Libere Risonanze: La Fine di Fini

08 settembre, 2009

La Fine di Fini

Una volta Fini era di centrodestra, incarnava i valori e le idee dei partiti che vogliono salvare l'Italia dall'invasione dei clandestini e degli extracomunitari in passato concessa e favorita dai partiti di sinistra.

Fini parlava lo stesso nostro linguaggio e nel PDL era considerato il successore naturale di Berlusconi, anche perché riuscì a sdoganare una gran parte del vecchio MSI portandolo al governo nel dopo Fiuggi e plasmandolo secondo un assetto più moderno e realistico, in modo di affrontare con più incisività i controversi temi della politica. Poi la svolta: Fini viene eletto Presidente della Camera e si scatena. In peggio.

Il tarlo di Fini è sempre lo stesso: inciucio con la sinistra e soprattutto la folle idea di concedere il voto amministrativo agli stranieri.

La proposta di Fini è però innanzitutto tecnicamente irrealizzabile, visto che la costituzione recita che "sono elettori tutti i cittadini italiani aventi diritto", legando così il diritto di poter esprimere il voto alla cittadinanza e NON alla residenza. D'altra parte un voto concesso ad un semplice residente sarebbe profondamente ingiusto, visto che se a causa del suo voto il residente od il lavoratore straniero creasse una condizione di sofferenza potrebbe benissimo andarsene dall'Italia, cambiando così in toto la sua situazione fiscale, contributiva, sociale, giudiziaria e lavorativa. Il voto espresso dagli stranieri, però, condannerebbe invece gli italiani, costretti a rimanere in loco (essendo tali) ed in più accollandosi le scelte degli "immigrati emigranti".

Un esempio su tutti: cosa accadrebbe se alle elezioni regionali si presentasse un partito islamico che promulgasse leggi in sintonia con il credo musulmano? Accadrebbe che uno straniero potrebbe benissimo abbandonare l'Italia se tali leggi gli fossero sgradite, mentre gli italiani sarebbero costretti a sorbirsi il prezzo di tale scelta. La cosa è, a dir poco, profondamente irritante per non dire umiliante.

Ma c'é di più: concedendo il voto agli stranieri si importerebbe in Italia una sorta di scontro sociale già tristemente presente in altri paesi ed a noi estraneo: cosa accadrebbe se alle elezioni si creassero due formazioni politiche, una ad esempio ebraica ed una islamica? Cosa accadrebbe se tali partiti diventassero l'ago della bilancia e ricattassero i partiti tradizionali, concedendo il loro appoggio in cambio di una radicale trasformazione della nostra società? E come reagirebbe il partito che si rivelasse minoranza? Appurato che già tra partiti italiani si verifica uno scontro durissimo praticamente su ogni questione, non credete che la creazione e l'immissione nel circuito politico di partiti di altra natura (religiosa o laica) non farebbe altro che moltiplicare la confusione ed il caos politico italiano?

Forse a questo Fini non pensa: lui crede nella politica del "volemose bene", una politica sempliciotta e pericolosamente di sinistra, che giustifica le porte aperte e la concessione di tutti i diritti possibili a chiunque, che sacrifica sull'altare di un'apparente tranquillità sociale i diritti extra di chi, italiano di nascita, onestamente già fatica a sbarcare il lunario ed ha diritto di scegliersi il futuro che vuole non potendo scappare dalla sua nazionalità.

La gente questo lo sa ed è per tale motivo che il governo rimane a percentuali di consenso stellari, mentre Fini, ormai caduto in disgrazia non solo nel PDL ma anche tra gli elettori del centrodestra, si accanisce come la sinistra a riproporre un mantra politico nettamente bocciato dagli italiani.

Una scelta che gli è costata il partito, la credibilità e la fiducia della gente.

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2 Comments:

Blogger nessuno ha detto...

Jet, secondo me Fini è solo un furbacchione trasformista come i vecchi notabili Dc di antica memoria: non ha cambiato opinione, evidentemente ne ha avutro sempre e solo una: restare incollato alle poltrone più prestigiose e "ricche" dello Stato. Fini è uno finito. Ciao

martedì, 08 settembre, 2009  
Blogger Nessie ha detto...

Ma Fini sa bene che non incontra l'opinione degli elettori. Per ciò usa la sua alta carica istituzionale proprio per arrivare a quella modifica costituzionale (la trasformazione dello jus sanguinis in jus soli) che non era riuscita a produrre Amato ai tempi del governo Prodi.
In che modo? Alleandosi proprio al Pd, dove Franceschini ha già detto che lo jus soli (diritto di suolo per gli immigrati che sbarcano qui, come già esiste in Usa) è più "moderno" e consono ai tempi.

Il rischio è proprio quello che paventi tu: la costituzione di partiti a carattere "etnico-confessionale" e la perdita totale della nostra sovranità. Per questo Fini va fermato, perché è pericolosissimo. E se lo invitassero a uscire dal PdL sarebbe anche meglio. Ma temo, sarà dura.

mercoledì, 09 settembre, 2009  

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