Libere Risonanze: Italia di Mezzo, inciucio del c.zzo

27 ottobre, 2006

Italia di Mezzo, inciucio del c.zzo

Sarà per via del clima ancora caldo, sarà per la solita logica democristiana del "distinguersi a tutti i costi" ma da qualche tempo a questa parte a Follini è venuta in mente un'idea da "ultima spiaggia" che scaverà la sua fossa politica. La costituzione del partito "L'Italia di Mezzo".
Eh, sì, dell'Italia di Mezzo ne sentivamo davvero il bisogno: in parlamento un altro inutile partito si aggiungerà alla già troppo inflazionata schiera di microrappresentanti politici.
L'Italia di Mezzo sarà un partito nato già morto che non saprà né di carne né di pesce, una specie di relitto abbandonato ai flutti. La scommessa ? Questo partito se passerà alle prossime elezioni avrà un numero di aderenti così ridotto da non conquistare neppure un seggio.
L'idea di Follini vorrebbe pretenziosamente essere astuta: secondo la tipica perversa logica democristiana, l'Italia di Mezzo, proprio per la sua collocazione (in mezzo, appunto) salirebbe di volta in volta e secondo convenienza sul carro dei vincitori dettando le regole alla coalizione in seno alla quale si trovasse, un pò come facevano i socialisti di Craxi all'epoca della Prima Repubblica che stavano con la Dc ma facevano giunta con i comunisti nelle regioni rosse.
Follini però ha fatto male i suoi conti e da questi errori si arguisce quanto egli sia scarso in senso politico e strategico. Le considerazioni al riguardo sono contenute nei seguenti punti:
1) Secondo l'attuale legge elettorale esiste per i partiti uno sbarramento al 4% se non coalizzati e del 2% se coalizzati. Questo significa che, poiché l'Italia di Mezzo MAI arriverà al 4%, per portare qualcuno dei suoi sfigati in parlamento, Follini dovrà per forza associarsi ad altri partiti minori i quali, ovviamente, detteranno anch'essi le loro condizioni, oppure sarà costretto a rientrare in una coalizione ritornando di fatto nella maggioranza, con l'aggravante di essere considerato "il parente scomodo ed inaffidabile". Praticamente, se Follini voleva ottenere l'autonomìa ha ottenuto l'esatto contrario.
2) Follini non ha fatto tesoro di ciò che è successo a Pannella. I radicali, che da sempre si svendono in termini di dignità, hanno avuto la bella pensata di presentarsi alle elezioni con i socialisti liberali. Esito: batosta tremenda, con l'aggravante (pure in questo caso) di essere ostracizzati ed emarginati dalla coalizione di sinistra. Ora i radicali hanno due alternative: tornare a fare gli indipendenti chiudendo di fatto bottega oppure allacciarsi al centrodestra, che forte del malumore degli italiani ed in nettissimo vantaggio sugli avversari di sinistra, mai e poi mai potrebbe considerare come paritari i rapporti con gli eventuali nuovi alleati.
3) Follini non ha capito che per una coalizione è vitale un partito solo se esso possiede almeno il 4-6% (come ad esempio Rifondazione ed i Comunisti italiani per la sinistra o la Lega per il centrodestra), percentuale che, come è già stato detto, Follini sogna la notte. Infatti, a meno di clamorosi pari come quello delle ultime elezioni per cui alla sinistra per reggersi al potere necessitano anche i morti, con questa legge elettorale il premio di maggioranza consente ad una coalizione di legiferare pur perdendo essa per la strada un paio di micropartiti. In questo contesto le coalizioni di centrodestra o centrosinistra invece di subire i ricatti dei partiti minori possono, al contrario, ricattarli a loro volta con la minaccia di farli restare fuori dalla coalizione provocando la loro estinzione in parlamento.
4) Nelle intenzioni del Folle-Follini, l'Italia di Mezzo sarebbe dovuta servire da germe per attirare tutte le forze ex-democristiane della prima Repubblica. Follini pensava che Prodi, Rutelli e Casini lo seguissero. La dura realtà per Follini invece è che questi personaggi se ne stanno al caldo sotto le coperte delle proprie coalizioni non sognando nemmeno durante il pisolino quotidiano di avventurarsi in simili gineprai politici.
5) Follini non ha considerato anche un altro aspetto: oggigiorno i partiti tendono semmai a discutere di agglomerazioni, non di divisioni. Prodi e Berlusconi vorrebbero due partiti unici del centrosinistra e del centrodestra. Ovvio che l'Italia di Mezzo, in tal caso, resterebbe schiacciata tra i due contendenti.
6) Altro particolare non irrilevante: la gente al giorno d'oggi si schiera. Il centrodestra odia il centrosinistra e viceversa. Quando parlo di politica con persone prese a caso, infatti, accade sempre una delle due cose: o ci si unisce nel coro o si litiga (la situazione attuale per la quale tutti gli italiani sono incazzati con il governo non fa testo perché è una situazione contingente dovuta alle infami norme promulgate dal centrosinistra). Ciò significa che le persone, errando o no si sentono parte di uno schieramento o dell'altro e che la vecchia politica del piede in due staffe è morta e sepolta.
Consentitimi infine di analizzare il nome scelto da Follini per il suo partito. "Italia di Mezzo" è un nome ridicolo, somiglia un pò ai ricordi Tolkeniani della Terra di Mezzo, ha un qualcosa di irrealistico e di velleitario. Inoltre il nome richiama alla mente proprio il viscidume dell'avvoltoio che aspetta l'esito di una battaglia per poter mangiare la carne dei morti: essere dell'Italia di Mezzo sarebbe dire di aspettare per vedere chi vince allo scopo di poter mangare a sbafo. E per quanto riguada gli ideali ? Dipende da quale metà conviene far propria. Che schifo, in questo sono meglio i comunisti che per la loro perversa e nauseante logica mettono almeno la faccia.
In sintesi sono dell'avviso che questo aborto politico verrà ignorato totalmente dagli italiani, che nessuna Italia di Mezzo verrà mai rappresentata autonomamente in parlamento e che finalmente il traditore Follini potrà prenderselo esattamente dove merita: nel mezzo, appunto.

1 Comments:

Blogger Massimo ha detto...

Follini ? Chi era costui ? ;-)

venerdì, 27 ottobre, 2006  

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