Libere Risonanze: Se questo è uno stupido...

12 giugno, 2009

Se questo è uno stupido...

E' un dittatore. Non c'é dubbio. E' stato in passato sponsor del terrorismo internazionale. Non ci piove. E' naif e dice fesserie sugli Stati Uniti. Certamente.

Ma di tutti i dittatori in circolazione questo è il più "illuminato" e sembra comunque essere un personaggio più che recuperabile.

Muhammar al Gheddafi è una figura controversa ma indubbiamente è un leader intelligente e soprattutto sembra essere uomo di parola. Nella sua semplicità retorica e nella sua ottica del tutto personale un pò pacchiana e semplicistica, Gheddafi mescola cose condivisibili con altre che sanno di ridicolo.

Paragonare gli Stati Uniti d'America con il terrorismo di Osama Bin Laden, ad esempio, è del tutto fuori dal mondo. Forse è il retaggio di un'antipatia personale dovuta al fatto che proprio un attacco statunitense contro le tende del beduino causò la morte di un suo figlio, evento per cui si può comprendere come talvolta il personaggio parli con la pancia anziché col cervello. Si dovrebbe obiettare a Gheddafi che quando avvenne l'attacco contro la Libia egli si trovava ad essere schierato dalla parte dei terroristi e non gli USA. Inoltre Gheddafi si preparava a scaricare armi chimiche sull'Italia e sull'Europa meridionale, proposito prontamente abbandonato in seguito all'attacco preventivo dell'aviazione statunitense. Il raid, quindi, fu più che giustificato dal fatto che fu Gheddafi a macchiarsi di collusione con i terroristi, non gli Stati Uniti, che al contrario reagirono per evitare il peggio.

Ma Gheddafi dice anche cose vere, a partire dalle tragedie che noi italiani causammo con la nostra occupazione della Libia. Gli italiani, quando si parla di colonialismo, cercano sempre di addolcire la pillola: noi siamo stati colonialisti, è vero, però non siamo come gli altri, non abbiamo fatto nulla di male, in fondo siamo stati buoni diavoli. In parte è storicamente ineccepibile che gli italiani abbiano costruito strade e città, che abbiano portato modernità ed infrastrutture in un paese desertico ed inospitale. E' vero anche che la nostra colonizzazione non fu così cruenta come altre, però anche noi italiani ci macchiammo di efferati ed inutili omicidi di massa. E poi effettivamente potevamo starcene a casa nostra, abbiamo tanto protestato per l'occupazione del Kuwait e dell'Afghanistan dimenticando che in passato anche noi abbiamo aggredito paesi inermi.

Inutile negarlo, in qualità potenza coloniale pure noi facemmo la nostra parte.

Detto questo, guardiamo avanti: Gheddafi non solo ha preso le distanze dal terrorismo ma addirittura può essere un alleato prezioso contro di esso, essendo stato un suo sostenitore per tanti anni. Da lui si possono ottenere informazioni impostantissime e cruciali. Per quanto concerne il problema dei diritti umani Gheddafi è un pò come l'establishment cinese, ci si può lavorare su e lentamente lo si può indurre a mollare un pò le redini della dittatura: quando la Libia potrà diventare uno stato più ricco, moderno e legato all'Occidente sarà naturale la nascita di opinioni diverse, di partiti e quindi della democrazia. In Cina qualche apertura si vede già. Perché la Libia dovrebbe essere diversa?

Nel mio precedente post titolai "Meglio Gheddafi dell'Unione Europea". Ebbene, dopo le ultime dichiarazioni di Gheddafi devo dire che egli non solo è meglio dell'UE ma anche della sinistra , che invece i terroristi li difende e che vorrebbe portare il nostro paese all'età della pietra. Su questo Gheddafi ha detto una sacrosanta verità: per fortuna in Italia al governo c'é il centrodestra. Lo ha capito un beduino che è molto più intelligente della dirigenza della sinistra tutta.

Pertanto, un grazie va a a Berlusconi che con un pò di umiltà ottiene per il nostro paese un oceano di vantaggi, mentre il terrorismo internazionale le busca pesantemente. La Libia inizia il suo lento ma inesorabile cammino verso la modernizzazione e verso la civiltà, il tutto senza sganciare un sola bomba.

E scusate se è poco.

P.S: è di ora una notizia molto importante. Gheddafi ha appena dichiarato "nel mondo arabo e islamico la situazione delle donne è orrenda e incita alla rivoluzione, la donna è come un mobilio che si può cambiare quando si vuole. Nessuno chiederà perché lo hai fatto". Ed ha aggiunto "Io sono a fianco della donna a livello del mondo e vedo che ha ancora bisogno di una rivoluzione. Non dobbiamo sopraffarla, deve prendere gli stessi diritti dell'uomo».

