Libere Risonanze: Recycling Sanremo

27 febbraio, 2008

Recycling Sanremo

Lunedì sera ero stanco e sono rimasto in casa per riposare un pò. Solfeggio col radiocomando della TV e che mi sono visto apparire sullo schermo? Sanremo.

Ebbene, l'entusiasmo è durato davvero poco, il tempo di sentire l'annunciatrice che diceva "In diretta dal Teatro Ariston...". Oddio, ho pensato, meglio se trasmettono un discorso di Veltroni, tanto stupidata per stupidata almeno quella non costa nulla.

Appare Morandi tutto in ghingheri, canta la solita noiosissima "Nel blu dipinto di blu". Cominciamo bene, ormai quella canzone mi ha fatto venire l'Alzheimer a forza di sentirla. E' una vita che sento "Nel blu dipinto di blu", se talvolta il cielo diventasse nuvoloso e la piantassero con quella solfa sarebbe un bene per tutti. Poi entra Chiambretti, indossa scarpe tricolori inguardabili (forse pensa di far ridere, chissà) e si mette a presentare Baudo. Escono una mezza dozzina di zombies mascherati da Baudo e si mettono a girare per il palcosenico per cinque minuti mentre Chiambretti si finge preoccupato e sorpreso. Rimango basito finché non si svela l'arcano: un Baudo per ogni edizione da lui presentata. Trovata al limite del demenziale. Esce da un tombino il Baudo originale e cominciano i salamelecchi sul festival ed i discorsi nonsense sul telefonino di Del Noce. Aspettiamo ancora annoiati. Che ci frega del telefonino di Del Noce? Boh!
Ed ecco la prima canzone: ancora il blu dipinto di blu, stavolta un collage fatto con le parole dei vari cantanti, ci risiamo! Poi una modella ungherese scende dalla scalinata come Wanda Osiris, viene presentata con in pompa magna manco fosse Cleopatra, invece è semplicemente una valletta: "sono emozionata e sono tanto contenta di essere qui" dice. Ma guarda che originalità, mai nessuno che dica "ehi, scemi, perché mi avete costretta a venire qui che stavo bene a casa mia?". Considerazione: è ovvio che è contenta, lo dessero a me il suo cachet presenterei il festival un quarto d'ora in equilibrio sulla lingua. E poi via, ci si spertica ancora in elogi che durano una decina di minuti; fiori vengono donati e sorrisi di circostanza seminati a spaglio verso il pubblico. Prima di iniziare con le canzoni, però, ci viene fatta apprezzare l'ugola d'oro della valletta che cerca di cantare, cosa che le riesce così male da dare alle sue corde vocali seri motivi di suicidio. "Non sono una cantante" ammetterà il giorno dopo. Non ne nutrivamo alcun dubbio, ma allora perché ti fanno fare queste figure?

Inizia il momento della gara: le canzoni sono tutte uguali, orribili, scontate e mancanti di fantasia. Alcuni cantanti sono perfino stonati.

Ad un certo punto, la genialata: stacchetto in cui Chiambretti si rivolta in un letto fingendo di sognare mentre la modella gli gira attorno per un altro buon quarto d'ora levandosi dei veli infilati nel vestito e scoprendosi, alla fine della fiera, più vestita di prima. Immagino già i commenti degli italiani: ma che cavolo c'entra questo col festival? Mah. Se fossi stato in Baudo avrei fatto entrare anche Spock, un cavernicolo del Neolitico e Pirandello, poi avrei fatto ballare loro la samba, tutti insieme, tanto tutto fa brodo.

Riprende la gara: altre canzonacce inascoltabili e poi la pena assoluta: una mezz'ora di Verdone vestito da Boy Scout che litiga con la moglie ed i figli, un dialogo tanto dozzinale e sconnesso quanto irritante. Si voleva far ridere ma non ho contato una misera battuta in tutta la performance. Il pubblico, zitto, si pentiva già di aver comprato i biglietti per l'Ariston. Io, ammutolito come il pubblico, sbuffavo e stronfiavo come un cavallo.

Arriva l'ospite straniero: è Lenny Kravitz, anche la sua canzone è brutta ed i conduttori non sanno di cosa parlare. Almeno la modella intavola con lui un discorso in inglese, Pippo dopo 50 anni di carriera non sa dire nemmeno "welcome". Imbarazzante. Arrivo all'85% del festival e poi il mio eroismo va a farsi benedire, vado a letto.

La puntata successiva, quella di ieri (martedì) si apre con i conduttori circondati da cani abbaianti ed anche questa volta mi chiedo cosa c'entri. Poi mi sovviene un dubbio: forse se ne sono accorti che è uno spettacolo da cani oppure fanno dell'ironia sui cantanti che sono dei cani: mi dico che magari ci salta fuori la battuta azzeccata mentre proprio i cani sono gli unici a tenere bene il palcosenico. Non accade nulla e di battute nemmeno l'ombra. I cani continuano ad abbaiare, Chiambretti e Baudo se ne stanno al centro con Baudo che si finge terrorizzato. Aspetto un pò per vedere se almeno essi li sbrananano, uno spettacolo in stile Grand Guignol potrebbe essere un'idea, forse un pò malsana ma almeno un'idea. Ed invece niente, nemmeno i cani se li filano, dopo un pò tolgono l'assedio ai due conduttori che restano lì, impagliati e fintamente tremebondi. A questo punto esco di casa e vado a ballare, Sanremo ha già avuto la sua parte della mia attenzione.

Arriviamo ad oggi: gli ascolti sono paragonabili alle percentuale del PD, Pippo dice che il festival è troppo bello per gli italiani, che non capiamo niente perché siamo abituati alla monnezza televisiva.

Eh, caro Pippo, hai proprio ragione: in Italia la monnezza è monnezza, anche se ci si ricicla come novità. Vai da Walter e fatti spiegare. Il brutto, però, è che non esistono termovalorizzatori adatti per distruggere la raccolta differenziata delle ovvietà e della decadenza di uno spettacolo indegno di un paese civilizzato.

Etichette: ,

2 Comments:

Blogger unedame ha detto...

Hai ragione Jetset, e se gli ascolti sono bassi é perché la fanno troppo lunga.
Ciao!
Lontana

giovedì, 28 febbraio, 2008  
Blogger deco ha detto...

Ciao,

volevo segnalarvi l'iniziativa su www.blog4pdl.it.
Ciao.
Deco

giovedì, 28 febbraio, 2008  

Posta un commento

<< Home