Libere Risonanze: I sardi possono violentare

12 ottobre, 2007

I sardi possono violentare

Evidentemente l'idiozia italiana è contagiosa. Dal 2001 siamo nella nuova Europa (che fa schifo più di quella vecchia) e già in sei anni i tedeschi, da sempre popolo rigoroso ed inflessibile, avvertono i sintomi dell'instupidimento italico.

Un uomo italiano di 29 anni, cameriere ed emigrato ad Hannover è stato condannato ad una pena detentiva in quanto molestatore, torturatore e stupratore della sua ex-fidanzata.

Lo stupore non deriva però tanto dalla condanna ma dalle attenuanti riconosciutegli le quali hanno decurtato la pena detentiva di ben due anni (infatti l'uomo - o meglio dire, la bestia - era stato originariamente condannato ad 8 anni ma ne sconterà 6) per il fatto che "si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. È un sardo".

Innanzitutto una considerazione simile sarebbe come dire che siccome ho gli occhi azzurri sono esentato dal pagare le tasse e tenendo conto della mia formazione culturale potrei permettermi di cecchinare i passanti con una carabina declamando Dante.

I tedeschi, evidentemente, hanno subìto il contagio del virus delle sinistre ed invece di mettere al rogo (ma proprio al rogo) il bastardo lo hanno graziato, offendendo così i sardi, popolo orgoglioso, capace ed estremamente creativo.

Ma c'é di più: l'avvocato Annamaria Busia sta cercando di far scontare la pena al detenuto in Italia, il paradiso dei carcerati le cui galere rieducano con piscina e solarium. In questo modo, come insegna la Baraldini, invece di sei anni non abbiamo dubbi che la pena sarà ridotta a pochi mesi o magari gli verrà consegnato anche un premio per aver diffuso "la cultura sarda nel mondo".

In questo schifoso mondo c'é da aspettarsi di tutto tranne, come sarebbe giusto, il rogo menzionato prima, il quale sarebbe l'unica e più consona soluzione a tanto scempio contro i diritti degli innocenti.

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