Libere Risonanze: Diritto d'informazione, rovescio d'informazione

07 settembre, 2009

Diritto d'informazione, rovescio d'informazione

In questi tempi, ovvero da quando il governo di centrodestra è salito al potere per legittima scelta degli italiani, si odono sempre più frequenti latrati da parte dei giornalisti su una presunta "dittatura mediatica" che, nell'immaginario dell'opposizione e di annessa parte del clero, costituirebbe il prodromo ad una specie di dittatura effettiva eternamente incombente.

Ebbene, chiariamo una cosa: i giornalisti non hanno diritti particolari rispetto ad un qualunque cittadino e non sono, né devono essere messi nella posizione di poter eludere od evadere le vigenti leggi sulla privacy, sul buon nome della persone e sulle loro attività private.

Un giornalista può criticare anche aspramente l'operato di una persona, compreso il Presidente del Consiglio, ma il tutto deve essere allineato ad un'importante regola: una persona non dev'essere fatta oggetto di linciaggio mediatico senza alcuna prova.

Il caso Berlusconi è emblematico: nonostante tutte le smentite da parte di Noemi, del suo fidanzato, dei genitori, dei cuochi e del personale invitato alla festa, è bastato un "papi" per marchiare d'infamia lui e, cosa ancora più grave, una ragazza di 18 anni che non aveva altra colpa che essere stata figlia di una famiglia da anni amica del Presidente del Consiglio.
Ed i giornali, come avvoltoi, hanno insistito su questa storia creata ad arte e senza nessuna prova fino alle elezioni, poi magicamente tutto si è sgonfiato.

Ora, questo atteggiamento rivela due peculiarità di certa stampa: primo, l'uso di queste farloccate per puri fini elettorali (altrimenti il gossip sarebbe continuato anche dopo le elezioni). Da questo si desume che molti giornali siano schierati (ed è una garanzia di libertà che nessuno può e deve togliere loro). Però poi non mi si venga a dire che in Italia c'é la dittatura.
Secondo, che ai giornalisti è consentito muoversi in una sorta di zona franca di impunità e che essi possono dire od inventarsi qualunque fregnaccia, anche una che infanghi il nome della loro preda scandalizzandosi quando la vittima in seguito presenta il conto.

Ora, siccome nessuno ha dimostrato che il Presidente del Consiglio abbia avuto rapporti con una minorenne e comunque anche se questo fosse vero ciò non costituirebbe reato nel caso in cui la minorenne fosse consenziente, da tale vicenda si arguisce quanto tutte le polemiche su Berlusconi pedofilo siano palesemente assurde e quanta ragione abbia perciò Berlusconi di rivalersi a posteriori sulle testate e sui giornalisti che ne hanno sbriciolato l'immagine non politica ma personale, divulgando le stesse balle anche al di fuori dei nostri confini nazionali.

Se porto la macchina da un meccanico e quando esco dall'officina dico a tutti che il meccanico a mio parere lavora male e non mi ha soddisfatto non vìolo alcun diritto e non commetto alcun reato. Se però vado a dire che il meccanico non solo lavora male ma è un pedofilo e se la fa con i bambini di cinque anni (senza portar prove) poi devo aspettarmi una sacrosanta querela.
Ebbene, perché un giornalista dovrebbe avere diritti diversi dai mei?

Differente è invece il caso di Boffo: Feltri non ha immaginato né costruito prove di nessun genere ma ha pubblicato un documento del casellario giudiziario in cui Boffo sarebbe stato condannato per un reato patteggiato con tanto di risarcimento danni.
Feltri ha insomma pubblicato qualcosa di reale, infatti Boffo non ha potuto che difendersi alla meglio e scagliarsi contro "la stampa scorretta". Che cosa ci sia di scorretto in questa vicenda, però, non lo vedo, visto che la condanna appare in tutto e per tutto provata.
Quindi, o il documento pubblicato da Feltri è un falso (ed allora è diritto di Boffo di rivalersi contro Il Giornale ed il suo direttore) oppure Boffo è stato trovato con le mani nella marmellata mentre faceva il predicozzo al premier auspicando "maggiore sobrietà".

In ogni caso, se Boffo fosse davvero pulito ed il documento pietra dello scandalo fosse un falso sarebbe un colpo da maestro per Boffo rilasciare tutte le carte del processo e renderlo pubblico con tanto di rivalsa nelle opportune sedi giudiziarie contro i suoi detrattori.
E per Feltri non ci sarebbe scampo.

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2 Comments:

Blogger Tommaso Pellegrino ha detto...

Ottime le osservazioni sulle ultime schermaglie nel mondo della politica e della stampa espresse in questo post.
Ho dato un'occhiata generale a questo blog e mi è davvero piaciuto; lo visito da un po' ed ero già intervenuto, commentando, in passato.
Mi chiamo Tommaso Pellegrino, mi appassiono di storia, di politica e di ogni cosa che, in genere, è cultura. Ho anche pubblicato qualche libro di argomento storico-contemporaneo (se potranno interessarti, fammelo sapere).
Sono di formazione politica liberale da sempre ed oggi il mio impegno è a sostegno del centro-destra italiano.
Gestisco un blog dal titolo "Storia e storie" il cui indirizzo è www.tommasopellegrino.blogspot.com.
Potrai visitarlo e, se lo riterrai opportuno, anche inserirlo nel tuo elenco, a fianco dei post, dei blogs da te consigliati. Salutoni.
Tommaso Pellegrino-Torino

martedì, 08 settembre, 2009  
Blogger Jetset - Libere Risonanze ha detto...

Ciao Tommaso, ti ho aggiunto tra i miei links preferiti.

jetset

giovedì, 10 settembre, 2009  

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