Libere Risonanze: Fine delle furbate

11 marzo, 2010

Fine delle furbate

In Italia vi sono due tipologie di magistrati: un'esigua minoranza è costituita da showmen politicizzati, che suscitano attorno a loro clamore, che si vantano della loro militanza, che si esibiscono come soubrettes davanti ai media e che forniscono ai giornali contaballe carburante per contaminare le menti degli ignoranti, degli ipocriti e dei facinorosi. Ma fortunatamente vi è un'altra Italia giudiziaria, quella di magistrati con le palle, che prendono il toro per le corna e decidono con grande professionalità.

Oggi voglio scrivere di questi ultimi giudici e di una notizia importantissima: la Corte di Cassazione ha respinto l'appello di un albanese clandestino che usava i figli come passepartout per permanere sul nostro territorio infischiandosene delle leggi in materia di immigrazione.

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La sentenza è chiara, assolutamente ben formulata e rigorosa al punto giusto: data la sentenza che la Cassazione ora ha emesso, nessun clandestino potrà più usare i figli come scusante per poter scorrazzare libero ed impunito nel nostro paese.
Fino ad oggi, infatti, accadeva che i clandestini potevano aggirare la legge Maroni che prevede la loro espulsione semplicemente opponendo la tesi che i loro figli frequentavano una scuola italiana. Ebbene, da oggi il clandestino non potrà più avvalersi di questo sporco trucco che ricorda la laida usanza di certi ROM del mandare i figli a chiedere l'elemosina o a rubare usandoli per scopi personali. Da oggi in poi i bimbi in Italia non potranno più essere sfruttati per coprire le magagne dei padri.

Per questo motivo dedico un particolare consenso e molto onore alla prima sezione civile della Cassazione nonché ai magistrati che ne fanno parte. Bravi!

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