Libere Risonanze: Voyager, ai confini della disinformazione

13 novembre, 2007

Voyager, ai confini della disinformazione

Di boiate in tv ne ho viste parecchie: dai falsi litigi degli avventori nei programmi della D'Eusanio ai Reality Show, dalle danze pseudoprofessionistiche della Lecciso fino a Sanremo, passando per le fiction, le sit-com, le telenovelas e tutto quell'atollo di idiozie che ci propina la televisione odierna. Ma di questi spettacolini nessuno ha la pretesa di farci credere che quella rappresentata sia la realtà, piuttosto una realtà re-interpretata o simulata, un monumento alla mediocrità ed alla decadenza dei nostri tempi in cui litigi, urla ed attori incapaci prendono il posto di trasmissioni interessanti ed istruttive.

I veri programmi pericolosi, però, sono altri: quelli di Rai Tre in cui si parla di politica (compreso il programma di Santoro trasmigrato su RaiDue) ad esempio, diffondono balle a raffica. Basti vedere Rainews 24 e ci si accorgerà di quanto siano politicizzati i servizi e le interviste. Oddio, dall'altra parte politica c'é Fede ed il suo telegiornale, ma almeno tutti gli riconoscono (e lui non nega, anzi, ammette) una decisa militanza nel centrodestra, per cui il suo format va interpretato come una sorta di proclama politico, una specie di wrestling di parte, un programma che talvolta fa sganasciare dalle risate anche coloro che appartengono alla sua stessa area politica.

Stasera, però, come altre sere, mi sono imbattuto in Rai Due che stava trasmettendo un programma incredibile, Voyager, condotto da tal Roberto Giacobbo. Ebbene, questo programma viene presentato con il format di diffusione scientifica alla Quark, con la differenza che è tutto basato su inchieste seriose, documentari pieni di errori e di sogni, eminenti pazzi e sedicenti scienziati che dichiarano cose impossibili al limite dell'assurdo.

Io sono ingegnere, ho studiato al liceo classico tradizionale, mi sono fatto un mazzo così per avere un'ottima preparazione sia nelle materie scientifiche che in quelle umanistiche: la mia passione però, è la scienza in tutte le sue forme ed espressioni. Avendo masticato matematica e tecnologìa fin da quando ero bambino so distinguere perfettamente una stronzata da una notizia credibile e visto che la mia sete di conoscenza è sempre in ascesa, sono anche piuttosto ferrato in medicina, approfittando del fatto che mio padre è medico e mi ha sempre accompagnato alla scoperta di diagnosi, patologìe, farmaci e tecniche curative.

Ebbene, quando mi capita di imbattermi in servizi come quelli presentati stasera da Voyager salto dalla sedia: in un servizio si parlava della possibilità che la Terra fosse, nel 2012, spazzata via da un brillamento solare in fase di massima attività (venivano portate profezie antichissime a supporto dell'ipotesi... pensa un pò, siamo ridotti a credere a Nostradamus). Si assisteva dunque ad un servizio in cui, a causa di tali brillamenti, si ipotizzava un sovraccarico diffuso di tutte le reti elettriche, poi si vedeva un aereo che si schiantava, due treni che si scontravano, i piloni della luce che cadevano come birilli (ma che c'entra poi la gravità con il sovraccarico di tensione?) e le centrali elettriche che dovevano togliere corrente lasciando il mondo praticamente al buio, in un paesaggio postapocalittico popolato da barboni e da masse disperate "per giorni, mesi od anni" (da notare che un brillamento dura invece in media pochi giorni). Una stupidaggine totale, visto che il vento solare (così si chiama il flusso di elettroni proveniente dal sole) non ha la benché minima capacità di far saltare relais o produrre sovraccarichi nei trasformatori di una rete elettrica la quale, nel ramo terminale, eroga ben 220V. di tensione! Diverso potrebbe invece essere il problema per le telecomunicazioni disturbate da flussi magnetici (ma bisogna che siano davvero imponenti!) ed per i satelliti non protetti dalla magnetosfera terrestre (che all'attuale stadio di vita del Sole è imperforabile) i circuiti dei quali richiedono una quantità minima di corrente elettrica, calcolabile in micro e milliwatt. Anche in questo caso, però, se si verificasse una sovratensione, interverrebbero i disgiuntori che impedirebbero alla corrente di circolare nei microcircuiti del satellite.

