Libere Risonanze: dicembre 2006

24 dicembre, 2006

A TUTTI QUANTI LIBERE RISONANZE AUGURA

BUON NATALE
e
FELICE ANNO NUOVO !

Una preghiera per Welby

Questo articolo è del tutto frutto di considerazioni personali e non esprime il pensiero dei membri di alcun aggregatore a me collegato.

Oggi sono inferocito.

Sono inferocito contro la Chiesa Cattolica che con un vergognoso e spudorato atto di cattiveria ha negato il funerale a Welby.

Non entro nel merito della vicenda perché non riesco ad avere certezze sul da farsi in una simile situazione e comunque non me la sento di chiamare assassino il medico che ha eseguito il distacco del respiratore. Ho invece certezze sul fatto che ancora una volta la Chiesa Cattolica abbia dimostrato la sua parte oscura e che stavolta si sia macchiata di un ignobile peccato.

La mia fede, e credo di possederne molta più di coloro che tutto il giorno si aspergono di acqua santa, parte dal presupposto che una preghiera non la si neghi a nessuno. Una preghiera non la si è negata neppure ai gerarchi nazisti giustiziati a Norimberga, non la si negherà nemmeno a Saddam Hussein quando, se il tribunale respingerà l'appello, verrà il suo turno. Il mio sogno è di ritrovarmi dopo l'espiazione dei miei peccati con le anime di TUTTI gli uomini altrettanto mondate dai loro peccati, siano essi vittime od assassini.

E, credo, verrà il giorno in cui Dio perdonerà anche il diavolo, riammettendolo tra la schiere dei Beati.

Quindi, a maggior ragione, il trattare così un poveraccio che dall'età di vent'anni giace su un letto SENZA ALCUNA COLPA è scandaloso e direi bestiale. A chi non è mai venuto in mente di togliersi la vita in momenti difficili? A chi non è mai venuto il dubbio su come reagire in caso di un tale dramma? La differenza è che noi abbiamo avuto la possibilità di rifarci perché in grado di farlo, di superare quegli ostacoli che al povero Welby la sorte non ha concesso di scavalcare.

Di qui l'ipocrisia ecclesiastica: il funerale non si fa perché Welby "ha desiderato la morte". Ovvio che Welby volesse la morte, è da scemi pensare il contrario, per lui sarebbe stata una liberazione! Noi siamo qui con la pancia piena a discutere della vita e della morte mentre non conosciamo il dolore di chi questi drammi li ha subiti sulla propria pelle, come quei soloni intellettualoidi comunisti che pontificano sulla povertà mentre si riempiono le tasche di soldi . In questi casi talvolta la persona sfortunata reagisce e vive la vita fino in fondo, talvolta vi è chi è più debole e cerca il sollievo nella fine dell'esistenza: tutto questo è normale e fa parte della natura umana.

Oggi la Chiesa Cattolica si è resa responsabile di uno scempio morale nei confronti di una persona debole e malata, ed ai miei occhi si è presentata come un delinquente che nega un fiore alla tomba di un ragazzo morto su una carrozzella dopo una vita di tormenti e di soprusi del destino.

Qui non c'entra la politica, non c'entra l'etica né il buonsenso: qui c'entra la miseria umana, ma non quella di Welby, bensì quella di chi si fregia di essere misericordioso, "il tramite tra Dio e l'Uomo" a parole ma poi si comporta come se fosse uscito dall'immondizia. Ma vaffanculo !!!
Ebbene, se questi sono i tramiti preferisco parlare con Dio personalmente, senza alcun mediatore come facevano i calvinisti.

Dopo un episodio simile non andrò più in Chiesa né accoglierò più preti in casa mia e proverò un sottile piacere quando faranno pagare l'ICI anche al Vaticano, perché è solo ai soldi che questa gente è sensibile.

Personalmente festeggerò il Natale con Welby nei miei pensieri, pregando per lui, sicuro che il Paradiso gli abbia già aperto le porte che spero vengano chiuse in faccia a coloro che si permettono di giudicare con tanto cinismo il dolore altrui.

