Libere Risonanze: Chi ha paura del lupo cattivo?

01 dicembre, 2009

Chi ha paura del lupo cattivo?

Sarebbe ora. Sarebbe davvero ora.

Fini non rappresenta più niente nel PDL: gli elettori lo odiano (me compreso), la leadership di AN lo ripudia, gli alleati della Lega s'arrabbiano, il Presidente del Consiglio ogni santo giorno viene attaccato e criticato. Eppure Berlusconi sta attuando niente di più del programma che anche Fini firmò.

Il problema della maggioranza non è l'implosione o l'esplosione, perché in realtà la maggioranza è solida e compatta, ognuno fa il suo mestiere con grandissima efficienza e vi sono rarissimi screzi tra gli alleati. Il grave problema della maggioranza ha un nome e cognome, si chiama Gianfranco Fini.
Esattamente come fu per Casini nella passata legislatura di centrodestra, oggi Fini rappresenta la mina vagante del nostro schieramento. Anzi, direi che più che una mina vagante è una vera spina nel fianco.

Per colpa di Fini i sinistri gioiscono e si fregano le mani, hanno buona sponda per poter deridere Berlusconi e l'operato dell'esecutivo, insinuandosi nelle crepe che Fini apre loro quotidianamente. Un Fini irriconoscibile dal vecchio Fini che avevamo conosciuto, quello di Fiuggi. Un Fini che allora taceva e si dichiarava alleato di ferro di Berlusconi scalando la scena politica grazie anche al supporto del PDL. Ma allora AN non aveva bisogno del PDL perché ogni elettore dei tre schieramenti di governo (AN, FORZA ITALIA e LEGA) avrebbe potuto benissimo votare uno qualunque degli altri in quanto le idee di base che costituivano l'ossatura dell'alleanza erano parecchio simili.

L'elemento di distonia che ci dovemmo trascinare era l'UDC, che con Casini, da bravo democristiano, teneva i piedi su tutte le staffe possibili.

Ma Fini era una sicurezza: abile oratore, odiato dalla sinistra che gli dava dell'ex-fascista e fedele alleato. Ma poi, raschiato via Casini dalle suole, è cambiato qualcosa: non so se sia stato a causa di una craniata al termine di un tuffo dalla sua barca o per un improvviso difetto d'ossigenazione delle bombole, Fini ha cominciato a dare i numeri.

L'ex presidente di AN si è montanto la testa ed ora scorrazza libero per le praterie del più bieco sinistrismo, caricando come un toro ogni ideale che il popolo del centrodestra considera come sacro. Ed ovviamente, come avvoltoi che si nutrono di carogne, i sinistri lo lodano e lo seguono dall'alto, sperando che nella sua pazzìa egli travolga e smembri il governo.

Purtroppo per loro, però, a capo del PDL c'é un omino che si chiama Berlusconi, uno che quando c'é da tirar fuori le palle - anche in senso non metaforico... :-) - diventa un uragano. E questo senza contare che l'elettorato del partito e quello della Lega sono così irritati da non veder l'ora di disfarsene.

Accade così che un uomo capace, intelligente e dal grande aplomb butti alle ortiche la sua carriera politica e cambi trincea come un Follini quasiasi. Beh, in fondo ognuno della sua vita fa ciò che crede.

Però direi che è ora di farla finita, che è ora di far scendere qualcuno perché siamo al capolinea. E' ora di liquidare l'uomo e pure in fretta, perché è lui l'unico problema all'interno della maggioranza e tale problema non sarà risolto finché egli non verrà cacciato con infamia. Solo così ci divertiremo, quando lo vedremo vagare nella terra di nessuno Casinista o nel terrreno lavico della sinistra.

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