Libere Risonanze: Gran Bretagna a rischio

10 maggio, 2010

Gran Bretagna a rischio

Ieri, domenica 9 Maggio si è scritta un'altra pagina ridicola della storia dell'Europa "unita".

Dopo che l'Europa ha accettato la Grecia ed i suoi bilanci truccati senza muovere dito e senza che Mortadella dopo tanti anni di presidenza se ne accorgesse (ma siamo sicuri che non se ne sia accorto?) ecco tutti correre al capezzale dell'euro sotto ovvio attacco speculativo da parte degli investitori mondiali.

La cosa ridicola è che in Europa si faccia di tutto per presentare gli speculatori come avidi e bavosi vecchiacci pronti a pugnalare alle spalle le economie che, benevolmente beote, amano campare sui debiti.
L'eurogruppo infatti tende a scaricare le colpe su chi ovviamente fa il suo gioco per guadagnare invece di fare un bel mea culpa e di ammettere propria idiozia dando ragione agli antieuropeisti, i quali non sono tali per mera antipatia nei confronti degli altri popoli ma perché hanno tutte le ragioni nel disprezzare un'Europa di questo genere, in cui le colpe degli eurofessi vengono pagate dagli eurosudditi.

Comunque la frittata è fatta ed è inutile piangere sul latte versato: si spera solo che l'eurogruppo abbia capito qualcosa da questa lezione (anche se non mi sembra) e che cambi rapidamente rotta.
Insomma, la Grecia ed i paesi deboli vanno aiutati a prescindere, non per altruismo ma per proteggere dagli attacchi speculativi una moneta che è nata senza una base politica ed economica adeguata.

Dalle decisioni dell'eurogruppo, però, si è dissociata la Gran Bretagna che non accetta di fornire alcun aiuto nei confronti dei paesi dell'eurozona in difficoltà. In particolare la Gran Bretagna oppone il fatto che non avendo essa aderito all'euro il problema debba essere risolto con interventi esclusivamente a carico dei paesi che adottano la moneta unica.

Se dal lato puramente moralistico la posizione britannica è condivisibile, non lo è però dal punto di vista pratico. Il fatto di mettere in campo aiuti comunitari molto sostanziosi costituisce per i paesi che partecipano all'operazione una sorta di assicurazione sulla loro stessa stabilità e sulla solvibilità dei propri mercati. Insomma, gli speculatori prima di mettere sotto attacco un qualunque paese europeo se le dovranno d'ora in poi vedere con tutti gli altri, perché quella che è stata decisa oggi è una specie di N.A.T.O. finanziaria.

La Gran Bretagna, invece, sta scavandosi la fossa con le proprie mani: innanzitutto ha preso mazzate terrificanti a causa della crisi appena passata che l'ha indebolita enormemente, prova ne sia che il pound è passato da un valore altissimo di alcuni anni fa ad una quota vicina a quella dell'euro, con un andamento in picchiata da far invidia agli Stukas.

Ma ciò che più dovrebbe far tremare i polsi ai miopi isolani è che così facendo la Gran Bretagna si getta a peso morto e senza alcuna rete nelle braccia degli stessi speculatori che ora avranno difficoltà maggiori nel puntare sulle defalliances dei paesi dell'eurozona.
In più la Gran Bretagna si presta in questo modo a mettersi fuori non solo dalla copertura del debito ma anche da un eventuale aiuto da parte dell'eurogruppo che risponderebbe ad attacchi speculativi contro i britannici esattamente allo stesso modo di come la Gran Bretagna sta rispondendo alla Grecia: voi non ci avete aiutato quando ne avevamo bisogno e non avete adottato la nostra moneta, quindi che volete ora da noi?

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