13 dicembre, 2006

Strage di Erba: a morte i responsabili !

Orrore nel comasco: i fatti li abbiamo appresi tutti dai telegiornali: ad Erba, un paese nei pressi di Como si è consumata una tragedia che ha visto l'assassinio brutale di un bimbo, di sua madre, della nonna ed una vicina di casa accorsa per prestare soccorso. Il marito della vicina, inoltre, versa in gravi condizioni all'ospedale.

Sulle modalità della strage non mi soffermerò, se non altro per pietà e rispetto verso queste vittime innocenti.

Per quanto concerne il delitto, invece, ho qualcosa da dire ai critici della pena di morte e nei confronti di coloro che danno dei "razzisti" a chi la auspicano, come se essa fosse una pena da applicare solamente agli extracomunitari che si macchiano feroci di fatti di sangue.

Questo post sta proprio a dimostrare il contrario: il marito della vittima, tunisino, inizialmente indagato per la strage di Erba al momento attuale è stato scagionato perché si sarebbe trovato altrove durante il delitto.
Certo, a quanto si apprende da alcuni giornali, egli non era uno stinco di santo, aveva avuto a che fare con la giustizia più volte e forse (ma ripeto, forse) proprio per questo motivo è stato vittima di una vendetta da parte della criminalità, ma nulla giustifica che il bersaglio di una tale vendetta debbano essere persone innocenti.

Ebbene, a questo punto occorre fare chiarezza: la pena di morte per un delitto così atroce dovrebbe essere comminata a chiunque ne fosse responsabile, mandante e fiancheggiatore, qualsiasi fosse la sua religione, il colore della sua pelle, la sua lingua natìa e la sua cittadinanza. Una pena di morte lenta e dolorosa, efferata esattamente come efferato è stato l'omicidio di povere donne e di un bambino innocente, il piccolo Youssef.

Se questi assassini sono italiani, ebbene, paghino la vita perché nella lotta all'orrore ed al crimine non esistono differenze, divisioni, privilegi o caste.

09 dicembre, 2006

Un assassino chiamato Polonio 210

Da un pò di tempo gira sui giornali in prima pagina la notizia della contaminazione radioattiva che ha ucciso l'ex colonnello del KGB Alexander Litvinenko e che sarebbe stata rilevata in vari edifici di Londra da lui frequentati e nei corpi di alcuni suoi stretti collaboratori.

Questo post è di natura SCIENTIFICA e vuole essere un approfondimento su questo misterioso elemento chimico.

Clicca qui per consultare la Tavola degli elementi di Mendeleev.
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La storia:
La scoperta del polonio si dovette a Maria Sklodowska Curie durante l'anno 1902 che a Parigi rese pubblica la notizia di aver individuato un nuovo elemento chimico grazie ad una collaborazione con il marito Pierre iniziata anni prima. Analizzando un minerale da cui si estraeva l'uranio chiamato "pechblenda" mediante metodo piezoelettrico, la Curie si era trovata di fronte ad un eccesso di radioattività: il minerale in questione, infatti, proveniente da alcune miniere site in Boemia emetteva più radiazioni di quante non ne emettesse l'uranio che ne veniva estratto. Maria Curie allora suppose che oltre all'uranio contenuto nel minerale vi si trovassero anche altri elementi chimici radioattivi. Di lì a poco ella scoprì che in quel minerale erano presenti altri due sostanze, il radio (Ra, metallo radioattivo avente numero atomico 88) e quello che venne dapprima denominato radio-F (vi sono parecchi elementi prodotti dal decadimento del radio - A,B,C,C1,C2,D,E) ma che fu poi battezzato "polonio" in onore del paese natìo della Curie. Marie Curie iniziò ad estrarre il polonio utilizzando tonnellate di pechbenda (la sua presenza in natura è calcolata in 100 microgrammi per tonnellata) fino ad ottenere nel 1898 una quantità di polonio molto ridotta ma avente una radioattività 400 volte maggiore di quella dell'uranio.

