Libere Risonanze: Prodi tra energia solare e colpi di sole...

28 marzo, 2006

Prodi tra energia solare e colpi di sole...

--- Vecchio Articolo ---
I medici li definiscono "colpi di sole", ovvero l'aumento repentino della temperatura corporea dovuto all'esposizione diretta ai raggi solari, sindrome che generalmente colpisce i vasi sanguigni e conseguentemente il cervello. Forse Voi penserete che questo inconveniente possa verificarsi solo d'estate, invece a questa casistica si è aggiunta una novità: un italiano è stato colpito da un colpo di calore anche in stagione fredda ed ormai prossima all'inverno. Questo personaggio è il leader della sinistra, ovvero Mr. Prodi.
A questo punto devo fare ammenda: credendo in passato che questo personaggio fosse del tutto acefalo, scopro invece con stupore quanto l'insolazione abbia dimostrato la presenza dentro la scatola cranica di qualche sparuto neurone, su cui l'effetto ha potuto manifestarsi.

Ma veniamo a noi: l'argomento trattato da Prodi è la temeraria affermazione secondo cui, una volta al potere, l'Unione punti all'energia solare in sostituzione di quella nucleare.

Un'affermazione elegante e d'indubbio effetto, non c'é che dire, ma ahimé, populistica e demagogica per diversi aspetti:

1) Innanzitutto l'energia solare di cui Prodi vaneggia è ampiamente insufficiente per un uso civile, figuriamoci per quello industriale. Per uso civile, una famiglia media di 4 persone dotata di piccolo appartamento abbisogna:

A TORINO:
Acqua calda sanitaria: 4.500 KWh
Riscaldamento: 7.500 KWh
Energia elettrica: 3.500 KWh
Totale fabbisogno energetico: 15.500 KWh / anno

A ROMA:
Acqua calda sanitaria: 4.500 KWh
Riscaldamento: 4.000 KWh
Energia elettrica: 3.500 KWh
Totale fabbisogno energetico: 12.000 KWh / anno

A BARI:
Acqua calda sanitaria: 4.500 KWh
Riscaldamento: 3.500 KWh
Energia elettrica: 3.500 KWh
Totale fabbisogno energetico: 11.500 KWh / anno

Prendiamo ora la soluzione più favorevole, quella di una famiglia abitante a Bari: essa avrebbe bisogno, secondo i dati, di 11.500 KWh annuali !!! per rendersi indipendente. Questo, ovviamente, per quanto concerne un piccolo appartamento (ma nessuna paura, ci penserà Prodi a costringerci a vendere le case più grandi, n.d.r.).
L'idea dell'indipendenza energetica non sarebbe malaccio se non fosse che per produrre 11.500 KWh all'anno avremmo bisogno di un "impiantino" da 8.000 Wp, ovvero di un'estensione di 70-100 mq. di pannelli dal ragguardevole costo di 30.000 €. E questo SOLO per uso civile, non parliamo poi delle fabbriche, che assorbono energia come Eltsin beveva vodka.

Prendendo ad esempio queste cifre incontestabili potrete capire perché a certi politici ignoranti come le capre non dovrebbe essere permesso parlare di scienza. A meno che, ovviamente, non ammettiamo l'ipotesi del suddetto colpo di sole, ipotesi che in tal caso giustificherebbe qualunque follìa prodiana.

2) L'energìa fotovoltaica prodotta non è costante. La nostra stella, purtroppo per noi, ha la cattiva abitudine di giocare a nascondino con le nubi. Ciò significa che l'imprevedibilità del Sole è sempre in agguato e che quindi ci troveremmo d'inverno con le batterie scariche, l'acqua ghiacciata e l'impossibilità non solo di farci una sana doccia calda ma anche di accendere una lampadina (non parliamo di ferri da stiro, forni e quant'altro !). Ora, siccome l'energia non si può accumulare in cisterne come l'acqua ma deve essere immagazzinata in batterie, capirete certamente che ad una famiglia di 4 persone in quelle uggiose settimane invernali che si succedono con continuità, occorrerebbe, per garantire un afflusso continuo di energia, una batteria grande come due palazzi di otto piani, senza considerare poi che le batterie devono durare per molto tempo e generalmente tendono a scaricarsi prima di essersi esaurite. Inoltre la produzione di energia descritta sopra è ampiamente sbilanciata nel periodo estivo, quando consumiamo meno e le giornate sono lunghe, mentre è invece carente (mediamente del 40%) durante il periodo invernale quando il fabbisogno diviene più consistente e le giornate s'accorciano. Ciò significa che il nostro superpannello nel Sud ed in piena estate dovrebbe passare da una superfice di 70-100 mq. ad una superfice di 98-140 mq. d'inverno, per una spesa di circa 50.000 € (ovvero come un piccolo appartamento).

3) I pannelli solari hanno bisogno di manutenzione. Non sperate mai di installare un pannello solare senza aver prima aver messo in conto la continua pulitura del vetro sovrastante le celle fotovoltaiche. Lo smog, la pioggia, la neve, lo sporco accumulato sulla superficie, infatti, sono nemici micidiali per il nostro pannello e quindi si dovrebbero prevedere ogni settimana almeno due uscite sul tetto in compagnia dei felini (e con la stessa agilità) per pulire i pannelli. I circhi ne sarebbero contentissimi ed ora abbiamo capito come Prodi intenda risolvere la questione delle pensioni d'anzianità.

