Libere Risonanze: dicembre 2010

09 dicembre, 2010

Fini mondo alla frutta

Fini, dopo mesi e mesi di continuo stillicidio e di opposizione a Berlusconi nonché al programma votato dagli elettori decide, dopo probabile immersione che gli causa embolia, di premere perché agli immigrati venga concessa la cittadinianza in soli 5 anni (quando in Europa tutti alzano questa soglia) e pure il voto amministrativo (in palese contrasto con la costituzione che recita "gli elettori sono tutti i cittadini italiani").
Dopodiché Fini, come una furia, si scaglia contro Berlusconi costituendo dapprima una corrente, poi un partito, poi presentandosi come suo leader indiscusso. Il tutto ovviamente mentre presiede la camera con i voti di Berlusconi (ricorda tanto Guzzanti che se ne va a spasso per gli schieramenti del parlamento con i nostri voti) e non è ancora cacciato dal PDL.
In terzo luogo Fini si lamenta parlando di "tradimento" (senti da dove viene al predica!) perché Berlusconi agisce come capo del governo, ovvero determinando la rotta da seguire. Da spiegare a Fini che è stato Berlusconi e non lui, eletto come tale, e che quindi al Cavaliere è delegata la scelta di come operare.
Quarto: Fini promette il Fini-mondo, inciucia col PD con cui stringe accordi vari pur di buttare dalla torre Berlusconi. Anzi, gli manda a dire tramite Bocchino (ovvio che mandi qualcuno avanti, visto il personaggio) che andrebbe bene qualunque governo tranne uno presieduto da Silvio.
Quinto: Berlusconi tiene duro e sfida Fini in parlamento. A questo punto Fini si caga addosso (scusate l'eufemismo) e si trova in mezzo al guado; non può stare con la sinistra perché quelli lo sbranerebbero una volta ottenuto il suo scopo. Non può tornare indietro perché non vuol fare la figura del cretino. Non può stare con Casini, classico caso politico di opportunismo elevato all'ennesima potenza, democristianaccio di primo pelo e noto voltagabbana parlamentare. Risultato: Fini si trova isolato e spiazzato.
Atto finale: Fini si vede in panne, il motore tossisce, si rende conto di crollare. Cerca una strada che gli salvi almeno la faccia. Proposta: Silvio nuovamente alla Presidenza del Consiglio entro 72 ore se si dimette (il suo portavoce è sempre Bocchino perché lui è una persona coraggiosa e non le manda a dire...). Il dietrofront non piace al popolo finiota che inizia a dare del traditore a Gianfranco ed a rinsavire, capendo l'errore di aver appoggiato chi ha venduto Berlusconi per trenta illusori denari. Dai commenti si vede tutta la rabbia del suo elettorato (e della solita sinistra che immancabilmente punta sul cavallo perdente).

Dal Resto del Carlino:
http://qn.quotidiano.net/politica/2010/12/08/426375-bocchino_berlusconi.shtml

Considerazione finale: non so come la battaglia parlamentare finirà, so invece come finirà quella politica. Fini è condannato al patibolo in ogni caso. A causa della maggioranza del PDL+Lega al Senato egli non potrà costituire il governo del ribaltone. Se si andrà ad elezioni verrà escluso dal centrodestra (a maggior ragione dal centrosinistra) e verrà cacciato nel limbo, perché nessuno si fida più di lui, nemmeno i suoi seguaci. Se invece la fiducia passasse, Berlusconi farebbe la mossa vincente, porterebbe ugualmente alle elezioni tutti quanti mentre lui sarebbe in mezzo al guado con le braghe calate.
Poi la parola verrebbe data a noi nelle cabine elettorali, e per Fini andrebbe ancor peggio di così.

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