Libere Risonanze: 2+2=5

04 settembre, 2007

2+2=5

"Se sarei andato a cambiare la candela al motorino non avrei mica avuto tutto questo casìno". Questa è la frase con cui esordì un ragazzo delle superiori amico della figlia della mia ex-fidanzata quando un giorno lo andai a recuperare e lo riportai a casa perché si era fermato in panne lungo la strada. Ebbene, lo confesso, per l'orrore quasi finii nel fosso con la vettura.

Un giorno accesi la TV al pomeriggio: c'era un programma con la d'Eusanio, il pubblico litigava ferocemente per storie palesemente artificiose. La sintassi era più o meno questa: "tu mi hai tradito, cioé, sei andato con la mia migliore amica, cioé, pensavo che mi volessi bene invece, cioé ti odio". Incredibile, quattro frasi iniziate in un periodo solo denunciavano la mancanza di capacità nell'articolare un discorso che contenesse un qualunque senso logico. Le frasi intelligibili erano spezzate e brevissime così come frammentati erano i processi mentali di chi le pronunciava.

In occasione di un altro spaventoso giorno interrogai la stessa figlia della mia ex-fidanzata (14 anni): viste le terrificanti condizioni in cui versava a scuola le feci una domandina chiedendole dove si trovasse la Polinesia. Mi rispose "vicino alla Valle d'Aosta". Dopo un'incazzatura esemplare da parte della madre (lei a scuola aveva sempre il massimo dei voti) rivolsi la domanda alla sua amica: "vicino all'Alaska" fu la risposta. Pensai ad uno scherzo ma le facce erano interrogative e molto, molto eloquenti. Allora fingendo di ridere le chiesi in che paese si trovava Sharm-el-Sheikh, luogo in cui era recentemente stata a passare le vacanze. Non lo sapeva. Mi venne voglia di scappare urlando. Aprimmo il libro di matematica e mi accorsi che per calcolare 14-3 usava le dita come pallottoliere utilizzando il metodo del countdown (13-12-11). Orrore! L'amica intanto stava studiando ed alla richiesta di cosa stesse facendo rispose "sto studiando geografia, Mazzini...".

Io vi rinunciai.

Fortunatamente non tutti gli studenti sono così ma è chiaro come l'ignoranza sia ormai dilagata nello stesso modo in cui l'acqua sommerge una diga crollata. Oggi sembra che tutti conoscano la funzione blutooth del telefonino per scambiarsi idiozie e foto cretine ma della vecchia cultura, quella che ci faceva sudare e spaccare la schiena sui banchi, che ci faceva recitare Dante, ammirare le imprese di Cesare, viaggiare con la mente in luoghi lontanissimi e ben descritti, che ci faceva amare i dolori di Leopardi o la stupenda mente matematica di Lagrange nemmeno l'ombra. Con questo non dico che le nuove tecnologìe non siano le benvenute ma ormai abbiamo cancellato ciò che noi siamo o che dovremmo necessariamente conoscere.

I discorsi in bocca a moltissimi ragazzi d'oggi sono tutti un crepitare di "cioé", un monumento alla precarietà linguistica, un perenne sisma sintattico, mentre nei paesi emergenti le università spronano con sangue e fruste i loro futuri dirigenti. E' per questo motivo che siamo un paese destinato ad un triste e costante declino.

Da cosa è stato prodotto tutto ciò? Dal lassismo, come al solito. Così come nella società italiana si concedono garantismo, indulti ed impunità ai delinquenti i quali non faranno altro che produrre più delinquenza, allo stesso modo dal '68 in poi si è dato corso al buonismo scolastico, ovviamente sostenuto dalle sinistre che non ritenevano giusto bocciare gli asini. I futuri asini, si disse, sarebbero stati l'archetipo dell'elettore di sinistra: stupidi al punto giusto e grati per la manna indebitamente ricevuta.

Nelle aule abbiamo assistito al proliferare della politica ideologica, che con la scuola non c'entrava nulla: dallo sciopero scolastico nel 1961 per l'assassinio di Lumumba di cui mi raccontò mio padre alle illecite occupazioni scolastiche, dalle inutili assemblee di istituto al 6 politico, il tutto mentre allo studente distratto e svogliato si permetteva di proliferare sotto la sicura protezione del garantismo di sinistra e mentre agli insegnati veniva tolta ogni capacità di esercitare una qualsiasi deterrenza nei confronti degli studenti indisciplinati.

Così deleterio fu questo processo che se negli anni '70-'80 gli studenti possedevano almeno uno slancio politico (opinabile fin che si vuole ma pur sempre riconoscibile) ora essi hanno perso anche questa basilare motivazione per giustificare il loro rifiuto all'istruzione. Lo studente fancazzista non è tale per protesta contro la società (in cui però vive sereno e delle cui aberrazioni gode oggi come allora) ma è fancazzista e basta, non è animato nemmeno da un flebile anche se stupido ideale perché non conosce nulla di politica e non ne sa mezza di chi siano i comunisti, i socialisti, Mao o Marx.

Arguito quindi che il serbatoio di voti da sempre ricalmierato grazie agli asini di turno si è ormai svuotato e che i consensi al giorno d'oggi invece si raccolgono tra una popolazione stanca di questo trend, ecco che la sinistra dei "debiti formativi" dopo aver mandato in merda l'istruzione si sveglia e cerca di approvare un'oretta in più di matematica, tanto per dare una parvenza di falso rigorismo - senza urtare, per carità, i nervi scoperti degli studenti indolenti.

Il ministro Fioroni ha un bel coraggio ad affermare che così non va: grazie alle sinistre si è prodotto un esercito di raccomandati inseritisi nei gangli vitali della società, prima di tutto nella politica, visto che dalla parte sinistra dell'emiciclo fioccano funzionari di partito e mestieranti della chiacchera che nulla hanno prodotto se non la propria ascesa al potere.

Se oggi per far politica ci si deve affidare ad uno come Grillo significa che non è la politica ad invadere il campo della macchietta ma è proprio la macchietta ad essere la politica.

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1 Comments:

Blogger Massimo ha detto...

Gli esempi che hai portato illustrano perfettamente il livello di cultura esistente (e in tale ognoranza arrivano le affermazioni per cui Curcio è un "eroe" e viene intitolata un'aula istituzionale ad un lanciatore di estintori ... estinto ).
La sinistra ha rovinato, oltra a tanti altri aspetti della nostra società, anche la scuola,l'istruzione, la cultura. Se si pensa che ministri sinistri della cultura sono stati Veltroni, Melandri e Rutelli ...
Ma l'aspetto più grave è la composizoine dell'attuale corpo docente che nulla ha più a che vedere con quello che formò la nostra generazione.
Sono reduci del '68 e, pur senza voler fare di tutta un'erba un fascio perchè sicuramente ci sono insegnanti bravi e meritevoli, se erano facazzisti ideologici allora, non si sa quanto, oggi, possano insegnare.
Se poi gli esempi sono insegnanti che occupano le scuole o si presentano con i tacchi a spillo, allora della scuola pubblica è meglio fare un cumulo di macerie.

martedì, 04 settembre, 2007  

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