Libere Risonanze: Williams: quando finalmente i delinquenti pagano.

30 marzo, 2006

Williams: quando finalmente i delinquenti pagano.

--- Vecchio Articolo ---
Strana rotazione, quella del mondo. Finora verso est in senso antiorario ma improvvisamente, un bel giorno, ci si alza vedendo il sole albeggiare ad ovest. E tutti quanti, bovinamente, a dire sì, che in fondo la cosa è normale.

E' questa la sintesi della vicenda di Stanley Williams, emerito delinquente pluriomicida e capo di una gang efferata, trasformatosi magicamente (e solo dopo che l'avevano acchiappato...) nel paladino della difesa dei diritti sociali. In fondo c'é più dignità in Saddam Hussein che sa di dover andare alla forca negando spudoratamente i suoi crimini ma combattendo per la sua folle linea politica senza muoversi di un millimetro dalle sue convinzioni. Questo, affermato ovviamente con tutta l'antipatia ed il disprezzo che provo per l' ex dittatore iracheno il quale merita di fare la fine che gli si prospetta.

Sarebbe comico (se non fosse per la tragicità della vicenda che coinvolse 4 innocenti cittadini americani) enumerare le vicende di tutti quei delinquenti incalliti che, una volta al fresco e sapendo che sarà la loro vita ad essere messa in discussione, come l'Araba Fenice trasformano radicalmente le prospettive divenendo pacifisti e perbenisti. A questo punto ci chiediamo: qual'é il significato della pena ? Essa si commina per la responsabilità delle proprie azioni o per ciò che presumibilmente si è diventati in galera ? Ed ancora: chi mi impedisce, una volta al fresco, di mostrarmi un grande filantropo per il solo scopo di vedere il sole senza sbarre o di evitare l'iniezione letale ? Ricordiamoci che molti sono i galeotti usciti per buona condotta ma che sono stati beccati dopo pochi mesi a reiterare il reato od a compierne di nuovi.

Mai, dico, mai che un assassino si penta e si ravveda prima della sentenza o meglio, quando è ancora libero.

Pertanto, cosiderando il benefico influsso della pena capitale sulla componente spirituale del condannato di turno, scaturisce in tutto il suo spendore l'apoteosi della sedia elettrica (nel caso italiano meglio sarebbe a metano...): poiché appare evidente che le condanne a morte hanno il metafisico potere di ispirare, evocare, estrapolare e divulgare la ceme de la creme dell'animo umano, tali condanne sono auspicabili per la rinascita (si spera il più tardi possibile) degli effettivi responsabili dei fatti più gravi ed odiosi.

Logicamente anche il nostro paese nel suo piccolo non è immune da questo rinascimento: come per la vicenda Williams anche il caso Sofri può essere, sebbene con le opportune differenze, annoverato tra i miracoli del petroliniano trasformismo dell'animo umano. Evidentemente la galera rende intelligenti, moderati, perfino mistici. C'é chi sente la voce interiore, chi il richiamo della coscienza; ho letto di uno che ha perfino visto la Madonna, la quale stranamente s'é mostata a cose fatte. Mi chiedo perché la domenica non s'invitino i fedeli a pregare nelle carceri, invece che nelle chiese, tanto misticismo sprizza da quei luoghi. Ma torniamo a Sofri: tre gradi di giudizio, più di cento giudici, una condanna pesantissima sul piatto della bilancia e si parla ancora dell'opportunità di scarcerare il detenuto. Certo, qui in Italia non si mettono alla forca i criminali (c'é chi se la meriterebbe), anzi, in genere sono proprio i delinquenti che se ne vanno a zonzo con la complicità della sinistra mentre le brave persone sono bastonate in ogni luogo. Ma se nel caso Sofri di problemi di salute davvero si tratta, sarebbe allora molto più logico curarlo sospendendo la pena fino alla sua completa guarigione per poi fargli trovare la cella calda non appena egli si è ristabilito, così da permettergli l'espiazione completa del peccato. D'altronde anche coloro che si confessano in Chiesa non si lavano così facilmente la coscienza ma devono percorrere una strada irta di sacrifici e di espiazioni, altrimenti saremmo tutti a fare lacrimuccia nel confessionale per poi a fregarcene appena girato l'angolo. La galera deve essere a tutti gli effetti un istituto di pena e non di rieducazione. Deve cioé rappresentare un deterrenza. Ed il pentimento dev'essere dolore. Certo, nel frattempo ci si può "autorieducare" imparando un mestiere, ma questo deve avvenire in prigione e fino alla fine della pena: una volta pagato il debito con la società, c'é sempre tempo. Basta saper aspettare la chiamata del secondino e poi rimboccarsi le maniche. Così lo spacciatore potrà fare il mugnaio, l'assassino il macellaio, il ladro proporre i bond argentini e lo stupratore il ginecologo.

Nella vicenda Williams è stata invece data all'individuo una possibilità ancor più grandiosa: quella di sublimare, ovvero di passare dallo stato solido a quello aeriforme, permettendogli di diventare un angelo a tutti gli effetti. Altroché Nobel per la pace e programmi per bambini, finalmente il Williams potrà intercedere in Paradiso per tutti noi poveri fessi che per soldi o per divertimento non ammazziano la gente per strada.

1 Comments:

Blogger Massimo ha detto...

Naturalmente condivido (e lo sai bene ;-).
Un saluto e un augurio per il blog (sono il primo a commentare ... :-)

giovedì, 30 marzo, 2006  

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