Come si ottiene il polonio 210:
Nell'epoca moderna per ottenere il polonio-210 senza doverlo estrarre dalle rocce occorre bombardare con neutroni un'altra sostanza radiaoattiva, il bismutio-209, isotopo del Bismutio (Bi, numero atomico 83). Dal bombardamento neutronico (n=neutrone) si ricava:
209Bi + n → 210Bi → 210Po + β-
dove β- è la disintegrazione "beta", ovvero l'emissione di una paricella che priva il nucleo di una carica negativa (ma sapendo che nel nucleo non vi sono cariche negative questa perdita può essere interpretata come la trasformazione di un protone in un neutrone). Il procedimento sopra descritto richiede tecnologie sofisticate ed è costosissimo. Il polonio-210 comunque si trova anche in natura ma è estremamente rarefatto.

Proprietà ed aspetto:
Il polonio è un metalloide volatile, tanto che a 55°C il 50% della sua massa si disperde nell'aria dopo appena 45 ore, ed è anche solubile in acido. Il polonio-210 non è che un isotopo del polonio naturale, ed il suo decadimento è di tipo α. Una quantità di pochi curie di polonio-210 producono una luminescenza blu per effetto Compton ovvero quando un fotone colpisce un elettrone di un atomo cedendogli energia e quindi eccitandolo. L'aspetto del polonio-210 è color argento.

Cos'é un isotopo e cosa significa decadimento:
Cos'é un isotopo: premessa per chi non conosce la chimica:
Gli elementi della tavola periodica sono tali che il numero di elettroni presenti nell'orbitale di un atomo (cioé particelle dotate di carica negativa che orbitano attorno al nucleo) siano pari al numero dei protoni (particelle dotate di carica positiva all'interno del nucleo). Esistono però nel nucleo altre particelle, dette neutroni che non dispongono di carica elettrica. Può accadere però che un atomo di un elemento chimico in certe condizioni venga a trovarsi con un numero di neutroni diverso di quanti ne avrebbe il suo corrispondente della tavola periodica, ovvero allo stato naturale. In questo caso si parla di ISOTOPO. Alcuni elementi chimici hanno un solo isotopo, altri ne possiedono un numero considerevole. Pertanto un atomo neutro ed il suo isotopo (con ugual numero di protoni ed elettroni) possiederanno lo stesso NUMERO ATOMICO (ovvero la quantità di protoni presenti nel nucleo) ma avranno MASSA ATOMICA (che determina il peso dell'atomo) differente. La differenza sta proprio nel diverso numero di neutroni presenti nell'isotopo.
Per esempio, l'idrogeno (H, primo posto nella tavola di Mendeleev) ha numero atomico 1 (perché nel nucleo dell'atomo è presente un solo protone (e quindi possiede un solo elettrone che orbita attorno). Siffatto atomo ha peso atomico 1,00794 amu non possedendo neutroni. Procedendo nell'esempio ora focalizziamoci su un isotopo dell'idrogeno che si chiama DEUTERIO, il quale ha sempre numero atomico 1 (il numero di protone non cambia a meno che non si tratti di ioni - ma in questo caso non ci interessa) ed ha sempre un elettrone, ma possiede rispetto al suo corrispettivo atomo neutro d'idrogeno anche un neutrone. In questo caso la carica elettrica complessiva dell'atomo non cambia (una carica positiva ed una negativa, protone ed elettrone) MA AUMENTA IL PESO DELL'ATOMO per via di quel neutrone in più. Un altro isotopo dell'idrogeno è il TRIZIO (numero atomico ancora 1, sempre costituito da un protone ed un elettrone) ma di peso atomico ancora maggiore, stavolta per la presenza di due neutroni. Le differenze chimiche tra atomi neutri ed isotopi non sono molto rilevanti, tanto che in genere si comportano più o meno allo stesso modo. Ciò che tra atomo neutro ed i suoi isotopi cambia in maniera notevole sono le proprietà fisiche in virtù della differenza di peso.
Cos'é il decadimento α:
Abbiamo appena capito che in un isotopo di un elemento chimico coesistono un numero differente di neutroni di quanti quell'elemento chimico ne possieda allo stato neutro. Il decadimento di tipo α consta del rilascio di una particella (detta appunto, alfa) formata da due neutroni e due protoni. Che accade allora all'atomo quando esso decade ? Innanzitutto l'isotopo, cedendo due nutroni si "alleggerisce". In questo caso, però, l'atomo NON DIVENTA SOLO UN ISOTOPO PIU' LEGGERO MA SI TRASFORMA IN UN ALTRO ELEMENTO perché scende di due numeri atomici in virtù del fatto che vengono ceduti ANCHE DUE PROTONI (per formare la particella alfa). Ovviamente, in tal caso il suo peso calerà del peso di quattro particelle, dei due protoni e dei due neutroni rilasciati. Non appena i due protoni saranno rilasciati, quindi, l'elemento si trasformerà nell'elemento inferiore di due posizioni nella tavola degli elementi di Mendeleev: questo meccanismo permetterà all'isotopo di liberarsi di alcuni neutroni in eccesso e di trasformarsi letteralmente in un altro elemento chimico. Tale trasformazione avviene perché come ogni cosa in natura anche gli isotopi cercano la migliore stabilità energetica possibile.

