Libere Risonanze: agosto 2006

24 agosto, 2006

Prodi il plutoniano

Diciamoci la verità, eravamo abituati a pensare a Plutone come il nono pianeta del sistema solare: un pianeta freddo, lontanissimo dalla realtà della Terra ed invisibile. Un nano piccolo piccolo e sconosciuto, praticamente inutile ed assolutamente ininfluente nel grande disegno delle interazioni gravitazionali con gli altri pianeti. Plutone, questo pianetino, si fa influenzare dal suo satellite Caronte, all'incirca la metà di esso come diametro. Plutone, la cui orbita fortemente ellittica fa sì che esso si avvicini e si allontani in continuazione dall'orbita di Nettuno ed a causa di un'eclittica bislacca la sua rivoluzione rimane quasi sempre disassata rispetto a quella degli altri pianeti.

Ora provate a sostituire Plutone con Prodi, Caronte con D'Alema e Bertinotti con Nettuno e rileggete il tutto.
Cambiando i fattori il risultato non cambia, non credete ?

Se Plutone è stato escluso dal sistema solare perché allora Prodi non dev'essere escluso dal parlamento ?

E' un'ingiustizia cosmica !

Per chi ama l'Europa

Come ampiamente previsto nel post del 26 Luglio 2006, eccoci qui a discorrere sulla grande determinazione dell'Europa nel far rispettare le risoluzioni ONU e del suo consistente peso internazionale.

Alcuni anni fa m'imbattei nei soliti sinistracci (più "stracci" che altro) i quali affermavano che solo l'Europa, la Grande Europa poteva farsi da portabandiera della pace e della stabilità internazionale portando sulle sue spalle la croce della pace. Noi siamo diversi, dicevano.

A parte che dichiarare di essere "diverso" senza un complemento di agente o di causa efficiente richiama alla memoria variopinte ed eccentriche manifestazioni bipartisan-sessuali dalle quali, francamente e decisamente mi svincolo schiena al muro.

Arguito comunque che gli attila-grammaticati sinistri intendessero dire che siamo diversi dagli americani, devo ammettere che su questa evidenza non posso essere che assolutamente d'accordo.
Ciò con cui non concordo è invece che questa affermazione sottintendesse un'implicita verità, ovvero che proprio perché diversi siamo migliori.
In verità non solo noi europei siamo puttane in vendita al miglior offerente ma siamo anche inveterati vigliacchi.

I banchi di prova a cui è stata sottoposta la sciagurata Europa nel corso di questi anni sono molteplici, tanto che polemizzando deridevo i sinistri che s'affannavano a dimostare le evidenti virtù della UE e la sua coesione. Certo, da chi afferma che l'Unione di Prodi è coesa non ci si può aspettare altro che una stupidaggine analoga anche in relazione all'altra Unione, quella d'Europa. In particolare i sinistri ed i pacifinti osannavano l'operato della Francia e della Germania a favore della pace mondiale, in contrasto con "l'aberrante politica americana ed inglese".

Lasciando perdere lunghe smentite storiche sulla filantropia franco-tedesca di cui traboccano i libri di storia mi accinsi a parlare in via prettamente sicronica, chiedendo conto del presente coloniale dei francesi, che conosco molto bene avendo vissuto per sei mesi all'anno e per molti anni in paesi dell'Africa subsahariana nonché del bieco gioco tedesco nel vendere armi a paesi retti da tirannide.

Ovviamente mi presi del guerrafondaio, Chirac e Schroeder (e di riflesso francesi e tedeschi) erano ai loro occhi una sorta di archetipi pacifisti; secondo loro essi non avrebbero mai esitato ad inviare truppe con compiti di peacekeeping ovunque vi fosse stato bisogno. Disquisivano della grande civiltà francese e tedesca, - altroché fare la guerra, bisogna dialogare e far sbocciare la pace per mezzo delle risoluzioni ONU - dicevano, insieme ad altre cretinerie simili.

