Libere Risonanze: Prodi senza credibilità e senza paesi amici

06 febbraio, 2007

Prodi senza credibilità e senza paesi amici

"L'Italia ha finalmente acquistato rispetto e considerazione a livello internazionale".

Queste le parole di Prodi alcuni mesi or sono. Ebbene, questa frase venne ideata e pronunciata quando la politica estera non era ancora stata toccata dalle sinistre e vivevamo della rendita lasciata dal governo Berlusconi.

Poi vi è stato l'inciucio del nostro governo con gli Hezbollah, la questione della base di Vicenza, la sparata di Chirac sulle bombe atomiche dell'Iran (sappiamo tutti quanto Prodi ammiri quel viscido francese doppiogiochista) ed infine il voto sulla missione in Afghanistan.

Quindi le critiche internazionali, che sono piovute come grandine da parte degli ambaciatori di molti paesi esteri.

E' veramente incredibile il destino di questo governo che annuncia tutto ciò che invece va ad accumularsi nel carnet delle smentite.

Prima delle elezioni abbiamo sentito il centrosinistra parlare in ottica post-elettiva di "tranquillità del paese" e di "armonia tra le parti sociali". In dieci mesi di governo abbiamo categorie inferocite, scioperi a raffica ed odio viscerale dei cittadini nei confronti delle sinistre.

Abbiamo sentito anche parlare di "odio per Berlusconi", di un paese che non può più del leader della CDL. Ebbene, le elezioni hanno svelato che metà del paese stava ancora con il suo precedente leader ma ciò che più conta è stata l'analisi dei fatti: dieci mesi dopo Berlusconi viene applaudito ovunque mentre Prodi ed i suoi ministri fischiati e contestati tra urla ed ingiurie profferite perfino dai suoi stessi elettori.

Abbiamo poi sentito parlare della "rinascita italiana sotto le bandiere della sinistra", di un'Italia che sarebbe "sbocciata come un fiore" ma gli elettori di centrosinistra si sono accorti che di carciofo si trattava, senza nemmeno la soddisfazione di gustarsi un cynarone. Se prima si arrivava appena alla fine del mese oggi si arriva al Banco di Pegni già alla seconda settimana.

Abbiamo sentito Prodi con il suo faccione ridanciano promettere la coesione dei partiti del governo ma abbiamo assistito e continuiamo ad assistere a vere e proprie guerre tra le bande che compongono la sua coalizione, scontri costituiti da colpi bassi, smentite, dietrofront e tradimenti.

Abbiamo anche ascoltato le sinistre sperticarsi in giuramenti sull'abbassamento delle tasse per i poveri e per coloro che ricadono nelle fascie di reddito più basse ma per costoro a fronte di un risparmio di una trentina di euro sono schizzati alle stelle gli estimi catastali, l'ICI, si è introdotta la tassa di successione, sono state aumentate mille altre tasse e ci si è inventati perfino la tassa sul pronto soccorso, calando la scure impositiva proprio sulle teste dell'elettorato più bisognoso.

E che dire del decreto d'indulto ? Durante il periodo elettorale le sinistre hanno riempito i loro discorsi con intenzioni di ripristino della legalità che, a loro dire, la CDL aveva compromesso: il risultato di tale provvedimento è sotto gli occhi di tutti.

Quanto alle nomine nei gangli vitali del paese da parte di esponenti del centrodestra, le sinistre sostenevano che sotto la guida della Casa delle Libertà in Italia esistesse il regime, salvo poi occupare tutto l'occupabile ed introdurre norme staliniste perfino sul diritto di opinione.

In più, durante il periodo elettorale Prodi si scagliò anche contro la normativa sulle pensioni, secondo lui degna di un paese incivile perché penalizzante in quanto impositiva nei confronti dei cittadini di pensionamenti in età troppo avanzata: senonché, una volta andato al potere, si è scoperto che lo stesso Prodi (smentendo le promesse rilasciate pochi mesi prima) si accinge a varare provvedimenti che allunghino ulteriormente l'età del pensionamento. Le riforme riguardanti il nodo pensionistico, inoltre, a causa delle inconciliabili frizioni con la sinistra massimalista vengono rimandate dal governo sine die nonostante le pressanti richieste dell'Unione Europea in tal senso. D'altra parte la sicurezza con cui Prodi affrontò le tribune elettorali "convinto di rappresentare una forte e solida guida per l'Italia" si sciolse dopo pochi mesi, già quando il governo dovette affrontare una finanziaria che cambiava ogni mezz'ora come il percorso di un pollo affetto da aviaria.

In tutto questo polverone poi, non dimentichiamo la travagliata legge sui PACS: anche in questo caso le promesse elettorali vanno a farsi benedire. Mastella si mette di traverso mentre Luxuria spinge per le unioni di fatto.


Ed ora la Banda Bassotti che infesta attulamente l'Italia oltre ad averci rapinato con tasse e balzelli, dopo aver ridotto il nostro paese ad un coacervo di proteste e di gente disperata, dopo essersi fatta guidare da un Presidente del Consiglio che alla presidenza dell'UE era deriso da tutti sta scialando la credibilità internazionale del nostro paese faticosamente accumulata in 50 anni di relazioni a causa (anche ma non solo) di un Ministro degli Esteri ex-comunista il quale rilascia dichiarazioni temerarie ed offesive, tanto che l'ambasciatore di un paese da terzo mondo come la Romanìa appena entrato nell'Unione Europea bastona un'Italia vigliacca, inaffidabile, confusa e soprattutto traditrice.

Il tramonto delle nostre alleanze, insomma coincide con il tramonto del nostro paese.

Tremonti disse bene: si salvi chi può.

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1 Comments:

Blogger Massimo ha detto...

Se mettessimo in fila le topiche, le bugie e le tasse che questi dilettanti hanno appioppato, arriveremmo alla Luna senza sprecare carburante.
In politica estera, poi, hanno ributtato l'Italia nel guano da cui, con grandi sacrifici, eravamo usciti durante il Governo di Berlusconi.

martedì, 06 febbraio, 2007  

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