Il decadimento del polonio-210:
Alcuni isotopi, come il nostro polonio-210 sono instabili energeticamente e decadendo si trasformano in elementi energeticamente più stabili. In particolare il polonio-210 ha un'emivita (ovvero il tempo in cui un metà della quantità di isotopo decade trasformandosi in un altro elemento chimico) di 138,29 giorni. Il Polonio-210, come molti isotopi, decade liberando continuamente particelle α fino a diventare piombo (Pb, numero atomico 82). Il decadimento del polonio-210 in ambiente termico isolato fa sì che mezzo grammo di isotopo raggiunga temperature di 500°C e produca 140 watt/g.

Usi del polonio:
L'Unione Sovietica usò il polonio per riscaldare il carburante delle sonde Lunakhod 1 e 2 che vennero inviate verso la Luna nel 1970 e nel 1973. Altri impieghi del polonio a livello industriale vennero ideati in campo fotografico ed in campo tessile, ma vennero abbandonati per la pericolosità della sua manipolazione. Nel 1940 qualche pazzo alla Firestone si mise a progettare ed a commercializzare candele al polonio per automobili (Documento 1 - Documento 2) di cui tra l'altro la presunta e sbandierata efficienza sarebbe decaduta velocemente al decadere del polonio. Nel 2006 sembra che il polonio-210 sia utilizzato per far fuori le spie russe (Litvinenko & Co.) ;-)

Tolleranza dell'essere umano al polonio:
Di per sé le radiazioni α del polonio non sono molto pericolose nell'ambiente esterno. Il loro raggio d'azione è di venti-venticinque centimetri e non tendono a contaminare in maniera massiccia gli oggetti. D'altra parte essendo l'emivita del polonio di 138 giorni esso non richiede anni per decadere quasi completamente. Il polonio invece è estremamente contaminante e tossico se ingerito od inalato: la quantità che rappresenta la soglia di tolleranza è terribilmente insignificante, 0,03 nanocurie pari a 6,8 picogrammi (1 picogrammo= 1 miliardesimo di microgrammo, ovvero 0,000000000001 g). Pertanto la dose letale è 0,0000000000068 grammi ! Le radiazioni causano tumori e necrotizzano i tessuti di fegato, polmoni, reni, midollo osseo ed arterie.

