soggetto non è il negozio ma uno stato asfittico che per esigenze elettorali riunisce il meglio della codardìa bipartisan e della feccia opportunistica del Palazzo. Le carceri scoppiano ? Ma sì, che diamine, un'amnistia generale e via andare, al diavolo le leggi e coloro che hanno subito le conseguenze di atti criminosi. E per il Natale 2006, udite udite, i parlamentari, come i Magi si stanno già organizzando per una bella cammellata allo scopo di portare uranio, tritolo ed AK-47 nella grotta di Bin Laden in quanto anche lui, poveretto, non è giusto viva al freddo come Gesù Bambino e senza la pensione minima dopo anni di onorata attività in giro per il mondo.

Le carceri scoppiano ? Si pareggino come si fa con un coltello per i boccali di birra, levando la schiuma che si forma in superfice per mezzo un taglio netto e deciso. Poco importa poi che l'eccedenza di birra vada sui a finire sui pantaloni...

Cari lettori, prepariamoci, la legge dell'incompenetrabilità dai corpi è nata, spietata e sovrana, anche in politica, in economia, nella vita sociale. Tra un pò vedremo le banche che possiedono cassaforti troppo piccole regalare i nostri risparmi ai barboni, così come ci dovremo abituare a vederci bruciare l'automobile sull'autostrada quando c'é troppo traffico ed a dover far abortire i figli se nella stanza da letto non si ha spazio. Che nessuno di noi durante il cenone di Capodanno s'azzardi a dire "accidenti, sono pieno !", pena due dita in bocca da parte del titolare.

Però, cari amici, vi è un'eccezione, una speranza, un unico posto al mondo in cui la legge dell'incompenetrabilità dei corpi non vale: quel posto è la bagnarola degli immigrati clandestini che arrivano in duecento su una nave omologata per dieci. E nessuno sa come essi facciano, forse, si dice, organizzandosi secondo lo schema piramidale tanto caro ai saltimbanchi circensi che cavalcano i pony. In quel magico luogo nessuno si azzarda a buttarne qualcuno a mare per pareggiare il conto, ma al contrario, essi arrivano tutti quanti da noi.

Pertanto, cari amici lettori, la notte di Capodanno auguro a tutti Voi una bella gita in barcone in compagnìa dei clandestini, perché, contrariamente al resto degli italiani, una volta sbarcati possiate godere di riscaldamento, vitto, alloggio e cure mediche gratuite.