Libere Risonanze: L'olocausto in parrocchia

27 gennaio, 2009

L'olocausto in parrocchia

Parliamoci chiaro: io non sono ebreo, né musulmano, né cattolico. Sono semplicemente un uomo che cerca di ragionare sui fatti, per questo motivo del tutto obiettivo, e quando ne rilevo una distorsione o sento puzza d'imbroglio mi oppongo a pieni polmoni e senza curarmi di false scale gerarchiche.

Per questo sono spesso irriguardoso nei confronti i tutte le religioni, che nel bene o nel male si vantano di possedere la Verità o peggio, predicano bene e poi razzolano male.

Non parlo solo dell'islamismo per il quale vi è spesso un fanatismo ormai conclamato, né dell'ebraismo, che annovera anch'esso tra le sue fila un bel pò di fanatici. Anche il cattolicesimo ha le sue belle pecche e, siccome purtroppo ci troviamo a fare i conti con un'Italia nella quale interferisce una sorta di loggia massonica clericale, io me la prendo in maniera particolare contro i più diretti interessati, ovvero quelli che rompono le scatole a casa mia standosene al sicuro in un altro stato: non mi riferisco ovviamente ai preti comuni, grandi uomini che fanno grandi cose con pochi mezzi ma all'establishment del Vaticano, di cui il Papa è il primo attore.

La vicenda che mi ha indotto a scrivere l'ennesimo post contro il Papa è questa: tra gli scissionisti della Chiesa di Mons. Lefebvre ad alcuni dei quali Ratzinger ha tolto la scomunica (comminata da Woytila) ve n'é uno di 68 anni, tal Richard Williamson, il quale è un deciso negazionista dell'olocausto.

Secondo il Sig. Williamson (chiamarlo monsignore secondo me è blasfemìa) l'olocausto è stata un'invenzione, una burla architettata dagli ebrei per potersi piangere addosso.

Forse questo personaggio dovrebbe farsi un giretto ad Auschwitz, magari si potrebbe riattivare l'impianto proprio quando egli sta visitando il reparto docce, in modo da fargli prendere una bella paura e fargli capire che razza di idiozie stia affermando. Poi, magari, un girettino lì anche per "Benedetto" XVI sarebbe salutare, magari una permanenza di una settimana in una camerata in cui venivano stipati gli ebrei invece dei consueti Grand Hotel che occupa quando si sposta con tutto il "gregge di pecorelle", che evidentemente devono produrre una lana d'oro visto che i viaggi pastorali costano milioni di euro, in gran parte pagati dallo stato italiano a causa dello scellerato Concordato.

Ebbene, Ratzinger con questo "perdono" ha superato ogni forma di decenza: oppure no, visto che Pio XII arrivò perfino a benedire le truppe di Hitler e di Mussolini durante la seconda guerra mondiale. Per poter superare tale confine "Benedetto" XVI deve lavorarci su ancora un bel pò...

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