Libere Risonanze: gennaio 2007

29 gennaio, 2007

Liberalizzazioni per gli allocchi

Eccoci, ci siamo: il Grande Prodi ha partorito le GRANDI LIBERALIZZAZIONI.

Non si mette mano al sistema pensionistico precario, non si varano grandi progetti come la TAV ed i rigassificatori, non ci si occupa dei problemi terribili in cui l'industria versa dopo il mortale colpo della rapina del TFR, non si eliminano gli sprechi né si cerca di abbassare le tasse (anzi, si aumentano a dismisura) e non si pone un freno al problema energetico per mezzo della costruzione di centrali nucleari, tutti problemi strutturali che l'Italia ha bisogno di risolvere in tempi rapidi.

Nossignore, nulla di tutto questo, per ciò c'é tempo, si faranno il giorno di "San Mai".

In compenso si pensa alle ricariche ed alla vendita di benzina nei supermercati (guardacaso, COOP di sinistra, come per le medicine).

Queste sì sono cose importanti. E mentre si "liberalizza" la benzina si impone uno stato dittatoriale sulla libertà di opinione.
Complimenti, la vergogna di cui si ricopre questo governo non ha limiti ("vergogna" è il sinonimo più blando di un altro più calzante che risponde a MER..).

E mentre i nostri partner americani ci hanno già scaricato, mentre a livello internazionale non si conta più nulla, mentre i "fari di civiltà" di Prodi, ovvero Francia e Germania ci deridono, mentre gli italiani accendono continui mutui od elemosinano pietà per pagare a rate le tasse che questi mascalzoni hanno introdotto ed aumentato, si pensa a dove vendere la benzina (e quindi a come far incassare soldi al Soviet Supremo Italiano) ed a fingere di far risparmiare qualche euro di ricarica sul telefonino.

Ovvero le cose più inutili in senso assoluto.

Inutili perché a determinare il costo della benzina non sono solo le compagnìe petrolifere (che comunque fanno una politica di cartello) e sicuramente non è il luogo in cui la si vende: la colpa degli elevati prezzi dei carburanti è SOPRATTUTTO DI UNO STATO CHE RAPINA A MANO ARMATA E CHE PIU' MONOPOLISTA NON POTREBBE ESSERE, alla faccia dell'antitrust !!!

Il governo Prodi, infatti, non pensa di ridurre gradualmente le accise che gravano sulla benzina per un buon 70%, ma si preoccupa di cambiare solo la destinazione dei proventi dei carburanti, rapinando letteralmente soldi degli italiani e dirottandoli verso le COOP ROSSE.

Ora, calcolato che le accise gravano per un 70% sul prezzo della benzina e che su 1,2€ per litro lo stato-rapinatore incassa 84 centesimi, è da notare quanto sia inutile ed ignobile la "liberalizzazione" targata Prodi. Ma vi è di più: ancora più incredibili e scandalose sono alcune delle accise che rimangono inalterate, ovvero...

1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
14 lire per la crisi di Suez del 1956;
10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
205 lire per la missione in Libano del 1983;
22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranvieri 2004

Solo le accise sopraelencate incidono sul prezzo della benzina di 23 centesimi (ovvero un quarto di €), in aggiunta alle innumerevoli altre !!!

Ma non contento di questo abominio, la beffa: il nostro vergognoso stato impone sulla benzina tasse sulle tasse, ovvero prelievi IVA sulle accise, però siamo sicuri che chi ha fatto la guerra di abissinia, gli egiziani, gli abitanti del Vajont, i fiorentini, i terremotati, i libanesi, i bosniaci ed i tranvieri ogni anno s'intaschino un bel pò di soldini.

Che diamine, mica sarete così maliziosi da pensare che non sia vero !!!

Tornando a noi, quindi, il prezzo del nostro pieno è così distribuito:
















Ed ora, dopo questa scandalosa rapina Prodi chiede agli italiani ulteriori sacrifici.

Ma il più mirabolante esempio di incompetenza ed ipocrisìa politica è nella finta regolamentazione dei prezzi delle ricariche dei cellulari: il governo, con il suo pugno di ferro e la voce tonante, ha imposto che chi esegue una ricarica si debba vedere ACCREDITARE PER INTERO il costo di tale operazione. Una ricarica da 50€ deve corrispondere ad un accredito effettivo di 50€, punto e basta. L'abile manovra, però, è già stata messa in crisi da un considerazione che perfino mia zia, dotata del diploma di quinta elementare, ha subodorato, facendomi la seguente domanda: a che serve una simile operazione se non si obbligano le società telefoniche a bloccare i prezzi ?

