Libere Risonanze: Leader da bruciare cercasi

18 febbraio, 2009

Leader da bruciare cercasi

Dopo la caduta di Veltroni nel PD si apre la caccia a colui che dovrà prendere in mano la patata bollente di un partito putrefatto e senza speranze di resurrezione.
Si ha la sensazione, cioé, che a comandare nel PD non sia il segretario eletto ma il vincitore oscuro di altrettante oscure lotte intestine fatte di intrighi, veleni, sgambetti ed odi mai sopiti bensì solo nascosti sotto il tappeto.
Il Partito Democratico si definisce molto irrealisticamente "coeso" per addolcire la bocca di coloro che nel PD credevano e che da bravi boccaloni preferiscono sentirsi raccontare una dolce panzana anziché affrontare una tremenda verità.
Questo comportamento sociale dei sinistri non deve però sorprendere perché è sempre stato una costante da quando esiste il PCI. Se infatti andiamo ad analizzare le balle sparate dalla sinistra nel passato, risulterà che questo comportamento è perfettamente in linea con quando essa da sempre ama divulgare, ovvero che la verità non è l'evidenza lampante ma è ciò che afferma il partito.
In Unione Sovietica il partito raccontava che tutto andava bene, che il socialismo era il miglior bengodi mai concepito dall'uomo e che l'occidente era Belzebù in persona. Si magnificavano le imprese di Gagarin (ridicolizzando i viaggi sulla Luna del programma Apollo - ricordate? si diceva che era tutta una montatura), non si perdeva una guerra (mentre gli americani riempivano di botte gli eserciti sovietici), il cibo era sufficiente ed abbondante per tutti (poi in segreto si elemosinavano le derrate alimentari agli Stati Uniti) e si raccontava che tutto ciò al di fuori del muro di Berlino fosse corruzione, violenza e sopruso ma si fucilavano gli oppositori politici e si massacrava la povera gente.
Insomma, il DNA della sinistra non mi sembra poi tanto cambiato. Tornando ai giorni nostri, chi non ricorda il sorriso pacioso di Prodi quando raccontava urbi et orbi che il suo governo era unito e forte, che non c'erano contrasti al suo interno ma solo "punti di vista" e che egli sarebbe rimasto in carica per l'intera legislatura mentre ministri ed onorevoli dell'allora maggioranza facevano a seggiolate? Chi ricorda la frase che Berlusconi disse a Prodi sull'utile idiota?
La stessa cosa di allora accade ora nel Partito Democratico: "il progetto del PD è valido, solo dobbiamo cercare più coesione tra noi" si afferma. Fa sbellicare dalle risate quel suffisso "più", come se vi fosse coesione ma non abbastanza, quando invece sanno anche i sassi che di unità nel partito non se ne trova nemmeno una briciola. E poi quel bonario invito a "cercare coesione" la dice tutta sull'ipocrisia della sinistra: a parte che è da secoli che la sinistra si propone di essere coesa, comunque sarebbe come dire che sì, possiamo raggiungere la stella Aldebaran, solo dobbiamo trovare un modo per arrivare alla velocità della luce. Una quisquilia, insomma, ci siamo quasi...
Quanto alla validità del progetto PD in senso stretto io ho i miei dubbi perché come avevo già ripetuto in passato il Partito Democratico sembra essersi ficcato in un vicolo cieco nel quale ogni via d'uscita conduce alla distruzione.
Se il PD andrà alle elezioni da solo perderà sempre ed il suo elettorato si disaffezionerà gradualmente perché capirà di batosta in batosta che quello di Veltroni è un progetto perdente.
Se il PD si alleerà ancora con la sinistra radicale prenderà una batosta ancora peggiore e repentina, perché dopo aver fatto una figuraccia alla guida del governo passato nel quale la rissa era l'unico ordine del giorno ora nessun italiano con un minimo di senno si sognerebbe mai di avvallare una simile innaturale alleanza.
Se il PD si sposerà con Di Pietro verrà letteralmente fagocitato da quest'ultimo: l'opera di distruzione, come si può vedere facilmente, è già iniziata.
Se il PD farà la follìa di accordarsi con Casini accadranno due cose: la prima riguarda l'UDC che perderà quasi tutto il suo elettorato esattamente come è accaduto dopo il matrimonio tra DS e Margherita, perché mettere cattolici e sinistri insieme è come costringere all convivenza Don Camillo e Peppone. La seconda è che anche l'ala sinistra (quella dalemiana) del PD se ne andrà sbattendo la porta e frammentando ulteriormente il partito che a questo punto farebbe la fine di una supernova.
Insomma, nel PD l'unica possibilità di una timida ripresa è quella di aspettare che il governo faccia un errore tale da far incazzare tutti gli italiani, ipotesi peraltro remota visto che la Lega ed il PDL procedono piuttosto spediti sulla strada delle riforme e pur con qualche sporadico distinguo sembrano andare d'amore e d'accordo.
Nel frattempo, mentre il PD aspetta come nel Deserto dei Tartari un avvenimento che non avverrà mai, nel partito si deve pur eleggere lo sfigato di turno che si prenderà tutto il biasimo e che rovinerà la sua carriera politica trascinandosi da batosta elettorale in batosta elettorale. Non a caso si parla di "reggente" e non di segretario, come dire che in attesa di qualcuno che voglia mettersi sulla testa la corona del re si elegge un fantoccio. Mah.
Il poveretto a cui toccherebbe la pubblica esecuzione potrebbe essere Bersani o Franceschini (e lo dico con una nota di simpatia umana, di certo non li invidio), ovvero gente sacrificabile che nel partito conta come il due di coppe quando l'asso è bastoni; non a caso nessuno dei vecchi leaders storici si è fatto avanti (conosciamo bene il loro attaccamento alla poltrona e sappiamo che una macchia in tal senso rappresenterebbe la fine della loro carriera). Adottando invece questo stratagemma di sopravvivenza i vari D'Alema, Fassino, Bindi etc..., ovvero i veri capi storici del partito potranno tranquillamente continuare a litigare nel backstage del teatrino avvelenandosi vicendevolmente la minestra mentre sul palco un poveretto viene messo lì a prendere i pomodori in faccia tentando di raccontare che nel parito si tuba come colombe al tempo degli amori.
Nel Partito Democratico l'era del ridicolo continua...

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1 Comments:

Blogger Angelo D'Amore ha detto...

FESTIVAL DEL PD: SOLO CANZONETTE

ne parlo nel mio blog

domenica, 22 febbraio, 2009  

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