Marjuana per giudici e rasta
"la marijuana aiuta il soggetto di religione rasta ad avvicinare il suo io a Dio".
Non sto scherzando, eccovi caldo caldo il link all'articolo Corriere della Sera.
A questo punto c'é da chiedersi se i veri consumatori di marijuana siano i rasta oppure, più probabilmente, i giudici.
In un'Italia in cui la "giustizia" perseguita un uomo per aver chiesto ad un collega di far lavorare in televisione qualche ragazza bisognosa e poi emette sentenze demenziali come queste, ebbene, c'é da chiedersi se non sia meglio radiare gli attuali magistrati e ricominciare da capo sostituendoli con macchine che addizionano e sottraggono gli anni di galera secondo fredda logica matematica.
Premesso ciò, vi dico che domattina fonderò una nuova religione, la Sparanelcervello Amen, un credo che consente al soggetto di liberarsi di chi gli sta sulle palle. Io ho due o tre persone da sistemare e poi via, l'impunità è garantita, perché l'atto in questione "avvicina a Dio coloro che ricevono il proiettile nel cranio".
E' aperta l'iscrizione alla setta, sono d'obbligo l'abito scuro e l'M16.
Etichette: Giustizia, Politica Interna
6 Comments:
Io sono un thugs adoratore della Dea Kalì posso andare in giro a strangolare gente?
Se voti a sinistra, sì... ;-)
:)) Aspettate un po' e arriverà il momento dei matrimoni islamici e della sharia.
Lorenza.
Cara Lorenza, li vedo bene i giudici fustigare chi offende Allah. Siamo arrivati al punto di rottura tra popolo e magistratura...
Sono anni che i sondaggi danno la magistratura, per quel che riguarda la fiducia degli italiani, in caduta libera con percentuali bulgare. Ma stavolta, sopratutto dopo il chiaro risultato di queste ultime elezioni, qualcosa deve assolutamente cambiare. I grullanti continuano a sbraitare alla casta parlando dei politici, ma in realtà chi più casta intoccabile dei nostri magistrati che fanno carriera automaticamente, hanno mesi di ferie e guadagnano tantissimo pur non pagando mai di tasca propria quando sbagliano?.
Saluti,
Lorenza.
Che poi ho dimenticato di dire che, mentre deputati e senatori sono eletti e perciò possono essere mandati tranquillamente a casa dagli elettori, per i magistrati, in Italia, non vige neanche questa regola.
Per quel che riguarda le intercettazioni basta fare il raffronto con gli USA. Negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni la media è stata, a parte piccole variazioni nell'ordine delle poche decine, sulle 1190 intercettazioni annuali autorizzate dalle corti di giustizia statali e federali.
Da sempre, la classifica dei motivi che portano i giudici ad autorizzare l'ascolto vede in testa violazioni delle leggi antiracket e antidroga (nel 75% dei casi), seguite dagli omicidi e dal gioco d'azzardo. In coda rapine e furti con scasso, incendi e traffico di esplosivi estorsioni. Verrebbe da dire: altro che pugnette!. E gli USA fanno quasi 300 milioni di abitanti.
Lorenza.
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