Libere Risonanze: Gli insoddisfatti a tempo pieno

22 maggio, 2008

Gli insoddisfatti a tempo pieno

Vi sono persone che non sono mai contente. O meglio, non sono mai contenti i soliti detrattori del governo Berlusconi, visto che la maggioranza del popolo sovrano ha votato per il programma del Cavaliere il quale non ha promesso mari e monti ma una linea di governo chiara e ben orientata.

Già l'altroieri sentivo alcune critiche, peraltro insostenibili e poco convincenti riguardanti il pacchetto immigrazione e l'abolizione dell'ICI.

Oggi la novità più incredibile: le associazioni dei consumatori accusano il governo di non aver legiferato in favore di alcuno sconto sui mutui a tasso variabile ma di avere "solo dilazionato" i pagamenti.

Ebbene, questa pretesa è non solo iniqua ma anche assolutamente irricevibile: chi nel passato ha contratto un mutuo a tasso fisso ha pagato rate più alte ed interessi superiori rispetto a coloro che hanno optato per il tasso variabile. In sostanza chi ha scelto il fisso si è impegnato in un'avventura economica ben più onerosa in cambio della sicurezza riguardante il suo investimento.

La crisi dei mutui subprime e dei mercati mondiali oltre alle terribili condizioni in cui Prodi ha lasciato l'Italia in questi due anni, hanno fatto lievitare moltissimo ed in modo inaspettatamente anomalo i mutui a tasso variabile, tanto che molti debitori attualmente faticano a pagare le rate alle banche.

Ebbene, siccome non tutte le banche a buon diritto sono disposte a rinegoziare tali mutui e poiché la portabilità di un mutuo, nonostante le ultime leggi che prevedono la gratuità dell'operazione, costano comunque fior di quattrini (spese notarili, di registro, etc...), nell'ultimo Consiglio dei Ministri si è pensato che fosse una cosa positiva ed anche umana il dare una mano a coloro che non riescono più a far fronte a tali mutui, riducendo per legge le rate all'importo che avevano nel 2006. Ovviamente (e qui sta la giustezza del provvedimento) per coloro che accettassero questa soluzione tali rate verrebbero "spalmate" in un tempo più ampio del previsto al fine di recuperare il denaro perso a causa di questa riduzione, con l'intesa che se il mercato facesse dietrofront e le rate scendessero di valore sotto il livello del 2006, le banche restituirebbero il denaro in eccedenza.

Questa soluzione, pur aiutando coloro che non si aspettavano un'effettiva anomala crescita delle rate è al tempo stesso rispettosa della differenza tra chi invece di scegliere rate a tasso variabile prendendosi dei rischi ha preferito dormire tranquillo, caricandosi di oneri. Insomma, non si vede perché si dovrebbero applicare sconti e facilitazioni a coloro che hanno scelto la scorciatoia pur sapendo che essa sarebbe potuta essere lastricata di trappole.

Insomma, per chi chiama aiuto e sta per affogare anche una scialuppa va benissimo: non è necessario pretendere che arrivi lo yacht.

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