Libere Risonanze: Le impronte non sono sufficienti

02 luglio, 2008

Le impronte non sono sufficienti

All'italiano affamato di sicurezza in tutti i sensi, da quella sul lavoro a quella economica, da quella inerente la casa a quella riguardante il futuro dei figli, dalla calda coperta di uno stato che faccia lo stato e di una giustizia che finalmente sbatta in galera i delinquenti occorre dare un segnale in più in termini di sicurezza primaria, ovvero quella di non ritrovarsi sbudellato in casa o fuori solo per essere stato preso di mira da qualche delinquente.

Di questi tempi tante alzate di scudi sono state frapposte tra la ragione di vivere in un paese finalmente sicuro ed una normalissima logica di controllo nei confronti di chi commette reati.

Ebbene, io invece rilancio.

Le impronte digitali prese ai cittadini stranieri non sono sufficienti, basta delinquere avendo cura di indossare guanti di lattice come quelli che si usano negli ospedali e l'inganno è presto servito su un piatto d'argento. Bene le impronte ma così è troppo poco. Occorre un deterrente molto più difficile da glissare, un qualcosa di impossibile da mascherare ed avente un margine d'errore pari a zero.

Sto scrivendo della rilevazione del DNA.

Se tutti quanti, cittadini italiani e stranieri fossimo schedati con il metodo del DNA potremmo dare alle autorità la possibilità di risolvere facilmente il 95% delle indagini in tempi rapodissimi e con costi bassissimi, che andrebbero a compensare i costi di informatizzazione di questo metodo di ricerca.

Gli stupri non resterebbero più impuniti: basterebbe inserire una sequenza del DNA dello sperma dello stupratore all'interno dell'eleboratore e come per un normale motore di ricerca in pochi minuti si avrebbe l'esito, chi ha commesso il reato e dove abita.
La stessa cosa dicasi per gli omicidi: basterebbe un capello, una piccola goccia di sangue trovata con il luminol, un frammento di pelle od una goccia di saliva, un pelo, insomma, un'inezia per incastrare l'assassino. E questo esame lo si può effettuare anche sui cadaveri a distanza di anni, così si farebbe luce sui tanti casi irrisolti che aspettano giustizia. Basta una collutazione, è sufficiente che l'assassino lasci una minima traccia, una sigaretta, un chewing-gum, che beva in un bicchiere o che sternutisca: il test del DNA non perdona.

Pertanto, nonostante la rilevazione delle impronte digitali sia un bel passo in avanti, per completare l'opera occorre un più capillare ed efficacie uso della tecnologìa. O vogliamo fare come nel calcio che si danno per buoni goal fantasma (e viceversa) incaponendosi sul rifiuto della moviola?

Tutti noi onesti, tutti noi che non rubiamo né stupriamo, tutti noi che conduciamo una vita civile ed il più possibile rispettosa delle regole lo chiediamo a gran voce.
Lo stato ci ascolti come farebbe un amico che ci ama e ci protegge.

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