Come pensate che un gestore telefonico possa far rientrare dalla finestra quei 5€ persi ? Ma è ovvio: aumentando i prezzi dello scatto e/o aumentando il prezzo dello scatto alla risposta, o più subdolamente, diminuendo i secondi di conversazione per singolo scatto.

Ma il governo "non ha pensato" a questo e si limita ad eliminare i costi delle ricariche con un beneficio futuro per gli allocchi italglioni pari ad euro zero, con l'aggravante che i costi di ricarica sono controllabili all'atto dell'acquisto della scheda mentre gli aumenti di costo per scatto (od il taglio dei secondi di conversazione) non possono essere né visualizzati né contestati.
Per cui si finirà per pagare di più di quanto si pagava prima.

E' terribile pensare che al governo farebbe più bella figura mia zia, della tenera età di settantacinque anni e con la quinta elementare in mano.

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25 gennaio, 2007

Legge che fai, negazionista che trovi

Oggi il governo ha approvato la norma che prevede il carcere nei confronti di coloro che proclamino "la superiorità razziale e quanti commettano od incitino atti discriminatori".

Giusto, allora ci aspettiamo che da domani:

Io, non musulmano, possa entrare in una moschea. Anzi, domani VOGLIO entrare in una moschea. La legge me lo permette.

Il 25 aprile durante gli ululanti comizi sinistri chiunque parli male del centrodestra vada in carcere.

Chi urla 10, 100, 1000 Nassyria venga rinchiuso per 10, 100, 1000 giorni.

Chi brucia le bandiere di Israele sia condotto in galera.

Chi nega i campi di sterminio russi, i Gulag, le foibe, il terrorismo rosso, i dittatori comunisti, sia messo al fresco.

Chi considera le altre religioni "false e corrotte" faccia fagotto e se ne vada in gattabuia.

Chi imbratta i muri con le falci e martelli, simboli di repressione e di morte, vada dietro le sbarre.

Chi falsifica la storia, chi parla di "complotti della CIA" riguardo alle torri gemelle e ad attentati vari se ne stia in una cella.

Vediamo se queste leggi varranno sempre e comunque o solo quando fanno comodo ai sinistri.

22 gennaio, 2007

Quando Prodi ti fa perdere anche gli amici.

La scorsa settimana ho davvero potuto toccare con mano il terribile baratro in cui Prodi ha ormai spinto l'Italia. Partiamo da me: già da tempo avevo in programma di lasciare questa nazione corrotta e collusa in cui nulla funziona, nella quale politici ipocriti, costumi decadenti e sfascio sociale si intrecciano ed in cui la magistratura dà la caccia alle vittime anziché ai criminali. Tra un pò emigrerò all'estero, ma non per "scappare" bensì perché il mio lavoro mi porta sempre più spesso fuori dal nostro paese. E, nemmeno a dirlo, quando esco dall'Italia mi sento più a casa mia di quando sto nel paese dei cachi.

Ciò che però è accaduto la scorsa settimana è tragico ed amaro: per colpa di Prodi e del suo governo perderò amici fidatissimi conosciuti da una vita. O meglio, non li perderò mai ma non li rivedrò più.

