Libere Risonanze: settembre 2007

30 settembre, 2007

BirmONU

Mentre gli scontri tra popolazione esasperata e militari del regime si inaspriscono, mentre centinaia di monaci vengono presi, incarcerati ed ammazzati, mentre la Birmania conosce il più importante e drammatico periodo della sua esistenza vi sono persone, ingiacchettate ed incravattate in un palazzo di vetro che discutono di ritorsioni-placebo talmente ridicole da diventare delinquenziali.

Come se l'ONU non sapesse cosa sta accadendo in Birmania e non volendo decidere per quello che sarebbe un giustissimo intervento militare contro il regime comunista tirannico che attualmente stringe nel suo pugno di ferro il paese, l'Organizzazione delle Nazioni Unite decide di inviare in Birmania un suo osservatore Ibrahim Gambari, il cui presunto lavoro di raccolta delle informazioni, ovviamente e come accade per tutti gli osservatori, viene ridicolizzato dal regime stesso.

Appena arrivato, infatti, Gambari è stato accolto dal regime con una specie di ridicola parata e da una manifestazione organizzata ad hoc (e quando dico ad hoc intendo che i manifestanti avevano la pistola alla tempia) in sostegno dell'attuale tirannide.

Cosa, quindi, avrà visto mai Gambari? Un paese che si stringe attorno al suo leader e che manifesta "contro i dissidenti" definiti criminali.
Paradossalmente se l'ONU decidesse un giorno di mandare l'esercito, per ciò che è stato fatto vedere a Gambari dovrebbe schierarlo addirittura in appoggio al regime!

Altra figura meschina dell'ONU e non meno delinquenziale è quella di considerare la Birmania come uno stato sovrano con a capo la giunta militare. L'ONU non potrebbe permettere al suo interno l'adesione di stati dittatoriali né dovrebbe riconoscerli come legittimi proprio perché la carta dell'ONU parla di popoli liberi. Invece le Nazioni Unite non solo soprassiedono SU UN DIRITTO FONDAMENTALE ma addirittura inviano il loro ambasciatore per cercare "una via pacifica al conflitto" mediando con gli aguzzini. Questo fatto è di una gravità assoluta perché invece di spingere sull'acceleratore mettendo sotto pressione il regime per farlo cadere, così facendo, l'ONU gli permette di fatto di sopravvivere, raffreddando la situazione e consentendo in futuro ferocissime ritorsioni contro dissidenti (che però non essendo sotto gli occhi delle TV di tutto il mondo all'ONU non interessano).


A questo punto non posso che ritenere l'ONU non solo un'organizzazione INUTILE, come pensavo in passato ma addirittura PARASSITARIA ED OMICIDA.

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Zanzara

Pochi giorni or sono è scomparsa una nostra blogger, nickname Zanzara.

Non conoscevo Zanzara anche se avevo letto alcuni suoi post. Indipendentemente da ogni posizione politica, idea, modo di pensare e credo, penso sia giusto e rispettoso che tutti i bloggers le dedichino un simbolico applauso ed un abbraccio affettuoso.

Sinceramente colpito e partecipe del lutto, pregherò per lei.

jetset di Libere Risonanze

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28 settembre, 2007

Sarkozy e la Francia rinata

Devo ammetterlo, faccio ammenda. Onestà intellettuale vuole che non credessi molto in Sarkozy, d'altra parte i francesi sono stati la spina nel fianco dell'alleanza occidentale da tempo immemorabile.

Nel mio post del 9 Maggio 2007 affrontai la questione spinosa di un nuovo leader transalpino che, a causa della patetica ed ormai consolidata abitudine dei presidenti francesi di affrancarsi dal buonsenso, mi ispirava pochissima fiducia.
Finora, però, devo ammettere con grande gioia che il leader francese mi sta piacevolmente smentendo.

Dopo anni di alternanza destra-sinistra in cui i capi di stato della destra francese si comportavano in modo anomalo, ovvero assumendo posizioni tali da diventare i punti di riferimento più acclamati dalle sinistre tutto il mondo, sembra che finalmente con l'era Sarkozy questa tendenza al pacifismo becero ed ipocrita sia definitivamente tramontata.

Non appena investito della sua carica Sarkozy ha subito pensato di legare la politica estera del suo paese a quella degli Stati Uniti ed a quella dell'ottima Merkel. Purtroppo per noi, però, si è ribaltata la frittata, il vecchio asse Berlusconi-Aznar si è trasformato nell'alleanza diametralmente opposta Prodi-Zapatero mentre l'asse di sinistra Chirac-Schoeder si è fortunatamente trasformato nell'alleanza Sarkozy-Merkel.

Insomma, per un motivo o per un altro sembra che noi con la Germania e la Francia non possiamo proprio andare d'accordo, trigonometricamente direi che siamo sfasati di un buon pi-greco.

Sarkozy non solo ha avuto il merito di legarsi agli USA, di consolidare l'alleanza atlantica e di attuare una politica estera favorevole ad Israele ma ha dimostrato attivamente la sua linea politica proprio nel concreto, ad esempio ammonendo l'Iran che non sarebbe stata tollerata la costruzione delle centrali nucleari (lo stesso ha fatto con la Corea del Nord la quale, mancando l'appoggio dell'Europa ha rinunciato al suo programma nucleare). In questo momento, inoltre, si può annoverare la Francia tra i più decisi oppositori al regime comunista birmano, tanto che insieme agli USA e senza alcun appoggio dalla onniassente ONU ha ammonito il regime del Myanmar che avrebbe fatto fuoco e fiamme per contrastare le violazioni ai diritti di libera manifestazione dei birmani.

Un plauso deciso, quindi a Sarkozy ed al popolo francese che finalmente ha capito quale sia la strada giusta da perseguire per il bene della democrazia e dell'intero pianeta.

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27 settembre, 2007

10 norme anticrimine

Da anni ormai il problema clandestini si riflette sulla popolazione in termini drammatici: agli italiani che delinquono si aggiungono infatti i clandestini in misura molto maggiore, tanto che le carceri scoppiano per il fatto che almeno il 70% dei detenuti proviene dall'estero.

Dal momento che un blogger può criticare l'operato di un governo ma deve anche saper proporre (altrimenti diviene un Grillo qualsiasi) ecco le mie proposte per ridurre considerevolmente il problema della criminalità che, ovviamente, devono essere applicate con severità ed inflessibilità.

  1. Pena di morte: per reati gravissimi come terrorismo, pedofilia attiva (violenza su minori), stupro, omicidio per futili motivi od a scopo di estorsione e mafia (camorra od 'ndrangheta) sia reintrodotta la pena di morte mediante iniezione letale da eseguirsi ad una settimana dalla sentenza definitiva. Ovviamente tale pena dovrebbe essere comminata SOLAMENTE in flagranza di reato e/o in presenza di prove INCONTESTABILI di colpevolezza.
  2. Lavori forzati: a tutti i condannati venga imposta la pena aggiuntiva dei lavori forzati per la costruzione e/o manutenzione di ponti, strade, autostrade, reti idriche e del gas. I condannati socialmente pericolosi alla fine della giornata lavorativa rimangano in cella, a quelli non pericolosi si conceda la facoltà di un un permesso serale purché dotati di collari elettronici. In caso (improbabile) di evasione, al condannato vengano triplicate le pene in essere nonché quelle pregresse con perdita immedita del permesso serale. Le vettovaglie, inoltre, vengano concesse "a cottimo" a seconda della produttività dimostrata sul lavoro.
  3. Annullamento dei benefici: tutti i benefici ora concessi per legge vengano annullati. La pena venga INTERAMENTE scontata.
  4. Impronte digitali: a tutti i cittadini italiani e stranieri (ed a maggior ragione ai i clandestini) vengano prese le impronte digitali.
  5. DNA: a tutti i cittadini italiani e stranieri (ed a maggior ragione ai i clandestini) venga preso un campione di sangue in modo da poter disporre di un'analisi del DNA.
  6. Nomadismo vietato: si vari una legge contro il nomadismo. In Italia il nomadismo dev'essere vietato per legge.
  7. Raddoppio della pena: per ogni reato commesso, il reato successivo raddoppi in termini di giorni di detenzione. Per i delinquenti incalliti sia promulgata una specie di "patente a punti", scaduti i quali il detenuto venga condannato all'ergastolo.
  8. Eliminazione della facoltà di grazia: venga tolta al Presidente della Repubblica la facoltà di concedere la grazia.
  9. Allontanamento dei clandestini: i clandestini che entrano territorio italiano vengano rimessi sul mezzo navale con cui sono arrivati e portati al limite delle acque territoriali da cui sono venuti, con carburante sufficiente solo per approdare alla costa di partenza.
  10. Responsabilità civile e penale dei giudici: i giudici siano sottoposti al regime di responsabilità civile e penale come tutti gli altri professionisti nel caso si rendessero responsabili di gravi negligenze.
Sicuramente un simile pacchetto di norme non debellerebbe del tutto il fenomeno della criminalità ma sarebbe utile per ridurre considerevolmente i reati che affliggono ormai quotidianamente l'Italia.

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26 settembre, 2007

Birmania, pacifinti assenteisti

E' davvero incredibile: in Birmania (ora chiamata Myanmar) si sta consumando una tragedia terribile che potrebbe sfociare in una guerra civile, la quale vede contrapposti i monaci buddisti appoggiati dalla cittadinanza ed un feroce regime militare che da anni opprime la popolazione con modalità che definire "da tirannide" è uno scherzo.

Miccia della rivolta popolare (peraltro sviluppatasi in maniera molto più tranquilla delle manifestazione "pacifiste" nostrane) è stato il rincaro della benzina del 500% imposto dal regime per poter mantenere un apparato di repressione efficiente, dal momento che le politiche interna ed estera del governo (o meglio, degli assassini in capo al governo) hanno ridotto il paese all'isolamento ed alla fame.

In questa vicenda hanno assunto un'importanza centrale i monaci buddisti, che a differenza di quelli tibetani non vivono come asceti, chiusi nelle loro pagode ma si confrontano e si mescolano attivamente alla gente vivendo una vita molto simile ai civili. Il regime, negli anni passati ha creduto che piccole donazioni alla causa religiosa potessero mantenere lo status quo ed accontentare l'ordine monastico locale. I monaci, molto legati alla popolazione, invece, hanno dato vita alla rivolta che proprio oggi è stata repressa nel sangue.

Tra tutte le grida di indignazione che si levano dal mondo in ordine sparso (l'UE e gli USA hanno minacciato sanzioni così come molti altri paesi) mancano come al solito due voci: la prima, quella dell'ONU, da sempre accondiscendente con i paesi tirannici e fortemente critica con quelli democratici e civili. Ma si sa, l'ONU è quello che è, un'inutile accozzaglia di fessi che fingono di decidere ad uso e consumo degli intellettualoidi creduloni, mistificatori ed ipocriti.

La seconda voce che manca (ed è intimamente collegata alla prima) è quella dei pacifinti.