Prova ne sia che la fase acuta dei brillamenti, per quantità e per potenza erogata è ciclica, con una frequenza di dodici anni senza che mai in passato sia successo nulla di minimamente rilevante nella vita di tutti i giorni. Nella fattispecie il 28 ed il 29 ottobre si sono registrati due brillamenti record (leggi qui) e nulla è successo se non un piccola sospensione dell'attività del satellite SOHO (leggi qui) momentaneamente "accecato" e qualche maggiore assorbimento di radiazioni X da parte di alcuni passeggeri di un aereo che volava ad alta quota. Per il resto nulla.

Alla fine del Servizio interveniva Roberto Giacobbo, il conduttore della trasmissione, che ricordava quello che "potrebbe succedere se..." lasciando presagire che lo scenario esposto sarebbe possibile nelle condizioni attuali.

D'altra parte, il modo di affrontare gli argomenti da parte di Voyager è astuto: Giacobbo non vi dice se le sue ipotesi siano impossibili o no dal potersi realizzare, le presenta come una possibilità reale. Come dire che un cavallo alato sulla terra potrebbe attraversare l'Atlantico in venti giorni. Il difetto sta nella stupidità dell'ipotesi: non esistono cavalli alati sulla terra. Ora, se una persona vi portasse questo esempio gli ridereste in faccia perché chiunque sa che sulla terra i cavalli non hanno le ali. Questo perché chiunque sa cos'é un cavallo. Parlando invece di cose scientifiche conosciute solo dagli addetti ai lavori, si possono divulgare un sacco di idiozie perché chi non conosce le prende per buone, "le hanno dette in televisione e la TV non mente per quanto riguarda i programmi di divulgazione scientifica". Solo che Voyager è tutto meno che divlugazione scientifica.

Per esperimento ora vi farò un esempio di falsificazione della realtà: rispondete a questa affermazione.

"In certe condizioni ed in un lontano futuro un'astronave potrebbe superare la velocità della luce viaggiando a quella che in certi telefilm di Star Trek si chiama "velocità di curvatura". L'impossibilità di arrivare alla velocità di curvatura è però data dalla difficoltà di dotare la nave di abbastanza energia per arrivare a spingerla oltre alla velocità della luce, ma forse un giorno, con le nuove tecnologie ci si arriverà".

Voi ci credereste, e come darvi torto se non foste dei matematici e ve lo dicesse la tv.

Ebbene, se facessi questo vi racconterei una balla stratosferica ma se qualcuno che ne sa di analisi matematica vi guidasse ci potreste arrivare anche con limitate conoscenze analitiche: ora spiego, prendete carta e penna e seguite i miei passaggi.

Scriviamo la formula di Minkowski per la massa, indicando "SQRT" come la radice quadrata, m0 la massa a riposo (a velocità nulla), "v" la velocità della stessa massa a cui la vogliamo far viaggiare e "c" quella della luce che la nostra massa dovrebbe raggiungere e superare.

La formula è m = m0 / SQRT((1-(v/c)²).


Se si aumentasse la velocità v fino a giungere a quella della luce, la v della nostra formula diventerebbe c (v = c) e la formula diverrebbe: m = m0 / SQRT((1-(c/c)²) e quindi, essendo c/c = 1 diventerebbe m = m0 / SQRT((1-(1)²).
1-(1)² però dà come risultato (1-1) che a sua volta è uguale a zero, perciò la formula si ridurrebbe a m = m0 / SQRT(0) con un denominatore SQRT(0) che è radice quadrata di zero (e quindi pari a zero).

Pertanto la formula diventerebbe m = m0/0 che in analisi matematica dà origine ad una "singolarità" (in questo caso sarebbe una formula senza senso) ed anche facendo un calcolo chiamato "limite" per il denominatore tendente a zero la formula presupporrebbe che la massa m del nostro corpo viaggiante fosse infinita. Sta di fatto, però, che nella realtà nessun corpo in fisica può avere una massa infinita.