Iniziamo da una ragazza rumena di cui non faccio il nome per ovvie ragioni di riservatezza, molto bella, gentile ed elegante. Questa ragazza, fuoriuscita dalla Romania dell'ancora ex blocco sovietico, grazie ad una capacità imprenditoriale notevolissima ed enormi sacrifici è riuscita a conquistarsi una notevole ricchezza. Ella attualmente gestisce un bar molto bello e frequentato, ha dato feste, ha organizzato party, ha messo in piazza tutte le potenzialità di cui disponeva. Passando per il suo bar mi fermo per salutarla e predere un caffé: lei gira attorno al bancone, mi abbraccia forte e mi dice che tra un pò non ci rivedremo più. "Parto per la Romania" afferma "mi sono stufata di questo paese e di questo schifoso governo: ora il mio paese d'origine fa parte dell'Europa e non ha senso che io mi dissangui facendomi rapinare tutto il profitto da Prodi e da uno stato ladro: se avessi voluto un regime come questo me ne sarei rimasta in Romania con Ceausescu invece di lavorare altrove. Fanc... l'Italia" (ebbene sì, ha imparato anche le nostre parolacce). Tristissimo, esco da bar e dopo un'ora incontro un amico carissimo con cui giocavo da quando portavamo i calzoncini corti: egli possiede una fabbrica piuttosto grossa, una fabbrica di famiglia, tramandata da generazioni. Mi dice: "sai, ho deciso e mi piange il cuore, ma ho già iniziato il trasferimento della mia azienda in Cina: dovrò rifare un pò tutto però qui in Italia non si riesce più a mandare avanti un'azienda. Mi dispiace per una metà dei miei operai a cui tra l'altro ho offerto di continuare a lavorare con la mia fabbrica proponendo loro di trasferirsi con me e garantendo un salario più alto, ma hanno rifiutato e fra un pò saranno disoccupati. Comunque li capisco, una scelta del genere non è per nulla facile". E continua "però sono felice per l'altra metà, quella dei sindacalisti e dei comunistacci convinti, quelli che in fabbrica erano sempre pronti a rivoltarsi contro l'azienda e che se ne stavano più al sindacato che a lavorare: questi mi hanno fatto perdere tante di quelle ore di lavoro da mandare in difficoltà l'azienda ed erano sempre i primi a ringhiarmi contro, anche quando cercavo di venire incontro alle loro esigenze". Poi rincara "sono stufo di un governo che se ne esce con delle novità come quella del TFR, poi ritratta, poi riconferma, in una girandola di affermazioni e smentite di cui non si capisce nulla e sulle quali, quindi, non si possono fare progetti a lungo termine". Analisi perfetta, dopo un abbraccio ci salutiamo.

E due.

Il giorno dopo vado a comprare un abito gessato: ho i miei negozi gestiti da personale molto qualificato, diventati da una vita i miei interlocutori in fatto di moda. Ebbene, arrivo al primo negozio: chiuso per cessazione attività. Il negozio è stato chiuso a dicembre. Arrivo al secondo in cui a settembre ero andato ad acquistare una cravatta e vi trovo dentro una mandria di cinesi che vendono cianfrusaglie: chiedo dove è stato spostato il negozio precedente ma i cinesi mi dicono che è fallito, poi mi proprongono di fare un giro nella nuova attività piena di balsami di tigre e di ciotole ideogrammate. Chissà, dico, forse i cinesi invece di vestirsi s'impomatano e mangiano. Mah.

Esco ringraziando ed arrivo ad un terzo negozio: c'erano tre abiti e due paia di scarpe esposti mentre la vetrina non era stata nemmeno più pulita da chissà quanto tempo. Al centro campeggiava risoluto ed imperativo un cartello: "svendita totale per cessazione dell'attività".
Ormai in panico, scappo da Ferrara e vado ai magazzini Nico a S.Vincenzo di Galliera (Bologna) un posto con sartoria di alta qualità e di ampia scelta. Per fortuna trovo personale gentilissimo che trova l'abito che desidero. Almeno questa è fatta, d'ora in poi dovrò espatriare dalla mia città per un abito decente od esplorare i negozi di quei poveri cristi che reggono eroicamente le mattane di questo governo.

Il giorno dopo vedo altri miei due amici insieme: uno possiede un negozio, l'altro è operaio. L'operaio mi spiega che aveva votato Prodi (discutemmo animatamente prima delle elezioni di questo fatto) e mi chiede scusa: avevo visto giusto. La prossima volta, dice, voterò centrodestra o mi asterrò dal votare. Il primo invece mi comunica un'altra bella notizia: "chiudo tutto, vendo casa e vado in Spagna". "E fanc... l'Italia". Stesse parole della mia amica del bar e stessa perfetta analisi. Piuttosto scoraggiato ed anche irritato, la sera vado al cinema con amici: ad un certo punto uno di loro si stacca dal nostro gruppetto e va a salutare alcuni suoi conoscenti: loro sono in cinque, due coppie ed un medico. Il medico bestemmia per il salario e per il trattamento dei professionisti: "ho studiato una vita, dice, e guarda qui che stipendio da tapino. Inoltre ci costringono a lavorare in condizioni infernali mentre quei "bastardi" (parola addolcita, in realtà era più robusta, N.D.R.) se ne stanno a scaldare le sedie al governo e poi si prendono stipendi e pensioni da capogiro. Ci vuole la guerra civile". Registro in memoria l'affermazione. Poi si passa alle coppie, hanno deciso: se ne vanno a Londra per iniziare un'attività di consulenza finanziaria. Non starò a ripetere le loro affermazioni sull'attuale governo nostrano per l'autoregolamentazione data a questo blog in fatto di parolacce e di bestemmie.

