Libere Risonanze: Manifestare contro il nulla

05 ottobre, 2009

Manifestare contro il nulla

Siamo ormai abituati a vedere i sinistri manifestare contro qualunque cosa (mai a favore, che sia perché non sanno cosa dire?).

Hanno manifestato contro il Governo, contro Alitalia, contro le basi americane, contro la crisi, contro le aziende, contro i morti sul lavoro (come se fosse colpa di Berlusconi), contro il razzismo, contro i respingimenti, contro la guerra in Afghanistan, in Iraq, in Bosnia.

Ora però non sanno più a che santo votarsi e gli argomenti per manifestare iniziano a scarseggiare, per cui si ricorre, più che a fatti concreti, ad invenzioni ad hoc.

Siccome non si può manifestare contro l'inverno o contro Otello, ci si inventa la manifestazione contro il regime che vuole imbavagliare la stampa e le trasmissioni ostili al governo. Salvo che queste trasmissioni poi vanno in onda regolarmente e fanno pure 7 milioni di spettatori.

Si parte dal Rai Tre, in cui ogni trasmissione politica o comica è ben orientata. Televisivamente parlando, poi, abbiamo avuto Celentano che anche lui non scherzava. C'é Annozero, c'é Lost in Wc (che bel titolo, chissà che programmone!), c'é Ballarò, c'é Report, tanto per citare i più trash-chic e radical-chic (ma sempre di chic si tratta, ci dicono i sinistri).
In edicola vi sono Il Manifesto, l'Unità, Avvenire, Repubblica, il Corriere della Sera, Liberazione.
Insomma, una vastissima scelta di informazione "alternativa".

Ora, a me risulta che in Cina, in Corea o a Cuba, dove vi sono i regimi comunisti, chiunque venga trovato con un volantino inneggiante all'opposizione venga passato per le armi. Non importa che lo si divulghi, il possesso è già un crimine da pena di morte.
Ebbene, chi urla e si straccia le vesti per una presunta dittatura mediatica dovrebbe andare in uno di questi paesi e dovrebbe mettersi a stampare qualcosa di critico contro il governo e poi stare a guardare cosa succede, così non rientra più a rompere le scatole qui.

C'é di più: non solo la manifestazione del 3 ottobre è assurda per la vacuità su cui fonda i propri presupposti d'esistere ma anche perché vorrebbe elargire alla stampa (e solo a quella allineata con la sinistra) diritti al di là delle nostre leggi e della nostra costituzione. Si è visto cosa è capitato con il caso Feltri. L'informazione di sinistra ha potuto sputare in ogni modo e maniera su Berlusconi scatenando la sua fantasia fino ai più bassi livelli antropologici, ma a Feltri non venne perdonato di approfondire le sue informazioni su Boffo perché mentre la prima era "libertà di stampa" la seconda era "sopruso di regime". Non so se Feltri avesse notizie veritiere o meno, però se la regola è quella della diffamazione deve esistere biunivocamente altrimenti la si elimini una volta par tutte e per entrambe le parti.

La manifestazione, pertanto, non chiede solo la Luna ma anche il diritto per la sola sinistra ed i suoi adepti di scrivere e dire ciò che crede senza pagarne il conto. Una specie di magistratura di backup, insomma: se l'avversario non lo si può sconfiggere con le elezioni si usa certa magistratura. Se nemmeno la magistratura è efficace, allora si usa la stampa. Per far ciò, però, bisogna garantire alla stampa totale impunità così, in nome della libertà di stampa, il Premier od il politico avverso possono essere infangati senza tema di ritorsioni.

Ora, questo diritto iniquo da parte dei giornalisti a me non va proprio giù. I giornalisti non sono pubblici ufficiali e quindi hanno gli stessi diritti di un comune cittadino. A loro si deve garantire la possibilità di scrivere anche cretinate come tante se ne sentono in giro ma sempre entro un certo limite, perché essere iscritti all'ordine dei giornalisti non dà e non deve dare alcun diritto supplementare.

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1 Comments:

Blogger nessuno ha detto...

Buona sera Jet, ogni tanto passo da qui ma vedo che questo blog , come il mio del resto , è poco frequentato. Secondo me hai da fare per cose serie come me del resto. E poi, diciamolo farncamente: che senso ha stare a parlare sul presunto attacco alla libertà di stamnpa in Italia? Anche un cieco vedrebbe cosa c'è nelle edicole e come sono fatti i programmi "d'opinione" in tv. Riescono a farci entrare un po' di antiberlusconismo anche a Zelig! Però la libertà d'espressione di Minzolini può essere spazzata via, quella non vale. Hai un bel modo schietto e ficcante di dire le cose, mi piace. Ciao

mercoledì, 07 ottobre, 2009  

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