Se invece l'astronave balzasse ad una velocità superiore a quella della luce senza passare per la velocità della luce stessa (cosa tra l'altro impossibile ma un pò come a Monopoli si salta il "VIA", per intenderci) la sua "v" sarebbe maggiore di c, quindi m = m0 / SQRT((1-(v/c)²) si trasformerebbe in una formula nella quale v/c sarebbe maggiore di 1. Questo significa che il fattore (v/c)² dovrebbe essere più grande di 1. Mettiamo ad esempio che (v/c) abbia valore 3 e quindi (v/c)² = 9 (ma può andar bene ipotizzare per v/c qualunque numero maggiore di 1), si avrà m = m0 / SQRT ((1-9)), dove 1-9 dà come risultato -8. La formula quindi sarà m= mo / SQRT (-8). Ma la radice quadrata di numero negativo, a meno che non si ragioni nel dominio dei numeri "complessi" (inesistenti però in natura) è assolutamente priva di significato e non esiste perché non vi è nessun numero positivo o negativo che moltiplicato per se stesso dia un numero negativo. Essendo infatti la radice quadrata definita come "quel numero tale che quando viene moltiplicato per se stesso dà il numero indicato sotto radice", prendendo due numeri positivi e moltiplicandoli tra loro (ad es. 2 *2 = 4 dà un numero positivo) e così pure due negativi (-2 * -2 = 4 dà sempre 4, positivo). Come risultato abbiamo quindi sempre un numero positivo, quello che deve stare sotto radice. Ma nel nostro esempio, vedi sopra, il numero sotto radice è negativo, il che è impossibile e la radice perde il suo significato perché facendo un azzardatissimo paragone per chi non ci ha capito nulla, sarebbe come dire che viaggiando verso ovest mi sposto verso est. Da qui l'impossibilità di superare la velocità della luce perché la nostra astronave, dotata di massa, andrebbe contro una legge matematica. Negare questa evidenza sarebbe quindi come affermare che per andare alla velocità della luce (o superarla) occorrerebbe che cinque più cinque facesse sedici, il che è un assurdo.

Avete capito qualcosa? Spero di sì.

Tornando al nostro Voyager, ho poi ascoltato l'apoteosi della comicità quando il servizio successivo affermava che un tale, John Titor, afferma di aver viaggiato nel tempo arrivando da 2036, quindi relativamente vicino nel tempo. Faccio notare l'incongruenza dei due servizi di Voyager, banale e contestabile anche per un bimbo di pochi anni: nel servizio precedente si era paventata la possibilità che il mondo, ridotto in cenere, finisse nel 2012. Questo signore afferma di arrivare dal 2036. Ma allora il mondo non finirebbe nel 2012 e quindi il primo servizio sarebbe un assurdo. Assurda anche l'ipotesi opposta, ovvero che il mondo finisca effettivamente nel 2012: ma questa ipotesi almeno costituirebbe un'assurdità a metà in quanto la parte di che definisce Titor come un pazzo è indubbiamente una realtà.

Tra l'altro questo Titor avrebbe lasciato le prove "della sua ripartenza per il 2032" registrate in una cassetta indivulgabile ed in mano di pochi fidati e segreti amici. Prendere per il culo la gente, evidentemente, è uno sport in cui molti eccellono.

Ma c'é di più: Voyager, senza sapere nemmeno di cosa si sta parlando, si avventura in un percorso minato (facendo esplodere tutte le mine) ipotizzando che un giorno si possa viaggiare avanti ed indietro nel tempo grazie ad un buco nero (clicca qui). Ora, un buco nero è un ammasso di materia densissima nel quale la materia entrante viene schiacciata fino a che le particelle degli atomi si fondono (il Sole ad esempio avrebbe in un buco nero un diametro di 3 km e la Terra di 1 cm): i buchi neri quindi sono dei mostri che inghiottono e distruggono tutto come in un tritacarne sminuzzando e stritolando, figuriamoci come potremmo sopravvivere noi e la nostra povera astronave! Inoltre non si sa esattamente cosa accada in un buco nero, esistono solo teorie, per cui questa ipotesi lascia il tempo che trova. In terzo luogo sarebbe impossibile, a meno di trovarsi in margini estremamente lontani da esso, entrare nel campo gravitazionale del buco nero senza esserne risucchiati come zanzare ed a maggior ragione sarebbe assolutamente impossibile controllare la traiettoria di un qualunque mezzo che ne entrasse. Infine voglio ricordare che buco nero il più vicino a noi sta, udite, a 26.000 anni luce: ciò implica che, facendo la luce circa sette volte e mezzo il giro della Terra in un secondo (circa 300.000 km/sec), per arrivare là dovremmo viaggiare per un tranquillo weekend di 26.000 anni e pure alla velocità della luce, che, come dimostrato sopra, non solo non è raggiungibile per un oggetto dotato di massa ma nemmeno lontanamente avvicinabile: per dare un'idea, il Voyager 1 (da cui la trasmissione ha - sigh- preso il nome), uno tra i più veloci satelliti artificiali deputati all'esplorazione dei pianeti esterni viaggia a circa 17 km al secondo, la cui velocità, paragonata con i 300.000 km al secondo della luce, è praticamente nulla. Ciò significa che per arrivare al buco nero più vicino impiegherebbe circa 458 milioni di anni...minuto più minuto meno.

