Libere Risonanze: Un doctor nella nostra house

14 maggio, 2009

Un doctor nella nostra house

In medicina, quando si vuole combattere una malattia si cerca di colpire in molte maniere l'organismo che ci attacca: ad esempio per la malaria, causata da protozoi che circolano nel sangue, si cerca di creare un ambiente inadatto al suo ingresso nel nostro corpo grazie all'uso del chinino, che di fatto rende il sangue un ambiente ostile per la sopravvivenza e la diffusione della stessa.
Se invece si vogliono colpire i batteri una buona cura sono gli antibiotici i quali vanno a distruggere gli organismi "alieni". Il problema degli antibiotici, però, è che insieme agli organismi nefasti spesso vengono colpiti anche i batteri utili all'organismo, come ad esempio i fermenti lattici, che devono prontamente essere reintergati mediante la prescrizione di medicinali ad hoc.
Se invece nell'organismo entra un virus, ad esempio come quello dell'influenza, si cerca di aiutare le difese immunitarie a combatterlo perché non esiste alcun farmaco tranne qualche antivirale che possa colpirlo a causa della sua capacità di mutazione intrinseca che non permette di bersagliarlo con precisione. Si ricorre allora alla prevenzione con un vaccino il quale è composto dallo stesso virus privato della sua carica patogena e che una volta iniettato "allerta" le difese naturali del nostro corpo a riconoscerlo ed ad attaccarlo nel caso in cui altri virus dello stesso tipo ma patogeni entrassero nell'organismo.
Ebbene, immaginate l'Italia come un grande corpo umano. Finora l'Italia è stata malata cronicamente perché a causa di scelte sciagurate e di buonismi vari la sinistra l'ha costretta ad ammalarsi in continuazione per effetto di una nauseante tolleranza verso la clandestinità imperante.
La sinistra in due anni di governo è stata come un medico che a fronte di un pericolo incombente e purtroppo già ampiamente conclamato non solo non ha mai prescritto una cura ma anzi, ha consigliato al malato di correre nudo sotto la bufera di neve in modo da permettere agli organismi aggressori di proliferare ancora meglio ed in numero sempre maggiore.
Il risultato è che in molti quartieri, specialmente in quelli più indifesi come le periferie e le zone popolari, le malattie si sono diffuse a tal punto da poter colpire impunemente italiani ed immigrati regolari, ovvero le cellule del "corpo Italia" costringendoli quando va bene a tapparsi in casa e quando va male, ovvero quasi ogni giorno, a subire violenze, rapine, percosse e stupri.
Ma l'anno scorso l'Italia ha scelto di cambiare medico ed oggi la musica è finita: questo medico è ben preparato, professionale e deciso a dar battaglia alla prepotenza ed all'illegalità, somministrando le giuste dosi di farmaco.
Chi crede di poter star qui e sfruttare i soldi faticosamente versati dai cittadini sottoforma di tasse continuando a vivere sulle loro spalle da oggi si sbaglia: come per la malaria, il clandestino troverà un ambiente ostile in cui ogni atto amministrativo non potrà essere espletato senza il permesso di soggiorno e quindi sarà praticamente negata ogni possibilità di accedere a servizi e strutture che spettano di diritto a coloro che lavorano, faticano e pagano per tali servizi.
Molto più efficacemente di quanto fanno gli antibiotici, inoltre, sono state approvate leggi che prevedono il reato di clandestinità. Chi viene qui senza presentare un permesso viene respinto, chi invece accede in Italia come regolare o rifugiato politico può entare e viene accolto con tutti i diritti di un lavoratore in terra straniera. Su questo punto il pacchetto sicurezza è chiaro: non si colpisce nel mucchio ma si seleziona ciò che può essere utile e tollerato dall'organismo da ciò che invece è nocivo ed esiziale.
Per quanto concerne i virus, sappiamo che già in Italia esistono fantasmi che si aggirano nelle periferie e che vendono droga, accoltellano, danno vita a bande organizzate o progettano attentati e stragi in tutto il mondo. Tali virus devono essere schiacciati con decisione ma le forze dell'ordine per quanto presenti sul territorio non sono sufficienti, perché per garantire la sicurezza dovremmo avere un poliziotto ogni cento metri. Le ronde, pertanto, possono essere un utilissimo aiuto nel contrasto alla criminalità perché "vaccinano" interi quartieri schedando e riconoscendo i delinquenti ed i loschi figuri, permettendo così, come fanno i vaccini, di allertare gli anticorpi ed i leucociti nel caso in cui tali delinquenti iniziassero a commettere reati di varia natura.
La cura è iniziata ed il dottore è molto bravo: ora sta a noi ringraziarlo.
Ricordiamocelo quando saremo chiamati ad infilare la nostra scheda nelle urne.

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