PER I FUMATORI: ATTENZIONE, SMETTETE !
Il buon Sirchia, durante il governo Berlusconi promulgò una legge ancora in vigore che vietava ai fumatori di introdurre i loro vizi nei locali pubblici. Mai legge si rivelò più intelligente. Oltre il pericolo che deriva dall'introduzione di nicotina e che tutti conosciamo, l'inalazione del fumo dà origine anche ad un pericolo polonio-210 che i fumatori dovrebbero tener bene presente. Dagli anni '60 il tabacco in molte zone del mondo viene coltivato con fertilizzanti a base di fosfato, ricavato a sua volta dall'apatite che è un minerale contenente tracce di radio. Le piante del tabacco, così coltivate, assorbono questo elemento pericolosissimo, rilasciando polonio-210 nei polmoni durante la combustione della sigaretta. Si ritiene infatti che il polonio-210 sia la causa principale dell'incidenza tumorale in soggetti fumatori.

06 dicembre, 2006

L'eliminazione dei traditori

Con l'uscita di scena dei centristi dell'UDC la Casa Delle Libertà ha finalmente compiuto quel passo politico che da troppo tempo ormai s'imponeva. I traditori ed i sabotatori se ne sono andati finalmente via, portando il loro partito a ramengo e la vettura politica su cui sono imbarcati verso uno scontro frontale con l'elettorato.

Era da tanto che l'UDC si dibatteva nella CDL: strane ed improvvise iniziative volte a dividere, voltafaccia da brivido e voltagabbaneschi punti interrogativi ci facevano supporre il tentativo della solita mascalzonesca politica democristiana mai contenta, date le percentuali minuscole del partito cattolico, a far da semplice alleato di partiti come FI, AN e Lega i quali tra l'altro dispongono di leaders politici ben più capaci del precario Casini del suo ex-compare Follini.

La storia dei democristiani fu d'altra parte sempre focalizzata su un unico aspetto: la ricerca del potere, tanto che in seno alla vecchia DC esistevano correnti e correntoni pronti a farsi le scarpe (ed a farle ai loro alleati politici). Né la storia della DC fu tanto meglio di quella dei comunisti. Come per gli stati retti dal socialismo reale anche l'Italia andava progressivamente a catafascio: dilagavano corruzione ed immoralità, si impostava l'economia sui debiti senza alcun controllo della spesa e come nel caso dei comunisti occorreva la famosa "tessera del partito" per poter lavorare nelle aziende o nelle amministrazioni "bianche". L'unico vantaggio reale rappresentato dal voto alla Democrazia Cristiana era costituito dall'argine all'espansionismo rosso ed al parziale mantenimento della libertà personale, nonché delle alleanze transatlantiche. Vantaggio che mi indusse a votare DC tappandomi il naso e vomitando per un mese.

Dopo aver fatto a pezzi l'Italia per quarant'anni ora i democristiani mettono ancora la testa fuori e con arroganza parlano di un risibile progetto politico che li vede ancora al timone di un governo, in una posizione centrale ed ondivaga. Il tutto tradendo spudoratamente gli alleati che in loro avevano confidato e come da tradizione democristiana, pugnalando alle spalle gli amici.

Follini prima (vedi post http://libererisonanze.blogspot.com/2006/10/italia-di-mezzo-inciucio-del-czzo.html#links) e Casini poi sono usciti dalla CDL e già si vede lo spirito democristiano dei nuovi (o riciclati) partiti centristi: Follini ha un partito tutto suo, nel mezzo. Casini ha un partito differente, nel mezzo. Mastella ha un partito che non si schioda dal centrosinistra, sempre nel mezzo. Risultato: ognuno è a capo di un partito in cui se va bene vi stanno al massimo i propri famigliari, però tutti stanno nello stesso spazio politico. Così facendo Follini non entrerà nel parlamento, Casini collasserà su percentuali da stronzio nell'acqua minerale e Mastella, se è furbo, li lascierà affondare. Ovviamente l'elettorato di Casini e di Follini migrerà in massa verso Forza Italia. Ed addio Centro, con grande soddisfazione della CDL.

