Libere Risonanze: The Pig Day

14 settembre, 2007

The Pig Day

Il maiale è un animale simpatico, utile e, sorpresa, pulito. In più è gustoso: alzi la mano chi non si è leccato i baffi dopo aver banchettato con prosciutti, salami, porchette, pancetta, coppe e minestre di fagioli bollite con le cotiche. Però il maiale viene disprezzato solo perché è un animale genuino, lui non si nasconde dietro ad un candido pelo come fa il gattino ma tutti lo apprezzano quando vanno dal bottegaio a prendere tre etti di affettato.

Calderoli è un uomo simpatico, intelligente e, sorpresa, critallino nelle sue idee. In più pronuncia verità scomode ma reali. Alzi la mano chi non gli darebbe una pacca sulla spalla quando parla di clandestini, di regolarizzazione del flusso immigratorio, di castrazione per i pedofili/stupratori e di pena di morte. Però Calderoli viene disprezzato solo perché è un uomo genuino, lui non si nasconde dietro un dito come fa Fassino ma tutti apprezzano le sue idee quando poi vengono rapinati per strada o quando la droga tocca i figli dei suoi detrattori.

L'idea del Pig Day è grandiosa e trova il mio totale assenso: chiariamo agli immigrati una volta per tutte che qui, in Italia, siamo padroni NOI italiani e NOI soli. I musulmani vogliono che viviamo secondo le loro regole, che leviamo i crocifissi od eliminiamo il Natale? E noi rispondiamo con il Pig Day, il giorno del maiale. In fondo diamo molto meno scandalo dei cinesi, che al maiale dedicano tutto un anno.

Sogno un meraviglioso Pig Day in cui nelle piazze si affettino profumatissimi insaccati mentre, una volta tanto, gli imam integralisti se ne debbano stare tappati in casa. Anzi, fosse per me sulle coste italiane affiggerei cartelli con questa dicitura: "Benvenuti in Italia, patria di poeti, santi, navigatori e maiali".

Oltretutto sarebbe una grande idea il riempire il paese di porcilaie così da impedire la costruzione di moschee in loco: "Italia razzista ma buongustaia" titolerebbero all'estero. Magari ciò che non si ottiene con la forza lo si potrebbe ottenere ritorcendo verso il clandestino la sua stessa subcultura.

Ultimo ma non per ultimo: maiale è anche un termine di vanto per molti uomini. Quando ho finito di fare l'amore con la mia donna sapete qual'é la mia soddisfazione più grande? Sentirmi dire: "Caspita, Amore, è stato fantastico, ma che maiale che sei!!!".

1 Comments:

Blogger gabbianourlante ha detto...

razzisti ma buongustai! ha ha ha

riguardo ai compliments devo dire che è più difficile trovare tra le donzelle chi NON SI OFFENDE se le apostrofi in egual maniera!

buona costoletta a tutti

sabato, 15 settembre, 2007  

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