Libere Risonanze: Smanie di concordia

31 luglio, 2008

Smanie di concordia

In questi tempi di radicali decisioni politiche e sociali si nota che il governo agisce con decisione al fine di sanare i danni fatti dalle sinistre e da quasi 60 anni di lassismi. L'opposizione, per contro, fa l'opposizione, ovvero cerca di mettere i bastoni tra le ruote dell'esecutivo.

Fin qui nulla di nuovo.

E' però davvero buffo l'atteggiamento della sinistra e del Presidente della Repubblica per un continuo appellarsi al "rapporto civile e costruttivo" tra i due schieramenti: una richiesta velleitaria e risibile, specialmente se si analizza il comportamento dell'opposizione.

Si era partiti con grandi e roboanti speranze dei soliti illusi: tra gli ambienti dell'estrema destra e dell'estrema sinistra si diceva che il centrodestra ed il centrosinistra avrebbero inciuciato come una coppia che si odia ma che deve fingere di andare d'accordo per il bene dei figli.

Estrema destra ed estrema sinistra preparavano le loro armi, pronte a puntare il dito accusatore su quello che definivano un patto scellerato.

Più volte io mi ero speso per rassicurare che non sarebbe stato così, non perché non mi augurassi che le riforme non si facessero ma perché il concetto di "riforma" in seno alla sinistra è sempre stato storicamente opposto e speculare a quello della destra. Poiché nessuno dei due schieramenti ha minimamente (e giustamente) in mente di cedere alle posizioni avverse, la sintesi è facilmente prevedibile: lo scontro a tutto campo.

Così i nostri detrattori, quelli che profetizzavano un bacio giudaico tra Berlusconi e Veltroni hanno come al solito preso un abbaglio ed ora rimangono spiazzati, perché mentre in quel caso avrebbero potuto contare sull'elettorato "duro e puro" schierato chiaramente dalla loro parte, in questa situazione invece lo devono condividere con chi si oppone allo schieramento avversario ed in più ha qualche chance di vittoria elettorale.

Insomma, perché mai si dovrebbe votare La Destra o Rifondazione quando si può scegliere tra Berlusconi o Veltroni che hanno lo stesso atteggiamento di vicendevole contrasto duro e netto, con in più la possibilità di aggiudicarsi le elezioni e quindi andare al potere?

Quanto alle lagnanze della sinistra rispetto a ciò che fa il governo posso capirne il tatticismo, ovvero l'opposizione selvaggia su qualunque argomento e legge promulgata ma non capisco il continuo piagnucolìo sulle riforme condivise, a meno che anche questa non sia una tattica disperata per apparire vittime anziché sabotatori.

Non passa giorno in cui Veltroni non si lamenti dell'occasione perduta, del fatto che il governo non stia a sentire le ragioni della minoranza.
Il governo fa né più e né meno di quel che deve fare, governa con il placet dell'elettorato e quindi promulga le leggi che ritiene più idonee per l'Italia ma anche per la tranquillità di azione per l'intera durata della legislatura.
Se poi la ricetta dell'esecutivo non piace alle sinistre questo è ininfluente, perché se la maggioranza dovesse promulgare le norme che piacciono alla minoranza si avrebbe un caso unico di minoranza che governa e di maggioranza che si oppone, con buona pace dei ministri in carica ed a tutto vantaggio dei ministri ombra i quali si troverebbero a decidere del futuro di chi non li ha votati.

Questo ultimi, come già spiegato nel mio articolo del 16 aprile 2008, sono solamente il malcelato desiderio di sentirsi nuovamente al comando di qualcosa: la realtà è però ben diversa dai sogni, perché nell'attuale status istituzionale tali cariche non contano nulla, essendo nel diritto del governo regolarmente eletto di comandare e non in quello dell'opposizione, né di Veltroni e nemmeno dei giudici.

Pertanto, come spiegavo inizialmente, questo innaturale accordo tra le parti è inutile ed improduttivo. L'opposizione se ne dovrà stare volente o nolente per cinque anni buonina nella sua cuccia come un cane bastonato e la maggioranza avrà il timone. Certo all'opposizione è consentito abbaiare ma se fossi in Veltroni, Di Pietro e Mantovano starei molto attento a non gridare troppo forte perché il ricordo di ciò che ha combinato la sinistra al governo in due anni non si cancellerà tanto facilmente dalla testa degli italiani.

A maggior ragione, anche allo stato attuale l'opposizione sta latrando in maniera assolutamente controproducente per se stessa: il 90% del paese vuole allontanare i clandestini e che fanno i sinistri? Continuano pervicacemente a difendere la loro politica di integrazione. Il governo ha abbattuto l'ICI e come agisce la sinistra? Lo contesta. Il governo salva Alitalia ma Veltroni afferma che si doveva svendere ad Air France. Il governo cerca di arginare lo strapotere dei giudici che, impuniti, scarcerano delinquenti ed assassini curandosi solo del premier, mentre invece a sinistra li difende a spada tratta. Il governo cerca di migliorare la situazione energetica italiana grazie alle centrali nucleari e la sinistra oppone il veto. Il governo mette mano alla pubblica amministrazione cercando risparmiare i fiumi di denaro che quotidianamente siamo costretti a buttare nel water a causa di inefficienze, sprechi e lazzaronaggini e l'opposizione mette i bastoni tra le ruote.
E si viene a parlare di accordo?

Questi sono solo alcuni esempi di quanto la sinistra si lagni per il mancato raggiungimento di un punto d'incontro che non può esistere, essendo la natura stessa dell'assetto sia istituzionale che sociale e civile tra le parti nettamente antitetico e disgiunto.

In poche parole, chissenefrega del dialogo.

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