Libere Risonanze: Mandar giù il Rospo

15 novembre, 2007

Mandar giù il Rospo

Talvolta vorrei avere Prodi come commercialista: forse è l'unica cosa che quest'uomo sa fare davvero bene.

Il commercialista più abile è, infatti, colui che grazie ad escamotages, ribaltoni, eccezioni e manovre oscure riesce a farti pagare meno tasse possibili. Poi, che i soldi risparmiati se li cucchi lui presentandoti la parcella è un altro discorso.

Ebbene, Prodi in quest'arte è davvero un maestro, durante quest'anno e mezzo lo abbiamo scoperto uno specialista dell'equilibrismo, un superlatitante della linearità, un genio del caos organizzato, un uomo frattale.

Difficilmente potremmo trovare in Europa e forse nel mondo intero un simile professionista: pur non facendo assolutamente nulla egli riesce a portare la barca in porto grazie alla sua ciurma che come lui teme di affondare e che sempre più maldestramente prende il timone sbattendo contro ogni scoglio della costa ed ogni anfratto acuminato sfasciando lo scafo dell'Italia, ma infilando alla fine quel benedetto canale che gli consentirà di riparare ad ogni burrasca, di rappezzare l'imbarcazione con il cartone e di riprendere il mare per un'altra avventura.

Fosse stato Prodi al comando del Titanic siamo sicuri che, una volta urtati icebergs, banchise polari, balene e calamari giganti, sarebbe stato tra coloro che si sarebbero salvati (ovviamente abbandonando i passeggeri al loro destino): avrebbe dato ordine di svellere le poltrone più confortevoli e sarebbe arrivato a New York aggrappato ad esse insieme alla sua compagine di governo.

La tattica psicologica di Prodi è sottile ed arguta: se il Presidente del Consiglio si strappasse i capelli per tutti i problemi che in Italia deve risolvere dovrebbe fare come Berlusconi, un trapianto ogni mese. Invece egli sorride, bonario e pasciuto. Punto. E non fa nient'altro. Punto.

Che cosa pensa, Prodi? Immaginiamo un viaggio all'interno del suo pensiero, di entrare per un attimo nel suo cranio percorrendo un lungo tratto di vacuum strutturato come quello degli atomi fino di arrivare finalmente al nucleo, in cui risiede il cervello, per leggere i suoi pensieri:

"Lasciamo che se la sbrighino i ministri, i deputati ed i senatori, tanto se non si mettono d'accordo vanno a casa anche loro: l'importante è mandar giù le cose, farsi scivolare gli avvenimenti e guardare i lati positivi - che è poi solo uno, quello di avere un pingue stipendio, una divisione di portaborse, aerei privati pagati dal contribuente, le casse dei partiti piene (e non solo quelle dei partiti), una pensione come Dio comanda e non ultimo di essere invitati agli happenings in cui vengono offerti pasticcini, salatini e cubetti di mortadella.

Va bene così, andiamo allo sbraco ma l'importante è che andiamo. Fin che la barca va, tu non remare. Mastella urla e minaccia di far cadere il governo? Ho preparato un nastro in cui ho registrato la mia voce: "Buono Mastellino, hai ragione...sì sì capisco, non preoccuparti...tranquillo dài, fatti una dormita e vedrai che domani sarà una bella giornata" e l'ho memorizzato nel mio telefonino associandolo al suo numero, cosicché quando chiama inviperito dopo aver litigato con Di Pietro scatta automaticamente il risponditore e crede di parlare con me. Il giorno dopo Mastella è contento, magari chissà, potrei mandargli una decina di biglietti aerei gratis per un Gran Premio.

Per Di Pietro non c'é problema, stessa strategia: risponditore automatico e vai, "Sì Dipié, dai, non fare così...lo sai che in fondo ti vogliamo tutti bene...ma no, che dici, l'indulto non è mai stato concesso...come, non mi credi? Allora vai nelle carceri, sono di nuovo tutte piene! Visto che avevo ragione? Ok non ti preoccupare, a risentirci Dipié".

Per quanto concerne la sinistra massimalista invece ho una tattica ben precisa: appena s'impuntano mi tiro giù i pantaloni. Non si sa se poi ritornino a ragionare perché li liscio come i gatti, perché non reggono la bruttezza delle superfici esposte o perché dò loro qualcos'altro. Però funziona.

E Dini, che ultimamente rompe anche lui le scatole? Diamogli una caramellina, un emendamentino da votare e lui è felice. La sinistra massimalista dovrà mandare giù il Rospo (nome scientifico Bufo Bufo...), però la cosa non mi riguarda perché i rospi si possono trasformare in prìncipi se si parla di rimanere al potere e perché i comunisti nella loro storia altroché rospi hanno mandato giù pur di opprimere i propri popoli."

Usciamo veloci ed inorriditi dalla rete neuronica prodiana ed iniziamo a convincercene: proprio un bel commercialista, sarebbe, il nostro Presidente del Consiglio, macchè pagare le tasse, chissenefrega, lasciamo che la Finanza sbraiti, sono ca..i loro! Grazie alla sua inconfondibile spensieratezza non pagherei un euro e sarei ricchissimo, anche se dovrei mandar giù il fatto che in galera non ci sono concessionarie di Ferrari a cui rivolgersi...

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