Morale: tra poco me ne andrò anch'io dall'Italia. Vista la diaspora ormai in atto non vorrei rimanere qui da solo con Prodi, eventualità che mi fa venire i brividi.

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16 gennaio, 2007

Base USA, basiti noi.

Vicenza si appresta a diventare una città simbolo per l'amiciza che lega italiani e statunitensi. O meglio, solita musica, si dovrebbe apprestare. Come sempre un gruppetto di ottusi pacifinti hanno pensato bene di inscenare il loro penoso show antiamericano contro la costruzione della nuova base a stelle e striscie progettata nelle campagne vicentine.

Ah, gli Stati Uniti ! Questo paese ha dato all'Italia la libertà, la democrazia e la sicurezza, liberandola dalle dittature e ricostruendola grazie al dollaro in seguito al piano Marshall. Poi gli USA hanno difeso per oltre mezzo secolo l'Europa dalle minacce del comunismo: mentre noi eravamo al caldo in casa a goderci il capitalismo più sfrenato gli States hanno combattuto al posto nostro guerre sanguinosissime come Corea e Vietnam senza contare tutto il corollario di guerre intermedie. E noi che facevamo ? Andavamo in piazza ad urlare slogan con le bandiere di Baffone che garrivano nel vento. Poi è arrivato il terrorismo: anche in questo caso USA in prima linea e noi a spiegare tremebondi che eravamo andati in Iraq per compiti di pace. Guai ad urtare la sensibilità dei pacifinti. Che schifo, questa Italia è da odiare, non da disprezzare.

Tutto come al solito: l'italietta dell'ideologia, l'italietta dei boiardi di partito, l'italietta dei falliti e dei burocrati, l'italietta degli ingrati e dei delinquenti, dei rancorosi e degli invidiosi era tutta lì, con il suo schifoso vessillo multicolore a gridare "pace" che nel nuovo vocabolario significa "mettiamocelo proprio lì". Ed il codazzo di acefali non si ferma a Vicenza ma si estende fino al governo che si spacca e strozza Prodi in una manovra a tenaglia.

Una vergogna, quella manifestazione: al di là delle convenienze economiche, al di là delle scelte di campo sarebbe un dovere per l'Italia ammiccare agli USA concedendo il più largo consenso possibile, anche perché ora più che mai occorrono forti scelte strategiche e militari per far capire agli animali di Al Queida che avranno vita breve.

Ma da un presidente debosciato e da un governo che scarcera gli assassini, flirta con i delinquenti, apre le porte ai clandestini, castiga gli italiani onesti, rapina le aziende, tradisce le promesse e si comporta da terrorista difendendo i fantomatici diritti della peggiore feccia che il mondo abbia mai visto aspettarsi gratitudine è un lusso improponibile.

Non so se la base di Vicenza alla fine si farà o no, magari si tureranno il naso e per poter accrescere i conti in banca ancora per un pò i parlamentari della sinistra eviteranno di far cadere il governo varando il progetto. Ma a questo punto la decisione è ininfluente perché questi criminali politici hanno già fatto fare all'Italia una figura talmente meschina da farmi vergognare del mio paese, che in questo momento è in mano a farabutti.

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13 gennaio, 2007

Ospedale di Ferrara, e via con gli sprechi !

Ferrara, la mia città, conosce in questo periodo l'ennesimo paradosso: l'ospedale di Ferrara verrà sostituito da una enorme struttura ubiacata in piena campagna a più di 5 chilometri di distanza dai confini esterni della città con tanto di metropolitana, ovvero l'ennesima follia dell'amministrazione locale.

Partiamo da un pò di tempo fa: Ferrara non è nuova a questi salassi per le casse del comune, che poi viene a piangere miseria aumentando le tasse dei ferraresi. E' capitato con il famoso "scandalo del palazzo degli specchi" una struttura faraonica costruita nell'immediata periferia che doveva diventare un centro amministrativo. Inutile dire che la struttura non è MAI stata usata perché in odor di mafia, ed ora è in disfacimento. I controlli da parte degli enti competenti ? Assenti.

