Libere Risonanze: Le ottime norme antiterrorismo della Lega

28 marzo, 2006

Le ottime norme antiterrorismo della Lega

--- Vecchio Articolo ---
Senza dubbio alcuno, dopo anni di immobilismo e di cecità politica da parte del governo di centrosinistra, viene affrontato da questo governo l’annoso nodo della lotta al terrorismo sul fronte interno. Subito le proposte delineate dalla Lega sono state aspramente criticate dal centrosinistra secondo i soliti schemi del NO ! ad ogni costo, anche e specialmente quando si tratta della sicurezza di cittadini italiani.La sinistra infatti quando ebbe responsabilità di governo cristallizzò qualunque iniziativa in questo senso, adottando la regola del basso profilo secondo cui chi non si muove non può divenire oggetto di critiche. Questo è valso per l’economia, nel quale alveo la sinistra ha fatto scorrere fiumi di debiti pur di concedere all’italiano l’illusione di poter vivere sine die al di sopra delle sue possibilità, con il risultato di non attuare quelle riforme strutturali che richiedono coraggio ed impopolarità. La stessa sinistra, poi, non portò a compimento nemmeno una politica di controllo sui prezzi, il tutto ovviamente per non pestare i piedi al terziario. Il precedente governo abbandonò perfino nel dimenticatoio il suo cavallo di battaglia, ovvero la lotta all’evasione fiscale ed al lavoro sommerso, tanto che per sentirne riparlare si dovette saltare a pié pari ai giorni nostri con il richiamo forte e diretto di Berlusconi sull’argomento e l’annuncio di nuove norme allo studio per l’eliminazione di questo spinoso problema. L’unica decisione condivisibile ed in un certo senso coraggiosa che venne partorita da una parte della sinistra fu la concessione delle nostre basi per la guerra contro la Serbia, decisione che avrebbe spaccato il governo se non fosse stato per l’intervento provvidenziale del Polo delle Libertà, il quale, contrariamente a quanto poi la sinistra fece a parti invertite, dimostrò di tenere alla coerenza in ambito internazionale del belpaese più che all’opportunistica convenienza politica. In questo assordante silenzio, la sinistra, ammiccando pericolosamente ai paesi filoterroristi e forte del fatto che un’Italia schierata con il terrorismo non sarebbe mai stata attaccata da quest’ultimo, pensò di ignorare il problema nonostante i primi sintomi di estremizzazione dei gruppi eversivi islamici. Ad onor del vero e per onestà intellettuale bisogna ricordare che ancora non era stato scatenato l’inferno dell’11 Settembre per cui il mondo occidentale viveva tranquillo, l’economia “tirava” e le vicende mediorientali sembravano distanti anni luce dai nostri problemi quotidiani. Però logica vuole che all’intensificarsi di un pericolo un governo responsabile reagisca con il classico giro di vite. E la sinistra non lo fece.Ora, svegliatici dal torpore dell’equilibrismo tipicamente italico tanto caro alle sinistre ma completamente amorale, ci siamo schierati con forza e determinazione al fianco dei paesi occidentali e con loro abbiamo intrapreso la necessaria guerra contro un nemico subdolo e sfuggente che si annida nel nostro tessuto sociale. Questo nemico, che agiva esclusivamente in paesi lontani è apparso nelle nostre città dopo l’11 settembre, forte di un'organizzazione creata pazientemente alla luce del totale disinteresse degli allora partiti politici sulla questione inerente alla sicurezza interna. E da governo responsabile, questo schieramento ha elaborato le sue proposte in merito.La strategia terroristica è molto sottile per tanti motivi, più o meno tutti analizzati nei talk show televisivi. E’ vero che il terrorista si nasconde, è vero che colpisce indistintamente, è vero che mira a condizionare la politica dei governi ed ho sentito parecchie opinioni assolutamente condivisibili. Ma su un punto non è mai stata focalizzata l’attenzione: il fatto che il terrorismo è difficilmente contrastabile perché ci costringe a scegliere tra i nostri diritti e la lotta serrata alle organizzazioni estremistiche. E su questo, me lo sia consentito dire, ci marcia. Il terrorismo conta proprio sulle proteste di una sinistra la quale, come ho scritto prima per l’economia, preferisce l’immediato vantaggio di una libertà fittizia piuttosto che una eradicazione del fenomeno da conseguirsi nel futuro, come colui che per paura dell’operazione chirurgica lascia espandersi il tumore che lo condannerà. Nel precedente periodo ho scelto non a caso la definizione “libertà fittizia” e per un motivo ben preciso: non si può essere liberi se non si può prendere il treno in santa pace, se ad ogni ingresso nella metropolitana si deve temere un attentato o se non si è in grado di investire il proprio capitale in azioni redditizie poiché esse potrebbero collassare alla prima bomba. Basti analizzare cos’è capitato dopo l’11/9: consumi dimezzati, compagnie aeree fallite, trasporti nel caos, chiusura di aziende e conseguente disoccupazione, investimenti al lumicino e drammatiche emorragie finanziarie per i risparmiatori, i quali sono costretti attualmente a scegliere se investire in azioni pericolosamente sensibili alle vicende del terrorismo od in titoli di stato, il cui guadagno annuo è stabilizzato su un misero 2%. Come avevo spiegato all’inizio, è un po’ come il criterio di sinistra di adottare una politica economica allegra, che non ricalca la reale salute del paese e diviene uno specchietto per le allodole finché non ci si trova con 2 milioni e mezzo di miliardi di debito nonché il cappio europeo al collo.Da queste considerazioni si evince essere essenziale la necessità di una scelta di norme concrete commisurate alla minaccia gravante sulle nostre teste, che siano