E' triste e disdicevole, quindi, che UNA RETE PUBBLICA mandi in onda e PERFINO IN PRIMA SERATA un tale carico da briscola di disinformazione, qualunquismo ed antiscientificità.

Al suo posto si dia immediatamente spazio a nuove puntate di Quark, a cui sono affezionatissimo, "Passaggio a NordOvest" della Rai e "La macchina del tempo" di Mediaset così, magari, alla fine dell'anno potrei anche essere felice di pagare il canone.

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13 Comments:

Blogger Bruno Stucchi ha detto...

A parte le scemenze di Voyager, e' comunque vero che forti tempeste magnetiche indotte dall'attivita' solare possono perturbare e anche interrompere le reti di distribuzione elettrica. E' gia' successo tempo fa (USA) con danni anche spettacolari a trasformatori. Cio' e' dovuto alle forti correnti indotte nelle reti di distribuzione dalle fluttuazioni del campo magnetico terrestre prodotte dalle tempeste solari. Se non ci credi, Wikipedia e Google ti aiuteranno..

martedì, 13 novembre, 2007  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

L'eventualità che tu poni è reale ma in relatà distorta.
Il problema dell'afflusso di ondate ionizzanti può interferire con i delicati apparecchi alimentati da tensioni molto, molto basse. Ciò significa che gli apparecchi più bersagliati sarebbero quelli ad altissima tecnologìa. E' evidente che se una rete elettrica non è schermata bene e nei punti nodali possiede apparecchiature simili, allora può interrompersi temporaneamente il flusso di energia che però grazie ai moderni disgiuntori causerebbe ben pochi danni. E se così non fosse basterebbe cambiare la scheda elettronica saltata perché i meccanismi di retroazione dei controlli automatici permettono di stabilire con grande rapidità dove si sia verificato il guasto. Nessuno però potrebbe mai pensare all'entrata di ondate di energia nella rete elettrica tali da far saltare elettrodomestici e quant'altro, tantomeno treni od altri veicoli ai quali, anche nel remotissimo caso di malfunzionamento della rete, al limite verrebbe dato ordine di fermarsi a scopo cautelativo. Ti ricordo inoltre che la reti elettriche a norma possiedono anch'esse dei disgiuntori (i cosiddetti salvavita) che attivandosi proteggono la rete stessa a valle. Quindi lo scenario apocalittico prospettato da Voyager non solo è assurdo e fuorviante ma sensazionalistico e tale da divulgare gossip alla stregua dei servizi di novella 2000.

Ciao e grazie per essere intervenuto!

martedì, 13 novembre, 2007  
Blogger Bruno Stucchi ha detto...

Te lo avevo detto, informati:

Electric power
When magnetic fields move about in the vicinity of a conductor such as a wire, a geomagnetically induced current is produced into the conductor. This happens on a grand scale during geomagnetic storms (the same mechanism also influences telephone and telegraph lines, see above). Power companies transmit alternating current to their customers via long transmission lines. The nearly direct currents induced in these lines from geomagnetic storms are harmful to electrical transmission equipment, especially to the transformers—it overheats their coils and causes saturation of their cores, constraining their performance; it also tends to trip various protective devices. On March 13, 1989, in Québec, 6 million people were without commercial electric power for 9 hours as a result of a huge geomagnetic storm. Some areas in the northeastern U.S. and in Sweden also lost power. By receiving geomagnetic storm alerts and warnings, power companies can minimize damage and power outages.
http://en.wikipedia.org/wiki/Geomagnetic_storm

martedì, 13 novembre, 2007  
Blogger Bruno Stucchi ha detto...

A anche:
http://www.agu.org/sci_soc/eiskappenman.html

martedì, 13 novembre, 2007  
Blogger Bruno Stucchi ha detto...

E ancora:
http://www.swpc.noaa.gov/NOAAscales/

e ancora:

http://www.thefreelibrary.com/Sun+Burned-a063823911

Potrei continuare, ma penso che basti!

martedì, 13 novembre, 2007  
Blogger Bruno Stucchi ha detto...

Curiosita' personale: dove hai studiato ingegneria e in che ramo?
:-))

martedì, 13 novembre, 2007  
Blogger Bruno Stucchi ha detto...

Ultima nota per i miscredenti: tempo fa avevo visto la foto di un trasformatore di potenza (non per presepi!) con la carcassa bucata da un burst di corrente causata da una tempesta solare. L'ho ricercata con Google, ma per ora senza successo. Ci riprovero' domani, se ho tempo!

martedì, 13 novembre, 2007  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Quello del Canada lo sapevo già, gli altri li leggerò attentamente nei prossimi giorni perché ho pochissimo tempo. Magari imparo qualcosa di nuovo però mi sembra, a dar una veloce occhiata, che i danni al sistema non siano tanto dovuti all'impatto delle fluttuazioni elettriche ma agli effetti collaterali del blackout.

