Libere Risonanze: Vedi Napoli e muori

04 gennaio, 2008

Vedi Napoli e muori

Ebbene sì, quando sento alla radio certe notizie un pò antimeridionalista lo divento. Napoli anno zero. Come l'anno scorso, anch'esso zero e l'anno prima, zero pure quello.

Napoli, dove la logica ed il buonsenso non albergano, tutti producono spazzatura ma nessuno la vuole smaltire: potrebbe sembrare un problema regionale (in fondo io abito in Emilia, che mi frega?) invece non lo è. Non lo è innanzitutto perché sono italiano, esattamente come un napoletano, un calabrese od un siculo. Qui sta la differenza: il senso civico e da italiano mi dispiace che altri italiani si trovino in questa situazione. Nel nord ogni città ha il suo inceneritore attivo od in via di costruzione e grazie a ciò si producono pochissimi rifiuti, tanto che da noi la raccolta differenziata è già una consolidata abitudine. Di fronte a casa mia ho un bidone per la raccolta del vetro ed uno per quello dell'alluminio. Ebbene, sento in continuazione gente che, diligentemente, versa i propri rifiuti nei due appositi contenitori. Io stesso faccio molta attenzione alla raccolta differenziata, non mi costa che pochi secondi al giorno ma so che produce notevoli benefici alla società (e risparmi per lo stato, che poi sono soldi nostri). Questo risparmio viene però assorbito da regioni indegne di una società europea che colludono con la camorra, continuano a burocratizzare le istituzioni ed attuano rimedi assolutamente costosi ed inefficaci, come l'introduzione dei cosiddetti "commissari" che non decidono nulla, che vengono rottamati (loro sì!) in continuazione e che si circondano di staff strapagati dei quali gli altri cittadini d'Italia si devono far carico. Senza contare che lo smaltimento dei rifiuti, quando essi vengono portati in Germania, costa tantissimo e che quindi la regione Campania, sempre a corto di denaro, poi viene ad elemosinare i soldi dalla stato.

Francamente mi dispiace fare una distinzione tra "noi" e "loro", in fondo abitiamo tutti sotto il tricolore ma questa è la realtà tragica che ci divide. Non sono le innocenti abitudini quotidiane né i dialetti incomprensibili ma un modus vivendi efficientista che si scontra con uno fatalista e, diciamolo pure senza ipocrisìe, menefreghista.
I campani, poi, ci mettono del loro: non è difficile capire che appena la regione o chi per essa trova un sito di stoccaggio alternativo rimedia solo provvisoriamente all'emergenza: il sito si riempirà in breve tempo e saremo daccapo. E' anni che l'emergenza impone di trovare "siti alternativi" per ecoballe e similari ma appena i rifiuti vengono levati dalle strade, la gente invece di tirare i pomodori ai politici per costringerli nel frattempo a creare i famosi inceneritori se ne va tranquillamente a casa fregandosene fino alla successiva emergenza.

Per chiarire, anche da noi vi sono polemiche e proteste, purtroppo l'effetto NIMBY colpisce anche le nostre province: però la gente è più consapevole e moderata nei giudizi, sa perfettamente che l'alternativa allo smaltimento dei rifiuti è quello di invitare i topi a pranzo e molti di noi evitano di protestare.

Ora, mi sembra una cosa incredibile che in tutto il mondo vi siano impianti per il trattamento e l'incenerimento dei rifiuti mentre da noi non li si voglia, così come per le centrali nucleari. Forse che un napoletano sia più a rischio estinzione di un tedesco, un francese od uno svedese? Non direi proprio.

Napoli è una città bellissima, la sua cultura è millenaria e le sue tradizioni sono uniche al mondo, la gente poi è particolarmente intelligente: io conosco alcuni napoletani trapiantati qui al nord, sono lavoratori abili ed eccezionali, migliori anche di noialtri "nordici". Il problema però è che l'ambiente che si creano intorno è ostile e sono del tutto incapaci di autogestirsi, infatti solo imponendo loro le regole del nord essi fanno fruttare al massimo le loro qualità. La scuola mi ha sempre insegnato che l'intelligenza è niente se non si possiede il metodo per sfruttarla al meglio. In questo Napoli non è l'eccezione, è la regola.

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1 Comments:

Blogger Nessie ha detto...

La verità è che a Napoli anche i problemi di ordinaria "routine" diventano EMERGENZE. E si tratta di emergenze di cui poi deve farsi carico tutta la collettività nazionale e internazionale. I TG parlano di convogli ferroviari in rotta per la Germania stracarici delle loro deiezioni. Ditte tedesche per lo smaltimento rifiuti hanno fiutato il business e si fanno pagare "profumatamente" i loro rifiuti puzzolenti. Ovviamente poi tutti questi denari escono dalle tasche degli Italiani e non dei napoletani. Io ho superato l'autoinibizione che mi impedisce di dire quel che penso di una popolazione che a forza di dire "t'aggia a' fa' fesso" e di sentirsi furba, fa pagare le loro malefatte, la loro incuria e il loro menefreghismo e fatalismo agli altri.

sabato, 05 gennaio, 2008  

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