Da parte loro non una manifestazione, non un grido di protesta od un sit-in con le loro vigliacche bandiere davanti all'ambasciata: niente. La Birmania non interessa perché protestando contro il regime non si contestano USA, Gran Bretagna od Israele.

E dunque? Dunque tutto bene, in Myanmar si muore e lo straccio colorato con cui i "compagni" hanno addobbato vergognosamente le loro finestre se ne sta ripiegato nel cassetto. Che i monaci vadano affanculo.

Tra un pò aspettiamoci anche un V-DAY promosso dai pacifinti e gentilmente dedicato ai loro "fratelli" birmani.

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25 settembre, 2007

Ahmadinejad parli pure!

Di cosa ha paura un dittatore? Delle bombe? Sì, ma occorre fare una guerra per poterlo intimorire. Del suo popolo? No, il popolo è tenuto in scacco dalle forze armate perché come prima cosa un dittatore scatena gli apparati militari contro i dissidenti. Del suo stesso esercito? Nemmeno, perché le forze armate sono, per ordine suo, meglio retribuite di tutte le altre "caste" e possiedono privilegi sostanziali nei confronti degli altri cittadini. Forse che un dittatore abbia paura dei suoi ministri? Nemmeno, se è abile e feroce alla prima occhiata storta il ministro in questione è un mucchietto di ossa.

Di cosa ha paura, allora un dittatore? Semplicemente della verità e che la gente scopra che il re è nudo.

Ho letto alcuni articoli scritti da bloggers i quali disapprovano il fatto che si sia lasciato parlare Ahmadinejad alla Columbia University. Personalmente non sono per nulla d'accordo, innanzitutto perché sono un garantista sulla libertà d'espressione, anche nei confronti di coloro che dicono idiozie. Anche Bin Laden ha il diritto di fare i suoi proclami, pur se poi sia auspicabile che qualcuno gli diriga una bomba sulla testa: in fondo anche ai condannati a morte si permette un'ultima dichiarazione, no?

In secondo luogo, ritengo che la libertà di espressione debba essere partimonio comune perché proprio il permettere di dire idiozie qualifica la persona che le dice. In fondo se non avessero messo alla prova i ministri di questo governo e non avessimo tutti sentito i loro deliri, molti italiani penserebbero ancora che Prodi & Co. siano capaci, coraggiosi ed intelligenti uomini di stato.

Ma ciò che più di tutto spaventa i dittatori è la contestazione, la verità sbattuta in faccia, il grido "bastardo criminale!" che si leva dal mondo intero, come stanno in queste ore urlando i monaci di Birmania: il bello di tale pratica è che il dittatore sotto accusa, abituato nel suo paese a sentirsi come il Padreterno, non può farci nulla. Ahmadinejad finalmente ha sentito che aria tira, ha dovuto ingoiare il rospo, è rimasto suonato come un pugile alle corde e si è arrampicato sugli specchi cadendo anche nel ridicolo. Gli studenti gli hanno riso in faccia, sciocchi ventenni hanno deriso la Spada di Allah sulla terra...: non c'é cosa più blasfema e pericolosa per un dittatore del fatto di essere deriso e sbeffeggiato. E lui, questa volta, non ha potuto indire vergognose pseudoconferenze, incarcerare, torturare ed uccidere chi lo guardava in faccia.
Aveva le mani legate, Ahmadinejad, dimesso e confuso come un gattino davanti alle parole di fuoco di Lee Bollinger il quale gli ha ricordato che lui non è nessuno, non rappresenta Allah (che è lo stesso nostro Dio e Padre) ma Iblis in persona e che per schiacciarlo come un rospo sull'asfalto occorre solo una leggera pressione su un bottone.

Tornerà in patria più debole e scornato, Ahmadinejad, il quale è stato costretto ad affermare che "non attaccherà Israele" dopo che aveva dichiarato che l'avrebbe spazzato via: un'indubbia dimostrazione di debolezza e di panico, mi ricorda Prodi quando ventila una legge e poi precipitosamente smentisce perché la gente monta le barricate.

Ahmadinejad grazie alla possibilità di esprimersi ha quindi fatto la classica figuretta da pagliaccio, pur se rappresenta lo standard di buffone che il mondo non può permettersi di lasciare in vita ancora a lungo.

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24 settembre, 2007

Ed il terrorista se n'é anNATO

Dicono che la forza non paghi. Sbagliato: quando si passa il segno la forza è utile, se non davvero indispensabile. La notizia del giorno è la liberazione dei due ostaggi italiani in mano talebana da parte delle forze NATO, un blitz che ha provocato purtroppo il ferimento (lieve per uno, più grave per l'altro) dei due ostaggi e l'uccisione di tutti i terroristi. Questo raid, però, ha avvalorato tre importanti considerazioni:

Primo: con i terroristi non si deve trattare. Questa azione ha evitato all'Italia l'ennesima figuraccia internazionale, quel mercimonio di prigionieri e denaro con il quale i terroristi sono abituati a ricostruire la loro rete di morte e finanziare il traffico di armi.

Secondo: l'azione di forza non è un rischio minore rispetto alla trattativa. In questo caso l'esempio è la deterrenza: coloro che compiono atti ostili di tipo terroristico devono essere sterminati come mosche.

Terza e più importante considerazione: per battere il terrorismo non sono sufficienti bombe od aerei di ultima generazione, anzi, talvolta i costi di tali mezzi sono sproporzionati rispetto al beneficio che essi apportano. Inoltre c'é da ricordare che una bomba, per quanto "intelligente" può purtroppo creare i cosiddetti "effetti collaterali", colpendo gente innocente e provocare rabbia tra la popolazione. Occorrerebbe invece costituire una vastissima ed efficientissima rete d'intelligence ed una struttura internazionale composta da molti gruppi specialistici d'intervento rapido pronti ad entrare nei territori, colpire duramente uccidendo tutti i bersagli (e quindi selezionandoli), distruggere eventuali installazioni e ripartire in fretta. Queste squadre dovrebbero essere rindondanti, dotate delle più sofisticate e moderne armi, esperte in agguati, cecchinaggi ed esecuzione di controattentati in modo da poter giocare la partita sullo stesso campo dei terroristi ritorcendo contro di essi i loro occulti e vili metodi.

La preparazione di queste squadre certo non costerebbe più di tre o quattro aerei invisibili ma il loro utilizzo sarebbe di gran lunga più efficace di qualunque arma tattica o strategica sulla faccia della terra.

Questione di culo

Premetto che uno spettacolo orribile come Miss Italia l'ho visto solo di sfuggita, ho ben altro da fare ed anche se fossi libero non lo guarderei lo stesso, meglio un buon libro od una serata a ballare salsa.

In questo costoso ed inutile carrozzone sfilano diciottenni (cos'abbiano di femminile le diciottenni che sono ancora della bambine non lo so) tutte omologate, tutte uguali, con quel sorriso cretino stampato in faccia e, per carità, non parliamo di quando aprono bocca: fuoriescono il volontariato, l'impegno per malati, i buoni sentimenti, la pace nel mondo ed un sacco di altre idiozie di ugual tenore. Poi diventano Miss e guadagnano un sacco di soldi, vendono servizi scandalistici, viaggiano in Ferrari col calciatore o parlano con il loro uccello davanti ad una bottiglia d'acqua minerale. Uno spettacolo melenso e mellifluo, sdolcinato e palesemente disarmonico nonché evidentemente costruito ad arte.

In questo carrozzone si muovono personaggi che con il tema proposto non hanno nulla che fare: attori, cantanti, sindaci, assessori e presidenti di associazioni, vecchiacci bavosi e bellocci pupazzoidi, tutti presentati per riempire il vacuum assoluto e per dar loro fette di visibilità delle quali a noi telespettatori non interessa assolutamente niente. Alzi la mano chi è rimasto inchiodato al teleschermo nel momento in cui è stato presentato il Sig.Mario Rossi sindaco di Ribola di Sotto Parmense, al quale vengono fatte con ossessiva regolarità inutili e preconfezionate domande sul suo comune di centodieci abitanti: insomma, una rottura cosmica.

C'é però una cosa peggiore della noia: l'ipocrisia.

Certo l'Italia è il paese delle contraddizioni: non si vogliono le centrali atomiche e ci si lamenta dell'energia cara. Ci si oppone alla costruzione degli inceneritori e ci si inalbera per le montagne di rifiuti assiepate per la strada. Idem per i rigassificatori. Tutti vogliono la benzina per la loro vettura ma quando si decide di mandare i nostri militari in Iraq, apriti cielo!

Come poteva, un programma come Miss Italia uscire da questo schema tutto italico di nauseabondo moralismo? Ebbene, questa edizione è stata criticata per le inquadrature al fondoschiena (che però preferisco chiamare volgarmente culo, se non altro per non confondermi anch'io con i moralisti che cordialmente detesto).

Ora, mi pare che Miss Italia dia luogo alla classica atmosfera artificiale e leggera del gossip, del vezzo e del protagonismo facile facile: basta essere un pò carina, recitare la favoletta che strappa la lacrimuccia alla nonna, pescare una delle frasi dal cilindro dell'ovvietà e non inciampare quando si scendono le scale. Il resto lo fa la Rai (ed aggiungo, noi che - sigh - ci mettiamo i soldi).

In questo contesto l'apoteosi dell'ipocrisia è servita: a rigor di logica cosa ci si aspetta da un concorso di bellezza? Che inquadrino il viso ed il corpo di una donna. E da cosa è composta una donna? (del suo cervello in queste trasmissioni non interessa a nessuno, n.d.r.) Dai capelli? Ok. Dagli occhi? Ok. Dalle gambe? Ok. Dai fianchi? Ok. Dal seno? Oddio, cominciamo a scricchiolare. Vabbé, una fugace inquadratura la si può tollerare. Dal culo, tra l'altro coperto da un normalissimo bikini come su una qualunque spiaggia italica? Per carità, scatta la censura e fioccano le polemiche.

Ma allora perché non si sostituisce Miss Italia con un altro concorso, Miss Burqa 2007? In questo modo i telespettatori e gli ospiti potrebbero sbavare per gli occhi della concorrente n°23 o per le caviglie della n°46. Oppure lo si trasmetta a notte fonda, come quelle trasmissioni di telefoniste audaci che ammiccano leggiadre per spillare i soldi ai rincoglioniti chiamano dei nastri registrati.

No, eh? E perché no? Perché abbiamo sempre la stessa mentalità da mentecatti, ciò che piace è proibito, come la marmellata per i bimbi od il sesso per i preti. Si fa finta di gridare allo scandalo, ma che schifo quelle inquadrature osé! Poi sulle circonvallazioni delle città a mezzanotte sembra di essere a Rimini durante ferragosto: ondate di vetture che caricano prostitute, trans e perfino minorenni.

Ma allora mi sembra più sano ammirare un bel culo al vento, istituzionalizzato, tra l'altro: in fondo l'alternativa a questa prospettiva è quella di addormentarsi casti ed integerrimi durante un discorso di Livia Turco. Beh, ripensandoci Miss Italia diviene al suo confronto un capolavoro d'essai.