Lo stesso dicasi per molti parcheggi cittadini (Via Kennedy, Via Arianuova, etc...) situati AMPIAMENTE DENTRO il limite di inaccessibilità che scatta quando c'é il blocco del traffico, quasi a ridosso del centro. Un visitatore arriva e... ZAC, si trova in piena statale un bel cartello con la dicitura "Ferrara, città delle biciclette" (altro spreco inutile) - e dei cretini, aggiungo, visto la percentuale di comunisti - ed un cartello di vietato l'accesso nei giorni di blocco del traffico. A parte che arrivando ai cartelli non è possibile parcheggiare la macchina in piena statale (o fare inversione), mi spiegate come si fa ad arrivare al parcheggio quando esso è in una zona in cui viene vietato l'accesso ? Mah. La cosa è resa ancor più buffa dal fatto che da uno di questi (il parcheggio Diamanti) partono navette per il centro, come se tale parcheggio fosse ubicato FUORI dall'area d'accesso inibito. Ma allora si potevano fare i parcheggi fuori e farci passare i tram, che già ci sono.

Altro esempio di spreco fu l'adozione del riscaldamento geotermico: Ferrara fu letteralmente sventrata per la posa di tubi che dovevano convogliare acqua calda alle abitazioni, senonché vennero scelte tubature inadatte per questo scopo. Risultato: le tubature si arrugginivano e Ferrara fu sventrata per la seconda volta, per cambiarle. Chi possiede l'allacciamento con la diffusione geotermica, poi, dice che è più sconveniente del riscaldamento normale e funziona da schifo. Un altro regalo da parte dell'amministrazione.

Ultimo della serie, l'esempio del rifacimento di Piazzetta Municipale. Alcuni anni or sono si decise che doveva essere rifatta la pavimentazione della piazzetta. Fu scelto un bel cotto ferrarese che sembrava intonarsi con gli edifici storici. Senonché dopo pochi mesi, al giungere delle prime piogge e dell'inverno la pavimentazione iniziò letteralmente a sbriciolarsi. Ho sentito di tutto su questa vicenda, a qualcuno per difendere l'amministrazione venne anche in mente di dare la colpa ai ragazzini, "che facevano scoppiare i petardi in prossimità del capodanno", un'invenzione da mentecatti, visto che tutta la piazza era a pezzi e che nemmeno in Iraq i terroristi potevano ridurla così. Poi, fatti i rilievi, l'oracolo: le mattonelle non erano state scelte con criteri da esterno ma semplicemente sulla base del colore e della forma. Avete capito ? Erano mattonelle da interni ! Subito iniziò una querelle tra Comune ed impresa, accusata di aver fornito materiale scadente. Mi sarebbe piaciuto capire come il Comune abbia controllato questa scelta e chi per esso abbia preso la decisione di iniziare i lavori senza controlli.

Oggi sul Carlino di Ferrara vi era un articolo sul Gabibbo, di nuovo all'ospedale di Cona, quello suddetto, per cui domani o la prossima settimana vedrete il servizio su Striscia la Notizia. A parte l'enorme inadeguatezza di una struttura così lontana per cui una situazione di trasporto d'urgenza richiede un tempo tanto lungo da far schiattare l'ammalato, c'é poi da rilevare che vie d'accesso non sono state ancora fatte (pur essendo già stati spostati là alcuni reparti ovviamente ancora lontani dall'essere attivi), l'ospedale è circondato da desolazione, è da moltissimi anni in costruzione e non solo s'é già deteriorato ma è perfino già sprofondato, richiedendo lavori di consolidamento del terreno. I geologi che hanno (a postumi, ovviamente) fatto i rilievi hanno definito quell'area argillosa "il peggior terreno possibile per costruire un edificio così grande". Sicché un sacco di miliardi se ne sono andati per farlo rimanere ALMENO in piedi: però anche qui vorrei sapere chi, nel Comune, ha deciso questa soluzione. Oggi la notizia: l'ospedale che sarebbe dovuto essere costruito in tempi brevi non sarà pronto nemmeno nel 2009 perché occorrono un sacco di altri soldi (ma sicuramente per favorire una provincia rossa Prodi darà ordine al comune di requisirvi la casa tramite l'ICI). E vi è di più: data la distanza a Ferrara verrà costruita perfino una metropolitana "di superficie" che collegherà Ferrara con l'ospedale. Alla faccia dei NO-TAV e della riduzione degli sprechi, senza contare che chi si sente male e va all'ospedale può contaminare tutti quelli del vagone. Uno spreco terrificante, una rapina a mano armata per i ferraresi, perché per far passare il metrò per Ferrara si sta scavando come le talpe sotto i binari del treno (quello vero) in Via Ravenna e perché tale metropolitana quindi non sarà tanto "di superficie" ma di semi-superficie. Sarebbe invece bastato utilizzare l'area tra Ferrara ed il Po (al posto del Centro Universitario Sportivo, ad esempio) appena fuori le mura e costruire una seria tangenziale che ancora non c'é (o c'é a pezzi che finiscono nel nulla, come alla rotonda di Via Ravenna). Si sarebbero potuti acquistare autobus per il trasporto senza scomodare treni che costano un occhio, non si sarebbe dovuto scavare e l'ospedale darebbe stato facilmente raggiungibile a piedi da vecchietti ed anziani tramite un piccolo sottopassaggio pedonale. Per quanto riguarda il C.U.S. si sarebbe potuto spostarlo perché chi fa attività sportiva può anche permettersi di fare qualche centinaio di metri in più, cosa che gli anziani non sono invece in grado di sostenere.