4) L'orientamento. Un pannello solare, data la sua resa, deve essere rivolto verso il sole in modo che i raggi arrivino nel pieno del giorno perpendicolarmente rispetto alla sua superficie. Sfortunatamente, non essendo ai tropici, dobbiamo accontentarci di un compromesso con evidente perdita di energia. Aggiungiamo inoltre che tali pannelli devono esporre TUTTA la superficie alla luce solare. Nel caso di un piccolo palazzo di 6 famiglie abitante al Sud occorrerebbe quindi, sul tetto, ben orientato ed in modo che nessun altro palazzo l'oscurasse, un pannellone da 100 X 6 = 600 mq. Ora, considerando uno sviluppo verticale del fotovoltaico (perché i palazzi, a rigor di logica sono alti e stretti), un pannello del genere sarebbe impossibile da installare perché talmente alto che appena esposto ad una brezza franerebbe sulle incolpevoli teste degli inquilini dell'ultimo piano; il tutto, ovviamente, senza poi considerare che la struttura montante dovrebbe essere così pesante da ridurre il palazzo ad una cotoletta. Il che, a Milano, andrebbe anche bene, visto che lì le fanno "alla milanese".

5) Le batterie. Godete, o VOI ambientalisti ! Siccome la tecnologìa fotovoltaica per il punto 2) e 3) non è in grado di garantire un afflusso costante di energia (e nel caso di produzione di energia elettrica, essa deve COMUNQUE essere immagazzinata in una batteria), è ovvio che un uso massiccio dell'energia in questione richiederebbe batterie enormi. Ammesso e non concesso che si potesse costruire chissà dove una super-pila ricaricabile grande come due palazzi (N.B: per ogni singola famiglia e non troppo lontano per non creare dispersioni elettriche nei cavi), il nostro nucleo di 4 persone dovrebbe affrontare poi il problema dell'inquinamento. Provate Voi ad abbandonare una batteria dell'auto all'aperto e vedrete come vi ringrazierà la Natura. Certo, vi possono essere numerose forme di riciclaggio dei rifiuti, ma riciclare una batteria così grossa sarebbe così costoso da farVi risolvere il problema "casa", perché la dovreste vendere per pagare la rottamazione. E riciclare i rifiuti, neanche a dirlo, costerebbe ENERGIA che, come al solito, riproporrebbe il solito problema: da dove la prendiamo ? In più, ogni batteria ricaricabile possiede una vita limitata e cala progressivamente di rendimento, quindi ogni 5-6 anni a dir molto la nostra famigliola dovrebbe acquistarne una nuova (sempre grande come due palazzi di 8 piani) oltre, ovviamente, a dover periodicamente ristrutturare la struttura portante !!!

6) Inquinamento da oscuramento. Non potendo, per le ovvie ragioni espresse sopra, posizionare i pannelli fotovoltaici in verticale (perché il sole circola quasi sulla nostra testa e perché dovrebbero essere alti più dell'Empire State), si dovrebbe prevedere un posizionamento semiorizzontale di sterminate regioni di pannelli. Questo significa levare alla terra il suo normale riscaldamento e riflettere (perché i pannelli sono ricoperti da vetro) una parte d'energìa verso la ionosfera scombinando così tanto il clima da autodistruggerci più che con le bombe atomiche.

8) Dove prendiamo tutto il materiale ? Sarebbe molto bello pensare di disporre di infinite celle fotovoltaiche che come per magìa apparissero nelle nostre mani, ma purtroppo in natura nulla si crea e nemmeno di distrugge ed essendo i materiali scarsi in quantità, dovremmo, come si suol dire "attaccarci al tram", tra l'altro anch'esso fermo per mancanza di corrente.

7) Dulcis in fundo: i costi. A parte la nemmeno lontanamente fattibilità del progetto, vorremmo tutti sapere CHI pagherebbe i costi di una tale opera, ovvero l'installazione coatta nell'Italia intera di pannelli fotovoltaici, come quello pseudo-artista che va in giro ad incellophanare i monumenti. Se un pannello di 100 mq. costa per una famiglia del Sud solo per il montaggio dell'impianto 30.000 € (ed in Italia siamo più o meno 57 milioni non tutti residenti a Lampedusa), si calcola 100 mq./4 persone= 25 mq. a testa di pannello.
Ora, 25 mq x 57.000.000 = 1.450.000.000 (un miliardoquattrocentocinquanta) metri quadri da ricoprire di pannelli o se volete 1.450 Kmq. una cifra che significa la metà della Valle d'Aosta , per una "modica" spesa complessiva che si aggira attorno ai 427.500.000.000 (quattrocentoventisette miliardi e cinquecento milioni di euro !!!) che in lire è = 827.755.425.000.000. (quasi ottocentoventottomila miliardi ITL). Economico, no ?

P.S: in questo quadretto riassuntivo si calcola il minimo indispensabile domestico per una famigliola di 4 persone ma ovviamente non si calcola il fabbisogno energetico delle fabbriche, che assorbono con i loro macchinari montagne di energia giornaliera.

In sintesi: per far andare solo 1/10 dell'Italia ad energia solare dovremmo lastricare metà della Valle d'Aosta e ricoprirla di specchi, prendere almeno tre regioni italiane ed imbottirle di batterie grandi ognuna come Milano, vivere tutti ad Agrigento, possedere il P.I.L. degli abitanti della Via Lattea e girare un milione di anni nel cosmo alla velocità della luce per trovare il materiale necessario.

Ma se Prodi ha detto che SI PUO'...

In fondo, quando afferma questo, Prodi è sempre più credibile di quando ci vuole convincere che la sinistra sia un bene per l'Italia.