Libere Risonanze: Good morning, Italia

24 gennaio, 2008

Good morning, Italia

E' finita. Lo scrivo senza punti esclamativi e senza baldanza perché il paese esce a pezzi dalla peggior dittatura mai subita nella sua storia democratica. Sono italiano ed amerei vedere il mio paese all'apice del suo splendore, potermi fregiare dell'onore di appartenere ad una nazione il cui posto dovrebbe essere, di diritto, tra le grandi nazioni del mondo. Un paese, insomma, i cui cittadini che fanno parlare di loro somiglino all'eroe Quattrocchi e non ai bifolchi che l'hanno condotto alla rovina.

Non c'é esultanza nel mio post, né gioia. Certo, oggi leverò in alto il calice per festeggiare la sepoltura della tirannide, brinderò e sorriderò al collasso di questo cadavere che già dopo tre giorni dall'investitura puzzava di marcio. Ma a che prezzo!

Il mio primo pensiero quindi va al nostro paese che, come dopo la fine della seconda guerra mondiale, esce distrutto nel suo profondo e deriso dal mondo: per questo motivo non c'é gioia che possa prevalere rispetto ad un senso di angoscia e di umiliazione.

Ora bisogna ricostruire tutto quanto, tutto ciò che è stato mandato in briciole da questi miserabili: saranno tempi duri, il paese si dovrà rimboccare le maniche e si dovranno fare scelte giuste per la sua ripresa ma se non altro da questo momento in fondo al tunnel una luce c'é. Come diceva Aragorn nel Signore degli Anelli durante la vicenda del fosso di Helm quando tutto sembrava volgere al peggio "c'é sempre speranza".

In questi quasi due anni noi del centrodestra siamo stati umilmente e coraggiosamente in prima linea sfidando a voce alta il governo, specialmente nei momenti bui. Noi abbiamo portato in piazza i valori dell'amore per la nostra patria, per la famiglia, abbiamo cercato di difendere, con la diffusione delle nostre idee e senza violenza, la società civile dagli sfasciatori di professione. Talvolta abbiamo sbagliato ma crediamo di aver interpretato al meglio delle nostre possibilità il sentimento di ribellione che la nazione intera ci delegava di istanziare.

Ma non avevamo i numeri: non avrei mai pensato di dover ringraziare Mastella, evidentemente si è reso conto, anche se colpevolmente in ritardo, della spaventosa situazione in cui versa la nostra nazione ed ha preso una decisione drastica. Mi fa piacere, perché se le accuse a suo carico cadranno, significa che politicamente Mastella può essere ancora un uomo recuperabile.

Non avrei mai pensato, altresì, di dover ringraziare i diniani che hanno opposto il loro diniego alla decomposizione dell'esecutivo seppellendolo finalmente in una fossa molto profonda dalla quale difficilmente per i prossimi vent'anni riuscirà ad uscire.

Però, così come la puzza di marcio impregna i vestiti, ora anche l'Italia ne esce impregnata da un fetore nauseabondo che dovrà essere lavato con tonnellate di disinfettante, quello, appunto, della volontà e dell'impegno di tutto il popolo italiano.

Ed ora, tutti insieme al lavoro per riparare i danni!
Good Morning, Italia!

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1 Comments:

Blogger gabbianourlante ha detto...

fossi un manager, non so se avrei il coraggio di prendere in mano "l'azienda italia" per come è messa... di certo finchè rimaneva in carica il governo più comunista d'europa, non poteva succedere nient'altro.... almeno adesso c'è qualche possibilità. Ma il tesoretto dilapidato in un momento favorevole non tornerà.... speriamo bene. Cin cin mister!

venerdì, 25 gennaio, 2008  

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