Libere Risonanze: Viaggio in abito da sposa

13 aprile, 2008

Viaggio in abito da sposa

Spiace dover parlare di una persona defunta in maniera critica, però quello che è successo a Pippa Bacca è davvero la dimostrazione di come chi si va a cercare guai alla fine li trova, eccome.

Giuseppina (è questo il suo nome di battesimo) è "un'artista" dei tempi nostri, ovvero uno di quei personaggi che compongono "opere d'arte" che francamente ritengo secondo un mio soggettivo e personalissimo gusto quantomeno discutibili (potete trovare alcuni esempi qui). Secondo me per essere degli artisti occorre ben più che spiaccicare una mano nella vernice, ritagliare un pò di carta o sbattere una foglia in cornice. Quest'arte non l'ho mai capita ma forse sono io che non ci arrivo, chissà: personalmente preferisco un Michelangelo qualsiasi, che ci volete fare, sono un tradizionalista.

La Bacca, in uno slancio pacifisto-sensazionalista ha iniziato a girare il mondo in autostop e per giunta vestita da sposa, così, tanto per non farsi notare. Il suo intento era appunto quello di apparire in zone di guerra o di crisi indossando un abito stridente con la realtà del posto diventando un ossimoro vivente per richiamare l'attenzione su un messaggio "di pace". Mah.

Il problema è che queste esibizioni "per la pace" si concludono invece spesso in tragedie, può andar bene una, due, dieci volte ma alla fine prima o poi si va a sbattere contro qualche guaio. Se non da un terrorista il guaio può venire da un rapinatore, da un fanatico, da un pazzo o da un comune delinquente da strada. Andarsene poi in giro in un paese islamico come la Turchìa vestiti da sposa (e quindi esibendo un sacramento cattolico in una nazione nella quale l'intolleranza non è certo merce rara) è come mettersi a ballare il liscio fuori da una trincea mentre i cecchini nemici se ne stanno appostati.

L'hanno violentata e gettata come uno strofinaccio, Giuseppina: in questo caso si è trattato di criminalità comune, sarebbe potuto capitare in Italia, in Germania o nel Bronx visto che le strampalate forme di comunicazione come questa putroppo non hanno confini, ma la percentuale di rischio che si deve affrontare quando ci si muove in paesi in cui vige una società così difforme dalla nostra aumenta esponenzialmente.
Quando capirà, la gente, che questi rischi sono del tutto inutili?

Addio, Giuseppina, siamo addolorati per ciò che ti è successo: però, caspita, sarebbe stato meglio se fossi rimasta qui ad incorniciare foglie...

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