I sardi possono violentare
Un uomo italiano di 29 anni, cameriere ed emigrato ad Hannover è stato condannato ad una pena detentiva in quanto molestatore, torturatore e stupratore della sua ex-fidanzata.
Lo stupore non deriva però tanto dalla condanna ma dalle attenuanti riconosciutegli le quali hanno decurtato la pena detentiva di ben due anni (infatti l'uomo - o meglio dire, la bestia - era stato originariamente condannato ad 8 anni ma ne sconterà 6) per il fatto che "si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. È un sardo".
Innanzitutto una considerazione simile sarebbe come dire che siccome ho gli occhi azzurri sono esentato dal pagare le tasse e tenendo conto della mia formazione culturale potrei permettermi di cecchinare i passanti con una carabina declamando Dante.
I tedeschi, evidentemente, hanno subìto il contagio del virus delle sinistre ed invece di mettere al rogo (ma proprio al rogo) il bastardo lo hanno graziato, offendendo così i sardi, popolo orgoglioso, capace ed estremamente creativo.
Ma c'é di più: l'avvocato Annamaria Busia sta cercando di far scontare la pena al detenuto in Italia, il paradiso dei carcerati le cui galere rieducano con piscina e solarium. In questo modo, come insegna la Baraldini, invece di sei anni non abbiamo dubbi che la pena sarà ridotta a pochi mesi o magari gli verrà consegnato anche un premio per aver diffuso "la cultura sarda nel mondo".
Etichette: Politica Estera
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