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21 settembre, 2007

Ritorno al futuro

Immaginiamo di avere una macchina del tempo alla stregua di quella che appare in "Ritorno al Futuro": impostiamo un piccolo balzo in avanti, non per data ma per avvenimento, e puntiamo il timer nel periodo elettorale, al momento esatto in cui il candidato del centrosinistra dovrà presentarsi in TV per un faccia a faccia con Berlusconi. Superiamo poi le fatidiche 82 miglia orarie.

Cosa spiegherà il candidato di centrosinistra agli italiani per raccogliere voti?

Spiegherà forse che l'economia italiana è florida e sana?
Spiegherà che la sinistra è vergine e non coinvolta in scandali?
Spiegherà che i partiti hanno attuato il programma da loro sottoscritto?
Spiegherà che le tasse sono state abbassate?
Spiegherà che i prezzi sono diminuiti?
Spiegherà che in Italia ora siamo più protetti dalla criminalità?
Spiegherà che l'indulto non è mai stato approvato?
Spiegherà che sono stati dati alle forze dell'ordine gli strumenti per operare?
Spiegherà che vi sono meno clandestini?
Spiegherà che non si sono toccate le pensioni come promesso nella precedente campagna elettorale?
Spiegherà che la maggioranza è stata forte ed autorevole, che non vi sono mai state liti?
Spiegherà che i privilegi dei politici sono tutta una bufala?
Spiegherà che durante la legislatura passata l'Italia ha conosciuto un periodo di serenità sociale?
Spiegherà che non vi sono mai stati scioperi?
Spiegherà che Grillo è un provocatore di centrodestra?
Spiegherà che l'ICI, la tassa di successione e le altre 62 nuove tasse sono state un sogno?
Spiegherà che il cuneo fiscale è stato ridotto del 5%?
Spiegherà che i nostri militari non sono in Libano?
Spiegherà che nessun posto occupabile è stato artigliato da esponenti della sinistra?
Spiegherà che l'Europa plaude al risanamento delle nostre finanze?
Spiegherà che gli USA ci amano?
Spiegherà che il governo non ha mai inciuciato con i terroristi?
Spiegherà che l'euro forte ha abbassato il prezzo della benzina?
Spiegherà che siamo energeticamente autosufficienti e che possediamo consistenti scorte di energia?
Spiegherà che i loro politici hanno risparmiato denaro pubblico come formichine per non gravare sulle tasche degli italiani?

Cosa dirà in TV, il povero candidato del centrosinistra al suo elettorato?

Beh, magari esordirà così: "Buonasera, italiani, sono l'On.xxxxxxx, vivo a xxxxxx, via xxxxxx, numero xx. Scusatemi, ma prima che cominciate con le domande devo scappare al cesso". E non lo si vedrà più, perché fuggirà dalla finestrella posteriore della toilette che dà sul classico vicolo.

Lo si cercherà a casa per farlo ritornare in studio, ma ci si accorgerà che aveva rilasciato una falsa identità: dopotutto, nemmeno chi egli sia in realtà, potrà spiegare agli italiani.

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Stortace

Bravo, Storace, applaudi pure, hai proprio fatto una bella figura. Vi sono momenti in cui un uomo sarebbe tenuto a dimostrare coerenza e determinazione, in cui occorrerebbe combattere una battaglia comune scegliendo di estirpare quello che si ritiene essere il male maggiore. Bene, se ritenevi la CDL il male minore ora avrai il merito di aver lasciato vivere il tumore sinistro che infesta l'Italia da più di un anno e mezzo. La tua condotta non è lineare, è a dir poco stortace.

Non ti criticherò mai per la scelta di essertene andato dalla CDL, né le tue motivazioni per averlo fatto. Evidentemente il tuo è stato un gesto ponderato ma comunque coraggioso, molto più cristallino di quello che ha esibito ieri Mastella, ovvero la solita pagliacciata di uscire dall'aula quando dopo poche ore, nella serata, era già pronto a pecoreggiarsi sull'attenti per rincuorare Prodi affermando che aveva scherzato.

Personalmente, caro Storace, non mi sei mai piaciuto, né mi sei mai stato simpatico, ti ho sempre considerato alla stregua di Buontempo e della Mussolini, vetuste vestigia ideologiche di un passato ormai remoto che in epoca moderna non hanno più alcun senso di esistere. Comunque sia, ho sempre riconosciuto a te ed a loro una certa trasparenza ed una certa coerenza.

Ciò che è accaduto oggi, però, mi ha davvero sorpreso. Il voto di oggi era un'occasione d'oro per affossare il governo, un esecutivo che sta alle tue posizioni politiche come il diavolo all'acquasanta. E' ovvio, quindi, che una bella spallata sarebbe stata più che auspicabile e produttiva, pertanto se avessi voluto combattere i tuoi veri avversari (che NON siamo noi) avresti dovuto votare con la CDL. Poi, una volta ad elezioni, se non avessi trovato un'intesa con la Casa delle Libertà, ebbene, amici come prima ed ognuno per la sua strada, senza rancori e soprattutto senza dimenticare il fatto che comunque un eventuale governo guidato dalla CDL sarebbe molto più vicino alle tue idee di quanto non lo sia il centrosinistra.

Purtroppo però l'aula è come un asilo, vecchie e nuove ripicche si materializzano e descrivono situazioni imbarazzanti, al limite del paradossale. Così è accaduto che tu oggi abbia salvato Prodi e la sua cricca. Questo, caro Storace, è stato un madornale errore nei confronti NON del centrodestra (che non ha bisogno dei tuoi aiuti per scavar la fossa a chi già se la scava da solo) ma soprattutto nei confronti degli stessi elettori di destra a cui credi di rivolgerti, i quali non capiranno.

Comunque sia a differenza della sinistra che necessita di tutti i partiti e tutti i senatori compresi quelli a vita e quelli moribondi, la CDL alle prossime elezioni sarà più che autosufficiente escludendo anche i tuoi voti oltre a quelli dei traditori Follini e Casini.

Caro Storace, noi della CDL non ci lagnamo più di tanto, non urliamo come fanno i sinistri, aspettiamo le prossime elezioni e puniremo in cabina coloro che si comportano con doppiezza. E' la nostra logica e la grande forza della CDL, che escluderà prima di governare tutti quei partiti i quali non condivideranno un sentiero comune: noi siamo composti solo da tre formazioni politiche ma legate con un patto di ferro, un triumvitato alla faccia dei dissidenti e dei giurassikideologi.

Ed il bello, caro Storace, è che tutto il popolo di centrodestra sta con la CDL, compatto come non mai, lo vedrai alla nostra prossima manifestazione: sì, perché sarà proprio questa marea a scrivere il tuo epitaffio politico.

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20 settembre, 2007

Silenzio, Silvio, silenzio...

Ciò che si può notare in questi giorni, in relazione alla polemica ed alle invettive di Grillo è che queste ultime stiano creando trambusto solo nella sinistra. Anche se Grillo attacca entrambi i poli (ho sentito che il comico genovese chiamava Silvio "nano maledetto" e che lanciava strali contro Bossi) sembra che la baruffa se ne stia ben confinata tra i rossi.

Berlusconi, Fini e Bossi da grande strateghi quali sono hanno capito tutto ed hanno deciso di mantenere un basso profilo, in parte perché il loro elettorato è "in cassaforte", ovvero non risente dei canti di sirena di Grillo, in parte perché quel che si diceva quando al governo c'eravamo noi (ovvero che governare è molto più difficile che criticare) è stato confermato ed in parte perché i sinistri sono da sempre suscettibili come le puttane quando si tocca la loro pseudoverginità. Infine i sinistri oltre ad essere incapaci politicanti sono grossolani strateghi e scarsi comunicatori, cosa che costituisce una mistura esplosiva la quale chiede solo di essere innescata.

Il centrodestra, com'é ovvio, può carpire i voti degli indecisi e dei moderati di sinistra scontenti dalle politiche dell'esecutivo ma certo non riuscirà mai ad infliggere un colpo ben assestato al loro zoccolo duro, tanto e tale è l'odio che questi integralisti nutrono nei nostri confronti; i riflessi sono che qualsiasi cosa venga discussa, dichiarata o proposta dalla CDL viene immediatamente criticata e respinta. Anzi, si può dire che proprio l'attività legislativa o di opposizione del centrodestra costituisca l'unico collante per i cocci della compagine comunista.

In questo scenario il "cavallo di Troia sparlante" è quel che suol dire "un utile idiota".
Berlusconi ai tempi delle elezioni aveva bollato il suo avversario Prodi con questa definizione perché l'attuale Presidente del Consiglio appare sempre più una marionetta in mano a pupari comunisti, veri tirafili del panorama politico attuale. Ci si aspettava che prima o poi uscisse un utile idiota anche tra le file del centrodestra, così, tanto per compensare: macché, si vede che pur sforzandoci di essere utili non riusciamo ad essere idioti a sufficienza. Che disdetta.

In attesa della spasmodica ricerca peraltro difficile dell'utile idiota della CDL, godiamoci pure il caos tutto interno alla sinistra causato da Grillo, un sinistro-pacifista-ambientalista-populista che non si rende conto di affossare i suoi stessi compagni di merende e ruba loro voti con le loro stesse armi, l'urlo e lo scandalismo.

A noi non rimane che stare alla finestra e non raccogliere le provocazioni, il biglietto dello spettacolo è gratis.

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19 settembre, 2007

Prodi offende gli italiani !!!

In appendice all'intervista di Porta a Porta al Presidente del Consiglio occorrerebbe incorniciare un passaggio che forse ai più è sfuggito ma che rappresenta la definitiva frattura tra popolo italiano e Prodi.
Per la sua importanza ho deciso quindi di stralciarlo dal mio precedente post.

Ad un certo punto, parlando di Grillo, Vespa sottolineava che la gente (quindi elettori di destra e di sinistra) era stufa dei propri politici, troppo spesso coinvolti in ladrocìni, scandali, abusi di potere, connivenza con i delinquenti per non dire appartenenza fisica a bande armate.

Vespa faceva notare che la rabbia della gente è ormai giunta a livello di guardia e che lo sfogo dei sostenitori di Grillo è dovuto al fatto che la classe politica è marcia fino al midollo e che la gente chiede ai politici un esempio di moralità.

In quel momento Prodi ha detto una cosa gravissima, offensiva per tutti gli elettori, sia quelli di centrodestra che quelli di centrosinistra. L'arringa difensiva di Prodi è stata più o meno questa:
"Guardi che il popolo italiano non è mica meglio della sua classe politica! La classe politica è il frutto di ciò che è la cittadinanza e l'elettorato!"

Ebbene, questa logica è al tempo stesso idiota ed ancor di più, offensiva.

