Libere Risonanze: Ecquo, il congresso inutile

23 marzo, 2009

Ecquo, il congresso inutile

Istanbul, 22 Marzo 2009: si conclude il "Forum Mondiale sull'Acqua" che ha visto 25.000 persone (venticinquemila!!!) impegnate per una settimana a discutere di ovvietà.

A fronte di una spesa economica considerevole (chiaramente comprensiva di ricevimenti, pranzi di gala, pasticcini e specialità culinarie internazionali) e dopo aver lautamente stipendiato 25.000 persone, riempito alberghi e ristoranti, affittato locali, divulgato oceani di brochures che finiranno come sottopentole, si decide dopo ben una settimana di "lavori", che "l'acqua è una necessità vitale per l'uomo" e che si "deve cercare di migliorare il suo apporto verso i paesi che non ne possiedono".

Che dire, una rivelazione simile è paragonabile solo alla scoperta del fuoco (il quale, inserito nel contesto di detto convegno fa scoprire anche l'acqua calda).

Così, dopo una settimana spesa ad arzigogolare su concetti lapalissiani e gettar capitali (quelli sì) in un pozzo senza fondo invece che impegnarli magari per la costruzione di un bell'acquedotto moderno in Biafra, i partecipanti al forum non solo partoriscono una dichiarazione che al fine è una vera e propria cazzata, ma si prendono tanto sul serio da litigare pure sul testo, perché c'é chi avrebbe voluto che si fosse puntualizzato che "l'acqua è un diritto di tutti" (altra cosa ovvia).

Ebbene, anche se la dichiarazione invece che con l'attuale testo fosse stata rettificata con il testo causa di tanto disaccordo, non abbiamo dubbi che non sarebbe cambiato alcunché, perché, come nelle riunioni dell'ONU e della FAO, questi forum servono solo a garantire una settimana di public relations e cene dispendiose a politicanti di secondo piano.

In conclusione, tanto valeva fare un forum di cinque minuti con una trentina di persone al massimo ed approvare il seguente testo: "Si precisa dopo seria ed approfondita discussione che i paesi che hanno l'acqua se la possono bere, quelli che non ce l'hanno berranno Coca Cola".

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