Libere Risonanze: Una preghiera per Welby

24 dicembre, 2006

Una preghiera per Welby

Questo articolo è del tutto frutto di considerazioni personali e non esprime il pensiero dei membri di alcun aggregatore a me collegato.

Oggi sono inferocito.

Sono inferocito contro la Chiesa Cattolica che con un vergognoso e spudorato atto di cattiveria ha negato il funerale a Welby.

Non entro nel merito della vicenda perché non riesco ad avere certezze sul da farsi in una simile situazione e comunque non me la sento di chiamare assassino il medico che ha eseguito il distacco del respiratore. Ho invece certezze sul fatto che ancora una volta la Chiesa Cattolica abbia dimostrato la sua parte oscura e che stavolta si sia macchiata di un ignobile peccato.

La mia fede, e credo di possederne molta più di coloro che tutto il giorno si aspergono di acqua santa, parte dal presupposto che una preghiera non la si neghi a nessuno. Una preghiera non la si è negata neppure ai gerarchi nazisti giustiziati a Norimberga, non la si negherà nemmeno a Saddam Hussein quando, se il tribunale respingerà l'appello, verrà il suo turno. Il mio sogno è di ritrovarmi dopo l'espiazione dei miei peccati con le anime di TUTTI gli uomini altrettanto mondate dai loro peccati, siano essi vittime od assassini.

E, credo, verrà il giorno in cui Dio perdonerà anche il diavolo, riammettendolo tra la schiere dei Beati.

Quindi, a maggior ragione, il trattare così un poveraccio che dall'età di vent'anni giace su un letto SENZA ALCUNA COLPA è scandaloso e direi bestiale. A chi non è mai venuto in mente di togliersi la vita in momenti difficili? A chi non è mai venuto il dubbio su come reagire in caso di un tale dramma? La differenza è che noi abbiamo avuto la possibilità di rifarci perché in grado di farlo, di superare quegli ostacoli che al povero Welby la sorte non ha concesso di scavalcare.

Di qui l'ipocrisia ecclesiastica: il funerale non si fa perché Welby "ha desiderato la morte". Ovvio che Welby volesse la morte, è da scemi pensare il contrario, per lui sarebbe stata una liberazione! Noi siamo qui con la pancia piena a discutere della vita e della morte mentre non conosciamo il dolore di chi questi drammi li ha subiti sulla propria pelle, come quei soloni intellettualoidi comunisti che pontificano sulla povertà mentre si riempiono le tasche di soldi . In questi casi talvolta la persona sfortunata reagisce e vive la vita fino in fondo, talvolta vi è chi è più debole e cerca il sollievo nella fine dell'esistenza: tutto questo è normale e fa parte della natura umana.

Oggi la Chiesa Cattolica si è resa responsabile di uno scempio morale nei confronti di una persona debole e malata, ed ai miei occhi si è presentata come un delinquente che nega un fiore alla tomba di un ragazzo morto su una carrozzella dopo una vita di tormenti e di soprusi del destino.

Qui non c'entra la politica, non c'entra l'etica né il buonsenso: qui c'entra la miseria umana, ma non quella di Welby, bensì quella di chi si fregia di essere misericordioso, "il tramite tra Dio e l'Uomo" a parole ma poi si comporta come se fosse uscito dall'immondizia. Ma vaffanculo !!!
Ebbene, se questi sono i tramiti preferisco parlare con Dio personalmente, senza alcun mediatore come facevano i calvinisti.

Dopo un episodio simile non andrò più in Chiesa né accoglierò più preti in casa mia e proverò un sottile piacere quando faranno pagare l'ICI anche al Vaticano, perché è solo ai soldi che questa gente è sensibile.

Personalmente festeggerò il Natale con Welby nei miei pensieri, pregando per lui, sicuro che il Paradiso gli abbia già aperto le porte che spero vengano chiuse in faccia a coloro che si permettono di giudicare con tanto cinismo il dolore altrui.

4 Comments:

Blogger Massimo ha detto...

Questa volta non sono d'accordo. Aparte la strumentalizzazione operata dai radicali, Welby - se è vero che fosse la sua volontà - ha perseguito costantemente un desiderio di morte che è il contrario di quel che la Chiesa predica e insegna.
Welby e la sua famiglia sapevano perfettamente che un simile desiderio perseguito con tale tenacia, avrebbe precluso ogni onoranza di ordine religioso per chi, scientemente, si è messo al di fuori del solco tracciato.
Concedere a Welby un funerale religioso, avrebbe significato una breccia enorme nella dottrina perchè, dopo, chiunque avrebbe potuto pretendere abalogo trattamento indipendentemente dagli insegnamenti della Chiesa.
Welby sapeva (?) quello che faceva e sapeva quale sarebbe stata la risposta della Chiesa che non poteva essere altro che questa.
Da agnostico la condivido.
Sono dell'idea che un cattolico debba seguire le indicazione della Chiesa cattolica, senza sbandate in base alle proprie convenienze. Sennò non è più un cattolico ma un qualcos'altro che non può pretendere il rito cattolico per un getso contrario all'insegnamento della Chiesa.
A doversi vergognare dovrebbero essere quei laicisti capitanati dai radicali che dopo aver sputato sulla Chiesa adesso pretenderebbero persino che la Chiesa conceda un funerale religioso.

A parte ciò che momentaneamente ci divide ... Buon Natale ! :-)

domenica, 24 dicembre, 2006  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Caro Massimo, stavolta sono assolutamente in disaccordo con te. La tua analisi potrà anche essere giusta ma è fredda e lucida come le regole di un calcolatore.

Noi non siamo calcolatori elettronici, siamo esseri umani ed esiste anche il buonsenso, non solo le regole. La pervicacia con cui Welby ha inseguito il sogno della morte anticipata è cosa logica che molti di noi nelle stesse situazioni sceglierebbero.

Chi di me è più contro i comunisti? Bene, se un comunista fosse in pericolo di vita io mi butterei nel fuoco per salvarlo, non perché la pensa diversamente o come me ma perché è UN ESSERE UMANO.

Siccome la salvezza dell'anima è molto più importante della salvezza del corpo sono incline a pensare che il perdono non lo si neghi a nessuno al di fuori delle regole terrene.

Possiamo essere freddi ed analitici sulla politica ma non si può esserlo altrettanto nei confronti di un uomo sfortunato e sofferente, un uomo che ha visto decadere lentamente il suo corpo mentre la sua anima si dibatteva tra paure, tormenti, rinunce, esasperazioni.

Io, caro Massimo, ho grande paura di questa freddezza. Non ti toglierei mai la spina se tu fossi in quelle condizioni, nemmeno se tu mi pregassi in ginocchio, però ti perdonerei e capirei le eventuali continue e ripetute richieste in questo senso.

Per capire, caro Massimo, occorre aver sperimentato, cosa che per fortuna ci è stata risparmiata e dal momento che siamo tra i miracolati è proprio a noi che è richiesto uno sforzo ulteriore di umanità, sforzo che la Chiesa si è ben guardata dal fare.

No, caro Massimo, la Chiesa non entrerà più a far parte della mia vita perché ha dimostrato una inumanità gravissima.

domenica, 24 dicembre, 2006  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

P.S: Buon Natale, Caro Massimo !!!

domenica, 24 dicembre, 2006  
Blogger Goldfrap ha detto...

Arrivo in ritardo lo so..Ma leggendo per una volta sono in d'accordo con te....(non ci pensare che cambi idea su altro...rimango ferma nelle mie posizioni). Ciao

mercoledì, 06 giugno, 2007  

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