Idiota perché se fosse vero che la popolazione italiana fosse infima ciò non autorizzerebbe i politici ad essere anch'essi di tal natura. Se si nasce in un quartiere degradato in cui tutti rubano od ammazzano nulla giustifica il fatto che ci si metta a rubare ed ad ammazzare.
Una frase così, detta dal Presidente del Consiglio è di tal gravità che dovrebbe immediatamente suggerire quantomeno le dimissioni.

Ma vi è di più: pronunciando questa frase, Prodi ha offeso non solo gli elettori di centrodestra bensì anche quelli di centrosinistra, ovvero tutta la gente che aveva dato a lui ed alla sua coalizione il voto.

Ci sta che Prodi possa offendere il centrodestra ed il suo elettorato: ormai alle battaglie contro la sinistra siamo abituati e ci riteniamo ben corazzati. Ma è un fatto di una gravità eccezionale che un candidato poi eletto alla guida del paese dia dei ladri, dei profittatori, dei falsi, degli scrocconi e dei delinquenti ai suoi stessi elettori che, per ciecità od in buona fede, gli avevano dato il voto.

Meditate, sinistri, meditate...questi prima vi mungono e poi vi sputano in faccia!

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18 settembre, 2007

Io proderò, tu proderai..

Ormai è certo: Prodi è un uomo che si coniuga al futuro. Ieri sera, armato di un bel punch caldo al fine di evitare ovvi conati di vomito, ho eroicamente ascoltato la puntata di Porta a Porta in cui parlava il Presidente del Consiglio Prodi.

Si inizia con l'argomento Grillo e, sorpresa, egli dice una cosa vera, anche se ipocritamente finge di dimenticarsi passato. Il punch rimane lì, nella tazza, per ora l'acidità di stomaco non si fa sentire. Prodi afferma che una cosa è far baccano e protestare, un'altra è governare. Niente di più vero, però improvvisamente le mie gambe iniziano a tremare nervosamente: istantaneamente mi sovviene che i sinistri, ai tempi di Berlusconi, facevano la stessa identica operazione di Grillo, sputtanavano cioé l'avversario senza proporre nulla. Vabbé, come incipit della trasmissione non c'é male, una verità contro un'ipocrisia: pari e patta, palla al centro.

Si inizia a parlare di impresa: il vicepresidente di confindustria vuole sapere quali strategìe il governo intenda mettere in campo per favorire le aziende italiane nel futuro. Prodi borbotta un discorso incomprensibile e dice di aver ridotto il cuneo fiscale ma afferma che ci si sta lavorando. Allora gli viene chiesto di delineare le linee guida, solo un accenno di come e dove intervenire per agevolare le aziende. Stessa risposta, "non lo so perché dobbiamo discutere" denunciando ancora una volta che Prodi naviga a vista senza un piano delineato. Il mio stomaco gorgoglia già e mi bevo il primo sorso di punch. Quanto al cuneo fiscale gli viene contestato di averlo ridotto pochissimo, al massimo di 1,5 punti a fronte di un taglio di 5 e più promesso in periodo elettorale. Prodi risponde che non ci sono i soldi, quando ve ne saranno di più si potrà procedere (ovvero il giorno di San Mai). "Però ci stiamo lavorando", dice. "Vedrete che avrete una bella sorpresa in finanziaria": gli viene subito domandato quale sia questa sorpresa e lui non lo sa. Sta lavorando anche a questo. Altro sorso di punch, il mio stomaco chiede pietà.

Si parla di energia: ora cadono le braccia. Prodi non ritiene che sia intelligente costruire centrali nucleari, secondo lui bastano le energie rinnovabili. Chi s'intende di tecnologia e di scienza capisce quale sia il suo livello culturale scientifico poiché le energie rinnovabili hanno costi altissimi e rese irrisorie. "Vedremo", dice, "stiamo discutendo". "Ahi", dico io. E la TAV? "Si farà, abbiamo parlato con le popolazioni locali e sono tutte contente perché abbiamo spostato la ferrovia su un'altra direttrice". Nulla di più falso, le popolazioni locali sono in rivolta, chiedete agli esponenti di Rifondazione e degli ambientalisti che vogliono bloccare le ruspe. E via un altro sorso di punch.

Poi si passa a parlare di tasse: a Prodi viene fatto notare che alle elezioni aveva promesso di ridurle, mentre invece sono state aumentate enormemente. Lui dice che per ora le tasse non caleranno ma che l'Europa è contenta dell'operato del suo governo (balle, vedi il richiamo preoccupato fatto alcuni giorni or sono e la revisione della crescita economica al ribasso n.d.r.) e quindi questo trend permetterà in futuro di ridurle. Un altro "faremo" in cantiere, mentre l'unico trend che noi cittadini abbiamo percepito è stato quello verso l'aumento vertiginoso delle imposte. Che buono il mio punch.

Terzo argomento: i sondaggi. La gente è preoccupata dei prezzi, per il lavoro e per la criminalità. Renato Manheimer sforna cifre, Prodi casca dalle nuvole: "bisogna che il governo intervenga", dice, "ci stiamo lavorando e stiamo studiando soluzioni". Eh sì, in un anno e mezzo ci siamo grattati le palle, è la risposta subliminale.

Si interloquisce poi con tre famiglie, una del nord, una del centro ed una del sud, ognuna appartenente ad una distinta area politica. Il discorso cade sul pane, il contadino vende un chilo di farina mediamente a 41 centesimi. A Bari però il prezzo del pane è di 1,5€ al chilo, a Milano di 4€. In studio ci si scandalizza per la differenza: ma il controllo sui prezzi chi lo deve fare? Prodi glissa, ed alla fine folgora tutti con la promessa: "stiamo attivando tutti gli strumenti per...bla bla bla", ovvero un altro "faremo". Sono a metà punch.

Argomento successivo, la sicurezza: in sintesi si accusa il governo di aver approvato l'indulto e di aver fatto entrare un sacco di clandestini. Prodi non risponde sull'indulto e parla solo degli immigrati lavoratori (spostando così la domanda dalla parte marcia dell'immigrazione a quella pulita). Dice che serve mano d'opera per andare a mungere le mucche e che l'immigrazione è una risorsa. Sì, penso, però non spiega cosa hanno permesso di fare all'altra schiera di immigrati, quelli che assaltano le ville, guidano ubriachi e/o che sono stati scarcerati grazie a lui. Il mio punch è quasi finito, ormai lo tracanno a sorsate.

Letale per il mio stomaco è poi l'ultimo argomento, quello della stabilità politica: gli viene fatto notare che il suo governo si sta sfasciando tra odi e vigliaccate di ogni tipo di cui tutti i giorni si legge sui giornali e che addirittura alcuni esponenti della sua coalizione si augurerebbero di tornare all'opposizione. Prodi casca dalle nuvole, si sorprende e dice che i sondaggi danno il governo addirittura in risalita. Manheimer lo smentisce clamorosamente ridendogli in faccia, allora il Presidente del Consiglio corregge il tiro ed afferma che il centrosinistra risalirà la china, abusando ancora una volta della coniugazione al futuro. Infine gli si contesta che per ottobre è prevista una grande manifestazione della sinistra radicale contro il suo governo, il quale barcolla paurosamente da inizio legislatura: a quel punto Prodi, allargandosi in quel suo sorriso intriso di intelligenza che somiglia ad un ottundimento, trionfa con la cosa più idiota che potesse dire: "boh, non ci avevo neanche pensato". Una comica, tre sono gli uomini resuscitati nella storia: Lazzaro, Cristo e Ridolini. Secondo Prodi le vere divisioni stanno nell'opposizione, nella maggioranza regnano "collaborazione ed armonia"e lui è "una formichina che piano piano lavora per il bene del paese". Mamma mia! Senonché il destino befferdo ha voluto che proprio ieri il ministro Ferrero avesse dichiarato di vergognarsi di questo governo. Caspita, che clima di serenità. E poi la promessa finale, che più di un impegno sembra una minaccia: "stiamo lavorando per portare a termine la legislatura, dureremo 5 anni".

A questo punto le sue controparti si spazientiscono e gli rimproverano di non aver detto nulla per tutta la puntata, di non aver anticipato niente dei provvedimenti che governo intende adottare (forse perché non ha nulla da dire, n.d.r.) ma che si sono sentiti solo un sacco di "faremo" e di "bisogna". Ebbene, "che vuole che vi dica" sbotta Prodi "Ci dobbiamo ancora mettere d'accordo e stiamo preparando la finanziaria, non posso dirle ciò che non so perché sono un politico serio". A soli quindici giorni dalla presentazione della finanziaria 2008 questo è indubbiamente tranquillizzante.

Il punch è finito ed io non ho evitato la nausea: gli unici che dovrebbero essere davvero seri sono gli italiani, governati da incapaci contaballe o trascinati da guitti da baraccone che drogano le loro illusioni.

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17 settembre, 2007

Gironi comici e politici

Quando si vuole declassare un discorso facendo capire all'interlocutore che ormai esso è giunto a considerazioni sciocche o pretestuose si dice "la buttiamo in politica".

Anche per le persone, spesso, vale lo stesso concetto: ci si butta in politica. Oggi in Italia si buttano in politica in molti, tutti coloro che non sanno nemmeno quel che dicono o che distorcono la verità.

Le discriminanti che separano in quattro sottogruppi infernali questa nutrita mandria di personaggi sono nell'ordine l'ignoranza, l'odio, il delirio e l'ipocrisia. Ad ogni peccato capitale ho assegnato un cerchio come faceva Dante per l'inferno, dal primo, l'ignoranza (il più lieve) all'ultimo, l'ipocrisìa (il peggiore).

Nel primo cerchio troviamo i politici meno pericolosi. Si può perdonare alla Vento il fatto di non sapere nemmeno chi è il ministro degli esteri ma al di là di una semplice esibizione di cattivo gusto questi "fenomeni" sono come meteore, votano col gregge, appaiono e scompaiono nell'arco di pochi mesi e vengono osservati dal popolo più con ilarità e pena che con rabbia, perché comunque si sa che nessun italiano psicologicamente normale metterebbe nelle loro mani il proprio futuro (magari il proprio pisello sì).

Più indignazione invece suscitano i dannati del secondo cerchio, i "convinti" dell'odio: ex-brigatisti, contestatori sfasciacittà, noglobal pseudopacifisti, ex spie al soldo dell'Unione Sovietica. Questa categoria di politici è più pericolosa della prima perché incarna una cieca fobìa classista e perché i suoi attivisti siedono in parlamento non grazie a meriti speciali ma al contrario, a causa di reati più o meno gravi. Fortunatamente e curiosamente nemmeno questi personaggi rappresentano un gran pericolo, in quanto al di là del codazzo piuttosto esile di "adepti" duri e puri, anch'essi non riscuotono molto credito nel paese.