Puntualmente, io che possiedo una memoria stratosferica mi appuntavo queste temerarie dichiarazioni per aspettarli al varco: ebbene, il varco è giunto.

Prodi, l'amicone dei francesi e dei tedeschi che girava l'Europa solo per diffamare Berlusconi è stato clamorosamente abbandonato nella sua intenzione di interporsi tra libanesi ed israeliani e con la solita perfetta scelta di tempo tipica della sinistra, si è imprudentemente sbilanciato a favore della nostra missione in Libano, dando l'assenso ancor prima che le regole d'ingaggio fossero fissate da un'ONU lenta, farraginosa e dilatoria.

Chirac, da bravo pacifinto, al momento della verità ha piantato in asso l'amicone Prodi ed ha voltato le spalle alla sua politica di carità universale, ritenuta genuina solo dagli ingenui (od ipocriti ?) sinistri.

Sì, perché chi vuol essere davvero pacifista non può esserlo solo a parole, lo deve dimostrare anche prendendosi rischi ed accettando di morire in nome della non-violenza, correndo in prima persona i pericoli che tale scelta comporta come fecero i Cristiani nelle fosse dei leoni o Gesù Cristo, e non scaricandoli sugli altri.

Tutti quelli che sventolano le bandiere con la pancia piena, tutti coloro che arcobalenano dalle finestre ma poi stanno ben tappati in casa e che prendono a pretesto una concerto per la pace allo scopo di far baldoria per una notte, tutti coloro che aprono le porte ai "poveri clandestini" ma che non se li prendono mica in casa (poi ce li troviamo noi a trafficare nella stanza da letto con una pistola), tutti quelli che giustificano i "guerriglieri" stragisti, quelli che rilasciano gli stupratori "perché vengono da un misero contesto sociale" e coloro che parlano di dialogo quando non sono stati toccati negli affetti da un extracomunitario ubriaco che ha travolto i loro figli, ebbene, tutti costoro non sono pacifisti ma fiancheggiatori dei delinquenti in questione e soprattutto scaricano le loro scelte sugli altri. Perché i pacifisti, insieme ai civilissimi francesi e tedeschi per le vacanze invece di andare al mare ed in montagna non vanno ad interporsi in Libano ?

La causa della pace da loro perorata lo richiede.

10 agosto, 2006

Provvedimenti antiterrorismo sugli aerei

E' di oggi la notizia che i soliti terroristi islamici abbiano tentato una strage sugli aerei statunitensi e britannici utilizzando liquidi chimici come esplosivo.

Come sempre, questi animali (che dovrebbero essere condannati a morte con una fetta di salame in bocca da esibire davanti ad Iblis in persona) tentano intenzionalmente di assassinare inermi civili. Fin qui nulla di nuovo: l'efferatezza e la pericolosità delle infami e vigliacche gesta di costoro richiede a buon diritto le cosiddette "guerre preventive", auspicabili subito contro Iran, Siria e Corea del Nord.

Altrettanto chiaro si evidenzia il concetto del contrasto tra privacy e sicurezza: il fatto che non si possa più continuare a dissuadere malintenzionati dal compiere azioni di terrorismo aereo mediante questi inutili sistemi di sicurezza-colabrodo è ormai acclarato dai numerosi interventi in extremis compiuti in questi anni.

Continuando nell'elenco delle ovvietà, c'é da registrare che mentre tutto il mondo era in allarme e negli scali britannico-americani ricorrevano misure drastiche di controllo, in Italia il Presidente del Consiglio (sic...) Prodi ha liquidato la cosa con la sua solita bonarietà, dichiarando pacioso che i nostri scali non correvano pericoli, ragion per cui invece di permettere alla polizia misure analoghe a quelle londinesi era stata "rafforzata la sorveglianza".
Conoscendo il politichese ciò equivale a non fare praticamente nulla di incisivo.