Vi è poi la remota ipotesi in cui Mastella-Casini-Follini si uniscano in un partito unico. Anche in questo caso il grande centro morirà appena nato, per due motivi. Innanzitutto ha ragione Fini quando dice che il popolo italiano è bipolarizzato: chi mai nella CDL darebbe il voto ad un partito che potrebbe da un istante all'altro legarsi con lo schieramento rosso ? Parimenti, chi mai tra i personaggi tendenzialmente di sinistra si fiderebbe di dare il voto ai centristi, col rischio che pugnalino la già raffazzonata coalizione non appena vedessero convenienza a voltar gabbana ? Secondo: come superare le nette divisioni dei centristi, visto che Mastella è tendenzialmente di sinistra e Casini tendenzialmente di destra ? Chi si dovrà sacrificare, Casini o Mastella ? Inoltre, nel caso in cui la linea politica di uno dei due prevalesse sarebbe pronto l'altro a divenire un subordinato del primo ? Che senso avrebbe avuto allora fuoriuscire dalla CDL in cui venivano donanti ministeri e posti di prestigio per fare il lustrascarpe di un finto compagno politico oltretutto dalle opposte idee politiche ?

Comunque sia oggi la CDL è più forte e sana che mai e la nostra barca accelera senza intoppi: finalmente ci siamo levati di torno coloro che remavano contro.

Addio, Casini e buon naufragio: per te non vi sarà nemmeno un'isola dei famosi pronta ad accoglierti perché senza Berlusconi diventerai un esimio Sig. Nessuno.

02 dicembre, 2006

Firma anche tu contro la droga...

Alcuni giorni fa quasi mi picchiai con alcuni di quei personaggi naif che stazionano davanti ai supermercati e che chiedono una firma contro la droga. Accadde che un gruppetto di loro mi chiese di firmare ed io, sarcastico dissi " Perché dovrei firmare ? E' assurdo, è come firmare contro l'inverno. Se non ti va la droga non la prendere. Negli usi terapeutici la droga è assolutamente necessaria, come per esempio la morfina per i malati terminali. Quindi perché dovrei firmare ? ".
Non l'avessi mai detto ! Questi ragazzotti (con una scialba bandiera della pace esposta sul banchetto) dapprima spiazzati e farfuglianti cominciarono ad inveire ed io, che non mi tiro mai indietro quando arriva la burrasca, li deridevo rimanendomene ben piantato sulle gambe (anche perché fortunatamente ho una corporatura piuttosto massiccia). Dopo molti botta e risposta, mentre il tono della loro voce si inerpicava verso tonalità gradite a Mina li sfidai: "Ok" dissi, "io firmo ma poi rimango qui con voi purché a me ed ai passanti non chiediate soldi ma solo la firma: un atto così nobile deve avere almeno uno spirito noprofit". Quella mia dichiarazione fu peggio dell'uscita dal mio cappotto di un kalashnikov: dopo essermi preso vari fanculi conditi con bestemmie di difficile declamazione, il gruppetto cominciò a spostarsi per bivaccare all'entrata est del supermercato. A quel punto li seguii ed irrompendo subito dopo la richiesta della firma, mi misi a dire ad ogni passante "firmate, che non c'é nessuna offerta da fare !".

Che bello fare il rompiballe !

Dopo un minuto arrivò un ragazzotto brufoloso che mi intimò di andarmene. Io non cedetti, anzi, telefoninomunito chiamai il 112. A quel punto accadde il prodigio urbano, come nel film "Miracolo a Milano" in cui i barboni venivano dissipati dal vento come foglie: avete presente quando gli scarafaggi fuggono non appena si accende la luce in una stanza ? Bene, addirittura si caricarono il banchetto in groppa e lo gettarono su un furgoncino lì parcheggiato, per partire rapidi come V2 fuori dal parcheggio.

