Libere Risonanze: BirmONU

30 settembre, 2007

BirmONU

Mentre gli scontri tra popolazione esasperata e militari del regime si inaspriscono, mentre centinaia di monaci vengono presi, incarcerati ed ammazzati, mentre la Birmania conosce il più importante e drammatico periodo della sua esistenza vi sono persone, ingiacchettate ed incravattate in un palazzo di vetro che discutono di ritorsioni-placebo talmente ridicole da diventare delinquenziali.

Come se l'ONU non sapesse cosa sta accadendo in Birmania e non volendo decidere per quello che sarebbe un giustissimo intervento militare contro il regime comunista tirannico che attualmente stringe nel suo pugno di ferro il paese, l'Organizzazione delle Nazioni Unite decide di inviare in Birmania un suo osservatore Ibrahim Gambari, il cui presunto lavoro di raccolta delle informazioni, ovviamente e come accade per tutti gli osservatori, viene ridicolizzato dal regime stesso.

Appena arrivato, infatti, Gambari è stato accolto dal regime con una specie di ridicola parata e da una manifestazione organizzata ad hoc (e quando dico ad hoc intendo che i manifestanti avevano la pistola alla tempia) in sostegno dell'attuale tirannide.

Cosa, quindi, avrà visto mai Gambari? Un paese che si stringe attorno al suo leader e che manifesta "contro i dissidenti" definiti criminali.
Paradossalmente se l'ONU decidesse un giorno di mandare l'esercito, per ciò che è stato fatto vedere a Gambari dovrebbe schierarlo addirittura in appoggio al regime!

Altra figura meschina dell'ONU e non meno delinquenziale è quella di considerare la Birmania come uno stato sovrano con a capo la giunta militare. L'ONU non potrebbe permettere al suo interno l'adesione di stati dittatoriali né dovrebbe riconoscerli come legittimi proprio perché la carta dell'ONU parla di popoli liberi. Invece le Nazioni Unite non solo soprassiedono SU UN DIRITTO FONDAMENTALE ma addirittura inviano il loro ambasciatore per cercare "una via pacifica al conflitto" mediando con gli aguzzini. Questo fatto è di una gravità assoluta perché invece di spingere sull'acceleratore mettendo sotto pressione il regime per farlo cadere, così facendo, l'ONU gli permette di fatto di sopravvivere, raffreddando la situazione e consentendo in futuro ferocissime ritorsioni contro dissidenti (che però non essendo sotto gli occhi delle TV di tutto il mondo all'ONU non interessano).


A questo punto non posso che ritenere l'ONU non solo un'organizzazione INUTILE, come pensavo in passato ma addirittura PARASSITARIA ED OMICIDA.

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3 Comments:

Blogger Nobile di Treviso ha detto...

I media italiani hanno scoperto la Birmania, questo bellissimo paese con immense risorse naturali (è il primo produttore di teak al mondo e ha importanti giacimenti strategici di gas e peterolio) grazie agli avvenimenti odierni che sucitano l’unanime e vibrata protesta da parte dell’opinione pubblica internazionale.
D’accordo, quello che sta succedendo è deplorevole sotto tutti i punti di vista, ma bisogna evitare di dare un giudizio frettoloso di condanna a senso unico contro la giunta militare al potere, come sembra fare la maggior parte dei commentatori, senza conoscere la realtà della situazione politica ed economica del Paese fino ad oggi ai margini della comunità internazionale.
L'articolo

lunedì, 01 ottobre, 2007  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Caro Mango, tu scrivi che il paese è ai margini della comunità internazionale. Verissimo, ma se lo è la colpa è proprio del regime che lo ha tenuto tale. La stessa cosa vale per la Corea del Nord o per l'Iran che si sono scavati da soli la fossa dell'isolamento. D'altra parte i regimi comunisti (o fondamentalisti) sono così, tendono a chiudere le frontiere dei paesi in cui imperano e sappiamo benissimo il perché. Il fatto di chiudere internet, costruire in passato il muro di Berlino ed impedire le riprese televisive ne è la dimostrazione.

Personalmente parto da un presupposto: una dittatura è già di per sé un abuso intollerabile nei confronti dei cittadini, sia esso di sinistra che di destra. Non esistono se o ma, insomma; poi sono d'accordo con te che vi siano dittature più o meno feroci: nel caso in esame, però, mi sembra incredibile che vi siano delle persone che possano ancora scaricare qualche responsabilità sui cittadini ed anche se vi fossero tra i dimostranti alcuni facinorosi (di facinorosi tra i monaci non ne vedo) ne avrebbero ben donde dal momento che questa non è stata una repressione isolata ma che la cosa si è già ripetuta con una violenza inaudita.

Non sono insomma le repressioni di noglobal sfasciacittà la cui libertà di espressione (purtroppo) è garantita e si muovono nell'ambito di uno stato democratico. Qui si parla di gente che viene ogni giorno torturata ed ammazzata per aver criticato il regime.

Quanto al "ragionare da osservatori esterni" mi sembra che le poche immagini filtrate attraverso i confini siano più che eloquenti: il non voler ammettere che in Birmania si stia consumando una carneficina non fa che il gioco della tirannide la quale appunto cerca di evitare che documenti filmati escano dal paese. Siamo seri, via, di struzzi al mondo ve ne sono già troppi.

Ciao e grazie per essere intervenuto.

lunedì, 01 ottobre, 2007  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

P.S: sono d'accordissimo sul fatto che le sanzioni non servano a nulla, ho letto con interesse il tuo articolo ben circostanziato e devo dire, mi è piaciuto. Il problema però sta diventando la Cina: tu credi che la Cina molli così facilmente un territorio già di fatto suo? Credi forse che accetti il cambiamento "dall'interno" e la concorrenza di altre potenze mondiali?

MMMMHHHHH....secondo me l'unica via percorribile è una grossa rivoluzione.

lunedì, 01 ottobre, 2007  

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