Studenti, è finita la pacchia
La riforma che introdusse i famosi "debiti formativi", infatti, fu una delle più infauste decisioni che un governo potesse prendere a proposito di istruzione perché eliminò la deterrenza nei confronti degli studenti (ah, quanto mi piace questa parola) e diede origine ad un menefreghismo diffuso la cui filosofia era quella di approfittare dell'assenza di filtraggio dei meno meritevoli rimandando di fatto alle calende greche il recupero delle carenze, che in ultima analisi avveniva blandamente e senza un minimo di ordine.
Alla fine dell'estate, infatti, il lavativo di turno poteva tranquillamente sollazzarsi al sole di una spiaggia riminese senza pensieri di sorta e senza dover render conto di ciò che per sua negligenza (od incapacità) aveva trascurato. Il recupero nelle materie difficili avveniva secondo la solita logica sinistra, cioé senza "urtare la sensibilità del somaro". Durante l'anno seguente l'annullamento dei debiti avveniva in maniera confusa e disordinata per il fatto di sovrapporre lezioni che necessariamente richiedevano la conoscenza di basi non apprese l'anno prima a lezioni che dovevano già essere state assimilate dallo studente, creando in tal modo un caos logico-sequenziale senza pari.
In sostanza, a parte la sensazione di impunità e la declassazione dei propri doveri con cui gli studenti venivano deresponsabilizzati, era come chiedere ad un meccanico in ritardo sul lavoro da eseguire di installare le ruote ad una vettura incidentata prima del montaggio del semiasse oppure ad un cinema di proiettare il secondo tempo in contemporanea con il primo, secondo una perfetta logica da deficienti.
Ben vengano quindi le scelte di Fioroni e della sinistra che, svegliatisi ed accortisi di questa incredibile anomalia, hanno avuto il merito di correggere le permissive ed illogiche scelte che la stessa sinistra ed il ministro Berlinguer fecero a suo tempo: il problema, però, è che attualmente questo governo nulla promulga di effettivamente innovativo ed efficace; semmai il massimo che riesce a decidere è di tornare allo status quo ante dopo aver fatto a pezzi i settori in cui aveva messo le mani e questa tardiva virata di 180° lo dimostra ampiamente.
Etichette: Politica Interna, Scuola
1 Comments:
Complimenti per il Blog!
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