Ora quei "bravi" (in senso manzoniano) giovani col pallino dei referendum fantasy mi hanno lanciato una fatwa, chiunque veda uno che rifiuti anche solo un'aspirina è passibile di rappresaglie da parte delle autorità firmatarie: in fondo i loro datori di lavoro sono proprio i drogati.

A questo punto rimpiango gli zampognari che con la loro sacca gonfia e gli improbabili abiti di finta pecora facevano tanto Natale ed ai quali cento lire non si rifiutavano mai.

01 dicembre, 2006

Videogiochi: bambini decerebrati crescono...

Recentemente si legge sui giornali di uno studio da parte dei soliti psicologi da cortile nel quale si afferma che i videogiochi violenti alienano dal ragazzo la capacità di riconoscere la realtà ed inibiscono l'autocontrollo.

Eccoci quindi alle prese con le solite scemenze da strizzacervelli: pensate che un pò d'anni fa avevano perfino consigliato alla Walt Disney di tagliare la scena di Biancaneve in cui vi era la strega perché a loro detta "choccava i bambini". Una stupidata da sbellicarsi. La nostra generazione (parlo dei quarant'enni) è cresciuta a pane e Biancaneve e nessuno si è mai sognato di notte la strega cattiva o, perlomeno, nessuno si è mai fatto condizionare la vita da questo orribile ed incombente incubo.

Anzi, il fatto di temere qualcosa (il lupo, l'orco e via dicendo) era uno strumento per i nostri genitori utilizzato per farsi ubbidire immediatamente e senza troppe lamentele. In un mondo in cui i ragazzi non hanno più paura di nulla, nemmeno di un piccolo rimprovero da parte dei professori perché altrimenti dai genitori inferociti fioccano le denunce, questa iperprotettività gioca a sfavore dell'educazione dei pargoli che crescono viziatissimi e senza alcun senso morale.

Quando andavo a scuola io talvolta il professore dava un buffetto all'alunno per far capire chi comandava lì dentro. Una volta ne presi uno anch'io ed appena a casa i miei genitori mi ceffonarono senza sosta per una sera intera. Da quel momento tutto mi apparve più chiaro ed il mio percorso scolastico fu brillante. Oggi invece si scaricano le responsabilità di genitori troppo accondiscendenti nonché di ragazzini dal pessimo carattere divenuti intoccabili dando la colpa alla televisione, ai videogiochi, ai telefonini, alla società, a Dio sa solo cosa. E' in atto insomma un processo di de-responsabilizzazione, una specie di attenuante (come per gli inutili segnali di pericolo generico nelle strade che vogliono dire tutto ed il contrario di tutto): la droga non la si prende perché si è degli idioti ma perché si è indotti "dalla società", non si uccide mai intenzionalmente ma durante una "crisi di incapacità d'intendere e volere" (o perfino durante "un episodio di sonnambulismo") e si lanciano i sassi dai ponti non perché si è criminali ma per noia (poveri ragazzi, nel paese non c'era neanche un flipper ed allora giù a spaccare crani).

Perfino l'atto del terrorista è giustificato: 200 morti al mercato ? Ma è chiaro, è frutto della legittima protesta contro il governo di questo o quel paese.

In tale maniera gli imbecilli diventano "ragazzi difficili" o "dissociati", i delinquenti vengono "plagiati dal gruppo" e soffrono di "spirito d'emulazione" ed i terroristi si trasformano in "guerriglieri". Chissà perché lo "spirito d'emulazione" nei confronti degli amici non entra mai in gioco quando c'é da spaccarsi la schiena sui libri e ci si dissocia sempre dalla propria coscienza ma mai dalle bande di teppisti.

Personalmente sogno di ritornare alla vecchia scuola inglese nella quale il professore scudisciava le nocche degli studenti "dissociati", riassociandoli immediatamente: dopo una simile punizione essi almeno non avrebbero più la possibilità di solfeggiare sulla tastiera per un bel pezzo, per la gioia di questi esimi e dotti psicologi.