Per quanto concerne la terza categoria, un girone più in basso, vi stanno i deliranti. Costoro rappresentano il nucleo della cosiddetta "casta" e sono i politici che mandano in rovina il paese con scandali insabbiati (leggi Unipol), ruberie di partito (leggi DC, PSI e PCI), abusi di potere (leggi "viaggi aerei a sbafo" o "finanziamenti pubblici ai partiti") o/e incompetenza (leggi "mortadella").
Costoro sono le cavallette dell'umanità, dove passano fanno tabula rasa e dietro la loro scia rimangono solo macerie. Sono attaccati al potere come una saldatura ben riuscita e non c'é verso di raschiarli dalle suole delle scarpe, rimangono sempre lì a far danni. Il loro peccato è il delirio di onnipotenza, sanno che stanno facendo delle porcherie però se ne fregano perché l'impunità ed il potere sta dalla loro parte. Costoro, una volta sputtanati, accampano scuse idiote per giustificarsi e continuano a mangiare a sbafo con i soldi degli italiani: sono dei veri parassiti.

L'ultimo cerchio è quello dei politici più pericolosi, gli ipocriti. Gli ipocriti sono spesso già inclusivi delle altre tre categorie però non ammettono di esserlo. Vi sono ipocriti che distorcono la storia raccontando frottole al popolo, ipocriti che distorcono la scienza in modo da poterne trarre un vantaggio politico. Gli ambientalisti, ad esempio, a causa del referendum sulle centrali nucleari hanno fatto del terrorismo informativo condannandoci così alla dipendenza dal petrolio, salvo poi lamentarsi delle emissioni di CO2 o del fatto che nascano guerre per le materie prime. Non vogliono gli inceneritori poi si lamentano della spazzatura di Napoli, odiano la TAV e poi se la prendono con il trasporto su ruote. In genere questi politici hanno un nutrito seguito come certe sette che predicano l'apocalisse o spericolati metodi di lettura della Bibbia. Essi sono tra i più pericolosi perché creano una realtà parallela di tipo ideologico, una specie di Second Life dell'assurdo finché, ovviamente, prima o poi non ci si trova a pagarne il conto.

Ma c'é una sottocategoria ancora più devastante degli ipocriti, quella che, se fossi Dante, metterei dritto nella bocca di Lucifero: i politicanti, ovvero i politici in erba che fanno politica ma che poi si nascondono affermando di non aver nulla a che fare con la politica essendo comici, cantanti od altro.
I politicanti sono fanfaroni che vaffanculeggiano tutto e tutti. Loro sanno di far parte del sistema, il loro cachet è invidiabile e fanno un sacco di soldi cavalcando il malcontento, parlano dei diseredati o cantano i poveri ma possiedono pingui conti in banca. Finché ci sono personaggi su cui sparare ben vengano, se l'Italia fosse un paese giusto e ben governato sarebbero disoccupati. Questi personaggi entrano nella politica quando fa loro comodo, colpiscono rapidamente, con precisione, esaltano la gente alla stregua di moderni Savonarola ma poi nascondono la mano dichiarando che "non sono politici, bensì comici".
A volte capita il paradosso: parlano di impedire ai condannati per reati di vario tipo di far politica, quando in passato essi stessi sono stati giudicati colpevoli (più precisamente ad un anno e tre mesi per omicidio colposo). Oppure capita che si autoproclamino fustigatori, che fanfaroneggino di non voler creare alcun movimento politico, che urlino quanto i partiti siano un cancro da estirpare ma che poi diano essi stessi vita a partiti (ovviamente evitando di guidarli, della serie vai avanti tu che se le cose vanno male io posso defilarmi). Un pò come fece Napoleone, che si fece divulgatore della Rivoluzione ma la tradì proclamandosi imperatore.

In quest'Italia di ciarlatani e di chiaccheroni, di ladri e falsi c'é davvero da augurarsi di imboccare al più presto la natural burella: così "finalmente uscimmo a riveder le stelle".

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16 settembre, 2007

Ferrero purtroppo non è solo nutella

Di Ferrero in Italia evidentemente c'é di buono solo la fabbrica che produce la nutella. Per quanto concerne l'attuale ministro della solidarietà sociale, invece, siamo al paradosso ed alla vergogna più assoluta. La sua, direbbe chi lo sente parlare. La nostra, direbbe chi avesse un briciolo di cervello.

Il nostro "caro ministro" ha rilasciato una dichiarazione che ha dell'incredibile per non dire dell'indecente. "E' arrivata l'ora che gli immigrati protestino, chiedo scusa a questa gente. A volte mi vergogno di far parte di questo governo". Già, l'ultima affermazione è l'unica cosa giusta che ha detto, un governo così è a dir poco nauseabondo però lui contribuisce assai a renderlo tale.

Con l'affermazione succitata il ministro si riferisce alla difficoltà di ottenere in Italia i permessi di soggiorno che consentano agli immigrati di scorrazzare liberi e spesso impuniti nello stivale. In un momento nel quale il terrorismo è il pericolo numero uno per le democrazie pretendere che i permessi di soggiorno siano facili da ottenere, rapidi o non sottoposti ad un approfonditissimo esame è folle. Ovviamente, non potendo avere capre e cavoli non si può pretendere un check-up completo di chi entra in Italia insieme alla velocità nel rilascio dei permessi. Se il ministro Ferrero avesse la decenza ed il pudore di guardare prima ai diritti degli italiani si accorgerebbe che noi siamo messi molto, ma molto peggio dell'immigrato preso ad esempio, dal momento che un esame in ospedale richiede una trafila eterna, che per un posto di lavoro si devono aspettare ere geologiche (mentre all'immigrato viene trovato subito impiego), che per una casa un poveraccio deve elemosinare per una vita intera (mentre all'immigrato la si trova al volo), che per un lavoro occorre far carte false (quando invece all'immigrato si spalancano le porte) e che, appunto, le porte per un immigrato si spalancano anche quando lo si scarcera con benevolenza mentre l'italiano che ha rubato una gallina viene rinchiuso nelle segrete di un maniero e si butta via la chiave.

Ma l'indecenza non finisce qui: rozzo ed acefalo è anche il tentativo di aizzare gli stranieri alla protesta. Fortuna che il Ferrero parla di integrazione!

Forse il ministro non capisce che l'italiano è stufo del buonismo, stufo di doversi asserragliare in casa la sera sperando che una banda di ROM, nordafricani, romeni, albanesi o compagnia bella non gli sfondi la porta pistola alla mano: è stufo di vedersi rapinato, scippato, violentato ed alla fine anche deriso.

Il ministro nella sua miopìa (per non usare termini molto più pesanti) non capisce che proprio dichiarazioni scellerate come la sua fanno serpeggiare nella popolazione la voglia di nazismo.

D'altra parte comunismo e nazismo sono la stessa identica cosa perché portano alla fame ed alla rovina dei popoli, ma mentre per il nazismo la storia è stata buon giudice, per il comunismo no: ai comunisti si sono perdonate stragi, una quindicina di milioni di morti "purgati" dal loro capo Stalin, i gulag che nulla hanno da invidiare ai campi di sterminio ed esperimenti atomici su interi villaggi, per non parlare della miseria, dell'oppressione, della mancanza di libertà e delle guerre che per causa del comunismo sono state combattute. Ferrero, però, continua ad essere comunista ed io quando sento una persona che si definisce "comunista" lo paragono né più né meno a chi si proclama nazista: ebbene, così come ci si deve vergognare di appartenere ai seguaci di Hitler ci si dovrebbe parimenti vergognare di fregiarsi di un titolo appartenuto a Stalin, per il quale i diritti degli uomini valgono meno dello sterco.

Concludendo, anche questo accade in Italia: ci si può definire pacifisti e filantropi indossando un'ideologia da macellai.

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15 settembre, 2007

Commento nel blog di Mastella

Pubblico in toto un post che ho lasciato come commento al maldestro tentativo di difesa che Mastella ha pubblicato sul suo blog a proposito della vicenda del passaggio a scrocco su un aereo statale: Non so se esso verrà pubblicato perché Mastella censura molti suoi oppositori (ho subìto gia due censure) quindi lo pubblico sul mio blog nel caso non fosse aprovato.
La risposta si riferisce all'articolo Libero Volo (parte prima) di Venerdì 14 Settembre 2007:

"Non capisce quale sia il problema, Sig.Clemente? Bene, glie lo dico io il problema. Fortunatamente io sono uno che si è fatto un mazzo così a forza di studiare, non ho mai evaso una lira ma grazie alla mia posizione ed alla mia fatica guadagno bene. Però tutto ciò che ho me lo sono sudato e la mia indignazione nei suoi confronti è, tutto sommato, blanda perché comunque non mi manca il pane né le mie comodità.

Vi sono un sacco di persone, però, che si sono fatte il mazzo come e molto più di me, sono anche meglio di me e guadagnano 1000€ al mese. Costoro non dispongono di alcun privilegio, se vanno ad elemosinare al governo (il suo governo) tasse più sostenibili si trovano ogni mese a far i conti con gli aumenti. E non mi dica che avete abbassato le tasse perché con una mano date e con tre togliete! Costoro negli ospedali non possono farsi vedere perché una visita viene fissata dopo due anni, se muoiono di morte naturale succhiate loro l'ICI come vampiri e per giunta a causa della Sua grandissima sensibilità cristiana a favore dei criminali (le solite pecorelle che appena fuori dalla galera si trasformeranno in lupi) e dei Suoi compagni di merende (FI compresa) è stato approvato l'indulto. Però chi guadagna 1000€ al mese sarà in pericolo di vita o di scippo: Lei invece deve usare un aereo statale perché possiede la scorta (lo ha detto Lei stesso) e perché "è più conveniente di un jet pubblico". Caspita, Lei è più scortato di Bush! Una soluzione ci sarebbe: rinunci alla scorta, come tutti i cittadini normali.

Venga, venga tra noi e viva come un operaio, con le bollette da pagare, in un quartiere degradato in cui suo figlio invece di prendere l'aereo di stato può prendere una coltellata da un momento all'altro (o diventare egli stesso un delinquente) e poi vedrà le cose sotto un profilo ben diverso!

Guardi, Sig.Clemente, io il bene lo faccio concretamente e pensi un pò, cattolico non sono; me ne frego delle omelie, dei preti, del Papa e di tutta quella mandria di mangiapane che fa capo al Vaticano.

Ho preso in carico due vecchietti che non hanno un euro e che soffrono di salute, i quali grazie al Vostro governo fanno la fame. Ho pagato loro esami clinici privati, perché negli ospedali si doveva aspettare più di un anno, ogni tanto li aiuto economicamente quando non arrivano a pagare luce, e gas (a proposito, grazie alla Sua coalizione le centrali nucleari ce le scordiamo).

E Lei ci viene a fare la morale perché la gente è indignata? Lei non sa la rabbia che serpeggia tra questo popolo, io tutti i giorni sento commenti che se anche Lei sentisse si seppellirebbe dalla vergogna.

Non so se questo commento verrà pubblicato, però sono contento almeno che l'abbia letto. Una critica nell'anima vale più di mille parole sul web.

Buon prossimo volo, Sig.Mastella."

