Libere Risonanze: La teoria del caos

27 ottobre, 2009

La teoria del caos

Non passano 24 ore dalla scelta del segretario generale del Partito Democratico che già il PD inizia a perdere pezzi.

Inizia il valzer delle centrifughe Rutelli, ovvero il correntone dell'ex Margherita, che sniffato l'odore dell'ennesima ammucchiata a sinistra cerca di svincolarsi prima di essere inghiottito nel buco nero del soviet rosso. Tutto ciò avveniva mentre ieri pomeriggio da Vespa Enrico Letta diceva affannosamente che l'elezione di Camomillo avrebbe funto da forza centripeta nei confronti del partito, che "la massa critica" avrebbe attratto, invece di respingere.

Ed infatti puntuale come un orologio svizzero eccola lì all'opera, la massa critica: il primo pezzo del PD se ne va via.

Però la cosa più buffa ed esplicativa è che questa decisione venga presa dopo che Camomillo è stato eletto plebiscitariamente. Come dire, se fosse stato eletto Franceschini ci saremmo stati (e probabilmente se ne sarebbero andati i laici) ma visto che è stato eletto un laico che vuole legarsi ai giurassikcomunisti allora non ci stiamo più e vi salutiamo.

Pertanto mi domando: che si fanno a fare le elezioni primarie se poi il risultato non viene accettato e la gente fa fagotto? E gli elettori di Rutelli (i quali preferivano Franceschini) che hanno votato nei gazebo, che ci sono andati a fare alle urne? Mah, a me tutta questa democrazia sbandierata sembra più che altro un paravento.

Comunque, a 24 ore dal voto Camomillo già si trova due belle grane: la prima, quella suddetta di Rutelli. La seconda derivante dal grido di guerra di Di Pietro, che ha già messo le sue mani sul collo del povero Camomillo: "Bersani ci dica subito se vuole stare con noi oppure se vuole collaborare col governo!" ha tuonato il leader dell'IDV nei minuti in cui il neoeletto saliva su uno sgabello di una fabbrica toscana per iniziare il suo primo soliloquio pieno di "bisogna" e "dobbiamo".

Mah, va a finire che hanno ragione a sinistra: in Italia non si voterà neanche più, ma per manifesta inferiorità...

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