Ripeto, su quest'uomo si può lavorare, basta un pò di buona volontà da parte di tutti.

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2 Comments:

Blogger sinedie ha detto...

Trovo le tue valutazioni su Gheddafi stupefacenti: ho riletto il post almeno 3 volte e la conclusione cui sono giunto è sempre la stessa. Difendi la personalità e le parole del colonnello libico perchè , adesso, egli è entrato nel cuore della coalizione del cdx e quindi anche della Lega. Ma non c'è null'altro che parole di circostanza nel dittatore africano; egli non ha mai rinnegato i suoi trascorsi criminali e la frase sulla condizione femminile nel mondo arabo è solo una frase: aspettiamo di vederla trasformata in fatti concreti. mi sembra perlomeno pericoloso ed illogico plaudire ad un uomo tanto infido solo per vendergli qualcosa e non farci riempire di migranti. Ne approfitterà.

sabato, 13 giugno, 2009  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Nessuno dimentica chi sia Gheddafi e cosa abbia fatto, né che come uomo sia infido e che occorra prenderlo con le molle. In questo sono d'accordissimo con te.

Però tra tutti i dittatori Gheddafi è forse quello più "morbido" e quindi plasmabile. Ora, a meno che non si voglia fare guerra al mondo bene o male con certa gente bisogna anche instaurare rapporti collaborativi, tantopiù che ormai gli eventi più tragici ascrivibili a quest'uomo risalgono a parecchi anni fa.

Se noi ragioniano con la mentalità di cosa fu fatto durante la seconda guerra mondiale non ne usciamo più fuori, perché allora dovremmo risalire anche ai Romani, ai Greci ed all'uomo di Neanderthal.

Io sto cercando di guardare a cosa si può fare ora e come si può strappare un paese come la Libia al terrorismo internazionale.
Vedi, io in genere sono a favore dell'intervento armato contro i paesi canaglia in qualunque parte del mondo ma solo se essi costituiscono un grave pericolo come l'Iran oppure la Corea del Nord. Saddam fu fatto fuori perché giustamente era un pericolo e come ho spiegato nell'articolo, anche Gheddafi quando lo costituiva era da considerarsi un possibile (e doveroso) bersaglio.
Io sono per la guerra preventiva, figuriamoci se non appoggio l'Occidente.

Ma vi sono personaggi che si stanno ammorbidendo, forse per l'età, chissà, come Castro e Gheddafi. Su questi personaggi, ripeto, si può lavorare cercando con estrema cautela (e ripeto ESTREMA!) un punto di equilibrio.

Mi sono simpatici? NO. Non fare l'errore di confondere un'analisi politica con il giudizio sulla persona. Nel PD la persona più intelligente è D'Alema ma questo non significa che io lo stimi.

Quindi non difendo le parole del colonnello ma è innegabile che l'immagine degli italiani brava gente non sempre in passato ha corrisposto alla verità. Durante la guerra i fascisti non erano santi, né i membri della resistenza. Converrai con me che anche noi impiccammo e trucidammo gente inerme per il solo sospetto di collusione con la resistenza libica. Negare ciò è come negare l'olocausto.

Se dovessimo quindi ragionare in termini di riflessi politici a causa della memoria storica, allora dovremmo dichiarare guerra alla Croazia per le foibe ed invece ci andiamo in vacanza (ed anche a scopare con le signorine a pagamento locali). "Andiamo" in senso lato, ovviamente non io o te.

Quanto alle ridicole esibizioni di foto appuntate sul petto, tende piantate nei giardini e quintali di medaglie farlocche o ritardi programmati mi sembra che prendersela per queste cose sia un pò puerile, uno scendere al suo livello. Si sa che questo personaggio non è un campione di cultura, è come cercare di parlare di campi elettromagnetici ad un bimbo di cinque anni. Se non conosci la cultura africana (io ho vissuto in Africa per 7 anni, 8 mesi all'anno quindi so bene di cosa scrivo) allora non puoi capire le pacchianate né la "cultura del ritardo" che mi faceva incazzare come una vipera all'inizio ma che ho imparato a gestire sorridendo.

Però nella sua ignoranza Gheddafi ha un certo acume, ne converrai, come il villano che con la zappa in mano ha un sesto senso e si accorge che deve coltivare il campo diversamente perché altrimenti esso non produce più nulla.

Ecco perché credo che una possibilità gli vada data. Sempre, ovviamente, con tutte le attenzioni del caso.

sabato, 13 giugno, 2009  

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