possibilmente rapide e rigide. In breve, dopo tanti anni di lieti menefreghismi, occorre iniziare a ragionare secondo il proverbio “a mali estremi…”, sacrificando un po’ della nostra libertà e/o privacy sull’altare della sicurezza. Esattamente nella maniera in cui sono state promulgate le leggi contro la guida in stato d’ebbrezza che costringono i conducenti a soffiare in direzione del sensore, non vi è alcuna lesione alla persona nel catalogare i terroristi tagliando loro un paio di capelli e prendendo un campione di saliva. In fondo quando ci si reca in molti paesi esteri si è costretti ad imprimere le proprie impronte digitali sui documenti e nessuno si lamenta di questa modalità di schedatura che causa per tre giorni l’alterazione del colore dei polpastrelli. Anzi, io credo che sarebbe bene rendere obbligatorio questo civilissimo controllo non solo per i terroristi ma per tutti gli immigrati ed anche per gli italiani, poiché in tal modo potremmo avere una migliore capacità investigativa anche per far fronte alla criminalità comune. Per quanto concerne la procura antimafia ed antiterrorismo (PNAA) ben venga, a patto che essa sia interconnessa con analoghe procure in tutto il mondo adottanti gli stessi sistemi di schedatura, altrimenti potrebbe divenire un doppione dei servizi segreti, da sempre gelosi delle informazioni racimolate sul campo. Secondo me sarebbe opportuna anche la creazione di squadre speciali antiterrorismo sulla falsariga dei GIS, addestratissimi, dotati delle ultime novità in fatto di armi e con larga discrezionalità a procedere in arresti od in operazioni di epurazione in Italia ed all’estero. Un sì deciso anche ai controlli sui Money Transfer bancari. Molti terroristi si servono di shortcuts quali le società di trasferimento di denaro private che, ovviamente inconsapevoli delle transazioni in essere, eseguono onestamente il loro importantissimo lavoro senza poter conoscere la intenzioni di chi riceve il denaro. A questo proposito una bella iniziativa aggiuntiva potrebbe essere l’obbligo per gli istituti di credito e le società di money transfer di installare uno speciale programma omologato collegato alla PNAA aggiornabile in rete bancaria. Questo permetterebbe di evidenziare eventuali trasferimenti di denaro provenienti da individui periodicamente (e segretamente) segnalati dalla Procura Antiterrorismo per mezzo di una lista da scaricarsi quotidianamente ed automaticamente nei computers centrali degli istituti di credito e letta dall'apposito programma di rete, il quale sarebbe così deputato a segnalare in background le operazioni effettuate dai sospettati (utilizzando come discriminanti nome e cognome, residenza, numero di conto e così via..); il tutto esattamente allo stesso modo nel quale opera un antivirus per un PC, scaricando regolarmente l’update disponibile nel server per tenerlo aggiornato contro le minacce virali.
In tal caso la comunicazione alle autorità competenti sarebbe immediata ed automatica poiché sarebbe il programma stesso a segnalare automaticamente le operazioni finanziarie di un presunto terrorista non appena venisse digitato il numero di conto ad egli associato.
Importantissima è anche la richiesta di una definizione ufficiale del concetto di “terrorismo”, normativa esplicativa che finalmente chiuderebbe all’angolo giudici compiacenti od incompetenti, pronti a sfruttare a seconda delle loro inclinazioni politiche la non completezza delle leggi giurisprudenziali al riguardo per avventurarsi più o meno in malafede in acrobazie dialettiche al riguardo. Un sì deciso anche alla norma che prevede l’espulsione immediata di un sospetto terrorista, che unita all’analisi del DNA gli impedirebbe di rientrare in Italia se non con lo status di clandestino. D’altra parte in molti paesi anglosassoni questa legge è già vigente da molto tempo. A questo proposito occorrerebbe aggiungere una norma, quella dell’immediata espulsione dei clandestini senza ricorrere al foglio di via. I clandestini potrebbero essere portati immediatamente in centri di raccolta sorvegliati, i loro beni in Italia confiscati ed essere rispediti entro 48 ore nei loro paesi d’origine. Un terrorista od un fiancheggiatore avrebbero così molto meno tempo per preparare eventuali stragi e non potrebbero fare i consueti sopralluoghi perché un volta venuti allo scoperto sarebbero a rischio di fermo da parte della polizia. Inoltre il terrorista non potrebbe chiedere aiuto nemmeno ai cittadini regolari (quelli onesti) perché essi potrebbero rivelasi per lui pericolosi delatori. Per quanto concerne la conservabilità dei dati, ovviamente la cosa mi trova assolutamente d’accordo. Le attuali tecnologie hanno raggiunto un così grande grado di sofisticatezza che i dati di una certa rilevanza possono essere compressi e conservati in appositi dvd-rom praticamente indistruttibili dal tempo. Questi dati non solo possono essere usati in sede processuale ma possono essere analizzati, trasmessi e rianalizzati con apparecchiature più sofisticate da polizie scientifiche di altri paesi; in questo modo essi rappresenterebbero ottime fonti di indagine per le procure di tutto il mondo, le quali potrebbero condividerle venendo a conoscenza di informazioni vitali per la composizione di eventuali puzzle nelle loro indagini. Anche l’equiparazione dei reati di terrorismo a quelli di mafia mi trova d’accordo ed auspicherei per tutti i condannati (mafiosi e terroristi) i lavori forzati, in modo da insegnar loro che il lavoro umano è cosa gradita ad Allah più che attentare alla vita di innocenti.Insomma, concludendo non c’è dubbio che in questa occasione la Lega abbia centrato il problema più di chiunque altro al governo.