Libere Risonanze: Devastare per devastare

09 dicembre, 2008

Devastare per devastare

Grecia, Dicembre 2008: un giovane dimostrante viene accidentalmente ucciso dalla polizia mentre inscenava una manifestazione, non si capisce bene se in maniera pacifica o meno.
Viste le nefandezze compiute a Genova durante il nostro G8 e dal momento che i dimostranti erano di risma simile (comunisti, anarchici, etc...) propendo per pensare che si tratti dei soliti noti targati sinistra.
Ebbene, in tutta la Grecia scoppia la rivolta: negozi incendiati, devastazioni, auto date alle fiamme, cassonetti bruciati, strade deturpate.
L'attaccar briga con la polizia al fine di ottenere una sua reazione (e magari così ci scappa il morto) ed aver la scusa per distruggere le città è la collaudata tattica di questi teppisti, perché chiamarli dimostranti è fare un'offesa a coloro che chiassosamente ma comunuqe dignitosamente in piazza ci vanno per difendere il loro posto di lavoro.
Durante il passaggio della bara ovunque si sono visti pugni alzati al cielo e poi via, tutti a spaccare e devastare le città. A nulla sono valsi gli appelli della famiglia del ragazzo perché si evitasse un'escalation di violenza, realtà che fa capire quanta parte di ipocrisìa vi sia nelle motivazioni di questi "guerrieri della notte" per i quali ogni scusa è buona pur di spaccare tutto e scatenare la loro frustrata vita su oggetti inerti e su gente che cerca di fare il suo lavoro.
Se la polizia ammazzasse che so, un manifestante ogni settimana, se fossimo in un regìme, allora le violenze potrebbero anche essere comprensibili: vi sono polizie in giro per il mondo che ricorrono al mitra non appena un civile apre bocca.
In questo caso, invece, trattasi di un errore e di responsabilità personale. Dentro a quei caschi ed a quelle uniformi vi sono uomini che possono sbagliare, che possono perdere la testa o reagire in maniera anomala vedendosi aggrediti. Non dimentichiamo che i manifestanti hanno attaccato di loro iniziativa le camionette della polizia, quindi mi sembra giustificabile in maggior misura chi, preso dalla paura si è difeso, anziché coloro che come un branco di animali decidono di organizzarsi per mettere a ferro e fuoco una città.
D'altra parte fare i "rivoluzionari" (nell'accezione più negativa del termine) può costar caro: nessuno ha mai visto un Che Guevara fare la rivoluzione su una poltrona sorseggiando un drink ghiacciato.
Hasta la vista, Lipton Ice Tea: chi chiama un temporale prima o poi riceve tempesta.

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