Libere Risonanze: Declinare Marini

02 febbraio, 2008

Declinare Marini

Tra tutti i Presidenti del Consiglio in lizza per una ipotetico governo tecnico devo ammettere che Marini cattura la mia simpatia, se non altro per la tenacia con cui cerca di portare a termine il suo mandato. Una tenacia ben diversa da quella di Prodi, perché in questo caso più onesta e spassionata, una tenacia "innocente", insomma.

Vi sono però delle ragioni concrete e profonde alla base del prossimo fallimento del tentativo di Marini, pur con tutta la simpatia il personaggio mi suscita. Esaminiamole un per una:

Punto 1) La sinistra sulla legge elettorale è talmente disgregata che prima di trovare un accordo passerebbero secoli. Un partito vuole il maggioritario, uno il sistema elettorale alla tedesca, uno quello alla francese, uno il proporzionale, uno il maggioritario con correttivo, un altro il proporzionale con lo sbarramento, cosa che tra l'altro non vogliono i partitini. Anche nel centrodestra coesistono diverse preferenze di legge elettorale. A causa di un simile caos appare impossibile una conciliazione tra partiti e quindi sarebbe meglio fare le cose con calma e discutendone dopo le elezioni.

Punto 2) Per modificare la legge elettorale occorrerebbe modificare in alcune sue parti la costituzione. Per far ciò occorrerebbe l'approvazione di due terzi del parlamento, cosa che ad oggi non è nemmeno lontanamente pensabile né possibile.

Punto 3) Ammesso e non concesso che si trovi l'accordo bisogna ricordare che l'Italia è attualmente in condizioni di emergenza sotto diversi aspetti e che le emergenze causate dal centrosinistra non aspettano leggi elettorali o sterili discussioni.

Punto 4) Quando Prodi prese il potere l'opposizione fece la proposta di creare un governo di larghe intese. Prodi rifiutò sdegnosamente credendo di poter fare da solo. Siccome v'é un proverbio che dice "chi è causa del suo mal pianga se stesso" non si vede perché si debba accettare una proposta simile proprio ora che il centrosinistra è in difficoltà.

Punto 5) Proprio partendo dal fatto che il centrosinistra è in gravi difficoltà occorrerebbe chiedersi perché il centrodestra debba dargli una mano, visto che nel passato questa area politica non ha fatto che instillare nel suo elettorato soltanto odio nei confronti del "nemico" Berlusconi.

Punto 6) Poiché il governo Prodi ha fatto a pezzi l'Italia non si capisce perché i suoi parlamentari debbano arrivare, grazie a questa legislatura, alla pensione e soprattutto alle quattrocento nomine agli enti pubblici che di qui a poco dovranno essere formulate. Se non altro almeno un contappasso per la disastrosa gestione della cosa pubblica ci vuole.

Punto 7) Se ipoteticamente si varasse un governo tecnico per la legge elettorale occorrerebbe costituirlo anche per le riforme urgenti. Ebbene, posizioni come quelle di Rifondazione o del PD sono diametralmente opposte a quelle della CDL e quindi anche un accordo su tali riforme risulterebbe impossibile. Mettiamo poi in conto che vi sono personaggi come Diliberto i quali hanno dichiarato per partito preso che "non voteranno mai con il centrodestra". Questo significa che anche se fosse chiesta la fiducia su una legge positiva per il paese essi farebbero saltare il banco. Pertanto e per contro il centrodestra giustamente oppone al centrosinistra lo stesso muro con cui escludere, di fatto, ogni alleanza programmatica.

Punto 8) Siamo sicuri che un simile governo non avrebbe alcun limite temporale. Si perderebbe tempo al solo scopo di cancellare dalla memoria dell'elettorato le nefandezze del governo Prodi opponendo una sorta di periodo riparatore, così da cancellare parzialmente i danni fatti dal malgoverno sinistro grazie all'efficienza ed al pragmatismo propri del centrodestra. Ovviamente, poi, in periodo elettorale, questo aspetto sarebbe scippato dal centrosinistra che avocherebbe a sé il merito di un tale successo. Siccome noi crediamo che l'assunzione di responsabilità significhi l'accettazione di un giudizio da parte del corpo elettorale, non ci pare giusto che la sinistra se la cavi così a buon mercato e soprattutto grazie al buon cuore del centrodestra, anche in considerazione del fatto che tutt'ora essa i partiti di sinistra cercano di gettare fango sui partiti e sugli uomini dell'opposta coalizione.

Punto 9) Un'ampissima maggioranza del popolo italiano chiede di tornare alle urne. Ricordiamoci che la democrazia fa paura solo a quelle forze che democratiche non sono.