Libere Risonanze: Nostri diritti e loro doveri

07 giugno, 2008

Nostri diritti e loro doveri

Leggendo qua e là sembra che tutti i mali del mondo provengano dall'immigrazione clandestina e dalla delinquenza organizzata: l'italiano, infatti, storicamente tende a scaricare la colpa di ciò che gli accade solo sugli altri, sgravandosi l'animo dalla responsabilità di malegestioni e di ruberie varie.

Ho già postato numerosi articoli inerenti ai clandestini ed alla linea dura che si deve adottare, così come ho già postato altrettanti articoli che trattavano di criminalità organizzata e pene severissime da comminare. Tutti coloro che hanno la pazienza di leggermi sanno che sono un paladino della tolleranza zero e per quanto concerne tali problematiche è ovvio che con me si sfonda la classica porta aperta.

Il problema però, volenti o nolenti, non sono solamente i clandestini. Certamente la questione dell'immigrazione è una delle più urgenti, se non la più urgente in assoluto, però non dobbiamo mai dimenticare che molti problemi provengono da noi, da scelte scellerate fatte nel passato, da una visione ristretta della realtà e dal menefreghismo di tanti miei concittadini, in cui m'includo anch'io se non altro perché sono italiano come loro.

Spesso l'italiano parla dei rifiuti di Napoli scandalizzandosi per la spazzatura giacente per le strade del capoluogo partenopeo ma poi negli atti più semplici ed apparentemente innocui fa la sua parte: butta la cicca per terra, il biglietto dell'autobus sul marciapiede, abbandona il carrello vuoto per la pigrizia di non portarlo al suo posto. L'italiano parla dei politici ladri ma se può evade le tasse, parla della delinquenza dilagante ma quando qualcuno gli fa notare che ha violato il codice della strada s'inalbera e si arrabbia surriscaldandosi, parla dell'educazione dei figli ma se un insegnate rimprovera o magari tira uno sberlone al suo, parte immediatamente la conseguente denuncia, invece di punire con due ceffoni il pargolo quando egli rientra a casa.

Certo, nessuna persona normale squarterebbe una persona o si sognerebbe mai di rapinare a mano armata un anziano o di entrare la notte in un appartamento, però da piccoli segnali si dovrebbe trarre una lezione per migliorare il nostro modus vivendi, anche quello tra noi italiani d.o.c., nella nostra stessa comunità e senza ridurre tutto al solo clandestino, camorrista o politico incapace.

Si parte dalla cartaccia, appunto, buttata per terra, per arrivare alla scelta di non accettare le centrali nucleari e le discariche per il bene dell'Italia (e quindi del proprio) passando alla mancanza di educazione che ognuno di noi sarebbe chiamato a dimostrare quando subisce un piccolo torto.

Anche noi, persone che si autodefininiamo più o meno a ragione oneste e civili dobbiamo dare il nostro contributo per migliorare la società nella quale viviamo, perché nessuno potrà mai dire che abbiamo fatto abbastanza e perché la coscienza civica è un contenitore che non arriva mai al colmo.

Il tutto, ovviamente, senza sminuire i grossi problemi che certa immigrazione porta con sé all'interno del nostro paese.

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