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14 settembre, 2007

The Pig Day

Il maiale è un animale simpatico, utile e, sorpresa, pulito. In più è gustoso: alzi la mano chi non si è leccato i baffi dopo aver banchettato con prosciutti, salami, porchette, pancetta, coppe e minestre di fagioli bollite con le cotiche. Però il maiale viene disprezzato solo perché è un animale genuino, lui non si nasconde dietro ad un candido pelo come fa il gattino ma tutti lo apprezzano quando vanno dal bottegaio a prendere tre etti di affettato.

Calderoli è un uomo simpatico, intelligente e, sorpresa, critallino nelle sue idee. In più pronuncia verità scomode ma reali. Alzi la mano chi non gli darebbe una pacca sulla spalla quando parla di clandestini, di regolarizzazione del flusso immigratorio, di castrazione per i pedofili/stupratori e di pena di morte. Però Calderoli viene disprezzato solo perché è un uomo genuino, lui non si nasconde dietro un dito come fa Fassino ma tutti apprezzano le sue idee quando poi vengono rapinati per strada o quando la droga tocca i figli dei suoi detrattori.

L'idea del Pig Day è grandiosa e trova il mio totale assenso: chiariamo agli immigrati una volta per tutte che qui, in Italia, siamo padroni NOI italiani e NOI soli. I musulmani vogliono che viviamo secondo le loro regole, che leviamo i crocifissi od eliminiamo il Natale? E noi rispondiamo con il Pig Day, il giorno del maiale. In fondo diamo molto meno scandalo dei cinesi, che al maiale dedicano tutto un anno.

Sogno un meraviglioso Pig Day in cui nelle piazze si affettino profumatissimi insaccati mentre, una volta tanto, gli imam integralisti se ne debbano stare tappati in casa. Anzi, fosse per me sulle coste italiane affiggerei cartelli con questa dicitura: "Benvenuti in Italia, patria di poeti, santi, navigatori e maiali".

Oltretutto sarebbe una grande idea il riempire il paese di porcilaie così da impedire la costruzione di moschee in loco: "Italia razzista ma buongustaia" titolerebbero all'estero. Magari ciò che non si ottiene con la forza lo si potrebbe ottenere ritorcendo verso il clandestino la sua stessa subcultura.

Ultimo ma non per ultimo: maiale è anche un termine di vanto per molti uomini. Quando ho finito di fare l'amore con la mia donna sapete qual'é la mia soddisfazione più grande? Sentirmi dire: "Caspita, Amore, è stato fantastico, ma che maiale che sei!!!".

Alitalmastella e British Rutelways

Sembra che gli unici vettori aerei italiani a non risentire di scioperi, crisi ed altre amenità simili siano gli aerei di stato. Perché? E' ovvio: perché li paghiamo noi!

I sinistri, invidiosi della figuraccia dell'On.Gustavo Selva il quale aveva dirottato un'ambulanza per scopi privati, ci hanno pensato su per mesi, spremendosi le meningi su come superare l'onorevole della CDL in fatto di abusi di stato.

Alla fine l'idea è giunta e per onor del vero non vi è dubbio che ci siano riusciti alla grande, sia grazie al tipo di veicolo usato, sia per l'importanza del ruolo politico dei passeggeri.

Rutelli e Mastella, durante lo svolgimento della tre giorni del GP D'Italia, si sono fatti portare all'autodromo di Monza con aerei statali (viaggio gentilmente pagato dagli italiani) a loro dire "per la premiazione ufficiale". Certo, questo sì che è un buon motivo per usare un aereo. Per fortuna che l'Italia non possiede basi di lancio per gli Shuttle, un giro romantico attorno alla Luna con la loro consorte (o con Consorte?) sarebbe stato garantito.

Intanto il popolo dello stivale paga. Paga bollette, disservizi, trasporti e benzina. In più paga anche le passioni dei ministri di sinistra: D'Alema invece di presenziare al voto in parlamento venne immortalato dalle telecamere mentre se la spassava a Valencia durante l'America's Cup 2007. Mai cosa più terribile accadde a Luna Rossa, che fino a quel momento aveva vinto le regate: D'Alema portò ovviamente sfiga e condannò Luna Rossa ad una batosta per 0-5.

Ora siamo alla vicenda F1: Mastella e Rutelli vanno a Monza con l'aereo di stato ed improvvisamente la Ferrari di Massa si rompe, Alonso ed Hamilton portano a casa una doppietta.

Se proprio i contribuenti devono pagare i vizi dei ministri di questo governo allora facciamo un referendum per regalar loro piccanti giorni d'amore con belle prostitute: almeno la costante permanenza in camera da letto non lascierebbe loro il tempo per causare danni al paese.

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Circolo Polare Scanio

E' uno scenario apocalittico, quello che si presenta per quest'inverno: è previsto che in fatto di consumi energetici saremo al limite solo se esso sarà caldo come quello passato, altrimenti rimarremo al gelo [Vedi articolo - Corriere della Sera] e/o guarda il [video].

Una sciagurata politica energetica del ministero dell'ambiente che a causa di non precisate "scelte di compatibilità ambientale" ha bloccato lo stoccaggio di 500 milioni di metri cubi di gas (ma c'é chi parla di 2 miliardi di ammanco) ci potrebbe condannare all'estinzione per assideramento, come per i dinosauri.

Ovviamente Pecoraro Scanio, dopo averci condannato a bollette astronomiche a causa della sua avversione per le centrali nucleari, nega. Secondo lui siamo noi gli spreconi, le aziende dovrebbero promuovere il "risparmio energetico", come se da un giorno all'altro si potessero sfruttare le energie alternative (che non ci sono ancora) e se gli italiani si divertissero a consumare il gas per pagare bollette astronomiche. Staremo a vedere quest'inverno, lì cascherà l'asino e siamo sicuri che l'asino sarà proprio un esponente dell'area di sinistra. Io ho già un'idea evidente di chi sia...chiedete al salumiere, lui vi dirà.

Intanto Pecoraro spara sciocchezze sulle energie rinnovabili e sui rigassificatori, fingendo che non vi sia alcuna emergenza: forse egli è fiducioso che impianti mastodontici possano essere costruiti da zero, collaudati e pronti in due mesi, cioé prima del freddo, contratti ed indotto compresi (sarebbe come pretendere di progettare, ricostruire e collaudare le torri gemelle in un quarto d'ora). Senonché sia per l'effetto NIMBY (Not In My BackYard - Non nel mio giardino - ovvero la cattiva abitudine delle comunità locali di dire NO a tutte le opere pubbliche costruite nel loro territorio che gli stessi ambientalisti prima promuovono poi contestano), sia perché al posto delle aree destinate ai rigassificatori vi è ancora un bel nulla, quest'inverno dovremo stringere la cinghia e soffrire il gelo.

Chi ci prenderà di mezzo? Non certo i giovani, che possono benissimo superare un'influenza, anche se siamo sicuri che alle prossime elezioni essi non sarebbero così cretini da ri-votare questo governo di incompetenti, di ipocriti, di falsi e di ladroni.

Ci prenderanno di mezzo gli anziani, i malati e gli infanti (ed anche i lavoratori, visto che senza gas molte fabbriche si fermerebbero).

Qualcuno una volta disse che i comunisti mangiano i bambini: ora iniziamo a crederci, visto che prima li mettono nel congelatore.

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12 settembre, 2007

3-9-04 - Non solo NYC

Esattamente come molti bloggers hanno già commemorato le vittime dell'11/9 (me compreso) vorrei spendere altrettante parole ed un ancor più doloroso sentimento per altre vittime, spesso dimenticate, la cui morte mi ha veramente ferito nell'anima facendomi piangere amare lacrime.

Come ho ricordato nel post precedente io non sono un piagnone, non mi piacciono le sviolinate, non amo le filippiche né le lacrimucce: siamo in guerra e quando c'é da combattere una guerra bisogna farlo in maniera determinata e consapevole, sapendo che la morte potrebbe toccarci anche da vicino.

Ciò che è però accaduto a Beslan il 3 Settembre 2004 va al di là di ogni bestialità umana, oltre ogni limite di sopportazione; con tutto il rispetto per la tragedia delle torri gemelle, per questo specifico avvenimento la rabbia e la partecipazione emotiva che provo è molto, ma molto più intensa.

In quella vicenda non si è trattato di bimbi uccisi per sbaglio, di civili fatti fuori da una mina o da una bomba vagante, da un ordigno fatto deflagrare tra la folla: i 172 bambini sono stati trucidati LUCIDAMENTE ED INTENZIONALMENTE con una ferocia che, se non fosse per il fatto che altri bambini innocenti morirebbero, mi farebbe invocare l'uso della bomba atomica. Nessuna guerra può arrivare ad una simile ferocia, nessuna barbarie può spingersi oltre ad una così vergognosa e laida pianificazione.

Ho inserito in questo post quell'immagine orrenda, un vigliacco bastardo incappucciato che indicava la bomba piazzata nella scuola mentre un bambino ai suoi piedi tremava terrorizzato. Non se la prendeva con gli adulti, no, i suoi bersagli erano proprio i bambini e non si trattava di un'azione di guerra andata male ma di uno schifoso ed irridente assassinio di piccoli angeli.

Basta questa scena per far capire cos'é il fantismo: nessuna guerra, nessuna sofferenza di nessun popolo può giustificare una simile ritorsione. Mai e poi mai, anche se mi ammazzassero un figlio e tutta la famiglia nella maniera più cruda possibile potrei rivolgere intenzionalmente un'arma contro i bambini dei miei nemici.

Ecco il motivo per il quale non si può concedere alcun diritto umano ai terroristi: questi ultimi vanno presi, torturati lentamente ed massacrati con la massima disumanità possibile.

11 settembre, 2007

11/9 - Ricordando New York

Sono passati sei anni dagli attentati dell'11 settembre e l'indignazione è ancora come quella di allora.

Da quel momento sono state combattute due guerre contro il terrorismo ed i suoi fiancheggiatori ma esso non è ancora battuto, come dimostrano i recenti attentati sventati in Germania. Certo, l'aver fatto fuori prima i talebani e poi Saddam Hussein ha contribuito a mettere decisamente i bastoni tra le ruote ad Osama Bin Laden ed la sua manica di farabutti, però la lotta sarà ancora lunga ed colma di lutti.

Innanzitutto i lutti degli innocenti, dei militari statunitensi e non, impegnati nel riportare ordine in nazioni che, liberate dall'oppressione, faticosamente si affacciano alla democrazia. Ma non vi sono solo questi lutti, vi sono anche quelli dei militari iracheni, poveri diavoli mandati a combattere in nome di un pazzo sanguinario e di civili inermi, vittime di errori di valutazione e degli "effetti collaterali" come in gergo militare si chiamano le uccisioni periferiche di innocenti durante un'azione militare.
Poi vi sono i lutti per tutte le vittime del terrorismo, persone appositamente prese di mira dai delinquenti del terrore con il solo scopo di creare paura nei paesi democratici e panico nelle loro economie.

