Libere Risonanze: Ramon, vai alle elezioni il giorno 27...

31 maggio, 2007

Ramon, vai alle elezioni il giorno 27...

In questi giorni ho sentito parecchi discorsi fatti dall'Unione riassumibili con queste due frasi: "La politica è in crisi" od "I politici sono in crisi". Un bel pluralia maiestatis, senza dubbio e poiché i sinistri hanno la presunzione di credersi gli unici depositari della politica ecco che la crisi delle sinistre diviene la crisi della politica, come se uno con un'ulcera pretendesse di portarci tutti sul tavolo operatorio. C'é una barzelletta che contiene tutto il senso di una simile affermazione e che recita più o meno così:

Siamo nel vecchio e polveroso West. Un messicano, tal Ramon, trotterella stanco ed assonnato in sella al suo cavallo con la testa reclinata in avanti sotto il suo sombrero sotto la canicola.

Improvvisamente una voce possente e gutturale risuona nella vallata:"Ramon, Ramon, tu sei il prescelto. Vai al casinò di Moneterrey, il giorno sette del mese sette alle sette e sette del settimo tavolo ed al settimo secondo punta tutto sul sette, rosso".
Ramon rimane paralizzato dalla gioia, Dio in persona gli ha parlato, parte al galoppo e cambia tutto il denaro che possiede, va al tavolo 7 alle 07:07 ed aspetta il secondo 07. Fa la puntata sul sette, rosso e la pallina parte. La pallina ondeggia sui numeri ed il croupier esclama dopo mezzo minuto: 22, noire!

Ramon esce dal casinò bastonato come non mai e si rimette in cammino. Dopo due giorni sente di nuovo la voce roboante "Ramon, Ramon, torna a Monterrey il giorno dieci alle ore dieci e dieci, e punta tutto ciò che hai al tavolo dieci durante il decimo secondo sul dieci, nero". Ramon torna indietro ma non ha più un peso da giocare. Allora vende il cavallo ed alle 10:10.10 esatte punta tutto sul 10. Parte la pallina ed il croupier dopo mezzo minuto esclama: 25, rouge!

Ancora una volta Ramon esce a pezzi, senza un peso, con le scarpe rotte ed in più senza cavallo. S'incammina per il deserto ma dopo tre giorni sente ancora Dio che lo chiama: "Ramon, Ramon, vai ancora a Monterrey il giorno diciassette, alle ore diciassette e diciassette ed al tavolo diciassette punta tutto al diciassettesimo secondo sul diciassette, nero". Ramon però non ha più nulla a parte la casa ed i vestiti. Vende tutto e resta in mutande, entra non senza difficoltà al casinò perché così non lo vogliono ma visto che deve giocarsi una fortuna e che è già un buon cliente il direttore fa uno strappo. Lo portano al tavolo 17 ed alle 17:17.17 zac! punta tutto sul 17. Mezzo minuto dopo il croupier esclama: 3, rouge.

A quel punto Ramon esce in lacrime, la sua vita è distrutta, i guadagni di mille oneste rapine alla diligenza andate in fumo, non ha una casa e vaga per il deserto in attesa che coyotes e scorpioni facciano scempio del suo corpo.

Dall'alto ecco rimbombare possente e compassionevole la voce: "Ramon, Ramon, oh, Ramon, ABBIAMO perso tutto, Ramon..."

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