Libere Risonanze: La corrida di San-Toro

07 ottobre, 2007

La corrida di San-Toro

L'avevamo detto mille volte quando alla guida del governo di centrodestra c'era Berlusconi: le trasmissioni condotte da Santoro sono faziose, scorrette, delle vere ghigliottine mediatiche in cui il conduttore assume il ruolo di giudice e giustiziere costruendo assunti, tacitando interlocutori o frantumando discolpe a suo piacimento, mentre la totalità del pubblico invitato in studio forma una sorta di Colosseo di sinistra che scatta ad applaudire solamente quando parlano coloro che sono in linea con il San-Toro pensiero. Essendo un tempo Raitre a mandare in onda questi veri e propri agguati televisivi, non abbiamo mai avuto alcun dubbio sul ciarpame che ci veniva propinato mentre la sinistra riteneva che tale immondizia fosse, come ha ricordato Gianfranco Fini, "garanzia di libertà e democrazia" almeno fintanto che il bersaglio predestinato era il centrodestra. Ora, con l'occupazione della RAI da parte delle sinistre, questa TV trash si è estesa anche a Raidue ma il bersaglio è mutato.

Ultimamente San-Toro sembrava soddisfatto, le sue trasmissioni non pungevano più come una volta pur se i problemi rimanevano gli stessi, anzi, si acuivano drammaticamente. Per giunta eravamo arrivati all'assurdo che il presentatore suggeriva implicitamente la risposta cammuffata all'interno della domanda al politico sinistro di turno, così il compitino era facile facile: nessuna aspra contestazione, al massimo veniva chiesta una precisazione tanto per fingere un'equidistanza tra i poli che non esisteva, insomma, bastava dar ragione a San-Toro ed il pubblico giulivo applaudiva bovinamente.

Il menage è però durato giusto il tempo di farsi un pò di reciproci salamelecchi quando i rapporti tra politici di sinistra ed i centristi si sono fatti così repentinamente tesi da cambiare tutto l'impianto accusatorio ed in particolar modo l'imputato di turno, che è diventato per estensione il politico dello schieramento catto-sinistro-moderato.

In tale contesto il capro espiatorio più facilmente sacrificabile è stato ovviamente Mastella, un bersaglio fin troppo facile in quanto corresponsabile, ma anche parafulmine, delle nefandezze di cui questo governo si è reso responsabile: quando si sente parlare un qualsiasi esponente della sinistra pare infatti di intendere che le leggi votate dalla maggioranza non siano state promulgate da Camera e dal Senato nella loro interezza ma dal solo Mastella, al quale viene attribuita tutta e sola la responsabilità del disastro a cui i sinistri ci hanno condannato. Insomma, non che Mastella non se la sia cercata tra indulti e viaggi a sbafo ma certo è che in fatto di demolizioni si trova in buona compagnìa, concetto su cui le faziose trasmissioni di sinistra, però, glissano abilmente.

Dunque, il fatto che Mastella rappresenti una voce di dissidenza nei confronti del soviet comunista ha fatto scattare all'interno della trasmissione "Annozero" ed in perfetto stile birmano la consueta gogna mediatica costruita ad arte, la stessa che riempiva di fango e di ludibrio gli esponenti del centrodestra durante il governo della CDL: la novità invece sta nel fatto che Santoro ed il pubblico suo adepto non infamino più gli avversari politici di sempre ma un membro della sua stessa coalizione, addirittura il Ministro della Giustizia.

Evidentemente questo modus operandi non è piaciuto molto ai vertici delle segreterie rosse le quali, dovendo scegliere se schierarsi con il fido alleato mediatico San-Toro o disinnescare le polemiche contro un governo già traballante di cui anch'essi fanno parte, hanno preferito buttare a mare il primo esibendosi in dichiarazioni apparentemente roboanti ma che invece suonano come la scoperta dell'acqua calda. "Annozero è un programma fazioso" hanno dichiarato i politici sinistri, "Il programma di RaiDue non è serio né professionale" hanno aggiunto, svegliandosi dal coma profondo solo per il fatto che ora fossero stati toccati i loro stessi interessi. Ma guarda, la CDL l'aveva ricordato e ripetuto fino allo sfinimento per ben 5 anni e lo si scopre solo ora!

E così San-Toro, scaricato dal governo che egli stesso aveva contribuito a supportare è stato trattato come uno straccio usato, esattamente come faceva l'Unione Sovietica con le spie al suo servizio: quando venivano compromesse erano lasciate al loro destino.

Non mi fa per nulla pena, San-Toro, perché comunque la sua scelta l'ha fatta giocando nel campo sbagliato, quello in cui si svolge una corrida nella quale lui ha le corna spuntate ed i matadores rossi gli stanno infilzando pesanti banderillas sul groppone.

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