Comunque l'evento è rarissimo, mi pare di capire e specialmente, non può causare nulla di irreparabile, altroché fine del mondo.
Su questo sarai d'accordo con me, non ti pare?

Per ultimo la risposta alla tua curiosità: informatica.

Ciao!!!

mercoledì, 14 novembre, 2007  
Blogger Bruno Stucchi ha detto...

No, la fine del mondo no di certo, ma il blackout e' la conseguenza di gravi disfunzioni della rete provocati dalle tempeste magnetiche, su questo non ci piove. Ora i gestori delle reti lo sanno, e con un modesto preavviso possono mettere "in sicurezza" la rete; ecco perche' sono diventati fenomeni abbastanza rari e senza conseguenze di rilievo. Idem per quanto riguarda i satelliti per telecomunicazione. Per la storia: i primi sospetti si ebbero gia' alla fine dell'800, coi primi cavi telegrafici sottomarini transatlantici.
Informatica eh. Questo spiega molto. Un elettrotecnico avrebbe capito subito. In informatica non si parla mai di grandi potenze. Consiglio: di quando in quando l'Enel, o chi per essa, organizza delle visite guidate alle centrali di produzione: vacci, ne vale la pena, e scopriresti che un "salvavita" a 380 kV o peggio,in grado di gestire qualche migliaio di A in qualche millisecondo adavveni'!
Ciao ciao!

mercoledì, 14 novembre, 2007  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Appunto questo dicevo. In Voyager si prospettava la fine del mondo e questa è un'assurdità sensazionalistica. Poi che vi possano essere disfunzioni in alcuni sistemi, specialmente quelli obsoleti e più delicati, è un altro paio di maniche. Comunque i sovraccarichi sarebbero limitati e trascurabili a meno di eccezionalissimi eventi comunque mai superiori a qualche giorno.

Ma tu l'hai visto il servizio di Voyager? In caso negativo te lo spiego: diceva che nel 2012 sarebbe potuta avvenire la fine del mondo. Si intravedevano incendi, città fumanti, barboni che vagavano per le strade, palazzi semidistrutti, cieli plumbei, maxitamponamenti, treni che si scontravano ed aerei che precipitavano sulle autostrade. In più si vedevano i piloni dell'alta tensione friggere e scintillare (ti pare che una tempesta solare possa causare un simile danno?) e, dulcis in fundo, stronzata delle stronzate, i pali elettrici abbattersi a terra da soli, come birilli.

Ebbene quando vedrò fenomeni simili a causa di una tempesta solare farò ammenda e chiederò scusa alla redazione di Voyager (sempre che sia io che loro fossimo ancora vivi per parlarne) ma fino a quel momento aspetterà con un pò di sarcasmo la catastrofe.

Guarda, ciò che si prospettava era una cosa da terza guerra mondiale, neanche fossero state sganciate tutte le atomiche di questo mondo.

Ecco dove stava la mia critica.

Ti consiglio martedì prossimo di guardare il programma e poi mi dirai. Io a giorni dovrò andare all'estero per lavoro ma mi piacerebbe che scientificamente dessi un giudizio.

Un saluto ed un ringraziamento per la tua costanza negli interventi.

mercoledì, 14 novembre, 2007  
Blogger Bruno Stucchi ha detto...

Il catastrofismo piace sempre, da Roberto Vacca (Medioevo prossimo venturo) all' Y2K, e oggi il GW. Ribadisco pero' che le tempeste magnetiche possono realmente produrre danni importanti e interruzione del servizio anche per ore o giorni. Per la rete USA basta (insomma!) una bella tempesta di neve per produrre estesi blackout di ore o giorni che coinvolgono anche diecine di migliaia di utenti.
Ora il servizio conosce questi rischi e quando puo' si mette in "safety mode", che pero' e' sempre un disagiio per gli utenti.

mercoledì, 14 novembre, 2007  
Blogger Bruno Stucchi ha detto...

Aggiungo: ho trovato la foto che cercavo. Se per te questi sono danni trascurabili...

http://www.rumormillnews.com/cgi-bin/archive.cgi?noframes;read=63592

mercoledì, 14 novembre, 2007  
Blogger Antonio Candeliere ha detto...

Anche se non la penso come te in tutto, condivido questa tua analisi.

giovedì, 15 novembre, 2007  

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