Libere Risonanze: Sicurezza (di morire) sul lavoro parte II

12 giugno, 2008

Sicurezza (di morire) sul lavoro parte II

Avevo già trattato l'argomento della sicurezza sul lavoro in passato (vedi link).

http://libererisonanze.blogspot.com/2008/03/veltroni-e-gli-eroismi-della-classe.html#links
http://libererisonanze.blogspot.com/2007/05/sicurezza-di-morire-sul-lavoro.html#links

Come al solito sono buon profeta, perché dopo l'ultima strage, quella di Molfetta, Prodi e compagnia bella dissero tuonando "Mai Più"!

Imperativo risibile, se non fosse per il fatto che delle persone ci hanno rimesso la pelle: affermare con tono perentorio "mai più" è come chiedere al cielo di non far piovere o di pretendere che non nevichi d'inverno.

Piuttosto, tengo ancora a sottolineare che anche in questo caso nessuna precuzione è stata presa: le mascherine sono state lasciate lì dov'erano e chi doveva entrare nella cisterna ancora una volta lo ha fatto con sufficienza.

Non tutte le morti sul lavoro però sono causate da negligenze di chi poi ci rimette la vita. Molte volte la responsabilità totale o parziale è delle aziende che risultano spesso fuori norma e non mettono il personale nelle condizioni di operare con la giusta sicurezza.

Insomma, alcune morti capitano per responsabilità del datore di lavoro, altre per leggerezze di chi invece dovrebbe assicurarsi un avvenire più lungo di un mezzo minuto.

In tal senso bisognerebbe subito approvare le seguenti leggi:

1) Per le aziende che non dotano i loro dipendenti delle opportune attrezzature e/o che non osservano le norme vigenti si proceda all'espropriazione, al commissariamento ed alla messa all'asta, in modo essa possa essere assorbita da altre aziende (mantenendo in questo modo i posti di lavoro).

2) Per il lavoratori che non osservano le suddette norme venga stracciato il libretto di lavoro e non si consenta loro più di lavorare in alcuna azienda italiana.

3) Per confindustria od i sindacati che pervicacemente difendessero chi non deve essere difeso, si proceda ad una multa pari al valore dell'azienda stessa. Questo lo si potrebbe fare in seguito alla conclusione dei processi che rilevassero responsabilità penali dell'una o dell'altra parte.

Io credo che se questo governo ha avuto il coraggio e la forza di espropriare giustamente le vetture agli ubriachi o gli immobili a chi affitta ai clandestini, esso dovrebbe con altrettanta forza imporre le stesse leggi per chi rischia la vita degli altri e la propria.

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