Libere Risonanze: Sarkozy e la Francia rinata

28 settembre, 2007

Sarkozy e la Francia rinata

Devo ammetterlo, faccio ammenda. Onestà intellettuale vuole che non credessi molto in Sarkozy, d'altra parte i francesi sono stati la spina nel fianco dell'alleanza occidentale da tempo immemorabile.

Nel mio post del 9 Maggio 2007 affrontai la questione spinosa di un nuovo leader transalpino che, a causa della patetica ed ormai consolidata abitudine dei presidenti francesi di affrancarsi dal buonsenso, mi ispirava pochissima fiducia.
Finora, però, devo ammettere con grande gioia che il leader francese mi sta piacevolmente smentendo.

Dopo anni di alternanza destra-sinistra in cui i capi di stato della destra francese si comportavano in modo anomalo, ovvero assumendo posizioni tali da diventare i punti di riferimento più acclamati dalle sinistre tutto il mondo, sembra che finalmente con l'era Sarkozy questa tendenza al pacifismo becero ed ipocrita sia definitivamente tramontata.

Non appena investito della sua carica Sarkozy ha subito pensato di legare la politica estera del suo paese a quella degli Stati Uniti ed a quella dell'ottima Merkel. Purtroppo per noi, però, si è ribaltata la frittata, il vecchio asse Berlusconi-Aznar si è trasformato nell'alleanza diametralmente opposta Prodi-Zapatero mentre l'asse di sinistra Chirac-Schoeder si è fortunatamente trasformato nell'alleanza Sarkozy-Merkel.

Insomma, per un motivo o per un altro sembra che noi con la Germania e la Francia non possiamo proprio andare d'accordo, trigonometricamente direi che siamo sfasati di un buon pi-greco.

Sarkozy non solo ha avuto il merito di legarsi agli USA, di consolidare l'alleanza atlantica e di attuare una politica estera favorevole ad Israele ma ha dimostrato attivamente la sua linea politica proprio nel concreto, ad esempio ammonendo l'Iran che non sarebbe stata tollerata la costruzione delle centrali nucleari (lo stesso ha fatto con la Corea del Nord la quale, mancando l'appoggio dell'Europa ha rinunciato al suo programma nucleare). In questo momento, inoltre, si può annoverare la Francia tra i più decisi oppositori al regime comunista birmano, tanto che insieme agli USA e senza alcun appoggio dalla onniassente ONU ha ammonito il regime del Myanmar che avrebbe fatto fuoco e fiamme per contrastare le violazioni ai diritti di libera manifestazione dei birmani.

Un plauso deciso, quindi a Sarkozy ed al popolo francese che finalmente ha capito quale sia la strada giusta da perseguire per il bene della democrazia e dell'intero pianeta.

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