Ma nonostante tutto, la guerra va combattuta, fino in fondo, va premuto a tavoletta l'acceleratore delle battaglie contro i Signori del Male, con qualunque arma a disposizione.
Se non avessimo avuto chi, a discapito di milioni di morti combatté il nazismo, ora saremmo dominati da un regime ancora più feroce e folle della stessa guerra che si è consumata sessant'anni fa.

Non è nel mio stile sperticarmi pubblicamente in commemorazioni struggenti perché come è noto l'overdose da piagnisteo crea assuefazione; personalmente preferisco interiorizzare il dolore per TUTTE le vittime innocenti di queste guerre e dedicare loro i miei pensieri, anziché le mie parole.

Posso però limitarmi ad un appello per chi è ancora vivo e combatte la sua piccola o grande battaglia per la libertà: noi tutti non dobbiamo aver paura di morire per una pallottola, per una bomba su un treno, per mano dei terroristi o per errore.

Dobbiamo piuttosto aver paura di vivere sotto la schiavitù che il terrorismo ci vorrebbe imporre. E per questo combatterlo ovunque, con ogni mezzo e senza quartiere.

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10 settembre, 2007

Credete in me, italiani!

"Tranquilli, italiani, nella prossima finanziaria non *aumenteremo le tasse. Parola del governo."

* A condizione che si raggiunga una crescita economica del 2%

Da oggi siamo tutti più felici per i seguenti motivi:

Primo, perché il governo ha dato la sua parola, c'é da credergli, no? In fondo mica ha mai cambiato opinione in quest'anno e mezzo di esecutivo!

Secondo, perché, come le postille ingannevoli dei vari gestori telefonici, il non aumento delle imposte è condizionato ovviamente al raggiungimento di un obbiettivo pretenzioso. Nessuno di noi, però, mette in dubbio che, grazie all'accorta politica economica dell'esecutivo, tale obbiettivo si raggiungerà senza nemmeno pensarci troppo.

Terzo, perché già da gennaio avevamo sentito parlare di "fase due" (ma che fine ha fatto?) e perché fino alla settimana scorsa ci era stato promesso l'abbassamento delle tasse, non la loro stabilizzazione. Ovviamente c'é da credere a Prodi, la colpa è tutta dei nostri timpani che hanno percepito male le parole del Presidente del Consiglio, 59 milioni x 2 = 118 milioni di timpani, tutti danneggiati!

Bizzarri, questi italiani, che non ne capiscono una giusta...

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08 settembre, 2007

V-DAY? V-ACCI TU !!!


Non voglio spendere troppe parole per quest'iniziativa che non merita molta attenzione.

In realtà un vaffanculo day c'era già stato il 2 dicembre 2006 (foto sopra), quando due milioni di italiani si sono radunati nelle strade e nelle piazze di Roma per protestare contro il governo e la sua sciagurata finanziaria, contro le sue scelte di politica estera, contro il disastroso degrado sociale ed economico a cui ci ha condannato e contro il morboso attaccamento al potere di cui si è reso protagonista.

Quello sì che era un vaffanculo day con i fiocchi.

Ma il governo non è minimamente andato al paese a cui gli italiani l'hanno mandato, anzi, è rimasto abbarbicato a questo con i denti e con le unghie.

Ora Grillo promuove il vaffanculo day, già dalla sua definizione si intuisce quale spirito costruttivo animi questa iniziativa. Fanculo a tutto, fanculo all'economia, fanculo ai politici, fanculo al consumismo (ma non fanculo al suo cachet, ovviamente) mentre i pecorecci esponenti della sinistra aderiscono in massa.

Siamo al paradossale: i politici sinistri partecipano al vaffanculo day quando al governo ci sono loro.

Una comica, praticamente si mandano a fanculo da soli, ma c'é poco da sorprendersi dal momento che sono proprio loro a sostenere...il matrimonio omosessuale.

Ed allora, cari amici sinistri, buona uccellagione!

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06 settembre, 2007

Tattica sinistra

Tattica, nient'altro che tattica. Provate a notarlo. Ieri facevo una considerazione: la sinistra sta palesemente facendo il gioco dei dieci passi indietro ed uno avanti, il tutto per irretire gli italiani.

Mi spiego: per quanto riguarda la criminalità essa ha prima scarcerato i delinquenti, lasciato liberi di girare i clandestini, tutelato i criminali per tener calmi i massimalisti, poi vara un pacchetto di norme da brodino caldo, una goccia nel mare forse anche meritoria ma, a causa dei disastri creati in quest'anno e mezzo, assolutamente ridicola.

La stessa cosa avviene per il fisco: salassati e spremuti come limoni prima, gli italiani si sono trovati con una sinistra che intendeva redistribuire il tesoretto (che in realtà non è stato per nulla restituito) e con un aumento una tantum delle pensioni minime di 300€, come se quei soldi non fossero parte delle rapine da noi subite.

E che dire del bollo auto? Erano preannuciati tuoni e fulmini sui SUV e sulle macchine di grande cilindrata, poi si stempera tutto e si redistribuisce la tassa su tutte le vetture.

Le tasse sulle rendite finanziarie? Si parlava di aumenti consistenti, dal 12% fino anche al 30%. Ma no, poveri italiani, spremiamoli solo del 20%. E l'italiano paga contento per lo scampato pericolo.

Anche per quanto concerne la politica estera avviene la stessa cosa: prima si appoggiano Hamas ed i terroristi, poi si fa un meeting con Israele dicendo che "non è mai stata così forte l'amicizia con lo stato ebraico". Lo stesso, da notare, avviene con gli USA.

E' indubbiamente una tattica. Siccome i sinistri intendono spremerci a più non posso, spaventano la gente con annunci terrificanti per poi mostrarsi indulgenti, così i consistenti aumenti saranno accettati con più tolleranza. In fondo ti rubiamo soldi dappertutto, ma mica poi tanti.

Mi aspetto che dal governo ordinino di piegarci a 90°. Se poi la sinistra ce lo mette dietro mentre siamo a 110, ringrazieremo contenti.

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05 settembre, 2007

Doppia triade anticentrista

Berlusconi, Fini, Bossi da una parte.
Prodi, Veltroni, Fassino dall'altra.

La nuova legge elettorale sarà promulgata? Non lo sappiamo, però i segnali che i due schieramenti si stanno cautamente mandando sembrano positivi. Una cosa pare essere certa e cioé che nelle indicazioni fornite dalla triade di centrodestra siano contemplate tre peculiarità imprescindibili:
1. la legge elettorale dovrà essere strutturata in modo da garantire la preventiva indicazione dell'alleanza di governo nonché della figura del Presidente del Consiglio
2. il bipolarismo
3. una consistente soglia di sbarramento.

Scritto ciò dovremmo riflettere sul fatto che le indicazioni fornite dal centrodestra siano in realtà due, visto che a rigor di logica il bipolarismo si crea automaticamente proprio grazie alla soglia di sbarramento: probabilmente, però, il mettere nero su bianco il punto 2 è indice del fatto che si intenda non transigere sull'assetto della politica a due schieramenti.

Ovvie ed immediate sono state le critiche dei centristi, visto che i seguaci di Casini sognavano di fare da ago della bilancia al fine di creare alleanze a seconda della convenienza politica secondo la vetusta, logora e vergognosa logica dei piedi su due staffe: d'altra parte il sogno politico di Casini (cfr. articolo del 06 dicembre, 2006) era quello di posizionarsi sullo scacchiere politico usufruendo della stessa strategìa con cui Craxi ricattava l'allora pentapartito. Durante la prima repubblica lo statista socialista poteva permettersi il lusso, in virtù della sua dote di voti, di legarsi al pentapartito a livello nazionale ma di non disdegnare vantaggiose alleanze con i comunisti a livello locale senza che la DC, per timore che passasse con l'altro schieramento, potesse opporre alcuna resistenza.

Attualmente non c'é dubbio che la quasi totalità (per non dire l'intero elettorato) del popolo di centrodestra abbia già scaricato Casini da un pezzo: se si andasse alle elezioni l'UDC crollerebbe miseramente ed il disastro sarebbe acuito dal fatto che se una simile legge fosse approvata, Casini si sarebbe ficcato in mezzo al guado proprio nel momento della piena.

Personalmente non proverei che piacere per questo risultato: è ora che in politica chi fa il doppio gioco venga bastonato a dovere ed al popolo di centrodestra prudono molto le mani.

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04 settembre, 2007

2+2=5

"Se sarei andato a cambiare la candela al motorino non avrei mica avuto tutto questo casìno". Questa è la frase con cui esordì un ragazzo delle superiori amico della figlia della mia ex-fidanzata quando un giorno lo andai a recuperare e lo riportai a casa perché si era fermato in panne lungo la strada. Ebbene, lo confesso, per l'orrore quasi finii nel fosso con la vettura.

Un giorno accesi la TV al pomeriggio: c'era un programma con la d'Eusanio, il pubblico litigava ferocemente per storie palesemente artificiose. La sintassi era più o meno questa: "tu mi hai tradito, cioé, sei andato con la mia migliore amica, cioé, pensavo che mi volessi bene invece, cioé ti odio". Incredibile, quattro frasi iniziate in un periodo solo denunciavano la mancanza di capacità nell'articolare un discorso che contenesse un qualunque senso logico. Le frasi intelligibili erano spezzate e brevissime così come frammentati erano i processi mentali di chi le pronunciava.

In occasione di un altro spaventoso giorno interrogai la stessa figlia della mia ex-fidanzata (14 anni): viste le terrificanti condizioni in cui versava a scuola le feci una domandina chiedendole dove si trovasse la Polinesia. Mi rispose "vicino alla Valle d'Aosta". Dopo un'incazzatura esemplare da parte della madre (lei a scuola aveva sempre il massimo dei voti) rivolsi la domanda alla sua amica: "vicino all'Alaska" fu la risposta. Pensai ad uno scherzo ma le facce erano interrogative e molto, molto eloquenti. Allora fingendo di ridere le chiesi in che paese si trovava Sharm-el-Sheikh, luogo in cui era recentemente stata a passare le vacanze. Non lo sapeva. Mi venne voglia di scappare urlando. Aprimmo il libro di matematica e mi accorsi che per calcolare 14-3 usava le dita come pallottoliere utilizzando il metodo del countdown (13-12-11). Orrore! L'amica intanto stava studiando ed alla richiesta di cosa stesse facendo rispose "sto studiando geografia, Mazzini...".

Io vi rinunciai.

Fortunatamente non tutti gli studenti sono così ma è chiaro come l'ignoranza sia ormai dilagata nello stesso modo in cui l'acqua sommerge una diga crollata. Oggi sembra che tutti conoscano la funzione blutooth del telefonino per scambiarsi idiozie e foto cretine ma della vecchia cultura, quella che ci faceva sudare e spaccare la schiena sui banchi, che ci faceva recitare Dante, ammirare le imprese di Cesare, viaggiare con la mente in luoghi lontanissimi e ben descritti, che ci faceva amare i dolori di Leopardi o la stupenda mente matematica di Lagrange nemmeno l'ombra. Con questo non dico che le nuove tecnologìe non siano le benvenute ma ormai abbiamo cancellato ciò che noi siamo o che dovremmo necessariamente conoscere.

