Libere Risonanze: Ferrero purtroppo non è solo nutella

16 settembre, 2007

Ferrero purtroppo non è solo nutella

Di Ferrero in Italia evidentemente c'é di buono solo la fabbrica che produce la nutella. Per quanto concerne l'attuale ministro della solidarietà sociale, invece, siamo al paradosso ed alla vergogna più assoluta. La sua, direbbe chi lo sente parlare. La nostra, direbbe chi avesse un briciolo di cervello.

Il nostro "caro ministro" ha rilasciato una dichiarazione che ha dell'incredibile per non dire dell'indecente. "E' arrivata l'ora che gli immigrati protestino, chiedo scusa a questa gente. A volte mi vergogno di far parte di questo governo". Già, l'ultima affermazione è l'unica cosa giusta che ha detto, un governo così è a dir poco nauseabondo però lui contribuisce assai a renderlo tale.

Con l'affermazione succitata il ministro si riferisce alla difficoltà di ottenere in Italia i permessi di soggiorno che consentano agli immigrati di scorrazzare liberi e spesso impuniti nello stivale. In un momento nel quale il terrorismo è il pericolo numero uno per le democrazie pretendere che i permessi di soggiorno siano facili da ottenere, rapidi o non sottoposti ad un approfonditissimo esame è folle. Ovviamente, non potendo avere capre e cavoli non si può pretendere un check-up completo di chi entra in Italia insieme alla velocità nel rilascio dei permessi. Se il ministro Ferrero avesse la decenza ed il pudore di guardare prima ai diritti degli italiani si accorgerebbe che noi siamo messi molto, ma molto peggio dell'immigrato preso ad esempio, dal momento che un esame in ospedale richiede una trafila eterna, che per un posto di lavoro si devono aspettare ere geologiche (mentre all'immigrato viene trovato subito impiego), che per una casa un poveraccio deve elemosinare per una vita intera (mentre all'immigrato la si trova al volo), che per un lavoro occorre far carte false (quando invece all'immigrato si spalancano le porte) e che, appunto, le porte per un immigrato si spalancano anche quando lo si scarcera con benevolenza mentre l'italiano che ha rubato una gallina viene rinchiuso nelle segrete di un maniero e si butta via la chiave.

Ma l'indecenza non finisce qui: rozzo ed acefalo è anche il tentativo di aizzare gli stranieri alla protesta. Fortuna che il Ferrero parla di integrazione!

Forse il ministro non capisce che l'italiano è stufo del buonismo, stufo di doversi asserragliare in casa la sera sperando che una banda di ROM, nordafricani, romeni, albanesi o compagnia bella non gli sfondi la porta pistola alla mano: è stufo di vedersi rapinato, scippato, violentato ed alla fine anche deriso.

Il ministro nella sua miopìa (per non usare termini molto più pesanti) non capisce che proprio dichiarazioni scellerate come la sua fanno serpeggiare nella popolazione la voglia di nazismo.

D'altra parte comunismo e nazismo sono la stessa identica cosa perché portano alla fame ed alla rovina dei popoli, ma mentre per il nazismo la storia è stata buon giudice, per il comunismo no: ai comunisti si sono perdonate stragi, una quindicina di milioni di morti "purgati" dal loro capo Stalin, i gulag che nulla hanno da invidiare ai campi di sterminio ed esperimenti atomici su interi villaggi, per non parlare della miseria, dell'oppressione, della mancanza di libertà e delle guerre che per causa del comunismo sono state combattute. Ferrero, però, continua ad essere comunista ed io quando sento una persona che si definisce "comunista" lo paragono né più né meno a chi si proclama nazista: ebbene, così come ci si deve vergognare di appartenere ai seguaci di Hitler ci si dovrebbe parimenti vergognare di fregiarsi di un titolo appartenuto a Stalin, per il quale i diritti degli uomini valgono meno dello sterco.

Concludendo, anche questo accade in Italia: ci si può definire pacifisti e filantropi indossando un'ideologia da macellai.

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2 Comments:

Blogger Renzo ha detto...

ciao e complimenti per il blog! Oggi in Tocqueville ci sono molti post su questo argomento.
Purtroppo (mi fa quasi schifo ammetterlo) sono un pò d'accordo con Ferrero. I tempi e le procedure per il permesso di soggiorno sono veramente assurdi. Non credo proprio che il motivo siano i controlli accurati (se fossi così non avrei niente da obiettare) putroppo si tratta della solita burocrazia italiana! C'è la signora che viene a fare le pulizie da me, è moldava e sposata con un italiano, sono 8 mesi che aspetta il rinnovo! C'è davvero qualcosa che non funziona

lunedì, 17 settembre, 2007  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Beh, Paciugo, è tutto nella norma, allora. Gli stranieri almeno in questo caso stanno come gli italiani. Non vorrei però che gli immigrati, solo per il fatto di essere tali disponessero di trattamenti "di favore" rispetto agli italiani, ovvero che si snellissero le procedure per il permesso di soggiorno impegnando risorse che invece andrebbero usate per snellire le pratiche degli italiani i quali qui ci devono vivere per tutta la vita.

Quando un processo civile dura in media quindici anni fa rabbia vedere che c'é gente solerte per creare una via preferenziale agli stranieri.

Grazie dei complimenti. Sei invitato quando vuoi.

lunedì, 17 settembre, 2007  

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