Libere Risonanze: Fuori uno sotto un altro

18 febbraio, 2009

Fuori uno sotto un altro

E così si conclude ingloriosamente l'avventura di Veltroni alla guida del PD dopo una frana in campagna elettorale, una debacle a Roma e la Caporetto della Sardegna.
Ma siamo così sicuri che sia solo di Veltroni la colpa per tutto questo disastro? Secondo me no.
Certamente Veltroni con il suo comportamento ondivago, la sua inerzia politica, la proverbiale navigazione a vista che lo sballottava passivamente come una zattera in mezzo all'uragano tra prove di dialogo, improvvisi irrigidimenti, voglia di costruire "qualcosa di nuovo" pur tenendosi ancorato "al vecchio" (il che è un ossimoro) oltre che ad inciuci ed odi con di Pietro non lo hanno certamente aiutato.
E' certamente vero che Veltroni sia stato un "leader" debole così come lo era Prodi, inascoltato da tutti e ridicolizzato nel suo autoritarismo da spaghetti western perfino dalla Jervolino.
Ma ridurre la crisi del partito alla debole personalità di Walter significa compiere un errore madornale perché non si tratta di cambiare chi va alla guida della baracca, ma il percorso che alla baracca si fa fare.
Per intenderci, nessun leader politico potrà mai evitare le batoste al PD quando i suoi esponenti e parte del suo elettorato trovano sempre una giustificazione per difendere lo stupratore di turno, il romeno o megrebino che ammazzano il povero malcapitato o quando si favorisce l'immigrazione selvaggia fregandosene altamente di ciò che chiede l'opinione pubblica, ovvero durezza, certezza della pena ed inflessibilità.
La sinistra non ha ancora capito che la democrazia non viene dall'alto ma dal basso e che se il centrodestra dilaga è perché la linea politica che il popolo desidera è esattamente quella espressa dal governo Berlusconi. La sinistra, invece, soffre sempre del mal di Cina dove è l'establishment politico a scegliere cosa il popolo deve o non deve accettare. In una democrazia, invece, è esattamente il contrario: non si può imporre una scelta alla gente quando è la gente stessa, per mezzo di regolari elezioni, che impone la sua. Gli italiani hanno votato una coalizione affinché mettesse mano alle storture che portano un giudice a rilasciare dopo pochi giorni un assassino: ebbene, latrare contro la volontà popolare difendendo i giudici o peggio, i delinquenti, non può essere che autodistruttivo al massimo grado.
Accarezzare sempre la testa del clandestino (o dell'immigrato) che sbarca e poi si perde nell'oblìo di un quartiere in cui esso spaccerà droga, violenterà una donna o ubriaco investirà uno dei nostri figli non è, di fatto, molto popolare a meno che non si sia dei masochisti.
Parimenti il non prendere una posizione netta su alcunché, abusare del "sì ma..." ha stancato gli italiani che finalmente hanno deciso di buttare a mare tutti coloro i quali si rendono complici direttamente od indirettamente di un giurassico modo di fare politica. E' questo il motivo per il quale la Lega sta riscuotendo tanto successo: alla gente piace il decisionismo.
L'elettore, insomma, ha capito che le ideologìe non portano da nessuna parte e confronta pari pari l'operato di un governo efficiente e produttivo con quello di un'opposizione che non è nemmeno in grado di dire un no sincrono. Dalla valutazione dell'evidenza dei fatti, quindi, emerge che se la sinistra non riesce nemmeno a fare l'opposizione non è ovviamente nemmeno lontanamente in grado di governare un paese intero.
In queste condizioni, quindi, qualunque leader politico non si troverebbe altro nelle mani che la corda per traghettare il partito verso un'eutanasia annunciata: se poi tali "capi" si chiamano Franceschini o Bersani i quali quando parlano favoriscono il sonno, credo proprio che il centrodestra potrà vivere di rendita per due lustri almeno.

Etichette:

1 Comments:

Blogger Angelo D'Amore ha detto...

il variegato mondo della sinistra si e' dissolto, da quando si e' incaponito in una politica contro un singolo(berlusconi)lasciando da parte l'impegno per le masse.
ma al paese, giova questa situazione?

mercoledì, 18 febbraio, 2009  

Posta un commento

<< Home