I discorsi in bocca a moltissimi ragazzi d'oggi sono tutti un crepitare di "cioé", un monumento alla precarietà linguistica, un perenne sisma sintattico, mentre nei paesi emergenti le università spronano con sangue e fruste i loro futuri dirigenti. E' per questo motivo che siamo un paese destinato ad un triste e costante declino.

Da cosa è stato prodotto tutto ciò? Dal lassismo, come al solito. Così come nella società italiana si concedono garantismo, indulti ed impunità ai delinquenti i quali non faranno altro che produrre più delinquenza, allo stesso modo dal '68 in poi si è dato corso al buonismo scolastico, ovviamente sostenuto dalle sinistre che non ritenevano giusto bocciare gli asini. I futuri asini, si disse, sarebbero stati l'archetipo dell'elettore di sinistra: stupidi al punto giusto e grati per la manna indebitamente ricevuta.

Nelle aule abbiamo assistito al proliferare della politica ideologica, che con la scuola non c'entrava nulla: dallo sciopero scolastico nel 1961 per l'assassinio di Lumumba di cui mi raccontò mio padre alle illecite occupazioni scolastiche, dalle inutili assemblee di istituto al 6 politico, il tutto mentre allo studente distratto e svogliato si permetteva di proliferare sotto la sicura protezione del garantismo di sinistra e mentre agli insegnati veniva tolta ogni capacità di esercitare una qualsiasi deterrenza nei confronti degli studenti indisciplinati.

Così deleterio fu questo processo che se negli anni '70-'80 gli studenti possedevano almeno uno slancio politico (opinabile fin che si vuole ma pur sempre riconoscibile) ora essi hanno perso anche questa basilare motivazione per giustificare il loro rifiuto all'istruzione. Lo studente fancazzista non è tale per protesta contro la società (in cui però vive sereno e delle cui aberrazioni gode oggi come allora) ma è fancazzista e basta, non è animato nemmeno da un flebile anche se stupido ideale perché non conosce nulla di politica e non ne sa mezza di chi siano i comunisti, i socialisti, Mao o Marx.

Arguito quindi che il serbatoio di voti da sempre ricalmierato grazie agli asini di turno si è ormai svuotato e che i consensi al giorno d'oggi invece si raccolgono tra una popolazione stanca di questo trend, ecco che la sinistra dei "debiti formativi" dopo aver mandato in merda l'istruzione si sveglia e cerca di approvare un'oretta in più di matematica, tanto per dare una parvenza di falso rigorismo - senza urtare, per carità, i nervi scoperti degli studenti indolenti.

Il ministro Fioroni ha un bel coraggio ad affermare che così non va: grazie alle sinistre si è prodotto un esercito di raccomandati inseritisi nei gangli vitali della società, prima di tutto nella politica, visto che dalla parte sinistra dell'emiciclo fioccano funzionari di partito e mestieranti della chiacchera che nulla hanno prodotto se non la propria ascesa al potere.

Se oggi per far politica ci si deve affidare ad uno come Grillo significa che non è la politica ad invadere il campo della macchietta ma è proprio la macchietta ad essere la politica.

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03 settembre, 2007

Tasse giù, no, su, no, giù, no, su...

Certo che la CDL alle prossime elezioni potrebbe vincere anche non presentandosi, dal momento che non passa giorno che questa sinistra non si faccia ridere dietro.

I sinistri sono riusciti a dividersi perfino sui lavavetri ma loro sembrano non accorgersene - o fanno gli gnorri, ipotesi più plausibile - ed ora la nuova comica è servita: Prodi annuncia che "da ora si abbasseranno gradualmente le tasse" (già, dopo averle aumentate a dismisura). Apriti cielo, i vari Padoa Schioppa non ci stanno ed oppongono il loro niet, così Prodi a distanza di ben 24 ore si rimangia tutto e con una macchietta degna di Buster Keaton afferma che le tasse verranno abbassate "quando ve ne saranno le condizioni" - cioé mai. Allora Prodi glissa sull'argomento e prova maldestramente a far virare il problema: in sostituzione al taglio delle tasse (dopo aver illuso gli italiani) il nuovo obbiettivo designato è quello di "tagliare le spese degli enti pubblici". Insorgono come al solito Rifondazione ed i comunisti, "se toccate questo tasto sarà crisi", dicono. E da Prodi silenzio. Altra figuraccia.

Alla fine l'exploit: Veltroni, ovvero il nuovo candidato alla presidenza del PD (si noti, parla già come un leader e non è ancora stato eletto alle primarie - ma non doveva lasciare la politica a fine mandato come sindaco di Roma? CLICCA QUI PER GUARDARE IL VIDEO) tuona che "le tasse vanno abbassate". Prodi, il quale aveva miseramente cercato di nascondersi avendo capito che ogni volta che apriva bocca diceva una fregnaccia è costretto a tornare al punto di partenza: le tasse si abbassano o no? Meglio tacere, ma la finanziaria incombe.

E' questo l'attuale condizione del direttore d'orchestra di questa cacofonica accozzaglia di strumenti: un Presidente del Consiglio costretto a non prendere decisioni, anzi di più, perfino indotto ad evitare di parlare dei problemi del paese per tema di essere preso a calci nel sedere dai suoi "alleati".

Un Presidente del Consiglio ostaggio dei suoi ministri e dei partiti che avventurosamente avevano lastricato di buone intenzioni la strada del potere ma che si sono trovati inevitabilmente impantanati nelle sabbie mobili e stanno annaspando tirandosi sotto l'un l'altro per cercare di salvarsi.

Un Presidente del Consiglio che conta come il due di coppe quando la briscola è denari, quelli degli italiani rapinati da famelici boiardi di partito.

Un Presidente del Consiglio circense, che come per moltissimi altri argomenti (vi ricordate la manfrina dei SUV e dei bolli auto, delle successioni, dell'Afghanistan, della base di Vicenza etc...etc...) dichiara cose che poi smentisce dopo poche ore e si attacca al trapezio lanciatogli da due senatori in più come un bradipo, cercando disperatamente di non cadere nel vuoto.

Un Presidente del Consiglio snobbato e deriso nel mondo esattamente come non veniva preso in considerazione quando egli presiedeva l'Europa, tanto che quando se ne andò molti tirarono un sospiro di sollievo.

Un Presidente del Consiglio odiato dalla gente (perfino dagli "itaglioni" che l'avevano votato) che in poco più di un anno ha fatto a pezzi l'Italia e la sua immagine.

Con un governo come quello attuale come volete mai che un qualsiasi cittadino a cui si consenta di rivaleggiare con il candidato di centrosinistra possa perdere le elezioni? Il mio meccanico ci sta facendo un pensierino...

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02 settembre, 2007

Corea del Nord meglio di Iran (e di Prodi)

Annuncio clamoroso quello che Domenica 2 Settembre fa il giro del mondo sulle principali testate giornalistiche: la Corea del Nord, dopo anni di trattative rinuncia al programma nucleare. Il regime coreano cede le armi e s'inchina alla volontà della comunità internazionale in seguito alle pressioni da parte di tutti i paesi coinvolti nel processo di denuclearizzazione.

Questo risultato è la dimostrazione che con paesi retti da regimi sanguinari è possibile dialogare solo se si mantiene la pistola alla tempia: il dialogo senza deterrenza, infatti, non produce alcun effetto, con buona pace di chi, come Fassino o Prodi, pensano che sia giusto il dialogo da una posizione di sudditanza anziché di forza. Ora e grazie alle minacce statunitensi per Pyongyang si potrebbe aprire davvero una stagione felice: niente più embarghi o timori di attacchi militari e se il regime, lentamente come in Cina, sarà così furbo da aprire un pò le sue porte all'Occidente (ricordiamoci che la Corea del Sud potrebbe fare molto per aiutare quella del Nord) non solo potrà disporre di tutta l'energia di cui ha bisogno ma potrà anche modernizzarsi e tirare fuori dal pantano i milioni di persone che, a causa delle scelte scellerate dei comunisti, vivono nell'indigenza più assoluta e nella fame più nera.

Detto questo è sconsolante invece il discorso che riguarda l'Iran, arroccato sulle sue posizioni più integraliste: menefreghismo totale nei confronti di tutto e tutti, disconoscimento della comunità internazionale, ripudio di ogni regola del vivere civile, minacce ai propri vicini filoccidentali.

Solo Prodi, oggi, parla dell'Iran in termini di distinguo, dicendo come al solito un'emerita cretinata: secondo il Presidente del Consiglio per l'Iran "occorre distinguere il nucleare dedicato a fini civili da quello dedicato a fini militari".

Tre sono le considerazioni che gli si potrebbero opporre, la prima di natura tecnica, la seconda di natura geopolitica, la terza di natura di politica economica interna.

Primo, l'uranio per far funzionare le centrali atomiche dev'essere stato preventivamente arricchito (le famose centrifughe servono proprio a questo scopo); il problema è che anche per fabbricare le testate atomiche serve l'uranio arricchito. Non si vede quindi il discriminante di questo distinguo, visto che per entrambi gli scopi occorre lo stesso prodotto e che il destinare qualche chilo di materiale fissile ad altro uso sarebbe un gioco da ragazzi. Sarebbe come se ad un piromane si regalasse un fusto di benzina: per riempire il serbatoio della macchina, penserebbe una persona normale, il problema è che il piromane è tutto fuorché normale. Ma sapendo che costui è un piromane risulterebbe idiota regalarglielo, no?

Sarebbe bene che Prodi, prima di cianciare di cose tecniche (cfr. articolo sull'energìa solare) parlasse un pò con gli esperti del settore.
Ma cosa pretendere da uno che ascolta Padoa Schioppa?

In secondo luogo vi è una considerazione di natura politica che capirebbe anche un bambino di dieci anni: l'Iran, come è noto, finanzia il terrorismo in tutto il mondo. Chi ci assicura che non acquisti l'uranio con la scusa di arricchirlo per utilizzarlo nelle centrali atomiche ma che invece non lo venda ad Al Queida per consentire la costruzione di una bomba "sporca", ovvero dotata di deflagrazione mediante esplosivo ma priva di innesco del processo di fissione?

Anche per questo aspetto Prodi ha detto la sua solita fregnaccia, convinto che il mondo non gli rida dietro come invece sta facendo ogni volta che apre bocca.

Terzo punto: Prodi giustifica il fatto che ogni paese abbia il diritto di dotarsi di energia nucleare, però i suoi alleati sono Pecoraro ed i comunisti italici che ci hanno condannato una ventina di anni or sono alla dipendenza economica ed energetica dal petrolio. Come mai in Italia si fanno fuoco e fiamme per impedire la costruzione di centrali nucleari mentre nei confronti degli altri paesi si accetta benevolmente (per non dire che si incoraggia) l'adozione di tale tecnologìa?

Mah, a volte penso che certe volte siano più intelligenti i coreani del Nord: no, forse sono meno stupidi...

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