Se si pensa che oltre al rischio intrinseco dell'attentato vi siano state ripercussioni economiche tali da causare una perdita secca per le compagnìe aeree quotate in borsa del 4% (ed un serio scossone all'economia), Libere Risonanze ha pensato di proporre una soluzione definitiva all'annoso problema degli attentati e dei dirottamenti sui voli di linea. Questa soluzione consta di 9 paragrafi, tutti ragionevolmente attivabili nel breve-medio periodo ed economicamente convenienti a fronte dei disastri economici causati da misure inefficaci che hanno in passato già portato al fallimento di molte compagnìe aeree.

Le norme di tutela per i voli dovrebbero essere le seguenti:

1) Acquisto da parte delle compagnie aeree di comode tute di cotone (con elastici, per esempio) per ogni passeggero, lavabili e senza tasche. In alternativa si potrebbe ricorrere a camici di carta usa-e-getta.

2) Costruzione di sgabuzzini prefabbricati negli aeroporti in numero sufficiente a seconda del terminal.

3) Aumento della permanenza al check-in di mezz'ora ed OBBLIGO per i viaggiatori di indossare le tute regolamentari e scarpe di cartone "usa e getta" fornite dalla compagnìa aerea. I vestiti dei passeggeri potrebbero venire introdotti in sacchi numerati o in sgabuzzini con attaccapanni, stipati in un'apposita area sotto chiave e restituiti alla fine del viaggio dal personale viaggiante. Dopo il cambio d'abito e prima dell'imbarco i passeggeri dovrebbero passare sotto rilevatori ed essere ulteriormente perquisiti.

4) Divieto assoluto dell'introduzione di bagagli a mano, dispositivi elettronici ed altri oggetti. Nell'aereo, più precisamente, si dovrebbe salire a mani vuote. Eventuali medicinali dovrebbero essere obbligatoriamente consegnati alle hostess ed agli steward che provvederebbero alla loro somministrazione sotto vigilanza.

5) Presenza di una o più guardie armate in borghese, dotate di pistole cariche con proiettili di gomma e bombolette invalidanti. Anche i piloti dovrebbero essere muniti della stessa dotazione. Questo garantirebbe la possibilità per una guardia e/o pilota di neutralizzare eventuali aggressori senza divenire letale per il resto dei passeggeri o pericoloso per la pressurizzazione dell'aereo. Inoltre il fatto che un terrorista possa improbabilmente impossessarsi di questi dispositivi darebbe la possibilità e la motivazione ai passeggeri di rivoltarsi all'improvviso senza rischiare la vita.

6) Installazione sui velivoli di un dispositivo di autoguida che permetta di far atterrare gli aeromobili dalla torre di controllo bypassando tutti i comandi.

7) Blindatura con materiale antiproiettile e chiusure anti-intrusione per la paratìa che conduce alla cabina.

8) Presenza di pulsanti di allarme nella fusoliera dell'aereo collegati con la cabina dei piloti e con la torre. Tali pulsanti dovrebbero essere situati in più parti dell'aeromobile e protetti da un vetro in plexiglass. In sostituzione di tali pulsanti si può prevedere un teledrin in dotazione al personale di bordo collegato sempre con la cabina di pilotaggio. E' consigliabile anche un piccolo sistema di sorveglianza a circuito chiuso che si attivi in caso di allarme.

9) Presenza di un dispositivo controllato dalla torre o dai piloti per rilasciare gas soporifero nei corridoi, cabina di pilotaggio ovviamente esclusa. L'attivazione di questo dispositivo sarebbe autorizzata solo in caso di tentativo di effrazione della cabina, di un consistente numero di terroristi a bordo oppure in situazioni di estrema ed improrogabile necessità.

Forse questi adeguamenti costerebbero un pò in termini di tempo e qualche euro in più, ma chi di noi di questi tempi non pagherebbe qualcosina pur di sentirsi al sicuro ?