Libere Risonanze: Sei personaggi in cerca d'autore

16 settembre, 2008

Sei personaggi in cerca d'autore

Fra poco saremo costretti a considerare il PD alla stregua di un'enclave come gli indiani d'America od una specie estinta al pari dei brontosauri. Il centro e la sinistra tutta si stanno contraendo nella più miserabile frana politica di questi ultimi sessant'anni e la colpa di ciò è tutta loro.

Partiamo dal dopo elezioni: Veltroni, subìto lo smacco dell'emorragia di consensi che ha colpito la sinistra nella sua interezza, promise di collaborare con Berlusconi. "Se riterremo le leggi da promulgarsi utili per il paese, non faremo mancare il nostro voto", disse. Io non mi facevo illusioni: impossibile che una legge utile al paese venga percepita dalla sinistra come tale, al contrario, tutto ciò che è nocivo e mortale per la salute della nazione è considerato dalle sinistre come giusto e legittimo.

La masquerade è durata poco: già dalla legge sui clandestini (ovvero da subito) la sinistra si è rimangiata i suoi propositi collaborativi ed è scesa nell'usuale arena della rissa, usando come nel passato l'arma della magistratura politicizzata. Stavolta il governo ha però ha parato il colpo grazie alla legge sull'immunità per le alte cariche dello stato tirando dritto nei suoi propositi di risanamento.

Risultato: in quattro mesi l'esecutivo ha promulgato tante e tali leggi da mietere tra gli italiani un consenso quasi plebiscitario.

Il primo personaggio che è rimasto spiazzato da tutto questo new deal è stato Veltroni: poiché votare insieme a Berlusconi lo condurrebbe ad un immediato tracollo elettorale, egli ha scelto la via della guerra a tutto campo che rallenterà la debacle senza però preservarlo da tale inesorabile effetto. Infatti per ogni legge promulgata, ogni decisione presa, ogni intervento del governo che promuove consensi tra la cittadinanza, si rileva l'ormai automatica, disarticolata ed ottusa protesta del PD, che con questo atteggiamento affosserà sempre più Walter nelle sabbie mobili. Arrivare a dire che "la destra sta rovinando il paese" dopo l'infame esperienza del governo di sinistra è come se un serial killer facesse il predicozzo ad un eroe nazionale sul suo senso civico.
Coprendosi di ridicolo, Veltroni non ha scampo: se votasse con Berlusconi la gente gli chiederebbe come mai in tutti questi anni egli l'ha tanto avversato. Votando contro, invece, si inimicherà il popolo perché intralcerà le scelte condivise da quasi sette italiani su dieci. Ergo, la linea politica di Walter diverrà sempre più debole, improvvisata, dilettantistica e senza una precisa direzione se non quella del puro contrasto, della voglia matta o della necessità di dir di no a prescindere. Gli effetti sono così evidenti che la mancanza di proposte ed argomentazioni ha causato perfino lo scioglimento come neve al sole del governo-ombra: non osiamo pensare a cosa sarebbe successo se invece di un governo-ombra che non conta nulla il PD avesse dato vita ad un governo vero. Napoli sarebbe diventata la prima città-discarica del mondo, le donne andrebbero a spasso in burqa ed ora si parlerebbe l'arabo quale lingua ufficiale.

Il secondo personaggio in cerca di una linea politica è Di Pietro: Tonino era partito di gran carriera con il solo scopo di farla pagare a Berlusconi, di raggiungere in ambito politico (magari cercando di manovrare la magistratura da un gradino più alto dell'orchestra) quella vendetta che in campo giudiziario non era riuscito ad ottenere. Tentativo fallito, perché Berlusconi con la legge sull'immunità gli ha spuntato le armi ed ora Di Pietro annaspa in parlamento con la bava alla bocca, inferocito ma impotente.

Il terzo personaggio che è sparito dalla circolazione è Casini: il grande sognatore della nuova DC, erede di quel partito che ha grattato le casse dell'Italia per quarant'anni portandola ad un debito pubblico siderale non sa più che fare. Naviga a vista tra la destra e la sinistra, conta come il due di coppe e non può allearsi né con l'uno né con l'altro schieramento, essendosi autorelegato tra l'incudine ed il martello. Persa la sua scommessa, anche Casini cerca di vivacchiare senza una precisa linea programmatica, votando a volte sì a volte no, ma senza essere considerato seriamente da nessuno. Ben gli sta!

Il quarto personaggio che ha preso le bastonate è la Santanché. Questa donna proclamava a gran voce "mai con Berlusconi" pensando di spaccare il mondo. A distanza di quattro mesi, dopo la batosta elettorale e vista la sua incapacità di costruire un partito che non sia quello dei puffi, ella ha presentato al congresso una mozione nella quale si ventilava l'ingresso de "La Destra" nella maggioranza. Per una che affermava con fierezza che Berlusconi sarebbe dovuto andare ad elemosinare col cappello in mano i voti dei camerati, la figuraccia è stata bruciante visto che proprio lei si è dovuta mettere all'angolo della strada con la mano tesa per chiedere l'elemosina al centrodestra, da cui è attualmente guardata con diffidenza per non dire con disprezzo.

Il quinto personaggio senza una linea politica precisa è la Bonino. Dopo essere affluiti nella compagine dei perdenti, anche Pannella & Co. sono evaporati. Le loro battaglie referendarie non importano più a nessuno, la gente guarda al lavoro ed al salario, alla sicurezza ed all'efficienza della burocrazia più che ai diritti dei trans od alla conservazione degli indios del Borneo. Anzi, molte persone dopo i fatti di cronaca che hanno registrato sanguinose stragi ed omicidi efferati, stanno reclamando a gran voce la pena di morte.

Il sesto personaggio che non sa più da che parte sbattere la testa non è un individuo ma è l'intera sinistra estrema (è da considerarsi alla stregua di un individuo perché tutti messi insieme non fanno un solo cervello umano, tra l'altro in grave debito di zuccheri). Ebbene, questi continuano imperterriti a sostenere la "rivoluzione" con livore e minacce. Fuori dal mondo come sono, costoro s'interrogano sul perché la gente li ripudi e sul motivo per il quale dopo settant'anni di "rivoluzioni imminenti" solo pochi idioti che si definivano Brigate Rosse e similari abbiano preso alla lettera le loro traveggole. Questi, tra tutti, sono coloro che maggiormente navigano senza speranza, tanto che non conviene nemmeno parlarne più di tanto: come disse Virgilio quando condusse Dante nel girone degli ignavi, "non ti curar di lor ma guarda e passa".

Fortuna che grazie agli italiani che in aprile hanno votato intelligentemente, da quattro mesi siamo finalmente usciti a riveder le stelle...

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1 Comments:

Blogger Nessie ha detto...

Dopo i riforndaroli, penso che il personaggio inutile, rozzo e cafone, con poco avvenire in politica sia Di Pietro. Per conto mio, non serve. Nemmeno alla sinistra che, grazie a lui, continuerà a perdere voti.
Non per nulla dietro a lui ci sono i girotonti di Micromega, Travaglio e la Guzzanti.
Di pietro poi , aspira a calamitare lo scontento degli ultras sinostronzi.

martedì, 16 settembre, 2008  

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