In sintesi, il ferrarese medio non avrà più la casa: però avrà la possibilità di soggiornare assiderato nel nuovo ospedale, sempre che riesca a camminare come Cristo sulle sabbie mobili della campagna ferrarese, possieda una Range-Rover per accedervi (tassata adeguatamente pure quella) ed un casco da minatore quando scende in metrò.

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09 gennaio, 2007

Signore e signori, Vi presento Saddam...

Attenzione !
Questo filmato, per la crudezza delle sue immagini, è adatto solo ad un pubblico adulto.

I bambini e le persone impressionabili evitino la visione del seguente videoclip.

Più delle parole, la verità: ecco le immagini delle esecuzioni perpetrate non contro criminali, ma contro semplici oppositori politici da parte del "povero" Saddam con la scusa che si trattava di criminali.
Chi è contro la pena di morte comminata al Raìs si vergogni guardando queste terribili immagini.
Il testo iniziale dice: "Nel 1985 Saddam ordinò che tre giovani fossero fatti saltare in aria con il pretesto di aver piazzato bombe. Il terzo giovane qui mostrato, Mehdi Salith al-Moosawi era una studente di college. Suo zio, il Dr. Taki al-Moosawi affermò che la carica era falsa e che la vera offesa stava nel parlare di Saddam in maniera critica". Chissà perché lo zio affermò questo..., n.d.r.


03 gennaio, 2007

Dedica a Saddam Hussein

DEDICA A SADDAM HUSSEIN

Per tutti gli uomini, donne e bambini innocenti che hai fatto ammazzare come bestie, distruggendo villaggi, reprimendo con ferocia, torturando e sbudellando senza pietà.

Per tutti i bimbi che hai assassinato affamandoli, usando i proventi del programma oil-for-food per costruire armi anziché curarti di loro.

Per tutte le genti del Kuwait e per i neonati kuwaitiani ai quali hai dato l'ordine di staccare l'incubatrice.

Per i curdi che hai gasato e per gli sciiti che hai perseguitato senza tregua.

Per i tuoi generi che hai ingannato e poi trucidato.

Per gli ispettori ONU che hai preso per il culo finché non hai costretto l'occidente a due guerre.

Per aver sputato sull'ONU e sulla pazienza dell'occidente.

Per aver diviso i paesi del mondo.

Per non aver capito che dopo la guerra fredda la musica era cambiata sfidando tutto e tutti, credendoti onnipotente.

Per aver mantenuto sempre il tuo atteggiamento sfrontato ed irritante mentre il tuo popolo moriva.

Per averci costretto a combattere due guerre in cui hai inviato i tuoi eserciti costituiti da poveracci che nulla c'entravano a fare da bersaglio per le nostre bombe.

Per i morti dell'11 settembre, gli spagnoli di Atocha, le vittime di Londra ed i soldati della coalizione morti in Iraq per portare la democrazia su cui tu hai sempre sputato.

Per i terroristi che hai sempre aiutato e per i quali hai sempre parteggiato, finanziandoli.

Per la sinistra italiana sempre pronta a giustificarti, tua complice e fiancheggiatrice quando c'era da eccepire.

Per chi non vuol toccare Caino fregandosene di Abele.

Per Pannella e la sua dieta-punti iniziata solo quando a morire va un tiranno e non quando muoiono gli innocenti.

Per tutti costoro, brutto animale, muori, e che Iblis ti faccia compagnia all'inferno mentre le tue vittime sono al sicuro nel misericordioso e confortevole abbraccio di Allah.